Istituto Ferraris- Brunelleschi - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di Firenze Gestione classi difficili Corso di formazione neoimmessi in ruolo 2015-2016 Laboratorio: Gestione classi difficili. Formatore Prof. Domenico Morello
Quali saranno gli argomenti del laboratorio? Istituto Ferraris- Brunelleschi - Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di Firenze Quali saranno gli argomenti del laboratorio? Il ruolo dell’insegnante all’interno della classe Tecniche , strategie, comportamenti da adottare al fine di promuovere negli allievi atteggiamenti positivi Proposte educativo-didattiche Laboratorio: Gestione classi difficili. Formatore Prof. Domenico Morello
Abilità dell’insegnante: Una delle abilità alla base della professione del docente è la gestione della classe, vale a dire la messa in opera di competenze relazionali, affettive, organizzative che permettono sia agli alunni di lavorare in modo sereno e proficuo sia all'insegnante di gestire in modo ottimale il suo lavoro.
Ruolo: Il ruolo dell’insegnante è quello di facilitare l’apprendimento guidando, graduando, scomponendo le difficoltà.
Come deve essere: Il docente del terzo millennio deve essere una persona calma, equilibrata, determinata che si propone come esempio di moderazione e coerenza e rappresenti una figura adulta alla quale i bambini e i ragazzi possano fare riferimento: approccio autorevole basato sulla leadership democratica.
Ambiente ed atmosfera: come dovrebbero essere Per vivere un'esperienza di lavoro gratificante in qualunque classe e scuola, l'insegnante deve poter disporre di un'atmosfera calma e di un ambiente cognitivo e relazionale adatto per apprendere.
Ambiente ed atmosfera: come sono Spesso le classi sono l'esatto contrario, e tuttavia in esse si deve pur sempre lavorare con un minimo di efficacia. In una scuola difficile niente può essere dato per scontato, anche se l'insegnante ha maturato una grande esperienza. È spesso indispensabile padroneggiare specifiche strategie di "sopravvivenza" e di gestione della classe.
Nella gestione della classe concorrono due variabili: le caratteristiche degli alunni: ci sono classi di alunni tranquilli, laboriosi ed educati, con una solida famiglia alle spalle che tiene in primaria considerazione il fattore "educazione"; vi sono altre classi, invece, che sembrano agglomerati di alunni problematici, vivaci, poco rispettosi dell'ambiente e delle persone (immaginiamo, ad esempio, le classi che si formano nei quartieri degradati delle grandi città). E' ovvio che le strategie e i comportamenti degli insegnanti cambieranno a seconda che si abbia a che fare con l'uno o l'altro modello di classe . l'insegnante, in riferimento alla sua personalità, alla sua autostima, al suo senso di autoefficacia, all'autorevolezza con cui si rapporta alle classi e ai singoli alunni.
Concetto di disagio nella Scuola dell’Infanzia 1 Nella scuola dell’infanzia è molto diffuso il concetto di disagio, che non è da confondere con quello di malattia: in una sezione ci possono essere uno o due bambini con caratteristiche patologiche, che possono essere neuropsichiatriche, psicologiche o organiche, mentre il disagio, inteso come quella forma di sofferenza anche transitoria ed episodica, passeggera, è una condizione che si trova molto più frequentemente
Concetto di disagio nella Scuola dell’Infanzia 2 Il disagio oggi stimato è diffuso sul 24-25% di una classe, quindi si parla di sei o sette bambini per sezione che in un anno, a fasi alterne, possono presentare situazioni di difficoltà. Perciò è importante essere capaci di interpretare il disagio, in quanto condizione con cui dobbiamo fare i conti quotidianamente.
Concetto di disagio nella Scuola dell’Infanzia 2 Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle segnalazioni in ambito scolastico rispetto a diverse manifestazioni del disagio in età evolutiva.
Molti bambini a scuola non riescono ad adattarsi facilmente per motivi diversi che vanno dal tipo di legame costruito con i genitori, a problemi temperamentali, motivazionali. I loro comportamenti a scuola diventano problematici per la conduzione della classe e di conseguenza per il bambino stesso che vive un forte disagio e stato di ansia.
