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PubblicatoChiara Longhi Modificato 8 anni fa
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IL GAS RADON NEI CASTELLI ROMANI INFORMARE PER CONOSCERE E BONIFICARE
PER ESSERE CITTADINI E’ PRIORITARIO CONOSCERE PROGRAMMI, DECISIONI E PROVVEDIMENTI COMUNALI PER POTER PARTECIPARE REALMENTE ALL’ATTIVITA’ POLITICA ED AMMINISTRATIVA IL GAS RADON NEI CASTELLI ROMANI INFORMARE PER CONOSCERE E BONIFICARE
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IL RADON 1/16 E' UN ELEMENTO NATURALE IN FORMA GASSOSA, E’ RADIOATTIVO, CHE TRAE ORIGINE DAL DECADIMENTO DELL’ URANIO 238 CHE TERMINA CON LA FORMAZIONE DEL PIOMBO. È PRESENTE NELLA CROSTA TERRESTRE E SI TROVA NELLE ROCCE E QUINDI NEI MATERIALI DA COSTRUZIONE, NEL SUOLO E NELLE ACQUE. NON SI PERCEPISCE IN QUANTO E’ INODORE ED INCOLORE MA FORTUNATAMENTE SI MISURA LA SUA CONCENTRAZIONE IN ACQUA O IN ARIA. L’UNITA’ DI MISURA E’ IL BEQUEREL PER METRO CUBO [Bq/mc] E RAPPRESENTA IL NUMERO DI DECADIMENTI CHE AVVIENE NELL’UNITÀ DI TEMPO PER METRO CUBO.
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IL RADON 2/16 LA QUANTITA’ DI RADON CHE FUORIESCE DAL TERRENO VARIA DURANTE IL CORSO DELLA GIORNATA (NOTTE E GIORNO) OLTRE CHE NEL MUTARE DELLE STAGIONI - NE CONSEGUE CHE LE CONDIZIONI CLIMATICHE, LA PRESSIONE, LA TEMPERATURA, LA PRESENZA E LA DIREZIONE DEI VENTI, INFLUENZANO LA CONCENTRAZIONE DI GAS NEI LOCALI DELLE COSTRUZIONI.
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IL RADON 3/16 E' UNA DELLE PRINCIPALI SORGENTI DI RADIOATTIVITÀ NATURALE ED ESPONE LA POPOLAZIONE ALLE SUE RADIAZIONI DECADE IN CIRCA QUATTRO GIORNI DANDO ORIGINE AD ALTRE SOSTANZE RADIOATTIVE DETTE "FIGLI“, CHE SI LEGANO AL PULISCOLO ED ALLE PARTICELLE DI VAPORE ACQUEO PRESENTI NELL’ARIA CHE RESPIRIAMO. UNA VOLTA CHE QUESTE SOSTANZE SI TROVANO ALL’INTERNO DELL’APPARATO RESPIRATORIO (SI FISSANO NEI BRONCHI E NEI POLMONI) DECADONO EMETTENDO PARTICELLE DI ALTA ENERGIA, CHE POSSONO DANNEGGIARE I TESSUTI E PROVOCARE L’INSORGERE DI UN TUMORE.
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IL RADON 4/16 LA PRINCIPALE SORGENTE DI RADON È IL SOTTOSUOLO, DAL QUALE IL GAS FUORIESCE ATTRAVERSO LE CREPE E LE FESSURE. ALTRE FONTI SONO ALCUNI MATERIALI DA COSTRUZIONE, COME CEMENTI, LATERIZI, GRANITI O TUFI. - IL RADON PUÒ PENETRARE NELLE ABITAZIONI ATTRAVERSO FESSURE, GIUNTI DI CONNESSIONE, CANALIZZAZIONI DEGLI IMPIANTI IDRAULICI, ELETTRICI E DI SCARICO, OLTRE CHE DAL PAVIMENTO A PIANO TERRA.
