…. Seminario Più servizi per la prima infanzia per un' Italia che cresce: sviluppo del sistema integrato dei servizi socio educativi. Azioni e prospettive Roma 5 marzo 2008 Biblioteca Nazionale Centrale Lo sviluppo del sistema integrato dei servizi socio educativi per la prima infanzia. Azioni e prospettive Francesco Gallo Relazione
Lo sviluppo del sistema integrato dei servizi socio educativi per la prima infanzia. Azioni e prospettive 5 marzo Roma Francesco Gallo
Per anni le politiche regionali non hanno considerato la famiglia per se stessa, come sistema, ma solamente quale oggetto di attenzione o di interventi indiretti che sono conseguenza delle azioni sugli individui che la costituiscono, producendo quello che è stato chiamato modello gerarchico assistenziale
Modello gerarchico-assistenziale Istituzioni & Mercato Famiglia – Associazioni - Ambiente a b cd e
Modello Gerarchico-Assistenziale Effetti Politiche familiari diluite nelle politiche sociali Assenza di soggettività Politiche familiari diluite nelle politiche sociali Assenza di soggettività Famiglia consumatore/utente Famiglia consumatore/utente Dipendenza dalle Istituzioni e dal Mercato Dipendenza dalle Istituzioni e dal Mercato Lo Stato certifica la qualità degli interventi (e quindi anche se stesso!) Lo Stato certifica la qualità degli interventi (e quindi anche se stesso!)
Pian Piano la Regione Veneto ha fatto una scelta, quella di riconoscere la famiglia quale soggetto e capitale sociale. E stato un percorso culturale che è iniziato da tempo ormai e che sta procedendo per tappe La famiglia può produrre un modo di essere, di agire imperniato sulla fiducia, sul dono, sulla condivisione, sulla cooperazione, sulla solidarietà, sulla gratuità, sulla sussidiarietà che sono valori di umanizzazione per tutta la società. E in questo produce ed è un vero capitale sociale
Nuova opportunità Di fronte alla sempre più marcata ritirata dello stato e delle istituzioni che non riescono a dare risposta ai crescenti bisogni di una società che invecchia rapidamente come la nostra, di fronte ad una crisi senza ritorno del welfare-state dellintero mondo occidentale, diventa imperativo invertire la rotta e ripartire dal concetto fondamentale che la famiglia è una risorsa vitale per la società e costituisce il tessuto fondamentale della comunità locale. Di fronte alla sempre più marcata ritirata dello stato e delle istituzioni che non riescono a dare risposta ai crescenti bisogni di una società che invecchia rapidamente come la nostra, di fronte ad una crisi senza ritorno del welfare-state dellintero mondo occidentale, diventa imperativo invertire la rotta e ripartire dal concetto fondamentale che la famiglia è una risorsa vitale per la società e costituisce il tessuto fondamentale della comunità locale. Per invertire la rotta ed incominciare un percorso positivo per lintera società è necessario riconoscere alle famiglie le loro funzioni passando dalle obsolete politiche assistenziali per la famiglia, alle politiche della famiglia, con le quali la famiglia viene dotata degli strumenti culturali, economici, strutturali, sociali affinché possa svolgere al meglio il proprio insostituibile ruolo secondo una corretta ed equilibrata applicazione dei principi di solidarietà e sussidiarietà. Per invertire la rotta ed incominciare un percorso positivo per lintera società è necessario riconoscere alle famiglie le loro funzioni passando dalle obsolete politiche assistenziali per la famiglia, alle politiche della famiglia, con le quali la famiglia viene dotata degli strumenti culturali, economici, strutturali, sociali affinché possa svolgere al meglio il proprio insostituibile ruolo secondo una corretta ed equilibrata applicazione dei principi di solidarietà e sussidiarietà.
