Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoLetizia Alberti Modificato 8 anni fa
1
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Corso di formazione per i docenti Per rispondere ai bisogni individuali di istruzione e formazione dei giovani. Massimo Giubilei
2
L’EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO Massimo Giubilei
3
Un po’ di storia L’art. 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196 “Tirocini formativi e di orientamento”, consentiva di “realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, attraverso iniziative di tirocini pratici e stages a favore di soggetti che hanno già assolto l'obbligo scolastico…”. Massimo Giubilei
4
…. legge 53/2003 Il successivo passaggio normativo è avvenuto con l’approvazione dell’art. 4 della legge 53/2003, comma a che recita: “svolgere l'intera formazione dai 15 ai 18 anni, attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Le istituzioni scolastiche, nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, …….corsi integrati che prevedano piani di studio progettati d'intesa fra i due sistemi, coerenti con il corso di studi e realizzati con il concorso degli operatori di ambedue i sistemi;” Massimo Giubilei
5
… D.lgs n. 77/2005 Il D.lgs n. 77 del 15 aprile 2005 disciplina l'alternanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Gli studenti possono presentare la richiesta di svolgere l'intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa, attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa. Massimo Giubilei
6
… D.lgs n. 77/2005 I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Massimo Giubilei
7
…. D.lgs n. 77/2005 Nel D.lgs 77/2005 sono già presenti tutti gli elementi caratterizzanti la disciplina prevista nella Legge 107/2015, soprattutto per i punti cardine. Finalità Organizzazione Tutor Valutazione Vediamoli uno per uno. Massimo Giubilei
8
… D.lgs n. 77/2005 (finalità) La modalità di apprendimento in alternanza, quale opzione formativa rispondente ai bisogni individuali di istruzione e formazione dei giovani, persegue le seguenti finalità: a)attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; b)arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; c)favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali; d)realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile che consenta la partecipazione attiva dei soggetti nei processi formativi; e)correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Massimo Giubilei
9
… D.lgs n. 77/2005 (organizzazione) L’organizzazione dei percorsi in alternanza deve prevedere e tener conto dei seguenti aspetti: I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, che le istituzioni scolastiche e formative progettano e attuano sulla base delle convenzioni stipulate. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi e degli obiettivi generali e specifici di apprendimento stabiliti a livello nazionale e regionale. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono articolati secondo criteri di gradualità e progressività che rispettino lo sviluppo personale, culturale e professionale degli studenti in relazione alla loro età, e sono dimensionati tenendo conto degli obiettivi formativi dei diversi percorsi del sistema dei licei e del sistema dell'istruzione e della formazione professionale, nonché sulla base delle capacità di accoglienza dei soggetti ospitanti. Massimo Giubilei
10
… D.lgs n. 77/2005 (organizzazione) Nell'ambito dell'orario complessivo annuale dei piani di studio, i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, previsti nel progetto educativo personalizzato relativo al percorso scolastico o formativo, possono essere svolti anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni. Per i soggetti diversamente abili, i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono dimensionati in modo da promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro. I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del Piano dell‘Offerta Formativa e sono proposti alle famiglie e agli studenti in tempi e con modalità idonei a garantirne la piena fruizione. Massimo Giubilei
11
… D.lgs n. 77/2005 (tutor) Nei percorsi in alternanza la funzione tutoriale è preordinata alla promozione delle competenze degli studenti e al raccordo tra l'istituzione scolastica o formativa, il mondo del lavoro e il territorio. La funzione tutoriale personalizzata per gli studenti in alternanza è svolta dal docente tutor interno e dal tutor esterno. Il docente tutor interno, designato dall'istituzione scolastica o formativa tra coloro che, avendone fatto richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza e verifica, con la collaborazione del tutor esterno il corretto svolgimento del percorso in alternanza. Il tutor formativo esterno, designato dalla struttura disponibile ad accogliere gli studenti, favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi. Lo svolgimento dei predetti compiti non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Massimo Giubilei
12
… D.lgs n. 77/2005 (valutazione) I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa. L'istituzione scolastica o formativa, tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno, valuta gli apprendimenti degli studenti in alternanza e certifica le competenze da essi acquisite, che costituiscono crediti, sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. Le istituzioni scolastiche o formative rilasciano, a conclusione dei percorsi in alternanza, in aggiunta alla certificazione prevista dall'articolo 3, comma 1 lett. a) della legge n.53/2003, una certificazione relativa alle competenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro. Massimo Giubilei
13
