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PubblicatoMaria Tosi Modificato 8 anni fa
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Dipartimento di Agraria Università di Napoli . Federico II
VITICOLTURA ANNO Prof. Marcello Forlani Dipartimento di Agraria Università di Napoli . Federico II
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BIOLOGIA E FISIOLOGIA DELLA VITE
NOVITA’ A.A 2012/2013 BIOLOGIA E FISIOLOGIA DELLA VITE + VITICOLTURA
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TESTI FREGONI – VITICOLTURA DI QUALITÀ CORAZZINA – LA COLTIVAZIONE DELLA VITE AA.VV – LA VITE E IL VINO ; BAYER CROP SCIENCE EYNARD,DALMASSO – VITICOLTURA ALTRI TESTI APPUNTI DEL DOCENTE
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IL COMPARTO VITI-VINICOLO
(I NUMERI E LA STORIA) LA PIANTA (SISTEMATICA,MORFOLOGIA, BIOLOGIA, FISIOLOGIA) GESTIONE DEL VIGNETO (LE TECNICHE)
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LE TECNICHE PROPAGAZIONE IMPIANTO GESTIONE DELLA PIANTA GESTIONE DEL SUOLO
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LE TECNICHE PROPAGAZIONE RIPRODUZIONE MOLTIPLICAZIONE - MARGOTTA - PROPAGGINE - TALEA - INNESTO - MICROPROPAGAZIONE
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LE TECNICHE IMPIANTO - SCELTA DEL LUOGO (CLIMA, TERRENO,) - SCELTA VITIGNO/PIN - LAVORI PREPARATORI - LAVORI PD (SCASSO,…….)
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LE TECNICHE GESTIONE DELLA PIANTA - POTATURA DI ALLEVAMENTO - POTATURA DI PRODUZIONE - POTATURA INVERNALE - POTATURA VERDE ………….
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LE TECNICHE GESTIONE DEL SUOLO - LAVORAZIONI - CONCIMAZIONE - IRRIGAZIONE
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IL COMPARTO VITIVINICOLO
(I NUMERI E LA STORIA)
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SITUAZIONE DEL COMPARTO VITI-VINICOLO
MONDO EUROPA ITALIA CAMPANIA
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SUPERFICIE VITATA NEL MONDO
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Andamento produttivo (dall’80 al 2003) dei primi 5 paesi coltivati a vite
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22 FR IT ESP 19 18
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EUROPA
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50º 10ºC 20ºC 0º 20ºC 10ºC 50º
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ITALIA - SUPERFICIE COLTIVATA A VITE (ETTARI X 1000)
→ → →
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Dati 2008 Produzione di vino e mosto (hl * 1000) 8.118 2.479 6.340 2.799 3.054 6.949 6.180
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Consumi di vino europei, nazionali e regionali
I francesi sono passati dal 100 l a testa degli anni 60 ai circa 55 l di oggi. Dal 1988 al 1996 il consumo di vino pro-capite è calato da 62 a 41 litri (-34%). Dal 1995 al 2002 il calo è del 13%. La Sicilia è la regione in cui si beve meno vino (19 l/ p.c.) pur essendo una delle zone a > produttività. In testa è il Veneto (66 l), seguito dalle Marche (54 l), dall’Umbria (50 l) dal Piemonte (48 l), dalla Lombardia e dalla Toscana (47 l).
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UN PO’ DI STORIA DELLA VITE
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Addomesticamento e coltivazione della vite dal Caucaso al Mediterraneo
La Vitis vinifera è nota anche come vite europea o euroasiatica; il suo areale di origine non è ben definito, ma la sua utilizzazione risale al Neolitico. Scritture sumeriche della prima metà del III millennio A.C. testimoniano che la vite veniva già allora coltivata per produrre vino.