Verso il modello delle pari dignità Modello delle Politiche Societarie Approccio integrato ed innovativo alla politica sociale Approccio integrato ed innovativo alla politica sociale Valorizzazione e promozione delle relazioni familiari e delle reti associative Valorizzazione e promozione delle relazioni familiari e delle reti associative Promozione della soggettività sociale (Il familiare Promozione della soggettività sociale (Il familiare Modello plurale, civile e societario Modello plurale, civile e societario
Modello delle pari dignità Istituzioni Terzo Settore Famiglia, reti informali, associazioni Mercato
In questo modello delle Pari opportunità si colloca lo sviluppo del sistema integrato dei servizi socio educativi per la prima infanzia
Come ci siamo mossi La Regione del Veneto si è dotata nel 1990 di una legge estremamente innovativa, il cui scopo è stato quello di coniugare lofferta di servizi per la prima infanzia con le scelte educative della famiglia, della comunità e delle istituzioni. La Regione del Veneto si è dotata nel 1990 di una legge estremamente innovativa, il cui scopo è stato quello di coniugare lofferta di servizi per la prima infanzia con le scelte educative della famiglia, della comunità e delle istituzioni. Grazie alla legge 32/1990, il Veneto, primo in Italia, si è dotato di una pluralità di servizi innovativi che hanno affiancato la tradizionale offerta pubblica di servizi allinfanzia. Grazie alla legge 32/1990, il Veneto, primo in Italia, si è dotato di una pluralità di servizi innovativi che hanno affiancato la tradizionale offerta pubblica di servizi allinfanzia. La grande novità dei servizi innovativi è stata quella di orientare il privato sociale, tradizionalmente situato allinterno dei servizi alla persona o allambiente, verso la domanda educativa. Ciò ha portato in Veneto una crescente offerta e domanda di servizi, una cultura del servizio educativo per la prima infanzia, e una dimensione professionale dellofferta educativa. La grande novità dei servizi innovativi è stata quella di orientare il privato sociale, tradizionalmente situato allinterno dei servizi alla persona o allambiente, verso la domanda educativa. Ciò ha portato in Veneto una crescente offerta e domanda di servizi, una cultura del servizio educativo per la prima infanzia, e una dimensione professionale dellofferta educativa.
Come ci siamo mossi Con lofferta del privato sociale il servizio allinfanzia ha visto crescere una domanda educativa anche nei piccoli centri locali, tradizionalmente esclusi da una cultura educativa professionale. La crescita della domanda e dellofferta e la sua professionalità si è progressivamente evoluta attraverso altre due normative innovative: le proposte maturate con la legge n. 285/1997 e con la legge n. 448/01 sui nidi aziendali. Con lofferta del privato sociale il servizio allinfanzia ha visto crescere una domanda educativa anche nei piccoli centri locali, tradizionalmente esclusi da una cultura educativa professionale. La crescita della domanda e dellofferta e la sua professionalità si è progressivamente evoluta attraverso altre due normative innovative: le proposte maturate con la legge n. 285/1997 e con la legge n. 448/01 sui nidi aziendali. E in via di definizione, nel contempo, una modifica legislativa alla L.R. n. 32/90, che prevede la realizzazione del nido in famiglia con lobiettivo di soddisfare le sempre più pressanti richieste che vengono dal territorio, di offrire un servizio di cura di dimensioni più contenute e allinterno di abitazioni civili. E in via di definizione, nel contempo, una modifica legislativa alla L.R. n. 32/90, che prevede la realizzazione del nido in famiglia con lobiettivo di soddisfare le sempre più pressanti richieste che vengono dal territorio, di offrire un servizio di cura di dimensioni più contenute e allinterno di abitazioni civili.
