STRUTTURE ORGANIZZATIVE Modelli di STRUTTURE ORGANIZZATIVE Entra (Canini Stefano)
I rapporti fra le unità organizzative I rapporti fra le varie unità organizzative possono essere: rapporti funzionali: sono quelli correnti fra due soggetti, il primo dei quali, nell’ambito della propria funzione, può far valere la propria autorità sull’altro, anche se questi non dipende gerarchicamente da lui; rapporti ausiliari: riguardano le unità organizzative incaricate di fornire alle altre unità determinati servizi al di fuori di ogni vincolo gerarchico (come il C.E.D. - Centro Elaborazione Dati); rapporti gerarchici: sono quelli esistenti fra un capo che esercita la sua autorità e i subordinati che da lui dipendono; rapporti consultivi: riguardano le unità organizzative incaricate a svolgere un’attività di assistenza e di consulenza a favore di una o più altre unità. (Canini Stefano)
L’organizzazione del lavoro MODELLI DI STRUTTURA ORGANIZZATIVA (vedi) L’organizzazione (del lavoro) delle risorse umane nasce dall’esigenza di razionalizzare e coordinare i singoli sforzi al fine di raggiungere più facilmente l’obiettivo posto. Per ottenere un razionale ed efficace utilizzo della “risorse umane” nella combinazione produttiva aziendale, come già detto, occorre individuare, in relazione agli obiettivi prefissati: i compiti e le mansioni che devono essere svolte; le unità organizzative alle quali assegnare compiti e mansioni; le relazioni che intercorrono fra le unità organizzative; il livello di responsabilità di ciascuna unità. In altre parole, per realizzare un’ottimale divisione del lavoro, deve essere tracciata una “struttura organizzativa” che consenta all’azienda di raggiungere le sue finalità: ovviamente, fra le diverse unità organizzative di tale struttura vengono a crearsi rapporti e collegamenti. MODELLI DI STRUTTURA ORGANIZZATIVA (vedi) (Canini Stefano)
Modelli organizzativi La costruzione di una struttura organizzativa (delle risorse umane) richiede che siano stabiliti con chiarezza i vari livelli di autorità e di responsabilità, definendo per ogni “unità organizzativa” i soggetti o l’unità da cui essa prende ordini e quelli a cui eventualmente può impartirne. Poiché non esiste un “modello-tipo di struttura organizzativa” genericamente valido, ciascuna azienda dovrà operare le sue scelte in relazione alle sue dimensioni, ai suoi obiettivi, all’attività che essa svolge, all’ambiente in cui opera, alle capacità del suo personale, ecc. Conseguentemente ogni azienda avrà una propria “struttura organizzativa”, che è funzione degli obiettivi, delle strategie e delle risorse di cui è dotata. In generale, è tuttavia possibile individuare alcuni tipi di “modelli organizzativi” che si sono delineati nel corso del tempo, ovvero: MODELLI TRADIZIONALI: la struttura gerarchica o lineare; la struttura funzionale; la struttura gerarchico-funzionale o mista. RECENTI SVILUPPI: Struttura divisionale “per linee di prodotti” o “per aree geografiche”; La struttura “per progetti. (Canini Stefano)
RAPPRESENTAZIONE GRAFICA La struttura gerarchica (o lineare o di line) Elaborato dal francese Henry Fayol, questo modello si basa su una concezione piramidale del comando nell’azienda, per la quale ogni dipendente può ricevere ordini solo dal suo diretto superiore ed è responsabile esclusivamente nei confronti dello stesso. La struttura gerarchica o lineare è nata quando l’imprenditore ha cominciato a delegare funzioni, poteri decisionali e autorità ad altri soggetti, dando così luogo a un’organizzazione “verticale”, articolata su diversi livelli di responsabilità. Questo tipo di organizzazione presuppone il concetto di “unicità di comando” in virtù del quale “nessun membro di un’organizzazione dovrebbe ricevere ordini da più di un superiore”. Sono organizzate gerarchicamente, ad esempio, le Forze Armate, la Pubblica Amministrazione. PUNTI DI FORZA: precisa definizione dei compiti e delle responsabilità di ogni elemento dell’organizzazione; rapidità nell’assunzione delle decisioni; notevole facilità nel mantenimento della disciplina; precisione nella trasmissione degli ordini, assicurata dalla “unicità di comando”. PUNTI DI DEBOLEZZA: necessità di personale altamente qualificato, soprattutto ai livelli medio-alti; possibili intralci e rallentamenti nell’attività aziendale, in caso di assenza o di sostituzione di qualche dirigente responsabile di settori particolarmente importanti; eccessiva burocratizzazione. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA INDIETRO (Canini Stefano)