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Intorno al 6000 A.C. Uomini del Neolitico cominciarono a selezionare le varietà nei boschi e a potare le piante della vite. Da questi due gesti nacque la viticoltura. La pianta fu staccata dall'albero e fu allevata a terra, come pianta strisciante: un tipo di allevamento che ancora si vede in alcune aree del Caucaso. Gli storici dicono che a compiere questo primo gesto dell'uomo sulla vite furono forse i popoli della Mesopotamia. La vite infatti, una volta conosciuta dall'uomo, si era, con gli uomini, messa in viaggio.
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Il suo primo viaggio fu lungo e durò alcuni millenni: dal 6000 al 2500 a.C., dal Caucaso all'Egitto. Fu durante questo lungo viaggio che la pianta si trasformò da strisciante in eretta: a seconda del tipo di allevamento e potatura, reggendosi ora da sola ora, come avviene appunto in Egitto, con l’aiuto delle pergole.
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Primo periodo di migrazione della vite dal Caucaso all'Egitto.
I popoli di quest'area, in particolare i popoli mesopotamici, furono i primi potatori della vite ( A.C.).
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Furono gli Egizi ad insegnare la potatura della vite ai Greci
Furono gli Egizi ad insegnare la potatura della vite ai Greci. Un affresco tombale conservato a Tebe, mostra tutte le fasi del processo di vinificazione, dalla vendemmia delle uve sino al trasporto sulle imbarcazioni lungo il Nilo. I vini erano in gran parte rossi, dato che le uve raffigurate sono solo uve nere tipiche dei climi temperati.
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Un'eco di questi eventi è nella Bibbia: vi si narra di Noè che, dopo il Diluvio, arenò sui pendii del Monte Ararat, in quella terra che oggi è la Turchia orientale; si narra ancora che egli piantò subito una vigna, ne bevve il vino, si ubriacò e si mise a dormire nudo nella sua tenda (Genesi 9, 20-1).
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Polifemo con Ulisse in un mosaico delIV sec
Polifemo con Ulisse in un mosaico delIV sec., nella villaRomana di PiazzaArmerina, Enna.
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Giovanni Bellini, 1515, derisione di Noè, Museo di Besancon
Vecchio Testamento, Genesi 20 ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. avendo bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda
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Artemisia Gentileschi, Lot e le Figlie, 1640, olio su Tela, 230 x 183
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Nuovo Testamento •Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo […] Io sono la vite, voi siete i tralci, Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto. Giovanni 15:5-1 • Nozze di Cana. Giovanni 2:1-11 • Poi prese il calice […] Questo è il mio sangue il sangue dell'alleanza versato per molti, Marco 14,16-25
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Giotto, 1303-5, Nozze di Cana, Padova, Cappella degli Scrovegni
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Dal 2500 e sino alla nascita di Cristo: Secondo periodo di migrazione della vite. I greci la diffondono nel Mediterraneo. Furono i Greci a diffondere la vite nei paesi del Mediterraneo. La coltivarono ad alberello, facendola crescere forte senza alcun sostegno, in vigneti fitti e potati corti. Nel Meridione d'Italia e nelle isole molte varietà di vite furono introdotte dai greci.
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La coltivazione della vite in Italia meridionale sembra risalire, con piena corrispondenza tra dati letterari ed archeologici, alla media età del Bronzo (intorno alla metà del II millennio a.C.) ed all’arrivo del mitico popolo degli Enotri (non a caso definiti da un nome derivante dal greco oĩnotros, “paletto da vino”),
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In Italia settentrionale fin dall’avanzata età del Bronzo appare ben attestata solo la coltivazione di uva selvatica nelle vicinanze degli insediamenti, per scopi alimentari e per una probabile integrazione zuccherina delle bevande fermentate ricavate dal succo di bacche (corniolo, sambuco, mora di rovo) e frutti (sorba)
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Diversamente dai Greci, gli Etruschi coltivarono la vite facendola salire su alberi bassi con tralci ricadenti (l'Arbustum italicum: diffuso nell'Etruria centrale) o su alberi alti (l'Arbustum gallicum: diffuso nell'Etruria Settentrionale e meridionale)
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In età romana, nel Terzo periodo di migrazione della vite, la pianta si diffonde in Europa dove nasce la viticoltura fluviale A partire dal primo secolo dopo Cristo, al tempo dei romani e grazie a loro, la coltivazione della vite si diffuse nella penisola iberica (attuale Spagna e Portogallo), in Francia e in altri paesi d'Europa e la pianta nata tanto tempo prima nei boschi cominciò ad abitare le valli dei fiumi: il Rodano, il Reno, la Loira, il Danubio, la Mosella.