CAMBIAMENTO COSTRUTTIVO Tale realtà ha il duplice scopo di garantire da una parte unofferta di servizi anche nelle realtà locali più piccole e dallaltra lapertura al mercato delle donne che vogliono lavorare in proprio, salvaguardando le esigenze familiari. Questo tipo di realtà, svolta nel proprio domicilio, con un max di 6 bambini, non può certamente ricadere nei servizi strutturati sopra descritti, ma contribuisce alla copertura territoriale, soprattutto laddove lente locale, sia per motivi finanziari che anagrafici, non può permettersi un investimento su un servizio di grandi dimensioni, che oltrettutto non sarebbe in linea con il principio della buona amministrazione. Tale realtà ha il duplice scopo di garantire da una parte unofferta di servizi anche nelle realtà locali più piccole e dallaltra lapertura al mercato delle donne che vogliono lavorare in proprio, salvaguardando le esigenze familiari. Questo tipo di realtà, svolta nel proprio domicilio, con un max di 6 bambini, non può certamente ricadere nei servizi strutturati sopra descritti, ma contribuisce alla copertura territoriale, soprattutto laddove lente locale, sia per motivi finanziari che anagrafici, non può permettersi un investimento su un servizio di grandi dimensioni, che oltrettutto non sarebbe in linea con il principio della buona amministrazione.
Sistema di servizi alla prima infanzia riconosciuti P R O G E T T I Bando mamma per mamme In progettazione… Nido in famiglia L.R.32/90 e 22/02 Asilo Nido Nido aziendale Micronido Nido integrato Centro Infanzia
Legge Regionale 32/90 ASILO NIDO è un servizio di interesse pubblico rivolto ai bambini di età non inferiore a 3 mesi e non superiore a 3 anni e ha finalità di assistenza, di socializzazione e di educazione nel quadro di una politica di tutela dei diritti dellinfanzia. Ha una ricettività non inferiore a 30 posti e non superiore a 60.
servizi innovativi NIDO FAMIGLIA è un servizio rivolto ai bambini di età compresa tra i 15 mesi e i 3 anni ed ha capacità ricettiva non superiore ai 12 bambini. NIDO INTEGRATO è un servizio che svolge unattività psicopedagogica mediante collegamenti integrativi con lattività della Scuola Materna secondo un progetto concordato con gli enti gestori ed ha una capacità ricettiva inferiore a 30 posti; è rivolto a bambini di età non inferiore ai 12 mesi e non superiore ai 3 anni. CENTRO INFANZIA è un servizio prevalentemente destinato ai bambini di età compresa tra i 12 mesi e i 6 anni, organizzato sulla base di percorsi pedagogici flessibili in relazione al rapporto tra la maturità dei soggetti e i contenuti dellintervento educativo.
servizi innovativi Micronido NIDO aziendale È un servizio educativo per linfanzia di interesse pubblico, organizzato per accogliere i bambini dai 3 mesi detà fino ai 3 anni detà; con una capacità recettiva da un minimo 12, massimo 32 bambini È un servizio educativo per linfanzia di interesse pubblico, organizzato allinterno dellambiente lavorativo o nelle vicinanze per accogliere i bambini dai 3 mesi a 3 anni detà per un minimo 30 massimo 60 bambini
La distribuzione dei servizi per tipologia e provincia sono riassunti nelle tabelle che seguono: Tipologia n° servizi n°posti 0-36 mesiProv.n° servizi n°posti 0-36 mesi Asili Nido BL23494 Nidi Integrati PD Centri Infanzia RO Nidi Famiglia26276TV Micronidi27586VE Nidi Aziendali27696VI Totale VR Totale
Asili nido Nidi integratiCentri infanzia Nidi famigliaMicronidi Nidi aziendali TOTALI PROVINC IALI n° servi zi n°po sti n° servi zi n° pos ti n° serv izi n°po sti mesi n°po sti 3-6 anni n° servi zi n° po sti n° servi zi n° posti n° servi zi n° posti n° servi zi n°po sti m. BLBL PDPD RORO TVTV VEVE VIVI VRVR Tota le
CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE Per realizzare i nuovi servizi o ristrutturare quelli già esistenti è stato erogato ogni anno un contributo in conto capitale. * Nel 2004 sono stati utilizzati anche fondi statali *
Percentuali di finanziamento in conto capitale anno 2007: (rispetto al massimo totale finanziabile ai sensi della LR 32/90) Stanziamento% di finanziamento Pubblici ,0040,64 Privati ,2623,48 Totale ,26
Visto che con i soli fondi regionali la percentuale di finanziamento per il 2007 risulta esigua (soprattutto per i privati) è intenzione della Regione destinare una parte dei fondi straordinari per i servizi socio educativi stanziati dallo Stato per il triennio , al fine di sostenere in misura maggiore gli enti intenzionati alla realizzazione di un servizio alla prima infanzia che hanno presentato domanda entro il
CONTRIBUTI IN CONTO GESTIONE Per adattarsi allincremento costante dei servizi, il fondo a disposizione per la gestione è aumentato di ,13, pari al 65% in più rispetto al finanziamento del Il contributo per il funzionamento dei servizi erogato nellanno 2007 ammonta a ,02 a favore degli enti pubblici (nei quali sono inclusi anche i nidi aziendali) e ,00 a favore dei privati: gli stanziamenti vanno a soddisfare circa il 74% del contributo massimo assegnabile per la gestione, ai sensi della L.R. n. 32/1990. Lo scopo principale del contributo regionale per la gestione è quello di permettere ai servizi di far fronte alle spese correnti senza gravare eccessivamente sulle famiglie, cioè senza aumentare troppo le rette di frequenza dei bambini.