Quali sono i comportamenti disturbanti? Picchia i compagni Rompe gli oggetti propri e altrui Si distrae sempre Non rispetta il suo turno Non si concentra Non ascolta la lezione Corre in momenti inappropriati Non sta fermo nel banco Non porta a termine il lavoro Parla con gli amici
Cosa bisogna fare per aumentare l’attenzione e la concentrazione? Disposizione dei banchi Attività che non impiegano molto tempo Fornire sempre istruzioni chiare per eseguire le attività Fornire strategie Interagire frequentemente con il bambino Far interagire frequentemente i bambini fra loro Aiutarli a gestire il materiale scolastico
Quali sono le cause che ne influenzano il comportamento? Esistono diverse cause che possono influenzare negativamente un corretto comportamento in classe. Possono essere di tipo: personale, soggetti senza problematiche particolari ma con una situazione emotiva fragile; Famigliare, nelle famiglie è sempre più ridotto il tempo e lo spazio per la cura educativa dei figli; Sociale, ristrettezza economica dei nuclei famigliari, gli allievi si portano dietro la cultura degli ambienti che frequentano Scolastiche , la scuola deve fare lo sforzo di comprendere i problemi cercando di rispondere adeguatamente ad una condotta indisciplinata
Cosa bisogna fare per gestire il comportamento impulsivo? Definire sempre regole chiare
PER ESEMPIO: NON SI CORRE NEI CORRIDOI NEI CORRIDOI CAMMINO LENTAMENTE ASPETTARE IL PROPRIO TURNO PER INTERVENIRE PRIMA DI PARLARE ALZA LA MANO E ASPETTA CHE L’INSEGNANTE TI CHIAMI STARE ATTENTI DURANTE LA SPIEGAZIONE STARE IN SILENZIO E ASCOLTARE L’INSEGNANTE DURANTE LA SPIEGAZIONE
UNA BUONA GESTIONE DELLA CLASSE SI FONDA SULL’ABILITA’ NEL COMUNICARE IN MODO CHIARO E PRECISO. OCCORRE DARE CONSEGNE IN MODO CHE GLI ALLIEVI POSSANO METTERLE IN PRATICA SENZA EQUIVOCI: TALVOLTA CIO’ NON ACCADE E LA RESPONSABILITA’ VIENE SCARICATA SUGLI ALUNNI: “ SONO MALEDUCATI, NON VOGLIONO IMPEGNARSI, NON STANNO ATTENTI” LA PRIMA COSA CHE DOBBIAMO FARE E DUNQUE CHIEDERCI COM’E’ LA CONSEGNA CHE ABBIAMO DATO: PIU’ LE COMUNICAZIONI LASCIANO LIBERTA’ INTERPRETATIVA MENO SONO EFFICACI, PERCHE’ GLI ALUNNI VI TROVANO MARGINI DI LIBERTA’ E DI DISIMPEGNO
LA VOCE HA UN RUOLO IMPORTANTE: E’ LO STRUMENTO PIU’ USATO IN OGNI CONTESTO EDUCATIVO. PERMETTE DI GESTIRE LA CLASSE IN MODO OTTIMALE. CI ACCORGIAMO DELLA SUA IMPORTANZA QUANDO ASCOLTIAMO I COLLEGHI CHE PARLANO DURANTE LE RIUNIONI, OPPURE DURANTE I CORSI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALI.
COME USARE LA VOCE IN CLASSE: BISOGNEREBBE PARLARE CON TONI SICURI: LA VOCE DEVE COMUNICARE CON CHIAREZZA I DESIDERI DEL DOCENTE, I SUOI COMANDI, LE SUE ASPETTATIVE SENZA ESITAZIONI; PARLARE RISPETTANDO GLI ALTRI: PARLARE A VOCE ALTA NON SIGNIFICA NON RISPETTARE O PREVARICARE LE IDEE DEGLI ALUNNI. QUESTI ASPETTI SCATURISCONO DAL SARCASMO, DALL’IRONIA, DALLA CANZONATURA; PARLARE CON VOCE ALTA SENZA URLARE: TUTTI ASCOLTANO MEGLIO UN TONO DI VOCE FORTE , CHIARP; IN OGNI ANGOLO DELL’AULA LA PAROLA DEL DOCENTE DEVE ARRIVARE CON LIMPIDEZZA SOLLECITANDO L’ATTENZIONE.
