Piano “Nazionale per la Larga Banda” Progetto Regione del Veneto

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Piano “Nazionale per la Larga Banda” Progetto Regione del Veneto Incontro Settori Innovazione e Viabilità delle Province e Veneto Strade

Piano “Nazionale per la Larga Banda” Il Governo, per mezzo del Dipartimento per le Comunicazioni, ha guidato l’attività di Pianificazione e Reperimento delle risorse Finanziarie garantendo la coerenza e l’efficacia degli interventi a livello nazionale, coinvolgendo Operatori di Telecomunicazioni e Amministrazioni Pubbliche centrali e Locali. Obiettivo principale del piano è abilitare il 95,6% della popolazione a servizi di connettività a 7-20 Mbit/s entro il 2012, nonché rimuovere i deficit infrastrutturali che limitano lo sviluppo delle reti di nuova generazione utilizzando in modo prevalente la tecnologia ottica e su rame. La quota rimanente della popolazione sarà raggiunta con accesso radio in modo da garantire una capacità sino a 2 Mbit/s. Il Finanziamento complessivo del Piano ammonta a 1,471 Miliardi di Euro in parte già disponibili e in fase di impiego da parte di Infratel Italia.

50% households take-up of ≥100Mbps 100% coverage of ≥30Mbps Agenda Digitale Internet for all 2020 2013 100% internet coverage 50% households take-up of ≥100Mbps 100% coverage of ≥30Mbps

Tipologia di connessione %Copertura popolazione Stato del Digital Divide in Veneto Al 30 giugno 2010 con riferimento al solo servizio ADSL: l’87,4 % della popolazione dispone di una connessione a larga banda in modalità Full (con banda teorica di almeno 7Mbps) il 3,2 % dispone di una connessione in modalità Lite (con banda teorica massima di 640Kbps) il 9,4 % risulta essere totalmente in Digital Divide. I dati di copertura sono calcolati al lordo della fattibilità tecnica relativa alla rete di accesso, non tenendo quindi in considerazione eventuali problematiche relative alla presenza di multiplatori, concentratori, extra-lunghezze dei doppini telefonici (su base nazionale circa il 5,2% delle linee di rete d’accesso è affetta da problematiche di questo tipo). Tipologia di connessione Centrali %Copertura popolazione ADSL2+ (20 Mbps) 183 56,3% ADSL (7Mbps) 349 31,1% ADSL Lite (640kbps) 170 3,2% Divario Digitale 601 9,4% Su 581 Comuni della Regione del Veneto, 71 hanno una copertura ADSL inferiore al 50%, 8 Comuni presentano una copertura compresa tra il 50 e il 75%, 22 hanno una copertura tra il 75 il 95% e 450 hanno una copertura superiore al 95%.

Investimenti previsti dal Piano Nazionale in Veneto Il piano Nazionale prevede investimenti in Veneto per 132,183 Milioni di Euro così ripartiti: REALIZZAZIONE RETE DI BACKHAUL Tipologia di connessione Interventi Investimento (Meuro) FIBRA OTTICA 330 56,8 BACKHAUL RETE SECONDARIA 438 km fibra + 263 tratte radio 28,39 PONTE RADIO ALTA CAPACITA 34 2,26 RETE D’ACCESSO Tipologia di intervento Interventi Investimento (Meuro) APPARATI Wired IP 20 Mbit/s 1072 21,44 AREE Wireless IN ACCESSO 369 23,25

Descrizione Fonti di Finanziamento Disponibili Accordo di programma per lo sviluppo della larga banda siglato il 7 settembre 2009. Processo di attuazione affidato al MISE tramite la Società In House INFRATEL ITALIA S.p.A.. Finanziamento complessivo pari a Euro 27.831.280,00. Fonti di finanziamento: Euro 10.000.000,00 a valere sui fondi assegnati dal CIPE e da Leggi Finanziarie dello Stato(MISE); Euro 9.449.148,00 a valere sui fondi FESR (POR 2007-2013) di competenza della regione del Veneto; Euro 6.550.852,00 a valere sui fondi FEASR (Sviluppo Rurale 2007-2013) di competenza della regione del Veneto; Euro 1.831.280,00 a valere su fondi FAS-Regione ai sensi della delibera CIPE 3/2206, di competenza della regione del Veneto. Una prima Convenzione Operativa per un primo lotto di 99 collegamenti è stata approvata dalla Giunta Regionale in data 9 febbraio 2010 relativa ad un importo di Euro 11.831.280,00 di cui Euro 10.000.000,00 su fondi MISE-Infratel e 1.831.280,00 su fondi FAS regionali. Con delibera di Giunta n 2482 del 19/10/2010 la Regione Veneto ha approvato un ulteriore iniziativa a favore dei Distretti Produttivi per Euro 10.149.300,00 (Euro 5.074.650,00 sul capitolo 100916 esercizio finanziario corrente + Euro 5.074.650,00 cofinanziamento Statale).

