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Scienza Politica a.a. 2015-2016 Marco Di Giulio Sistemi politici: Gran Bretagna e Francia.

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Presentazione sul tema: "Scienza Politica a.a. 2015-2016 Marco Di Giulio Sistemi politici: Gran Bretagna e Francia."— Transcript della presentazione:

1 Scienza Politica a.a. 2015-2016 Marco Di Giulio Sistemi politici: Gran Bretagna e Francia

2 UK …nota terminologica. United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland è il nome dello stato Great Britain è l’isola (esclusa l’Irlanda del Nord) England è una delle nations che compongono la GB (insieme a Galles e Scozia) ed il RU (aggiungendo l’Irlanda del Nord)

3 Regno Unito, Gran Bretagna, Inghilterra

4 Il modello Westminster La democrazia maggioritaria per eccellenza : Sistema elettorale plurality, due soli partiti rilevanti Sempre governi monopartitici (fino al 2010), quasi sempre con la maggioranza assoluta dei seggi ai Comuni Dominio del governo sul parlamento Preponderanza della Camera bassa Stato unitario fino al 1997 Assenza di costituzione scritta

5 Sistema maggioritario e bipartitismo Il sistema elettorale maggioritario a un turno (plurality) Tanti collegi elettorali quanti sono i seggi da assegnare Un solo seggio in palio per ogni collegio, assegnato a chi riceve il maggior numero di voti Tendenzialmente, favorisce la concentrazione del voto sui due candidati più competitivi  cfr. effetti meccanici e psicologici dei sistemi elettorali Effetti: 1) un sistema tendenzialmente bipartitico; 2) maggioranze parlamentari coese; 3) alte barriere all’ingresso di nuovi partiti

6 Le ‘distorsioni’ del sistema elettorale 2001200520102015 Lab % Voti 40,735,236,130,5 % Seggi 62,755,247,236,6 Con % voti 31,732,32935,7 % Seggi 25,230,539,650,7 Lib % voti 18,322237,9 % Seggi 7,99,68,81,2 Solo in due occasioni non emerge una maggioranza dalle elezioni (1974 e 2010) Liberali sempre penalizzati in termini di seggi Ma attenzione! Piccoli partiti territoriali sempre rappresentati (es. SNP)

7 Il sistema partitico Elezioni 2010 Nessun partito ha la maggioranza assoluta dei seggi Labour maggioranza relativa, ma… Coalition Government Cons-Lib Liberali ago della bilancia (pivot) Elezioni 2015 I conservatori con il 36% dei voti ottengono la maggioranza assoluta dei seggi Governo monopartitico …anche se ci sono delle possibili fratture all’interno della maggioranza su questioni legate al ruolo dell’UK nell’UE

8 UKIP: un nuovo partito competitivo? Un nuovo partito che cerca di insidiare i Conservatori da destra, euroscettico, anti-immigrati 12% dei voti, ma solo un parlamentare alle elezioni europee del 2014 (con sistema proporzionale) è risultato il primo partito (26,6%) Nigel Farage

9 Relazione esecutivo/parlamento Governi monopartitici e gruppi parlamentari molto coesi determinano una fusione perfetta (salvo rare eccezioni) fra maggioranza parlamentare e Cabinet Il Primo Ministro è anche leader del partito di maggioranza ed ha ampia autonomia nella nomina e revoca dei ministri Al tempo stesso, il parlamento (la maggioranza parlamentare) può sfiduciare il governo in qualunque momento Il PM deve contare sul sostegno del partito per restare in carica (Thatcher 1990; Blair 2007)

10 Conseguenze sulle ‘policies’ (politiche pubbliche) Governi forti e assenza di Costituzione scritta rendono possibili svolte significative nelle policies Labour 1945: Nascita del welfare moderno; SSN, pensioni pubbliche universali, nazionalizzazione dell’industria Tories 1979 (M. Thatcher): scontro frontale con i sindacati, privatizzazioni, tagli al welfare

11 Un bicameralismo molto imperfetto Ai Comuni si fronteggiano (letteralmente!) il capo della maggioranza / Primo ministro ed il capo dell’opposizione / Primo ministro ombra I Lord: l’anomalia di una Camera non elettiva... …ma con poteri limitati sostanzialmente i Lord possono solo ritardare l’approvazione delle leggi, ma non impedirla E ovviamente non possono sfiduciare il governo Dal 2011, aboliti i seggi ereditari Il parlamento arena per definizione

12 La devolution (Scozia e Galles) Dal 1997 (dopo un tentativo fallito nel 1979) viene riconosciuta ampia autonomia alla Scozia e al Galles (con sviluppi ulteriori) Parlamenti eletti con sistema elettorale misto maggioritario- proporzionale Poteri sostanziali in molte aree di policy Partiti nazionalisti forti In Scozia: governo monocolore SNP (dal 2011) In Galles: governo di minoranza Labour (dal 2011) Referendum sull’indipendenza scozzese nel 2014

13 Francia: dalla IV alla V Repubblica 1958: l’impronta di Charles de Gaulle, eroe della resistenza durante la guerra, chiamato a risolvere la questione algerina Il governo guidato da CdG è investito di poteri costituenti (3 giugno 1958) 28 settembre 1958: la nuova costituzione è approvata da un referendum popolare (sì: 82,6%, partecipazione al voto: 85%) La Costituzione disegna l’impianto del governo semi-presidenziale, ma con margini di ambiguità risolti dalla prassi Inizialmente elezione indiretta del Presidente, elezione diretta a partire dal 1962 (grazie a un altro referendum chiesto e vinto da CdG)

