Behavioral Portfolio Theory

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Behavioral Portfolio Theory Ed altro

Behavioral Portfolio Theory La BPT applica la logica dell’approccio motivazionista, stabilendo le regole per costruire una frontiera efficiente alternativa a quella dell’approccio media-varianza. Supponiamo che gli investitori usino un unico conto mentale (questa è un’assunzione, c’è un’altra ipotesi secondo la quale gli individui attribuiscono la loro ricchezza a diversi conti mentali seguendo la logica della piramide degli investimenti.)

BPT Nel costituire un portafoglio le persone minimizzano la probabilità di non raggiungere un personale obiettivo di ricchezza: Prob(W≤A)≤α dove: W è la ricchezza A è il livello desiderato di ricchezza (aspirazione) α è la massima probabilità tollerata di mancare l’obiettivo

BPT L’investitore stabilisce l’obiettivo (A) Poi sceglie i portafogli che hanno una probabilità ≤α di mancare l’obiettivo A Poi, tra quei portafogli con prob ≤α, sceglie quello con il rendimento atteso max La frontiera efficiente è ottenuta max il rendimento atteso per ogni data probabiltà α di non raggiungere l’obiettivo di ricchezza.

Principali differenze tra la frontiera BPT e la frontiera media-varianza (MV) Portafogli efficienti secondo la BPT possono non esserlo secondo la MV La frontiera MV dipende dalle aspettative sui rendimenti futuri, quella della BPT dipende anche dalle aspirazioni Se il livello di aspirazione (A) è elevato può accadere che la prob è 1: non vi sono portafogli ottimali Nella BPT si dovrebbe massimizzare il rendimento atteso distorto dalla paura e dalla speranza (L.Lopes)

Costruzione della frontiera BTP Le istituzioni finanziarie devono prelevare info sulla paura (desiderio di sicurezza), la speranza (desiderio di potenziale) e il livello di aspirazione degli investitori, attraverso questionari e test sperimentali. I BP sono portafogli personalizzati Nel CAPM il portafoglio rischioso non è personalizzato, poi una volta scelto il portafoglio di attività rischiose gli individui decidono quale quantità di attività sicura vogliono detenere

Alcuni fenomeni frequenti Scarsa diversificazione degli investimenti azionari (Goetzmann-Kumar, 2005; Polkonichenco,2005) La diversificazione deve essere effettuata acquistando titoli non correlati Il beneficio della diversificazione è che permette una riduzione della variabilità(σ) dei rendimenti a parità di rendimento medio atteso.

Cause della scarsa diversificazione Ci sono costi di transazione, analisi e monitoraggio. Ha senso diversificare fino a quando i benefici sono maggiori dei costi. Illusione del controllo: riguarda gli investitori che si ritengono particolarmente bravi nel selezionare i titoli, essi tendono a concentrare il rischio piuttosto che diversificarlo Home Bias (segue)

Home bias Descrive la tendenza degli investitori a concentrare i propri investimenti in ambito domestico, mancando di cogliere le possibilità offerte dalla diversificazione internazionale. L’home bias è meno pronunciato negli USA, dato che il mercato USA copre il 50% della capitalizzazione mondiale dei mercati azionari. Gli investitori più aperti ai mercati internazionali sono i tedeschi.

Time diversification Siegel (1998): nel lungo periodo i mercati azionari hanno sempre battuto quelli obbligazionari Samuelson (1969) critica il principio di “time diversification” dicendo che non ha ragione di esistere se: I rendimenti futuri non sono correlati a quelli passati La ricchezza futura dell’investitore dipende unicamente dall’andamento degli investimenti finanziari e non per es. dalla propria carriera. Le analisi empiriche sono state fatte prevalentemente sul mercato americano. Le osservazioni indipendenti non sono molte (su un periodo di 100 anni si hanno solo periodi non sovrapposti di durata decennale).