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IL RADON 5/16 LA SOGLIA PER L’ESPOSIZIONE AL RADON NELLE ABITAZIONI E’ DEFINITA IN UNA RACCOMANDAZIONE EUROPEA, CHE INDICA IN 400 E 200 Bq/mc, I VALORI MASSIMI, DA NON SUPERARE NELLE ABITAZIONI ESISTENTI ED IN QUELLE DI NUOVA COSTRUZIONE; OLTRE I QUALI SI SUGGERISCE DI INTRAPRENDERE AZIONI DI BONIFICA PER RIDURNE LE CONCENTRAZIONI.
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IL RADON 6/16 LA DIMENSIONE SANITARIA
- IL RADON RAPPRESENTA LA SECONDA CAUSA DI TUMORE AL POLMONE DOPO IL FUMO DI SIGARETTA, E SI STIMA SIA RESPONSABILE DI CIRCA IL 10 PER CENTO DI TUTTI I CASI DI TUMORE POLMONARE. SI TRATTA QUINDI DI UNA SOSTANZA PIÙ PERICOLOSA DEL BENZENE, DELL’AMIANTO, O DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI. IL RISCHIO LEGATO ALL’ESPOSIZIONE DI QUESTO GAS RADIOATTIVO CRESCE ALL’AUMENTARE DELLA SUA CONCENTRAZIONE E DEL TEMPO DURANTE IL QUALE RESTIAMO A CONTATTO CON IL GAS.
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IL RADON 7/16 LA DIMENSIONE SANITARIA
- PER QUESTO MOTIVO È IMPORTANTE MISURARE IL LIVELLO DI RADON NEGLI AMBIENTI CHIUSI, ED IN PARTICOLARE NELLE ABITAZIONI, SCUOLE E AMBIENTI DI LAVORO.
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IL RADON 8/16 LA DIMENSIONE SANITARIA
ANCHE ALTRI FATTORI POSSONO FAR CRESCERE IL RISCHIO DI TUMORE AL POLMONE LEGATO AL RADON. PRIMO FRA TUTTI IL FUMO. I RISCHI LEGATI A FUMO E RADON, INFATTI, SI RAFFORZANO A VICENDA, TANTO CHE UN FUMATORE RISCHIA CIRCA 15 VOLTE DI PIÙ RISPETTO A UN NON FUMATORE ESPOSTO ALLA STESSA CONCENTRAZIONE DI RADON. IL PIANO DI INTERVENTI PER IL RADON SI DEVE INSERISCE IN UN PROGRAMMA DI PREVENZIONE DELLE NEOPLASIE POLMONARI, CHE PREVEDE ANCHE UNA FORTE CAMPAGNA ANTIFUMO.
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IL RADON 9/16 LA DIMENSIONE SANITARIA
A PARITÀ DI ESPOSIZIONI È PIÙ PERICOLOSO ESSERE ESPOSTI IN MODO PROLUNGATO A BASSI LIVELLI PIUTTOSTO CHE ESSERE ESPOSTI AD ALTE CONCENTRAZIONI PER TEMPI BREVI. IL RISCHIO DI SVILUPPARE UN TUMORE AL POLMONE AUMENTA IN MODO LINEARE AL CRESCERE DELLA CONCENTRAZIONE: SE QUESTA RADDOPPIA, RADDOPPIA ANCHE IL RISCHIO. NON ESISTE UNA SOGLIA AL DI SOTTO DELLA QUALE NON C’È RISCHIO. IL RADON CAUSA CIRCA IL 10 PER CENTO DEI TUMORI POLMONARI, MENTRE SIA IL BENZENE CHE L’AMIANTO SI MANTENGONO BEN AL DI SOTTO DI QUESTO VALORE.