14 Il semi-presidenzialismo Tre requisiti: Presidente eletto con voto popolare Esiste un primo ministro che deve godere della fiducia del parlamento Il presidente possiede «notevoli poteri» I poteri del Presidente: Ruolo attivo nella formazione del governo Direzione del lavoro del governo Poteri autonomi in politica estera e di difesa Potere di scioglimento discrezionale dell’Assemblea Oltre ai poteri straordinari in caso di «grave e imminente pericolo» e al potere di indire i referendum

15 La supremazia del presidente I poteri del presidente (quelli derivanti dalla Costituzione e quelli derivanti dalla prassi e dalla legittimazione popolare) sono tali da spingere i leader delle principali forze politiche a competere per la presidenza... e tali da rendere il primo ministro un esecutore dell'indirizzo politico presidenziale … … a meno che la maggioranza parlamentare non sia controllata da forze politiche avverse al PdR

16 La coabitazione Il Primo ministro resta in carica se non sfiduciato dall’assemblea (fiducia implicita  cfr. meccanismi ‘razionalizzazione’ parlamento) La coabitazione: Presidente di un colore e maggioranza parlamentare di un altro In questo caso, il Presidente deve accettare la nomina di un Primo ministro scelto dal partito avverso; il primo ministro torna ad essere il «vero» capo dell’esecutivo Al Presidente rimangono però poteri esclusivi in materia di politica estera e di difesa

17 La coabitazione in pratica Mitterand–Chirac (1986-1988) Mitterand–Balladur (1993-1995) Chirac–Jospin (1997-2002) A partire dal 2002, il mandato presidenziale ridotto a 5 anni Elezioni legislative si tengono poche settimane dopo le elezioni presidenziali: coabitazione improbabile

18 I sistemi elettorali Per il Presidente: doppio turno con ballottaggio Per l’Assemblea Nazionale: collegi uninominali, doppio turno, magg. assoluta richiesta al primo turno, magg. relativa al secondo A partire dal 1976: accedono al secondo turno i candidati che superano il 12,5% degli aventi diritto al voto (non dei voti validi) Nel 1986, provvisorio ritorno al proporzionale Europee: proporzionale Regionali: Proporzionale con premio di maggioranza

19 Gli effetti sul sistema partitico Riduzione del numero di partiti rilevanti, rispetto alla frammentazione della IV Repubblica Penalizzazione del centro I piccoli partiti sopravvivono solo se coalizzati A sinistra, accordi di desistenza fra Comunisti e Socialisti A destra, accordi fra Gollisti e UDF (liberali e cristiani) fin dal primo turno Sempre esclusi accordi con l’estrema destra del FN L’elezione diretta del Presidente rafforza ulteriormente i due maggiori partiti e il bipolarismo

20 Il sistema partitico attuale Due partiti possono ambire alla maggioranza assoluta dei seggi: PS e UMP Nel 2012 PS ottiene il 48,5% dei seggi (con il 29,4% dei voti) Sulla sinistra, i verdi e altri piccoli partiti talvolta coalizzati con il PS All’estrema sinistra il Front de Gauche (7%), assorbe varie forze fra cui i Comunisti Sulla destra, l’UMP dal 2002 ha assorbito i gollisti (RPR) e i liberali (UDF) All’estrema destra il Front National (13% nel 2012, ma solo 2 seggi) Alle Europee del 2014 FN primo partito (24,9%)

21 La scomposizione del centro IV REPUBBLICA (1945-56) Comunisti – Socialisti – Radicali – DemCrist – LiberCons – Populisti Pcf 25% Sfio 15% Pr 10% Mrp 15% Cnip 15% Uff 10% V REPUBBLICA (1958-1973) Comunisti – Socialisti – DemCrist – Gollisti Pcf 21% Ps 19% Mrp 12% Unr 35% V REPUBBLICA (1978-1997) Comunisti & Socialisti – Giscardiani & Gollisti Pcf 15% Ps 25% Udf 20% Rpr 20% V REPUBBLICA (2002-2012) Sinistra CentroSinistra CentroDestra Destra Fdg 5-10% Ps 30-40% Ump 30-40% Fn 10-15%

22 Un parlamento subordinato al governo La fiducia al primo ministro è implicita (sono possibili governi di minoranza) Il governo detta l’agenda dei lavori parlamentari Ha inoltre il potere di sospendere gli emendamenti su un progetto di legge… …e di porre la fiducia (implicita) su provvedimenti specifici, che sono approvati se il parlamento non approva una mozione di sfiducia nelle successive 24h Ampio margine nell’uso di decreti

23 Il Senato Il parlamento francese si compone di un’Assemblea Nazionale e un Senato Un bicameralismo molto asimmetrico Senato eletto indirettamente dagli amministratori locali La sfiducia è votata solo dall’Assemblea Nazionale In caso di disaccordo fra le due camere, prevale il voto finale dell’Assemblea Nazionale

24 L’assetto territoriale: un timido regionalismo Un impianto istituzionale tradizionalmente accentrato (il prefetto come articolazione territoriale del governo) Nel 1969 un primo tentativo di istituire entità politiche regionali, respinto dal referendum popolare Dal 1982 regioni con organi di governo eletti direttamente e limitate competenze prevalentemente di tipo amministrativo Sistemi elettorali regionali inizialmente proporzionali, adesso maggioritari a doppio turno (premio di maggioranza alla lista più votata)


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