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I Romani diffusero entrambe le forme di allevamento:
quelle egiziane e greche e quelle etrusche. Preferirono però sempre i vini della Grecia e della Magna Grecia (Italia Meridionale), che ritennero di gran lunga superiori ai vini etruschi
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La forma di allevamento di tipo greco, meno espansa e meno produttiva, si era rivelata più adatta a produrre vini di qualità. Le due diverse "scuole di potatura" diedero origine a diverse forme di allevamento.
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SISTEMATICA DELLA VITE
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reparto botanico: FANEROGAME
sottoreparto: ANGIOSPERME classe DICOTILEDONI ordine: RHAMNALES famiglia: VITACEAE sottofamiglie: AMPELIDEAE generi: VITIS sottogeneri: EUVITIS MUSCADINIA
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ORD. = RHAMNALES FAM. = VITACEAE O AMPELIDACEAE 2 SOTTOFAM. = LECOIDEAE E AMPELIDEAE AMPELIDEAE = 5 GENERI AMPELOPSIS CISSUS PARTHENOCISSUS AMPELOCISSUS VITIS
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genere VITIS V. rotundifolia Sottogenere V. munsoniana Muscadinia
V. popenoei Principali specie America centro- sett. V. labrusca, V. berlandieri, V. riparia, V. rupestris. genere VITIS silvestris Sottogenere Euvitis 2n=38 Europa e Asia occidentale V. vinifera sativa Asia orientale V. amurensis
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centro-settentrionale gruppo asiatico orientale
Origine geografica della vite gruppo americano centro-settentrionale gruppo asiatico orientale gruppo eurasiatico occidentale (bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente)
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SISTEMATICA APPROFONDITA
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S.G. MUSCADINIA = VITIS ROTUNDIFOLIA VITIS MUNSONIANA VITIS POPENOEI S.G. VITIS = SPECIE AMERICANE ADATTE AI CLIMI TEMPERATI SPECIE AMERICANE ADATTE AI CLIMI CALDI, TROPICALI ED EQUATORIALI SPECIE EUROPEO - ASIATICHE ADATTE AI CLIMI TEMPERATI SPECIE ASIATICO ORIENTALI
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SPECIE AMERICANE ADATTE AI CLIMI TEMPERATI
1° SERIE ORIENTALE V. LABRUSCA, V.AESTIVALIS ,V. LINCECUMII, V. BICOLOR 2° SERIE CENTRALE V. RIPARIA, V.RUPESTRIS, V. BERLANDIERI V. CORDIFOLIA, V.MONTICOLA, V.SOLONIS V. CHAMPINI, V. RUBRA, V. CANDICANS, V. CINEREA 3° SERIE OCCIDENTALE V.CALIFORNICA, V. ARIZONICA, V.GIRDIANA
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SPECIE AMERICANE ADATTE AI CLIMI CALDI, TROPICALI ED EQUATORIALI
1° SERIE DELLA FLORIDA V.CORIACEA, V.GIGAS, V.SIMPSONII, V. SMALLIANA 2° SERIE DELLE ZONE TROPICALI V.BOURGOEANA, V. CARIBAEA
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SPECIE EUROPEO – ASIATICHE ADATTATE AI CLIMI TEMPERATI VITIS VINIFERA
SOTTOSPECIE : SILVESTRIS SOTTOSPECIE : SATIVA ➡ PROLES ORIENTALIS ➡ CASPICA ➡ ANTASIATICA ➡ PROLES PONTICA ➡ PR. OCCIDENTALIS
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SPECIE ASIATICO - ORIENTALI