Clima positivo Condizioni sine qua non per favorire un clima ottimale all’apprendimento sono: il rispetto per l’allievo. Occorre rispettarlo anche quando commette azioni inappropriate o quando fallisce nelle prove valutative. Offrire a tutti le medesime attenzioni. Cio’ che puo’ inficiare un clima di classe positivo sono le gelosie che nascono quando gli alunni non si sentono trattati con equità.
E’ possibile creare un clima positivo anche attraverso attenzioni comunicative come : Sorridere, per promuovere un rapporto positivo, sollecitare il dialogo, favorire l’accoglienza; Usare parole di cortesia, quando si fa una richiesta esprimersi sempre con per favore .
Quali strategie bisogna attuare per intervenire di fronte a situazioni difficili ?
Quale strategia? Con i bambini aggressivi, o meglio con quelli sempre in movimento, sono molto utili le attività con l’acqua, la pet therapy e la realizzazione di un orto. Nel gioco libero simbolico si possono osservare le componenti aggressive del bambino, perciò è molto importante lasciare ai bambini momenti in cui possono giocare a far finta di… e osservarli durante questi momenti.
La narrazione La narrazione aiuta in quanto la maestra, con la modulazione del tono della voce, aiuta i bambini a riconoscere le diverse emozioni; inoltre le favole hanno degli intrecci che presentano una ciclicità dell’aggressività che spesso viene sublimata in modi buoni, accettabili. l’obiettivo che si prefigge la maestra non è quello di annullare l’aggressività, ma piuttosto di incanalarla, rappresentarla, sublimarla, con le diverse modalità che sono connesse all’espressione di sé.
Oppure • comunicare con il bambino in modo chiaro e pacato ma al contempo fermo, senza mai interrompere la relazione con lui; • mostrare un reale interesse a comprenderlo e sostenerlo anche quando assume atteggiamenti o comportamenti provocatori; • valorizzare i punti di forza e le risorse del bambino, affidandogli delle piccole responsabilità che lo mettano in una posizione di guida rispetto agli altri, senza rischiare la frustrazione; • decidere regole chiare che dovranno essere seguite a casa e a scuola; • essere sempre chiari e leali, anche laddove è necessario un rimprovero; • proporre, quando possibile, giochi di squadra in cui l’opposizione si possa esprimere in modo ludico e cooperativo, mostrando che può anche essere funzionale in contesti e situazioni specifiche.
Esercitazioni individuali o di gruppo 1. Prendi in esame uno dei casi e le varie strategie. Prova a immaginare una tua risposta educativa diversa da quella proposta 2. Ti è capitato qualcosa dì simile? Come ti sei comportato?
1° CASO
2° CASO
Laboratorio di formazione in ingresso per docenti neo assunti: Attività di follow up- PAGINA DI DIARIO- Gestione della classe e delle problematiche relazionali All’interno del gruppo scegli una delle seguenti situazioni da sperimentare nei prossimi giorni. Ogni membro del gruppo deve avere una situazione diversa. Dopo aver sperimentato almeno una situazione, scrivi una pagina di diario dove descrivi che cosa è accaduto e rifletti sull’esperienza. Per ogni ora di lezione fate tre complimenti al gruppo classe e un complimento specifico a tre studenti. Rimproverate un alunno iniziando con un elemento positivo e utilizzando la congiunzione “e” per collegare l’elogio con il richiamo. Durante l’intervallo conversate con un alunno e incoraggiatelo a parlare del suo passatempo preferito. Ascoltatelo attentamente, mostratevi curiosi e fate domande.
Come fare per gestire la classe nella pratica didattica. L. d’Alonzo ed. Giunti Dott.ssa Ilaria Rota Centro per l’Età evolutiva Una scuola inclusiva di E. Rialti Diario di scuola di D. Pennac Paola Venuti Lab. Oss.ne Diag. E Form. Uni. Trento