ATTIVITA DI SVILUPPO DEL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO EDUCATIVI Le attuali Linee programmatiche costituiscono un approfondimento e uno sviluppo degli indirizzi generali di governo approvati nella Conferenza Unificata Stato-Regioni del 1° agosto 2007 OBIETTIVI: Migliorare la qualità dei servizi educativi rivolti alla prima infanzia: Garantire la sicurezza con la messa a norma e la piena fruibilità degli edifici adibiti ad asili nido, micro-nidi, nidi aziendali, centri infanzia, nidi integrati; Introduzione ed implementazione sul territorio locale di nuovi servizi denominati nidi in famiglia che garantiscono maggiore flessibilità e rispondono nel contempo alle istanze derivanti dalle politiche di pari opportunità e rientro al lavoro delle donne; Potenziare i servizi 0-3 anni garantendo laccesso ed eliminando le liste dattesa, con il traguardo della copertura del 33% sul territorio della Regione del Veneto (Consiglio Europeo di Lisbona marzo 2000); Valorizzare le esperienze degli asili nido e di tutti gli altri servizi educativi per bambini 0-3 anni.
LINEE DI INDIRIZZO In questi ultimi anni si è avuto un mutamento radicale nella cura ed educazione dei figli. Abbiamo una famiglia diversificata (genitori single, coppie ricostruite) che interagisce con la famiglia tradizionale e i servizi per linfanzia. Dallaltra parte si verifica un ampliamento della diversificazione dellutenze (vedi laumento della famiglie straniere), cambiano le esigenze di chi utilizza i servizi (orari part-time, flessibilità nellentrata ed uscita). La rete degli asili nido e di tutti i servizi integrativi non vanno più visti nellottica semplicistica di erogatori di prestazioni di cura ed assistenza ma anche come servizi orientati al nucleo genitoriale: gli adulti devono recuperare la loro funzione educativa allinterno di un pensiero collettivo che esalta il valore della genitorialità sociale e della gestione partecipata dei servizi educativi.
LINEE DI INDIRIZZO In questa prospettiva è necessario un ulteriore investimento atto a consolidare una rete di servizi diversificati, in cui la centralità dellasilo nido non venga meno, ma sia affiancata da una serie di altre tipologie di servizi (nidi in famiglia e domiciliari) in grado di offrire nuove risposte alle mutate esigenze familiari. Ciò permetterà di arricchire il panorama dei servizi tradizionali già esistenti con un ventaglio di offerte che vanno a costruire un sistema integrato di servizi, in osservanza anche al dettato della legge-quadro 328/00. In sintonia della suddetta Legge-quadro n. 328/00, tutti i servizi socio-educativi della Regione del Veneto possono essere realizzati sia da enti pubblici che privati, cooperative, associazioni, privato sociale.
