LA MOTIVAZIONE Sommario Significato di motivazione La fame Bisogni Pulsioni Incentivi Gerarchia di Maslow La fame Aspetti fisiologici Stimoli esterni Aspetti problematici : bulimia, obesità, anoressia La sessualità L’orientamento sessuale La motivazione al successo Che cos’è: influenza dei genitori e delle situazioni Motivazione intrinseca al successo
Significato di motivazione LA MOTIVAZIONE Significato di motivazione Motivazione, dal latino movère = muovere ed actio = atto, indica un comportamento che attiva e dirige il soggetto al raggiungimento di un obiettivo. Dopo Darwin si è puntata maggiormente l’attenzione verso le motivazioni pulsionali (sessuali e aggressive) e istintive (comportamenti geneticamente determinati), anziché sulle scelte razionali.
LA MOTIVAZIONE Significato di motivazione Istinti: sono comportamenti geneticamente determinati, difficilmente modificabili, presenti prevalentemente negli animali. Per gli esseri umani si preferisce adoperare il termine Bisogni: privazioni che spingono il soggetto alla ricerca di una soddisfazione (es.: fame, sete, sonno …). Pulsioni: sono spinte interne all’azione non rigidamente determinate, il cui orientamento è con- dizionato dall’apprendimento, dall’educazione, dalle proprie scelte e da tutta una serie di influssi ambientali. Stimoli o incentivi: si intendono tutti quegli eventi esterni percepiti come aventi un valore positivo o negativo nel motivare un comportamento. Spesso assumono un ruolo motivazionale predominante.
Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow LA MOTIVAZIONE Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow (Brooklyn, 1908 – California, 1970)
Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow LA MOTIVAZIONE Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow (Brooklyn, 1908 – California, 1970) Fu psicologo all'università Brandeis, a Waltham, nel Massachu-setts. Nel 1954 pubblicò "Motivazione e personalità", dove espose la teoria di una gerarchia di motivazioni che muove dalle più basse originate da bisogni primari – fisiologici, a quelle più alte volte alla piena realizzazione del proprio potenziale umano - autorealizzazione.
Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow LA MOTIVAZIONE Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow (Brooklyn, 1908 – California, 1970) Secondo Maslow, bisogni e motivazioni hanno lo stesso significato e si strutturano in gradi, connessi in una gerarchia di forza relativa. Il passaggio ad uno stadio superiore può avvenire solo dopo la soddisfazione dei bisogni di grado inferiore. Sostiene, inoltre, che la base di partenza per lo studio dell'individuo è la considerazione di esso come globalità di bisogni: saperli riconoscere favorisce, psicologicamente e pedagogicamente un'assistenza centrata sulla persona.
Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow LA MOTIVAZIONE Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow (Brooklyn, 1908 – California, 1970)
Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow LA MOTIVAZIONE Gerarchia delle motivazioni secondo Abraham Maslow (Brooklyn, 1908 – California, 1970) Diverse critiche sono state mosse a questa scala di identificazione, perché semplificherebbe in maniera drastica i reali bisogni dell'uomo e, soprattutto, il loro livello di "importanza". La scala sarebbe perciò più corretta in termini prettamente funzionali alla semplice sopravvivenza dell'individuo che in termini di affermazione sociale. Si tratterebbe perciò di bisogni di tipo psicofisiologico, più che psicologico in senso stretto. Altre critiche riguardano la successione dei livelli che non corrisponde necessariamente ad uno stato oggettivo condivisibile per tutti i soggetti.
LA MOTIVAZIONE La fame Assieme alla sete e al sonno, è un bisogno primario il cui soddisfacimento è essenziale non solo alla sopravvivenza, ma anche allo svolgimento di tutte le altre attività che, altrimenti, risulterebbero gravemente compromesse. Aspetti fisiologi Il bisogno di nutrimento è regolato da diversi meccanismi interni come la quantità di glucosio nel sangue che, quando è presente in misura adeguata, produce una riduzione della fame. Un ruolo particolarmente rilevante ha l’ipotalamo nella regolazione di diverse funzioni e agisce sul sistema endocrino tramite la ghiandola pituitaria o ipofisi.