struttura gerarchica o lineare Rappresentazione grafica della struttura gerarchica o lineare DIREZIONE GENERALE Direzioni operative Servizi e Uffici Servizi e Uffici Servizi e Uffici (Canini Stefano)
La struttura funzionale RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Elaborata dall’americano Frederick Taylor nel 1911, si basa sulla divisione scientifica del lavoro ed è caratterizzata da un’alta specializzazione dei capi di grado elevato e intermedio. Ciascuno di essi, perciò (nell’esercizio delle proprie funzioni) è dotato di potere decisionale e di autorità per impartire disposizioni a tutti i soggetti appartenenti a una unità organizzativa di livello inferiore. Ne consegue che ciascun dipendente -limitatamente agli aspetti del lavoro che si riferiscono alla sfera di competenza di ciascuno di essi- può ricevere ordini da più superiori. PUNTI DI FORZA accresciuta “specializzazione” delle competenze; maggiore rapidità e consapevolezza nell’assunzione delle decisioni; migliore utilizzazione dei responsabili delle varie funzioni. PUNTI DI DEBOLEZZA qualche allentamento nella disciplina; possibilità di conflitti di competenza e, quindi, necessità di un lavoro di coordinamento. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA INDIETRO (Canini Stefano)
Rappresentazione grafica della struttura funzionale DIREZIONE GENERALE Direzioni operative Servizi e Uffici Servizi e Uffici Servizi e Uffici (Canini Stefano)
La struttura mista (per line e staff) RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Nella struttura gerarchico-funzionale (o mista), elaborata da Henry Fayol, si mantiene l’unicità di comando, che favorisce la rapidità delle decisioni e la precisa individuazione delle responsabilità (caratteristiche proprie dell’organizzazione gerarchica), ma le decisioni sono supportate da un alto grado di specializzazione e di competenza, che è tipica del modello funzionale. Gli organi direttivi sono affiancati da unità di staff, costituite da gruppi di esperti, con il compito di fornire pareri e consigli atti a favorire le decisioni. In sostanza si tratti di un’organizzazione per line e staff. PUNTI DI FORZA combinazione delle conoscenze specialistiche degli organi di staff con le competenze operative degli organi interni. PUNTI DI DEBOLEZZA difficoltà di rapporto fra i due tipi di organi, sia a causa della diversa mentalità con cui essi affrontano i problemi, sia per le frequenti insoddisfazioni degli specialisti i quali non hanno alcuna autorità per far applicare le loro decisioni. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA INDIETRO (Canini Stefano)
Line e staff Accanto al concetto di “line”, è stato elaborato quello di “staff”, che esprime l’organizzazione funzionale utilizzata nell’azienda per fornire consigli e servizi alle unità della line. In altre parole lo staff costituisce l’organo tecnico-specialistico dell’organizzazione. Fanno parte delle line coloro che rappresentano il nucleo operativo di un’azienda, ovvero coloro che realizzano i prodotti ed i servizi: si tratta dei responsabili della produzione, del marketing, degli acquisti, ecc. Il termine staff, che deriva dall’organizzazione militare, nel linguaggio aziedalistico individua un’unità organizzativa composta da specialisti in vari settori e funzioni aziendali il cui compito è quello di coordinare l’unità di comando di un’organizzazione mediante attività di supporto o consultive. Lo staff è collegato alle altre funzioni aziendali da relazioni funzionali e non gerarchiche. L’organizzazione per line e staff, in sintesi, si propone di conciliare l’esigenza di definire con precisione i rapporti di dipendenza con la specializzazione. Essa prevede una linea operativa (line), che assicura l’unità di comando, e diverse unità ausiliari e strumentali (staff), collocate ai vari livelli, con la funzione di favorire la “specializzazione” attraverso attività di consulenza, di predisposizione di politiche e metodologie, di segnalazioni di inconvenienti da eliminare e di correttivi da adottare. (Canini Stefano)