LINEE DI INDIRIZZO Lallargamento dellofferta dei servizi alla prima infanzia non può quindi non coinvolgere il privato sociale e lassociazionismo, permettendo di intrecciare la solidità e stabilità dellente locale con la flessibilità e soluzioni organizzative dei nuovi soggetti sociali sul territorio, in sintonia con la opportuna sussidiarietà. Ecco che lente locale non può essere solo il gestore dei servizi, ma deve svolgere funzione di regolazione, promozione e sostegno al protagonismo sociale, tramite lesercizio della vigilanza e nella distribuzione equa delle risorse.
LINEE DI INDIRIZZO Ricordiamo che nel sistema regionale dei servizi alla persona e nel perseguire lintegrazione tra pubblico e privato, diventa basilare lo strumento di programmazione espresso nei Piani di Zona, non a caso la Regione del Veneto, con la L.R. n. 22/02, prevede che lautorizzazione allesercizio dei servizi sociali e delle strutture sociali sia…subordinata alla positiva valutazione della rispondenza della richiesta alla programmazione attuativa locale. Il piano di zona diventa allora strumento indispensabile per garantire luniformità delle prestazioni, la giusta integrazione socio- educativa, in unottica che non sia solamente assistenziale ma anche propositiva: solo chi conosce la realtà locale può trovare le risposte adeguate. Obiettivo prioritario dellamministrazione regionale diviene quello di realizzare le condizioni necessarie per rispondere alla domanda complessiva di posti negli asili nido riducendo le liste dattesa ove presenti e rispondendo ai nuovi bisogni.
AZIONI collaborazione con il privato sociale per far entrare in rete le iniziative dei nidi in famiglia - quali servizi educativi integrativi rivolti ai bambini 0-3 anni - ottimizzando le risorse già esistenti e garantendo una copertura degli interventi sulle diversificate aree territoriali(zone montane, quartieri cittadini ad alta densità demografica, zone con forte impatto turistico). interventi strutturali che permettano la realizzazione di servizi alla prima infanzia laddove non esiste alcuna struttura o comunque non sufficienti a coprire il fabbisogno dei residenti; lapertura dei nidi presso i luoghi di lavoro, aperti anche al territorio, che permettano una migliore conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro. come sancito dallintesa stato-regioni del 30 luglio 2007, il 50% delle risorse del Piano straordinario sarà destinato allincremento dei posti da adibire per asili nido, il rimanente verrà distribuito alle altre realtà educative, a fronte di unofferta il più vicina possibile al cittadino-genitore, ed in conformità alle norme regionali derivanti dallapplicazione della l.r. n. 22/02.
TEMPI E FASI DI ATTUAZIONE Per lattuazione del piano programmatico si procederà tramite emanazione di un bando a partecipazione pubblica, per ogni anno interessato, con scadenza prevista dalla l.r. n. 32/90 ovvero 30 aprile. Entro dicembre di ogni anno, si prevede limpegno e lassegnazione finale dei fondi stanziati. Nellesperienza della Regione del Veneto, consolidatasi dal 1990 ad oggi, risulta che i servizi educativi alla prima infanzia hanno una media dei tempi di realizzazione che si assesta sui 30 mesi; Sicuramente lentità del contributo ha un peso nel determinare la convinzione di proseguire nelle progettualità, infatti quando si è potuta garantire la massima copertura delle spese, pochissimi hanno rinunciato alla fattibilità del progetto, e la totalità dei beneficiari ha attivato positivamente i servizi.
SEZIONI PRIMAVERA Nella Regione del Veneto per quanto riguarda le sezioni primavera sono stati presentati n. 108 progetti, approvati 96, ammessi n. 83, avviati e finanziati n. 78. In questi giorni lUfficio Scolastico Regionale sta procedendo alle liquidazioni dellacconto del 40% del contributo assegnato alle singole istituzioni educative Si è appena costituito il gruppo interistituzionale regionale per la valutazione, verifica e monitoraggio delle sperimentazioni. Il Gruppo, composto da rappresentanti del MIUR – Ufficio Scolastico Regionale, dellAssessorato alle Politiche Sociali della Regione del Veneto e dellA.N.C.I.- sta predisponendo una scheda per la raccolta dati utili al monitoraggio e procederà, nel mese di marzo, alle verifiche in loco.