GRUPPO RESISTENTI AL FREDDO INVERNALE V.AMURENSIS, V.COIGNETIAE, V.THUMBERGII GRUPPO SENSIBILI AL FREDDO INVERNALE 1° SPECIE SPINOSE V.ARMATA, V.DAVIDI, V. ROMANETI 2° ALTRE SPECIE V. FLEXUOSA, V.PIAZESKJI, V.RETICULATA 3° SPECIE TROPICALI V.IANATA
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SPECIE AMERICANE ADATTATE AI CLIMI TEMPERATI
1° SERIE ORIENTALE SPECIE RESISTENTI AL FREDDO INVERNALE E ALLA PERONOSPORA SCARSAMENTE ALLA FILLOSSERA, ATTITUDINE UVIFERA V. LABRUSCA (LAGO ONTARIO) UVA DA TAVOLA E DA VINO VINO CON SAPORE “FOXY” O “VOLPINO” UVE RICCHE DI PECTINE (ALCOOL METILICO) BASSO INDICE DI SPEDICELLAMENTO CV ISABELLA UVA DA TAVOLA V. AESTIVALIS IBRIDAZIONE X PIN CV NORTON E DELAWARE V. LINCECUMII X IBRIDI PRODUTTORI DIRETTI E PIN NEMATO – RESISTENTI V.BICOLOR CON FOGLIE VERDI E ROSSE
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2° SERIE CENTRALE SPECIE POLIMORFE , RESISTENTI A FREDDO, PERONOSPORA E FILLOSSERA; SCARSA ATTITUDINE UVIFERA V. RIPARIA = PIN RESISTENTE AL FREDDO, FILLOSSERA E ASFISSIA RADICALE SCARSA RESISTENZA AL CALCARE CONOSCIUTA IN USA COME VITE VULPINA CV ELVIRA E CLINTON V. BERLANDIERI = PIN (TEXAS, CALIFORNIA) RESISTE A SICCITA’ E CALCARE NON RADICA X TALEA V.RUPESTRIS = PIN APPARATO RADICALE FITTONANTE RELATIVAMENTE RESISTENTE ALLA SICCITA’ DISCRETA RESISTENZA AL CALCARE ATTIVO OTTIMA CAPACITA’ RIZOGENA SENSIBILE A VIRUS E NEMATODI
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V. CORDIFOLIA (SOLO IN ALCUNI PIN)
V.MONTICOLA (TEXANA) MOLTO RESISTENTE ALLA SICCITA’ SCARSA CAPACITA’ RIZOGENA RESISTENZA NULLA ALLA FILLOSSERA V.SOLONIS (V.LONGII) SPECIE MOLTO RESISTENTE ALLA SALSEDINE V. CHAMPINI MOLTO RESISTENTE AI NEMATODI (MELOIDOGYNE) ABBASTANZA RESISTENTE ALLA SALSEDINE V. RUBRA (V.PALMATA), V. CANDICANS, V. CINEREA SPECIE SCARSAMENTE IMPORTANTI
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SPECIE AMERICANE ADATTE AI CLIMI CALDI, TROPICALI ED EQUATORIALI
SERIE OCCIDENTALE SPECIE RESISTENTI ALLA SICCITA’ SENSIBILI A PERONOSPORA E FILLOSSERA NON HANNO ATTITUDINE UVIFERA V.CALIFORNIANA, V.ARIZONICA, V.GIRDIANA LA CV MISSION (V.GIRDIANA X V.VINIFERA SPECIE AMERICANE ADATTE AI CLIMI CALDI, TROPICALI ED EQUATORIALI 1° SERIE DELLA FLORIDA V.CORIACEA, V.GIGAS, V.SIMPSONII, V. SMALLIANA LE ULTIME SI UTILIZZANO PER OTTENERE IBRIDI RESISTENTI A MALATTIE E CRACKING DELLE BACCHE 2° SERIE DELLE ZONE TROPICALI V. CARIBAEA RESISTENTE (BOTRITIS, OIDIO, PERONOSPORA) V.BOURGOEIANA =SCARSA IMPORTANZA
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SPECIE EUROPEO - ASIATICHE ADATTATE AI CLIMI TEMPERATI
VITIS VINIFERA V.V. SILVESTRIS V.V. SATIVA PROLES ORIENTALIS ➡ CASPICA - ANTASIATICA (UVE DA TAVOLA = REGINA) PROLES PONTICA = (UVE DA VINO E DA TAVOLA) PROLES OCCIDENTALIS = UVE DA VINO
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SPECIE ASIATICO - ORIENTALI
SENSIBILI A FILLOSSERA, AL CALCARE ATTIVO E ALLE MALATTIE POCO UVIFERE, ALCUNE MOLTO RESISTENTI A MALATTIE E MOLTO PRODUTTIVE GRUPPO RESISTENTI AL FREDDO INVERNALE (- 40°C) V.AMURENSIS (IBRIDI CON V.VINIFERA NO FOXY) V.COIGNETIAE, V.THUMBERGII GRUPPO SENSIBILI AL FREDDO INVERNALE 1° SPECIE SPINOSE V.ARMATA, V.DAVIDI, V. ROMANETI 2° ALTRE SPECIE V. FLEXUOSA, V.PIAZESKJI, V.RETICULATA 3° SPECIE TROPICALI V.LANATA
