I PRIMI FILOSOFI I PRESOCRATICI hanno Tutti un’elemento in comune l’

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Transcript della presentazione:

I PRIMI FILOSOFI I PRESOCRATICI hanno Tutti un’elemento in comune l’ la PHYSIS INDAGINE SULLA NATURA e In particolare sull’ ORIGINE DEL COSMO individuano l’ Un’ELEMENTO ORIGINARIO ARCHE’ è Il PRINCIPIO mediante cui tutto viene conosciuto

distingue Tra i FILOSOFI (Physiologoi) e i SAPIENTI (theologoi) ARISTOTELE entrambi Hanno cercato l’ORIGINE DELLE COSE NELLA NATURA riconducendola A due “cose” differenti: per per I theologoi c’è l’intervento degli dei I physiologoi non c’entrano le divinità ma solo la Physis

TALETE Il primo fra i tre principali filosofi presocratici insieme è trova Ad Anassimandro ed Anassimene parteciparono alla 1° scuola di Mileto Il suo ARCHE’ nella ACQUA argomentandolo Dicendo che TUTTO NASCE DALL’UMIDO e Che la molteplicità delle cose sia riconducibile ad un’UNITA’ GENERALE

ANASSIMANDRO è Il secondo filosofo presocratico individua ed significa Indefinito, illimitato Il suo ARCHE’ nell’APEIRON È anche l’INIZIATORE DEL PENSIERO POLARE argomentandolo Spiegando che il principio di tutto non può essere una cosa definita, ma che deve essere per forza qualcosa di non definito che Tende a pensare la molteplicità non come un mucchio di cose fra loro diverse, ma come un insieme articolato secondo coppie di opposti

ANASSIMENE L’ultimo dei tre filosofi presocratici è trova Qualcosa di definito quindi come Talete e non come qualcosa di indefinito come Anassimandro in Il suo ARCHE’ nell’ARIA definendola Più necessaria dell’acqua in quanto Secondo lui tutto nasce per condensazione o rarefazione

PITAGORA fondò Una scuola a Crotone vi che Si insegnava soprattutto la matematica Era anche un movimento politico e religioso e e I discepoli erano divisi in due gruppi La dottrina più importante era la metempsicosi i gli Matematici: coloro che apprendono Acusmatici: coloro che ascoltano cioè La trasmigrazione delle anime individuarono la numerabilità può essere applicata a tutte le cose L’ARCHE’ nei NUMERI poichè ed Elaborarono anche una serie di opposti: limite/illimitato

DUE CONCETTI FONDAMENTALI: Difficile interpretazione ERACLITO scrisse In STILE AFORISTICO introduce di DUE CONCETTI FONDAMENTALI: Difficile interpretazione LòGOS (parola, discorso, ragione) NOUS (intelletto, intelligenza) questo permette all’uomo di conoscere le caratteristiche universali della realtà e solo chi viene Non lo usa: “DORMIENTE” Il Lògos “TUTTO E’ UNO” Da lui usato per la prima volta consapevolmente secondo DUE GENERI DI CONOSCENZA: e Divide in DUE GENERI le COPPIE DI OPPOSTI: distingue SENSIBILE quelli INTELLETTUALE che si oppongono in contemporanea e in successione

GLI ELEATI gruppo Di Filosofi MONISTI di il fondatore di questa scuola eleatica Cui facevano parte: Senofane Parmenide Zenone Melisso fu e Fu anche poeta, filosofo e maestro di Parmenide identifica l’atto con cui una cosa è conosciuta dall’uomo (OPINIONE) per che Lui il sapere non viene dagli dei, ma si conquista mediante la ragione introduce Il concetto di DòXA riflette Per Senofane un unico dio supremo che muove tutte le cose con la forza del suo pensiero esiste anche sulla religione

Che il pensiero e la parola hanno uno stretto rapporto con la realtà PARMENIDE scrisse Un poema Sulla natura crede In cui Che il pensiero e la parola hanno uno stretto rapporto con la realtà Parla di DUE SOLE VIE CHE SI POSSONO PENSARE C’è se Una VIA che dice CHE E’, ed è l’unica PERCORRIBILE, mentre la VIA che dice CHE NON E‘, NON è PRATICABILE in nessun modo penso e dico una cosa ciò significa che esiste, mentre ciò che non esiste non può essere colto col pensiero né espresso con la parola Il regno della verità coincide con il regno di ciò che esiste perciò definisce l’ESSERE come: ingenerato, incorruttibile, omogeneo, immobile, intemporale, indivisibile, continuo, senza fine, uno

ZENONE inventore Della “DIALETTICA” difende voleva mettere in luce le conseguenze paradossali che derivavano dalle critiche a Parmenide Il pensiero di Parmenide non Analizzando la realtà, ma esaminando le affermazioni che su di essa sono state fatte o che si possono fare poichè ne Eleborò alcuni riguardo agli attributi “UNO” e “IMMOBILE” dell’Essere usa Dei “PARADOSSI” (contrari all’opinione) con lo scopo di mostrare che le esigenze teoriche della ragione possono entrare in conflitto con ciò che percepiamo nell’esperienza Ricavandone l’idea che la realtà sensibile non è comprensibile razionalmente

MELISSO dimostra l’eternità dell’essere e Lo definisce come “INFINITO” uno Dei filosofi Pluralisti EMPEDOCLE fu circondato da una alone di sacralità è per In realtà nulla nasce e muore davvero, ma tutto si trasforma Egli gli elementi, sono e rimangono, ingenerati e incorruttibili dunque convinto che si possa spiegare il divenire in modo rigoroso che Rappresentano degli stati della materia individua Come ELEMENTI: aria, acqua, terra e fuoco e Introduce altri due principi: Amicizia e Inimicizia due forze cosmiche che spingono le cose ad unirsi e a separarsi

ANASSAGORA Uno “scienziato” che si occupò esclusivamente della “physis” fu secondo Lui la conoscenza non avviene tra simili ma tra dissimili sostiene che la realtà è composta di “semi”, che sono in numero infinito e “omeomerie”: parti uguali In ogni cosa sono presenti i semi di tutte le altre un ma principio chiamato nous: intelletto la qualità che noi percepiamo è data dalla prevalenza di un seme sugli altri primo compito trasformare il “caos” iniziale in un “cosmo”: ordine Imprimendo un movimento rotatorio

DEMOCRITO le cause dell’essere, del divenire e del mutarsi delle cose Studiò Individuò Cercò le vera realtà negli atomi e nel vuoto principi, leggi, regole fisse, impersonali, necessarie poichè somigliano l’essenza ultima delle cose è data da particelle indivisibili di materia e dal vuoto in cui esse si muovono all’essere di Parmenide in quanto ingenerati, incorruttibili, non modificabili, non coinvolti in processi del divenire si differenziano solo per la forma ma per il resto sono privi di qualità come colore, sapore, odore… che la sensazione è soggettiva crede che le qualità non esistano in natura ricavandone si sviluppano quando gli oggetti entrano in contatto con gli organi di senso