struttura gerarchico-funzionale Rappresentazione grafica della struttura gerarchico-funzionale DIREZIONE GENERALE Staff centrali Direzioni operative Staff Staff Staff Servizi e Uffici Servizi e Uffici Servizi e Uffici (Canini Stefano)
La struttura divisionale “per prodotti” RAPPRESENTAZIONE GRAFICA La struttura divisionale “per prodotti” (o “per linee di prodotti”) è generalmente adottata dalle grandi aziende che, attuando produzione diversificate, avvertono l’esigenza di creare un’organizzazione che operi in modo specializzato per ogni prodotto o per ogni “famiglia” di prodotti. L’organizzazione divisionale è articolata in un complesso di attività, corrispondenti alle singole Aree Strategiche di Affari (ASA), chiamate “divisioni”, all’interno delle quali si ripropone il modello dell’organizzazione funzionale. Ne deriva l’esistenza di una notevole delega di competenze dalla Direzione generale alle diverse “direzioni di divisione”. Da ciascuna di queste Divisioni, infatti, dipende una struttura nella quale si ritrovano – relativamente a un certo prodotto o a una certa linea di prodotti – tutte le funzioni fondamentali (direzione produzione, direzione commerciale, direzione personale, ecc.), che nei modelli tradizionali corrispondevano ad altrettante direzioni operative. Struttura divisionale per “aree geografiche”. Gli stessi concetti organizzativi, visti sopra, possono essere applicati per ottenere una struttura che realizzi la “specializzazione” e il “decentramento” a livello territoriale. Si parla in questo caso , di struttura divisionale per “aree geografiche”, che è il modello organizzativo delle imprese operanti sui mercati geograficamente assai vasti, come accade per le banche, le compagnie di assicurazione, le aziende della grande distribuzione, ecc. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA INDIETRO (Canini Stefano)
struttura divisionale Rappresentazione grafica della struttura divisionale DIREZIONE GENERALE Direzione Divisione Alfa Direzione Divisione Beta Direzione Divisione Gamma Acquisti Produzione Marketing Personale Amministrazione Acquisti Produzione Marketing Personale Amministrazione Acquisti Produzione Marketing Personale Amministrazione (Canini Stefano)
La struttura “per progetti” RAPPRESENTAZIONE GRAFICA La struttura divisionale “per progetti” è utilizzata soprattutto nelle società della costruzione di grandi opere, di consulenza, nelle agenzie pubblicitarie, nei settori dell’impiantistica, ecc. L’organizzazione per progetti si realizza nell’ambito della struttura generale per lo svolgimento di un determinato compito o per portare a termine un progetto importante. A tale organizzazione è preposto un unico responsabile con una serie di collaboratori con compiti di assistenza tecnica. Il project managing (propriamente gestione per progetto) consiste nel predisporre una struttura organizzativa in cui la divisione dei compiti avviene sulla base delle specifiche e personalizzate esigenze dei singoli clienti o di particolari e ben definiti obiettivi di riferimento. Viene in questo modo a delinearsi una organizzazione aziendale poco formalizzata e gerarchica, simile a una matrice. In essa si prevede che tutte le attività riguardanti un certo prodotto da realizzare siano affidate a un gruppo dei persone che formano, per quel dato progetto, una unità organizzativa autonoma, sotto la responsabilità di un “capoprogetto (project manager) che le dirigerà fino a quando l’iniziativa sarà portata a termine. Infatti, a progetto realizzato, il gruppo-progetto si scioglie e le persone che ne facevano parte sono destinate a nuovi incarichi. Gli organi centrali, invece, hanno la funzione di centri permanenti di assistenza, di controllo e di coordinamento generale dell’attività relativa ai vari progetti. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA INDIETRO (Canini Stefano)
struttura per progetti Rappresentazione grafica della struttura per progetti DIREZIONE GENERALE Direzione Progettazione Direzione Acquisti Direzione Produzione Direzione Marketing Direzione Amministrazione Progetto Alfa Progetto Beta Progetto Gamma Progetto Delta (Canini Stefano)