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PubblicatoMarisa Speranza Modificato 8 anni fa
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Normativa europea e normativa italiana a cura della prof. Serafina Monaco
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“Processo d’identificazione delle competenze chiave” in tutti i Paesi Europei nei documenti dell’Unione Europea, come il Libro bianco sull’istruzione e formazione a cura di Edith Cresson, allora Commissario Europeo con delega alla scienza, ricerca ed educazione L’attenzione alle competenze nasce, quindi, nel mondo del lavoro trovando facile sviluppo nel settore della formazione professionale
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Punto di partenza: Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea sull’apprendimento permanente: “ …….le conoscenze, le capacità e le attitudini della forza lavoro europea costituiscono un fattore fondamentale per l‘innovazione, la produttività e la competitività nell’UE…...”
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LIFE-LONG LEARNING «l’apprendimento lungo l’intero arco della vita»: Esso costituisce il modello di base sociale per l’Europa per favorire Sviluppo personale Coesione sociale Crescita economica
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1. Innalzare i livelli di istruzione e formazione 2. Garantire a tutti una formazione “lifelong” 3. Integrare i sistemi
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Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente-( Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L394.) che i cittadini devono possedere per la propria realizzazione personale, l’inclusione sociale, la cittadinanza attiva e l’ occupabilità nella nostra società basata sulla conoscenza. COMUNICAZIONE NELLA MADRE LINGUA COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA COMPETENZA DIGITALE IMPARARE AD IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’ CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
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Si propone di creare un quadro comune ai diversi sistemi formativi europei, definito in termini di competenze, abilità e conoscenze, nell’ottica di rendere confrontabili i diversi titoli di studio nell’Unione Europea. La necessità di un quadro di riferimento nasce dai paesi delle comunità europea per supportare l’apprendimento a lungo termine e assicurare che le competenze acquisite siano valutabile e spendibili in tutti i paesi UE.
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Raccomandazioni per la scuola primaria Legge Moratti n° 53 del 28 marzo 2003 “…..le competenze sono l’insieme delle buone capacità potenziali portate al miglior compimento nelle particolari situazioni date….”
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Prospetto riassuntivo delle COMPETENZE TRASVERSALI come da Profilo Educativo Culturale e Professionale d.lgs. n. 59/2004 – all.D Livelli Competenze Livello Elementare Livello Maturo Livello Esperto
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze (Nota 31-1-2008) «I traguardi per lo sviluppo delle competenze costituiscono l’indispensabile premessa per il conseguimento delle otto competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell’obbligo di istruzione».
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PROFILO DELLO STUDENTE …….. le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza, che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano.»
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Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo.»
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I traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline che rappresentano “dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti” Nella scuola del primo ciclo i traguardi sono prescrittivi
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Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.
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La scuola superiore di secondo grado viene direttamente interessata dalla didattica per competenze: Estensione dell’obbligo scolastico a 10 anni (al termine del biennio della scuola superiore di secondo grado), Individuazione quattro assi culturali e otto competenze chiave di cittadinanza intorno ai quali vanno articolati i saperi del biennio dell’obbligo
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Asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico e storico- sociale Essi riprendono la tripartizione in competenze, capacità/abilità e conoscenze, che abbiamo visto tipica dei documenti europei.
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AL TERMINE DI 10 ANNI DI ISTRUZIONE OBBLIGATORIA l’alunno dovrà possedere queste competenze Imparare a imparare: Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire e interpretare l’informazione
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L’accesso ai saperi fondamentali è reso possibile e facilitato da atteggiamenti positivi verso l’apprendimento. La motivazione, la curiosità, l’attitudine alla collaborazione sono gli aspetti comportamentali che integrano le conoscenze, valorizzano gli stili cognitivi individuali per la piena realizzazione della persona, facilitano la possibilità di conoscere le proprie attitudini e potenzialità anche in funzione orientativa
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al termine del biennio dovranno vedersi certificate le medesime competenze, definite secondo tre livelli: di base, intermedio e avanzato
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Tale documento individua sei livelli di competenza linguistica (da A1 a C2) attraverso precisi parametri universalmente riconosciuti
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EE’ resa obbligatoria alla fine dell’obbligo scolastico, per mezzo del modello adottato ai sensi del D.M. 9 del 27 gennaio 2010 con il termine del secondo anno delle scuole secondarie di secondo grado.
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Tale nota ha diramato il Decreto e le Indicazioni per la certificazione delle competenze relative all’assolvimento dell’obbligo di istruzione nella scuola secondaria superiore.
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Rappresentano la declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione dei percorsi liceali. Per ogni disciplina sono state redatte delle linee generali che comprendono una descrizione delle competenze attese alla fine del percorso; seguono gli obiettivi specifici di apprendimento articolati per nuclei disciplinari relativi a ciascun biennio e al quinto anno.
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SCOPI: condurre gli studenti all’acquisizione di competenze scientifiche e tecnologiche che consentano loro di interpretare, partecipare, gestire e coordinare processi produttivi caratterizzati da innovazioni continue, anche in una prospettiva di sviluppo.
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Esse costituiscono il completamento delle indicazioni relative al primo biennio, emanate con Direttiva del Ministro n. 65 del 28 luglio 2010, ed intendono mettere in rilievo gli aspetti più innovativi del percorso curricolare, soprattutto nell’ottica della funzione di orientamento alle successive scelte che lo studente è chiamato a fare, mirando a sviluppare una nuova idea di “cultura professionale” per le nuove generazioni per superare l’impostazione che attribuisce l’assoluta prevalenza della teoria sulla prassi, dell’approccio deduttivo su quello induttivo, del sapere sul saper fare, delle attività intellettuali su quelle pratiche.
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