D. LGS. 152/05 spunti di riflessione …. E di lavoro

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
(TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA)
Advertisements

La sorveglianza sanitaria nel nuovo Testo Unico
Legge regionale 26 marzo 1990, n. 13 Art.14. (Classificazione degli scarichi civili) 1 Agli effetti della presente legge gli scarichi degli insediamenti.
Il SUAP alla luce delle novità introdotte dal D.L. 13 agosto 2011, n. 138 convertito dalla L. 14 settembre 2011, n° 148
COSA SUCCEDE IN CLASSE ?. TUTTO INIZIA DA QUI: IL PARLAMENTO APPROVA LA LEGGE 133.
Progetto “Sistemi di Gestione Ambientale per la competitività
PROGETTO: “Trieste: Energy from a Zero Waste City”
Un buon esempio di Programmazione del
Normativa sulla gestione dei rifiuti
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Monica Bassanino – Dir. Agricoltura Enrico Accotto – Dir. Ambiente
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
La gestione dei rifiuti
RIORDINO delle PROVINCE e Progetto di Legge sulle FUNZIONI La proposta del Partito Democratico del Veneto.
Città Metropolitana di Venezia D.L. 95 del 6 Luglio 2012 Rodolfo Viola.
Terre e rocce di scavo: aspetti applicativi e gestionali
Comma 195. A decorrere dal 1 novembre 2007, i comuni esercitano direttamente, anche in forma associata, o attraverso le comunita' montane, le funzioni.
Regione Umbria SMALTIMENTO FINALE DEI RIFIUTI: TRATTAMENTO TERMICO E COMPOSTAGGIO Aspetti tecnologici, ambientali e sanitari Il ruolo del trattamento nella.
Le Consigliere di Parità della Provincia di Piacenza
Definizione parole-chiave Progetto RAP.
La tutela dei dati personali
RIFIUTI SOLIDI Gianfranco Tarsitani.
Giornata di studio BONIFICHE AMBIENTALI Villa Demidoff, Parco Mediceo di Pratolino – Vaglia 3 Ottobre 2008 Terre da bonifica la loro catalogazione Dott.
Impianti di combustione a scarti di legno – seminario tecnico Venerdì 9 Marzo 2012 Impianti di combustione a scarti di legno Controllo tecnico analitico.
Inquinamento idro-termico da centrali termoelettriche
PREVENZIONE E MANUTENZIONE
Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche
La regionalizzazione del Patto di stabilità interno: novità e prospettive I^ Consulta Finanza, istituzione, personale ANCI Piemonte Torino, 31 maggio 2011.
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
Democratica Dedicarsi a Roma - Ambiente INCONTRO CON CORRADO CARRUBBA AVVOCATO, COMMISSARIO DI ARPA LAZIO GIA AMMINISTRATORE LOCALE PRINCIPI E SPUNTI DI.
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
T.d.P. Monica MINNITI & T.d.P. Carmine DI PASCA
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente INCONTRO FORMATIVO Terre e rocce da scavo Deliberazione della Giunta Provinciale.
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente Deliberazione della Giunta provinciale n del 22 maggio 2009 Linee.
A.L.Te.P. - Incontri di aggiornamento professionale per il tecnico pubblico Nuovo Piano Cave: il ruolo dei Comuni Provincia di Bergamo Settore Tutela Risorse.
In natura nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Art. 1. (Finalità). 1. La presente legge promuove l'agricoltura sociale, nel rispetto dei princìpi previsti dall'articolo 117, secondo comma, lettera m),
Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica - D. M
LE DISCARICHE DI RIFIUTI
Avv. Andrea Martelli – «Il Regime delle MPS» Il caso dei rottami metallici 8 Aprile 2011.
DECRETO-LEGGE 31 agosto 2013, n. 101 Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Decreto-Legge.
Dati delle Pubbliche Amministrazioni e Servizi in Rete Prefettura di Reggio Calabria novembre 2010.
I PRODOTTI BIOLOGICI Frutti naturali, prodotti alimentari e prodotti biologici.
Il Decreto Legislativo n. 205/2010: principali novità
MINISTERO DELL'INTERNO
Rete Ecologica Regionale: definizione di un disegno di rete e condivisione del suo recepimento negli strumenti di pianificazione regionale e provinciale.
Interreg IIIB- MEDOC ENPLAN ITALIA Regione Autonoma Valle d’Aosta
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
Le acque di restituzione
Modulo n. 3 IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO
Avv. Maria Adele Prosperoni
Il Ciclo virtuoso dei rifiuti in base alle nuova direttiva rifiuti
ZERO WASTE LAZIO GERARCHIA EUROPEA RIFIUTI Direttiva C.E. 98/2008 art. 4 1)PREVENZIONE (riprogettazione prodotti – riduzione.
Apprendistato Le modifiche del D.L. n. 34/2014 al D.Lgs. n. 167/2011
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
Pool Inquinamento PUNTI DI CONTATTO TRA I RAMI CAUZIONE E R.C. INQUINAMENTO ROMA 12 DICEMBRE 2007.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
Riciclaggio Mi rivolgo a te, produttore di beni, per evitare che con il tuo comportamento, la tua fabbrica, la tua città, la tua regione diventino una.
I GIOVEDI’ DELLA CULTURA SCIENTIFICA
Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione.
AMBIENTE E DISSESTO IDROGEOLIGICO. ACQUA, MENO SPRECHI Sevizi idrici più efficienti. Unirò gli attuali ATO in un'unica autorità regionale, con risparmi.
Viviamo in una società usa e getta, che produce, consuma e spreca …
Avv. Federico Peres – Il d.lgs. n. 205/2010 – in generale 8 Aprile 2011.
Territorio e Urbanistica
Roma - 28 Novembre Diritto dei Servizi Pubblici - IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO.
Utilizzo fanghi in agricoltura in Provincia di Pavia opportunità e pericoli Pavia 19 febbraio 2016.
Il recupero energetico nella gestione dei rifiuti urbani Andrea Sbandati Direttore Confservizi Cispel Toscana.
Materie plastiche e riciclo di fronte al REACH 10 maggio 2012 REACH FOR THE POLYMER INDUSTRY Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo Dott.ssa.
Stato dell’arte sulle attività regionali in materia di ECM Filippo Melita Treviso 11/2/2005.
Gli obiettivi dell’ANPA nel monitoraggio delle acque sotterranee (D.lgs 11 Maggio 1999, n. 152) C. Fabiani, ANPA, Dipartimento Stato dell’ambiente, Controlli.
Transcript della presentazione:

D. LGS. 152/05 spunti di riflessione …. E di lavoro Giuliano Vendrame - Assessorato Ambiente Regione Veneto Bologna, 27 gennaio 2011

Nuove definizioni e nuovi scenari “preparazione per il riutilizzo": le operazioni di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento; “combustibile solido secondario (CSS)”: il combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate delle norme tecniche UNI CEN/TS 15359;

“compost di qualita”: prodotto, ottenuto dal compostaggio di rifiuti organici raccolti separatamente, che rispetti i requisiti e le caratteristiche stabilite dall'allegato 2 del decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75, e successive modificazioni “digestato di qualita”: prodotto ottenuto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici raccolti separatamente, che rispetti i requisiti contenuti in norme tecniche da emanarsi con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali “sottoprodotto”: qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa le condizioni di cui all'articolo 184-bis, comma 1, o che rispetta i criteri stabiliti in base all'articolo 184-bis, comma 2.

articolo 182 Smaltimento dei rifiuti Lo smaltimento dei rifiuti costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorita', della impossibilita' tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero. La predetta verifica concerne la disponibilita' di tecniche sviluppate su una scala che ne consenta l'applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente valide nell'ambito del pertinente comparto industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto che siano o meno applicate o prodotte in ambito nazionale, purche' vi si possa accedere a condizioni ragionevoli.

articolo 182-bis Principi di autosufficienza e prossimità Lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani non differenziati sono attuati con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata di impianti, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili e del rapporto tra i costi e i benefici complessivi, al fine di: a) realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti del loro trattamento in ambiti territoriali ottimali; b) permettere lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati in uno degli impianti idonei piu' vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessita' di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti..

articolo 184-ter Cessazione della qualifica di rifiuto Un rifiuto cessa di essere tale, quando e' stato sottoposto a un'operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: a) la sostanza o l'oggetto e' comunemente utilizzato per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; c) la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; d) l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non portera' a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana.

articolo 185 esclusioni dall'ambito di applicazione i sedimenti spostati all'interno di acque superficiali ai fini della gestione delle acque e dei corsi d'acqua o della prevenzione di inondazioni o della riduzione degli effetti di inondazioni o siccita' o ripristino dei suoli se e' provato che i sedimenti non sono pericolosi ai sensi della decisione 2000/532/CE della Commissione del 3 maggio 2000, e successive modificazioni.

articolo 186 Terre e rocce da scavo il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attivita' di costruzione, ove sia certo che esso verra' riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui e' stato escavato; i residui provenienti dall'estrazione di marmi e pietre sono equiparati alla disciplina dettata per le terre e rocce da scavo. Sono altresi' equiparati i residui delle attivita' di lavorazione di pietre e marmi che presentano le caratteristiche di cui all'articolo 184-bis.

articolo 199 Piani regionali g) il complesso delle attivita' e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani secondo criteri di …, economicita' e autosufficienza della gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all'interno di ciascuno degli ambiti territoriali ottimali, nonche' ad assicurare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti speciali in luoghi prossimi a quelli di produzione al fine di favorire la riduzione della movimentazione di rifiuti; l) i criteri per l'individuazione, da parte delle province, delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti nonche' per l'individuazione dei luoghi o impianti adatti allo smaltimento dei rifiuti, nel rispetto dei criteri generali di cui all'articolo 195, comma 1, lettera p);

articolo 200 Organizzazione territoriale del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani La gestione dei rifiuti urbani è organizzata sulla base di ATO Decreto Milleproroghe: Il 31 marzo 2011 è il termine trascorso il quale sono soppresse le Autorità d’Ambito Territoriale e conseguentemente le Regioni attribuiscono con legge le funzioni già esercitate dalle Autorità nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.

articolo 208 Autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti

articolo 184 classificazione La declassificazione da rifiuto pericoloso a rifiuto non pericoloso non puo' essere ottenuta attraverso una diluizione o una miscelazione del rifiuto che comporti una riduzione delle concentrazioni iniziali di sostanze pericolose sotto le soglie che definiscono il carattere pericoloso del rifiuto

D.M. 27 settembre 2010 Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica Nuovi limiti applicabili da subito? VIA? Criteri per sottocategorie processi idonei a ridurre in modo consistente il contenuto di sostanze organiche???