LA MOTIVAZIONE La fame
LA MOTIVAZIONE La fame Stimoli esterni Sono assimilabili agli stimoli condizionati pavloviani che generano riflessi condizionati. Col tempo abbiamo imparato a reagire automaticamente a stimoli visivi e olfattivi provenienti dai cibi che innescano modificazioni chimiche del sangue e provocano il bisogno di assumerli, anche quando l’organismo non ne avrebbe bisogno. Disturbi dell’alimentazione Il rapporto col cibo può dar origine a reazioni di amore-odio che generano disturbi di questo tipo: Bulimia (bisogno irrefrenabile di ingurgitare cibo, letteralmente: fame da bue) con corrispettiva conseguente obesità: nei nostri tempi sta assumendo sempre più le dimensioni di una vera e propria emergenza sociale.
LA MOTIVAZIONE La fame L’anoressia (assenza di desiderio) È un sintomo che rinvia o ad una malattia organica o ad una psicogena connessa a disturbi dell’affettività. Assieme a questo disturbo oggi cominciano a diffondersi ortoressia (ossessione per il mangiar sano) e bigoressia (ossessione per la massa muscolare). Anoressia in Italia Anoressia in Lombardia Aspetti psicologici della bulimia e dell’anoressia Cause dell’anoressia
LA MOTIVAZIONE La sessualità L’eccitazione sessuale, come la fame, dipende dall’interazione di stimoli interni e stimoli esterni Stimoli interni Sono costituiti dai geni che determinano il sesso (specificamente quelli della 23^ coppia di cromosomi, XX per le femmine, XY per i maschi) e dagli ormoni sessuali (testosterone, per i maschi, ed estrogeni, per le femmine) che determinano le trasformazioni somatiche, con la comparsa dei caratteri secondari della sessualità, nel periodo puberale e attivano i comportamenti sessuali grazie all’azione coordinatrice dell’ipotalamo e, specificamente, della ipofisi. Stimoli esterni La motivazione sessuale è molto sensibile agli stimoli esterni. Molte ricerche hanno rivelato che sia gli uomini sia le donne provano eccitazione di fronte a stimoli erotici di varia natura: visivi, uditivi, olfattivi … Amore e riproduttività
L’orientamento sessuale LA MOTIVAZIONE La sessualità L’orientamento sessuale Dal punto di vista genetico abbiamo tutti una identità sessuale, cioè siamo tutti sessualmente determinati (salvo anomalie genetiche, sindrome di Klinefelter e Turner): o maschi o femmine. Dal punto di vista dell’orientamento, però, si può protendere o per l’eterosessualità, o per l’omosessualità, o per la bisessualità. Per quanto se ne sa, in tutti i periodi storici e in tutte le culture è prevalsa l’eterosessualità. Per cui si può dire che l’omosessualità sopravvive, ma l’eterosessualità prevale.
L’orientamento sessuale LA MOTIVAZIONE La sessualità L’orientamento sessuale Se dal punto di vista genetico abbiamo tutti una identità sessuale, come si spiega l’omosessualità? La domanda sulla causa dell'omosessualità ha suscitato, e non solo in tempi recenti, innumerevoli ipotesi e spiegazioni. Le ipotesi proposte si dividono grosso modo in tre categorie: Spiegazione innatista Spiegazione psicologica Spiegazione volontaristica
Cause dell’omosessualità LA MOTIVAZIONE Cause dell’omosessualità Spiegazione innatista: omosessuali si nasce vuoi per ragioni riguardanti il patrimonio genetico-cromosomico, (simili a quelle che portano una certa percentuale della specie umana ad essere mancina anziché destrimane);o riguardanti il sistema nervoso o una parte del cervello, specie l'ipotalamo. L'OMS definisce l'omosessualità una variante naturale del comportamento umano, ma non ha preso posizione rispetto alla possibile causa di tale variabilità; vuoi per conseguenza di vere e proprie cause fisiche come gli squilibri ormonali, intervenuti anche durante la gravidanza della madre.