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IL RADON 10/16 IL RIMEDIO C’È - I RISCHI SONO SERI MA EVITABILI LA CONCENTRAZIONE DEL RADON PUÒ ESSERE ESSERE RIDOTTA ATTRAVERSO OPPORTUNE AZIONI DI BONIFICA. QUESTE AZIONI PUNTANO AD OSTACOLARE IL PIÙ POSSIBILE L’INGRESSO DEL GAS (SISTEMI DI SIGILLATURA DELE CREPE E FESSURE; VENTILAZIONE DEL VESPAIO; AUMENTO DELLA PRESSIONE NEI SEMINTERRATI O NEL VESPAIO PER IMPEDIRNE L’INGRESSO ATTRAVERSO IL PAVIMENTO DEL PIANO TERRA; LA COSTRUZIONE DI POZZETTI CHE ASPIRANO IL GAS DAL SOTTOSUOLO E LO RILASCIANO IN ATMOSFERA)
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IL RADON 11/16
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IL RADON 12/16 Normativa regionale – L.R. 31 Marzo 2005, n. 14
“Prevenzione e salvaguardia dal rischio gas Radon” dall’art.1… La Regione previene e limita i rischi connessi all'esposizione al gas radon, al fine di tutelare la salute pubblica e di salvaguardare il patrimonio ambientale e naturale. dall’art. 2… Il Consiglio regionale entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta il piano regionale di prevenzione e riduzione dei rischi connessi all'esposizione al gas radon, derivanti da elevate concentrazioni di tale gas nei campi di fratture naturali e negli edifici, di seguito denominato piano.
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IL RADON 13/16 Normativa regionale - Il Piano prevede:
b) la delimitazione delle aree e l'individuazione degli edifici ritenuti a rischio per la salute della popolazione; c) i criteri, le prescrizioni e le modalità per la predisposizione di progetti di recupero e di risanamento degli edifici; h) un sistema di informazione e di divulgazione tra la popolazione dei rischi connessi all'esposizione al gas radon e dell'applicazione delle misure di prevenzione. Nel 2001 la Regione ha deliberato di effettuare una ricerca nei territori di Ciampini e di Marino per definire le aree a rischio sia per il gas Radon che per la CO2. Da tale ricerca sono scaturite l’area di Cava dei selci e le zone limitrofe
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IL RADON 14/16 Attività degli enti locali 1 - I comuni, in forma singola od associata, nelle more dell'adozione del predispongono progetti per singoli ambiti territoriali ritenuti urgenti ed indifferibili per l'accertata presenza di livelli di concentrazione di gas radon nei campi di fratture naturali e negli edifici a rischio per le popolazioni interessate I comuni e le province adeguano i propri strumenti di pianificazione urbanistico-territoriale al Piano regionale ed ai piani stralcio. In attesa dell'adeguamento, le previsioni dei piani regionali citati prevalgono su quelle difformi dei piani comunali e provinciali I regolamenti edilizi definiscono, in conformità ai criteri di cui al Piano, prescrizioni costruttive ed accorgimenti tecnici da osservare nelle edificazioni su aree a rischio.
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IL RADON 15/16 Attività dell’Amministrazione di Marino Ordinanze nel 2002 e 2008 per fissare le modalità operative e di utilizzabilità di costruzioni sotto il livello stradale; Delibera di Giunta nel 2009 per affidamento incarico progettazione per lavori di riduzione del gas Radon nelle scuole Nievo, Frank e Ciari; Pubblicazione opuscolo divulgativo “Conoscere il Radon”; Delibera di giunta nel 2010 per pubblicazione avviso pubblico finalizzato al reperimento di aziende in grado di effettuare la rilevazione del gas Radon; Ordinanza di sgombero per palazzina in via Macciocco a Cava dei selci perché in presenza di anidride solforosa e Radon; Conferenza dei servizi per formalizzare un documento tecnico per garantire una migliore vivibilità sul territorio.
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IL RADON 16/16 - Sull’argomento la nostra associazione, in collaborazione con Marino Aperta onlus, ha in preparazione la terza edizione del convegno “il gas radon nei castelli romani” Nell’edizione 2009 abbiamo sollecitato l’Amministrazione a richiedere il finanziamento alla Regione per: effettuare una campagna di rilevazione sul territorio “a maglia stretta”; bonificare i plessi scolastici interessati Inoltre abbiamo presentato una proposta di articolo, conforme all’indirizzo del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle malattie, da aggiungere nel vigente Regolamento edilizio e finalizzato alla “Riduzione degli effetti delle emissioni del gas Radon sia nelle nuove costruzioni, sia nelle esistenti.”
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