CLASSIFICAZIONI DEI DELINQUENTI UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” Ia FACOLTA’ DI MEDICINA Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica INSEGNAMENTO DI PSICOPATOLOGIA FORENSE (Osservatorio del comportamenti e della Devianza) Prof. Vincenzo Mastronardi Master di II° Livello in Scienze Criminologico-Forensi CLASSIFICAZIONI DEI DELINQUENTI
Secondo l’attuale sistema di Codice Penale Italiano, i delinquenti sono classificati nelle seguenti categorie, basate su criteri di recidività e pericolsità: - il delinquente primario è colui che ha commesso il crimine per la prima volta - il delinquente recidivo è colui che dopo essere stato condannato per un crimine, ne commette un altro (art. 99-101 c.p.) - il delinquente abituale è colui che si distingue per la particolare abitualità della sua condotta criminosa (art. 102 e 103 c.p.) - il delinquente professionale, è colui che vive dei proventi del crimine (art. 105 c.p.) - il delinquente per tendenza che si distingue per il carattere particolarmente malvagio del reo (art. 308 c.p.)
Viceversa la classificazione effettuata da Fontanesi e Ponti (1954 – 1969) è la seguente: - 1) “soggetti adulti con personalità così rigidamente antisociale che non ci sarebbe alcuna possibilità di risocializzazione; nessuna forma di trattamento qualificato conosciuta potrebbe portare ad un risultato positivo per questi soggetti”; 2) soggetti che in base ai dati diagnostici lasciano sperare in una prognosi favorevole e che perciò non hanno bisogno di un trattamento qualificato, anche se per ragioni opposte a quelle del gruppo precedente”; - 3) soggetti antisociali i cui dati di osservazione diagnostica potrebbero anticipare delle modificazioni della personalità verso la risocializzazzione mediante un trattamento qualificato, prescritto secondo le necessità dei casi individuali (psicoterapia, lavoro, scuola, trattamento medico – farmacologico)”
1) delitti professionali. 2) delitti occasionali 1) delitti professionali 2) delitti occasionali 3) delitti della malattia 4) delitti del bisogno (Amato, 1987)
LE CLASSIFICAZIONI CLINICHE (V LE CLASSIFICAZIONI CLINICHE (V. Mastronardi, 2000) 1) Delinquente normale VS Delinquente anormale (biologicamente e/o psichiatricamente) (es. Oligofrenici, psicotici, nevrotici, tossicomani, alcoolisti ecc.) 2) Classificazione psicodinamica - Delinquente accidentale (con tratti patologici della personalità solo accidentalmente e che si manifesta nella delinquenza colposa) - Delinquente cronico (con propensione al delitto per fragilità dell’Io, esistenza di situazioni di conflittualità, debolezza o assenza del Super-Io).
3) Cazzullo: soggetti che agiscono per:. a) Carenza affettiva 3) Cazzullo: soggetti che agiscono per: a) Carenza affettiva b) Carenza di identificazione c) Identificazione in modelli anomali d) Fissazione emotivo-affettiva in stadi immaturi e) Reazioni a situazioni conflittuali 4) Musatti: a) Delinquenti per difetto di capacità di identificazione col prossimo b) Delinquenti per deficienza generale del processo di Identificazione con l’oggetto dell’impulso aggressivo c) Delinquenti per processi parziali di identificazione d) Delinquenti per processi particolari di identificazione e) Delinquenti per anomalie della formazione del Super-Io
ULTERIORI CLASSIFICAZIONI DESCRITTIVE (V. Mastronardi, 2000): ULTERIORI CLASSIFICAZIONI DESCRITTIVE (V. Mastronardi, 2000): a) Delinquenti professionali: crimine come unica fonte di sostentamento (ladri e truffatori abituali, scippatori, falsari) e criminalità organizzata (=Mafia, traffico di droga, traffico di armi) b) Delinquenti occasionali: socialmente integrati che delinquono in circostanze eccezionali (abitualmente sono delitti di scarsa gravità) c) Delinquenti per situazioni critiche (soggetti che in situazioni di disagio psicologico o ambientale, tentano di risolvere problemi eccezionali es.: infanticidio per causa d’onore o furto in caso di particolare bisogno) d) Delinquenti per indisciplina sociale (delitti dei colletti bianchi = reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, concussione) e) Delinquenti per colpa (e non per dolo) es.: il delinquente colposo stradale (l’incidente è per l’80-90% dovuto al fattore UOMO) - predisposizione per cause psicofisiche - predisposizione per cause psicosociali (con spiccata aggressività e disadattamento sociale) 1) Delinquente stradale per aggressività “ “ “ “ distrazione “ “ “ “ per abuso di sostanze
(Motivazioni consapevoli) LE CLASSIFICAZIONI MOTIVAZIONALI DELLA CRIMINALITA’ (Motivazioni consapevoli) Motivi e moventi a delinquere: i fattori raggruppati dalla Psicologia nella categoria degli Affetti cioè: Impulsi, Istinti, Sentimenti, (gelosia, vendetta, cupidigia, onorabilità, altruismo ecc.) Ponti 1) Delinquenti per appropriazioni (furto, rapina, estorsione, rapimento ecc.) 2) Delinquenti per aggressività (<delle pulsioni violente, >dei freni inibitori, può essere anche sublimata secondo modalità socialmente accettabili e preordinate es. sport e sommosse) a) con attacco fisico verso le persone (omicidio, lesioni personali ecc.) b) con attacco verbale (vilipendio, ingiuria, diffamazione ecc.) c) con aggressività sull’ambiente (pantoclasia, danneggiamento, incendio, maltrattamento di animali)
Secondo Mantovani i delitti per aggressività vengono ricondotti a) alle caratteristiche psicologiche violente degli autori b) alla cultura violenta c) a situazioni contingenti di ordine emotivo (stati emotivi e passionali, risse, litigi, ecc.) (favorite da fame, stanchezza, ubriachezza, tossicodipendenza) 3) Delinquenti per stati passionali (passione amorosa, odi, gelosie, esaltazione politica, ideologica, sportiva ecc.) = affievolimento estemporaneo dei poteri inibitori (delitti d’impeto non premeditati) 4) Delinquenti per sessualità (violenza carnale, atti di libidine violenta, pedofilia ecc.) 5) Delinquenti per ideologia (= i “fanatici combattivi” della vecchia nosografia psichiatrica) (vedi: le organizzazioni terroristiche e i delitti per finalità politiche). (V. Mastronardi, 2000)
CLASSIFICAZIONI SOCIO – AMBIENTALI (In relazione all’ambiente e al contesto sociale) 1) Delinquenti delle sottoculture criminali 2) Delinquenti delle sottoculture non criminali a) sottoculture violente b) sottoculture delle bande conflittuali c) sottocultura della droga (-di chi fa uso di: furti, aggressioni, rapine; -chi detiene; -chi distribuisce; -chi ne fa traffico)
LE CAUSE DI REITERAZIONE (V LE CAUSE DI REITERAZIONE (V. Mastronardi, 2000) 1) Fattori personologici 2) Fattori ambientali 3) Fattori situazionali 4) Difficoltà di reinserimento sociale 5) Gli effetti della carcerazione (per contagio interdelinquenziale, per promiscuità, per indottrinamento nelle arti criminose, per stigmatizzazzione della carcerazione: “stabile ruolo antisociale”)