Cause dell’omosessualità LA MOTIVAZIONE Cause dell’omosessualità Spiegazione psicologica: omosessuali si diventa L'omosessualità è l'effetto di un differente sviluppo della psiche, in genere maturato da bambini o da adolescenti (così la pensavano in passato molte - se non la maggior parte - delle branche della psicoanalisi, della psichiatria e della psicologia). È la teoria caldeggiata dai sostenitori delle terapie di conversione, nelle quali sostanzialmente l'omosessualità viene delineata come un'alterazione dell'orientamento dallo stato comune, identificato con l'eterosessualità, per via di accadimenti anomali (traumi, abusi o comportamenti particolari) senza i quali non si sarebbe mai maturato un orientamento diverso. Tale visione è spesso osteggiata dal mondo LGBT, in quanto considerata come una mera riproposizione del concetto di omosessualità come patologia, senza affermarlo esplicitamente, ed è rigettata dalle maggiori associazioni di psicologi e psichiatri, in quanto è tuttora priva di fondamento scientifico.
Cause dell’omosessualità LA MOTIVAZIONE Cause dell’omosessualità Spiegazione volontaristica: non esistono persone omosessuali ma solo atti omosessuali L'omosessualità non ha cause innate o psicologiche. Si tratta di un comportamento appreso ed acquisito, frutto della volontà del singolo individuo. Fra coloro che sostengono la tesi volontaristica, le valutazioni divergono ulteriormente: per una parte dei sostenitori di questa spiegazione, quello omoses-suale è un comportamento moralmente deviato, causato sostanzial-mente dal vizio (Levitino 18:22 - 20:13; Romani 1:24; 28,32 – Corano, Sure 7, 26, 27, 29: Lot condanna i sodomiti); per un'altra parte, invece (il pensiero postmoderno e la teoria queer, strano, insolito) è l'effetto della educastrazione, che ha indotto dall'esterno le persone a rinunciare, in un senso o nell'altro, alla naturale bisessualità che caratterizzerebbe secondo tale ipotesi, per natura, l'essere umano.
Cause dell’omosessualità LA MOTIVAZIONE Cause dell’omosessualità È importante notare che nessuna delle teorie eziologiche (cioè, relative alle cause) sopra elencate è fino ad oggi riuscita a raggiungere un grado di affidabilità scientifica tale da potere escludere tutte le altre, e quindi tale da potere mettere d'accordo almeno la maggior parte degli studiosi.
L’orientamento sessuale Omosessuali si nasce o si diventa? LA MOTIVAZIONE L’orientamento sessuale Omosessuali si nasce o si diventa?
LA MOTIVAZIONE La motivazione al successo Esistono motivazioni che non paiono soddisfare alcun bisogno biologico. Si tratta di bisogni di altro genere: emotivi, affettivi, cognitivi, esistenziali. A quest’ultima categoria appartiene la motivazione al successo. Per successo non è da intendersi solo la riuscita in un’impresa, ma soprattutto la riuscita nella vita. Inchieste passate e recenti rivelano che per la maggior parte delle persone la riuscita nella vita, ovvero dare alla propria esistenza un senso, cioè un orientamento significativo, rappresenta, di gran lunga, l’obiettivo più importante.
LA MOTIVAZIONE La motivazione al successo L’influenza dei genitori I bambini i cui genitori incoraggiano l’autonomia fin dai primi anni di vita, apprezzando e ricompensando i loro successi, sono quelli più motivati alla riuscita. L’alto livello di motivazione di questi bambini ha radici sia emotive (associazione della riuscita a emozioni positive), sia cognitive (attribuzione della riuscita alle proprie capacità e al proprio impegno). Significativa a questo proposito è la scoperta statistica che l’ordine di nascita è collegato spesso con il successo: I primogeniti hanno, in genere, più successo degli altri fratelli
La motivazione al successo L’influenza delle situazioni In genere si può affermare che il comportamento non è solo una conseguenza delle nostre predisposizioni, ma anche delle circostanze. Quando alle persone vengono affidati compiti precisi e vien chiesto di dare il massimo possibile, esse ottengono migliori risultati rispetto a quelle alle quali è stato affidato un compito generico e si è chiesto un altrettanto generico impegno. Programmare, ad esempio, accuratamente il proprio corso di studi serve a concentrare l’attenzione, a potenziare l’impegno e la perseveranza e a stimolare la ricerca di strategie creative per ottenere i risultati voluti. In quest’ultimo caso ciò che spinge all’azione è la motivazione intrinseca che è di gran lunga più efficace di qualunque motivazione (= spinta) estrinseca. Le emozioni