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VITI AMERICANE
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V. rotundifolia e V. munsoniana
:Sono specie cespugliose con foglie rotondeggianti e piccole, abbastanza simili fra loro, non c’è polimorfismo. Sensibili al freddo (-5°C) Viticci semplici intermittenti Fiori maschili o femminili (dioicia) Difficoltà di impollinazione Grappoli piccoli, capacità produttiva non elevata; acini si distaccano a maturità Gusto delle bacche muschiato
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originaria del lago Ontario foglie orbicolari, grandi, gemme cotonose,
Vitis labrusca originaria del lago Ontario foglie orbicolari, grandi, gemme cotonose, fiori ermafroditi o femminili,acini grandi, violacei, di facile distacco, succo vinificabile con gusto “foxy”=“volpino” fiori ermafroditi o femminili resistente a oidio, botrite e al freddo (- 20°C). Mediamente resistente alla fillossera, sensibile al calcare, facilità alla radicazione Varie cv coltivate in USA: Concord, Delaware e Niagara sono state usate per fare ibridi di 1° , 2° e 3° generazione con viti europee
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Genere (Small, 1903) Vitis Muscadinia Sottogenere del genere Vitis (Planchon, 1887) Euvitis Numero di cromosomi 38 40 Numero di specie descritte 59 3 (rotundifolia, munsoniana, popenoei) Ritidoma su legno vecchio Evidente e Nastriforme Non evidente Midollo Discontinuo Continuo Lenticelle legno e tralci Assenti Presenti Viticci Bifidi Semplici Semi Ovali con calaza liscia Allungati con calaza rugosa Fellogeno Profondo Sub-epidermico Fibre floematiche Tangenziali Radiali Densità del legno < 1 > 1
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Vitis berlandieri originaria delle regioni meridionali degli Stati Uniti (Texas) caratteristiche : -medio-buona resistenza alla fillossera -buona affinità di innesto -bassissima capacità di radicazione -elevata resistenza al calcare e alla siccità
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Vitis riparia originaria degli Stati uniti nelle zone dei grandi fiumi, in terreni alluvionali profondi e freschi caratteristiche : -elevata resistenza alla fillossera -buona affinità di innesto -buona capacità di radicazione -mediocre resistenza al calcare.
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Vitis rupestris originaria dei terreni sassosi delle regioni meridionali degli Stati Uniti . caratteristiche : -buona resistenza alla fillossera -buona affinità di innesto -discreta capacità di radicazione -buona resistenza al calcare.
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Alcune notizie storiche…..
Si ritiene che la coltura della vite risalga al neolitico ( A.C.) e, geograficamente, alla Trans-caucasia A partire dal 4000 A.C. si è diffusa all’Asia Minore fino al delta del Nilo
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