Infratel Italia Infratel, società di scopo del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni, è il soggetto attuatore del Programma Larga Banda in tutte le aree sottoutilizzate del Paese, ai sensi della Legge n. 80 del 2005. La dinamica di costituzione, avvio operativo della Società e regolamentazione delle fasi d’attuazione dell’iniziativa sono le seguenti: Convenzione sottoscritta il 22 dicembre 2003 tra il Ministero delle Comunicazioni e Sviluppo Italia S.p.A., con la quale sono stati regolati i primi rapporti per procedere con l’attuazione del “Programma per lo Sviluppo della Larga Banda nel Mezzogiorno”; Costituzione di Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia S.p.A. (Infratel Italia), in data 23 dicembre 2003; Autorizzazione generale del Ministero delle Comunicazioni, ai sensi dell’art. 25, comma 4, del D. Lgs. n. 259/2003 che, a far data dal 22 dicembre 2004, legittima Infratel Italia all’offerta d’infrastrutture di telecomunicazioni abilitanti alla banda larga, realizzate ed integrate sul territorio nazionale, agli operatori e provider di settore ed alla Pubblica Amministrazione; Iscrizione di Infratel Italia nel Registro Operatori di Comunicazione tenuto a cura dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al n. 13234; Legge n. 80 del 2005, la quale ha stabilito che: “Gli interventi per la realizzazione delle infrastrutture per la larga banda di cui al programma approvato con delibera CIPE n. 83/03 del 13 novembre 2003, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2004, possono essere realizzati in tutte le aree sottoutilizzate. Il CIPE stabilisce annualmente le risorse del Fondo Aree Sottoutilizzate di cui all’articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, destinate al finanziamento del citato programma attuato dal Ministero delle Comunicazioni per il tramite della Società Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia S.p.A. (Infratel Italia) del gruppo Sviluppo Italia S.p.A”; Accordo di Programma del 22 dicembre 2005, reg. alla Corte dei Conti il 22 febbraio 2006, stipulato tra il Ministero delle Comunicazioni ed Infratel Italia ad integrazione della Convenzione del 22 dicembre 2003, il quale regolamenta le attività di realizzazione del potenziamento della rete infrastrutturale pubblica per la larga banda nelle aree sottoutilizzate del Paese.

Infratel Italia La missione Infratel è strettamente correlata alla “strategie sociali” che sovrintendono l’esecuzione del Programma Larga Banda in tutte le aree sottoutilizzate del Paese, ai sensi della Legge 80 del 2005 I principali fattori di successo dell’esperienza Infratel sono: “Soggetto nazionale” che promuove interventi coerenti ed integrati, rapidi e coordinati tra diversi soggetti pubblici e privati, evitando duplicazioni di investimenti e sprechi di risorse pubbliche Esperienza specifica, grazie alla conoscenza approfondita delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni presenti nei territori oggetto d’intervento Un’organizzazione adeguata, con competenze specifiche, che permette la gestione efficiente ed efficace, con costi e tempi di attuazione ridotti Flessibilità nelle attività e nei servizi erogati, dalla progettazione alla direzione lavori, dalla cessione in uso delle infrastrutture alla loro manutenzione

Infratel Italia Infratel, alla data del 31 dicembre 2010, svilupperà 3.823 Km di infrastrutture di telecomunicazioni attivando i servizi a banda larga in 607 Aree di Centrale di 14 Regioni e abilitando agli stessi una popolazione di circa 2.000.000 di persone. In continuità al processo d’attuazione e d’implementazione delle infrastrutture, il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni ed Infratel hanno siglato Accordi Operativi con le Regioni sotto riportate: I Intervento Attuativo II Intervento Attuativo III Intervento Attuativo

Sbracci d’interconnessione Infratel Modello di Intervento Infratel Infratel Italia provvede alla realizzazione di cavidotti, o anche all’uso di tubazioni e palificate esistenti, con posa della fibra ottica spenta, nelle aree caratterizzate da divario digitale infrastrutturale; talvolta, in via complementare ma residuale, procede mediante soluzioni wireless. Il modello d’intervento è dunque incentrato sulla realizzazione di sbracci d’interconnessione, abilitanti alla banda larga tra il sistema ottico regionale e l’Area di Commutazione locale, il cosiddetto backhauling, rimuovendo tutte le barriere di carattere infrastrutturale all’erogazione di servizi di comunicazione avanzati da parte degli operatori di mercato. DORSALE OTTICA Punto d’interconnessione Area di Commutazione 1 POP Sbracci d’interconnessione Infratel Rilegamento ad opera degli Operatori Area di Commutazione 2 Rilegamento radio ad opera degli Operatori

Utilizzo Infrastrutture Esistenti Posa su palificazioni e tubazioni esistenti: Infratel ricorre, dove possibile, alla condivisione e all’accesso alle infrastrutture esistenti

Scavo in Minitrincea Infratel ricorre a tecniche innovative di scavo, con consistente riduzione dei costi e dei tempi di realizzazione. Scavo in minitrincea: parziale ingombro della sede stradale, poco materiale di risulta, ripristino veloce.

Scavo in No Dig Scavo No Dig, nessun ingombro della sede stradale, lavori marginali di ripristino, riduzione dei tempi di realizzazione

Scavo in Tecnica Tradizionale Scavo in trincea tradizionale: viene utilizzato da Infratel solo nel caso in cui non vi sia la possibilità di utilizzo di tecniche di scavo meno invasive. molto materiale di risulta,occupazione sede stradale, necessità di molti mezzi e personale, tempi di realizzazione più lunghi.

Gestione Rapporti con ENTI Per il raggiungimento degli obiettivi economici e temporali del Piano è indispensabile: L’impiego diffuso delle tecniche di scavo innovative (Trenchless) La Richiesta di permessi ai sensi della legge 133/08 art. 2 (DIA) Per disciplinare questi aspetti e tutti i rapporti tra Infratel e Province si propone la stipula di una CONVENZIONE, sulla base dello schema già approvato dall’UPI nell’ambito del protocollo di intesa siglato con il MISE il 25 Febbraio 2010.