«IL FIGLIO DELL’UOMO DOVEVA MOLTO SOFFRIRE» (Marco 8,31-32) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale 2015-2016.

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Transcript della presentazione:

«IL FIGLIO DELL’UOMO DOVEVA MOLTO SOFFRIRE» (Marco 8,31-32) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale

Strumenti per capire Gesù dopo la «confessione» di Pietro, abbandonata Cesarea di Filip­po, si incammina verso Gerusalemme. E per strada «cominciò a insegnare loro» (v. 31).

Inizia così la seconda parte del Vangelo che sarà - in questa prima sezione (Mc 8,31-10,52) - tutta un’istruzione riser­vata ai suoi, scandita dalle tre predizioni della morte-risurrezione.

Al titolo di Messia che può alimentare speranze terrene, Marco so­stituisce:

v. 31 il Figlio dell’uomo. Espressione semitica che si trova solo sulle labbra di Gesù (Mc 2,10.28; 14,62) e si ricollega alla descrizione profetica del Servo sofferente (Is 52,13- 53,12; Mt 17,9.22; 20,18; 26, ).

- doveva. Non dovere morale, ma necessità, necessità divina.

È il compimento della promessa di Dio che non può non realizzarsi (cfr. Gesù e i due discepoli sulla strada di Emmaus in Lc 24,26: «Non bi­sognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze?»).

- molto soffrire. È il primo annuncio della morte e risurrezione (il secon­do in Mc 9,31 e il terzo in Mc 10,32-34).

È riservato solo ai discepoli e fa da tragico commento alla proclamazione messianica di Pietro.

v. 32 si mise a rimproverarlo. Pietro, preso Gesù «in disparte», lo «sgrida»!

È la reazione alla difficoltà di concepire un Messia che deve patire e morire. È difficile accettare il progetto di Dio.

v. 33 Lungi da me. Lett. Va’ dietro a me, torna al tuo posto! Il discepo­lo deve camminare dietro al maestro, a Gesù (Mc 1,17.20; 8,34).

- satana! Colui che tenta di distogliere Gesù dall’obbedienza al Pa­dre, vuole spingerlo a sottrarsi alla volontà di Dio (cfr. le tentazioni di Gesù in Mt 4,1-11 e Lc 4,1-13 e gli strumenti per capire in Mc 1,12­-13, v. 13).

- Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini. In Is 55,8 troviamo: «I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie».

Il discernimento è difficile. Gesù ci dà con la sua parola e con la sua vita i criteri oggettivi per illuminare l’intelligenza.

La preghiera, poi, vincerà le resistenze della volontà.

Piste di riflessione Gesù che svela il suo destino dà un duro colpo alle speranze dei discepoli e alle nostre. Noi, che vogliamo seguire Gesù, siamo spaventati da simili prospettive. Gesù sì, ma non le sue sofferen­ze, la sua croce!

Com’è possibile seguire qualcuno che corre coscientemente ver­so la sua morte? C’è da perdere la fede! È la «pietra d’inciampo» del messaggio cristiano: «Noi predichiamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani» (1Cor 1,23).

Suggerimenti per pregare Chiedere la capacità di comprendere che dobbiamo metterci die­tro, e non davanti a Gesù;

- di ascoltare con umiltà e docilità la Parola di Dio per impara­re ad accettare le nostre croci quotidiane.

Ringraziare Gesù che ci sta davanti e ci indica la strada. Strada ri­pida, aspra, ma lui ci tiene per mano.

Ti chiedo, Signore, per intercessione di Maria e di tutti i santi, di com­prendere la «Parola», che dice il mistero della tua croce, di mettermi dietro, non davanti a te; di non seguire il pensiero dell’uomo, ma quello di Dio. Amen.