Regolamenti 87-88-89/2010 Anche nei Regolamenti attuativi della Riforma Gelmini emanati con i dd.PP.RR. nn. 87, 88 e 89 del 2010, relativi ai nuovi ordinamenti degli istituti professionali, tecnici e dei licei ribadiscono che l’ASL è una metodologia didattica da utilizzare nei percorsi formativi, infatti: Il d.P.R. 87/2010 (professionali), prevede che “I percorsi (...) si sviluppano soprattutto attraverso metodologie basate su: la didattica di laboratorio, anche per valorizzare stili di apprendimento induttivi; l’orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo di riferimento; il lavoro cooperativo per progetti; la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo; la gestione di processi in contesti organizzati e l’alternanza scuola lavoro”. * Il d.P.R. 88/2010 (tecnici), dispone che “Stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio”. Il d.P.R. 89/2010 (licei), così recita: “Nell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio, (…), specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro (…) nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di tirocinio”. * Il riordino degli istituti professionali ha affidato all’alternanza anche un’altra funzione: nel periodo di transizione tra il vecchio e il nuovo ordinamento degli istituti professionali è stata utilizzata per sostituire integralmente l’area di professionalizzazione (cd. terza area). Massimo Giubilei
14
LA LEGGE 107/2015 Cosa bisogna fare oggi? Le novità introdotte dalla nuova legge. Massimo Giubilei
15
Legge 107/2015 La legge 107/2015 sistematizza l’alternanza scuola lavoro dall’a.s.2015- 2016 nel secondo ciclo di istruzione, attraverso: la previsione di percorsi obbligatori di alternanza nel secondo biennio e nell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, con una differente durata complessiva rispetto agli ordinamenti: almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e almeno 200 ore nei licei, da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa; la possibilità di stipulare convenzioni per lo svolgimento di percorsi in alternanza anche con gli ordini professionali e con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio artistico, culturale e ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI; la possibilità di realizzare le attività di alternanza durante la sospensione delle attività didattiche e all’estero, nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata; Massimo Giubilei
16
… Legge 107/2015 … l’emanazione di un regolamento con cui è definita la “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola lavoro”, con la possibilità, per lo studente, di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi con il proprio indirizzo di studio ; l’affidamento alle scuole secondarie di secondo grado del compito di organizzare corsi di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza e svolti secondo quanto disposto dal d.lgs. 81/2008; lo stanziamento di 100 milioni di euro annui per sviluppare l’alternanza scuola lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado a decorrere dall’anno 2016. Tali risorse finanziano l’organizzazione delle attività di alternanza, l’assistenza tecnica e il monitoraggio dei percorsi; Massimo Giubilei
17
… Legge 107/2015 l’affidamento al Dirigente scolastico del compito di individuare le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro e di stipulare convenzioni finalizzate anche a favorire l’orientamento dello studente; la stesura di una scheda di valutazione finale sulle strutture convenzionate, redatta dal dirigente scolastico al termine di ogni anno scolastico, in cui sono evidenziate le specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione; la costituzione presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, a decorrere dall’ a. s. 2015/16, del Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro, in cui sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad accogliere studenti per percorsi di alternanza (quanti giovani e per quali periodi). Massimo Giubilei
18
Legge 107/2015 (finalità) Le finalità previste dalla Legge 107/2015 sono le stesse presenti nel D.lgs 77/2005 ossia: a)attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; b)arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; c)favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali; d)realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile che consenta la partecipazione attiva dei soggetti nei processi formativi; e)correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Massimo Giubilei
19
Legge 107/2015 (finalità) In altre parole attraverso l’alternanza scuola lavoro si concretizza il concetto di pluralità e complementarità dei diversi approcci nell’apprendimento. Tutto ciò è in linea con le indicazioni europeee viste in precedenza. In questo modo il mondo della scuola e quello lavorativo/sociale non sono più considerati come realtà separate bensì sono integrati tra loro, consapevoli che, per uno sviluppo coerente e pieno della persona, è importante ampliare e diversificare i luoghi, le modalità ed i tempi dell’apprendimento. Massimo Giubilei
20
Legge 107/2015 (innovazione) L’innovazione che il modello dell’alternanza scuola lavoro intende apportare, oltre a superare l'idea di disgiunzione tra momento formativo ed operativo, è quella di accrescere la motivazione allo studio e di guidare i giovani nella scoperta delle vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali, arricchendo la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze maturate “sul campo”. Tale condizione garantisce un vantaggio competitivo rispetto a quanti circoscrivono la propria formazione al solo contesto teorico, offrendo nuovi stimoli all’apprendimento e valore aggiunto alla formazione della persona. Massimo Giubilei
21
Progettare percorsi di ASL La progettazione di un percorso di alternanza presuppone la definizione dei fabbisogni formativi sulla base della conoscenza del territorio e dell’evoluzione del mondo del lavoro, fondata non solo sulle esperienze dirette, ma anche sull’analisi di una serie di dati e informazioni resi disponibili da ricerche e rilevazioni condotte da soggetti esterni alla scuola. Il percorso di ASL deve, inoltre, essere rapportato anche ai fabbisogni di apprendimento dell’alunno. È importante pensare all’ASL come un percorso unico e articolato programmato in una prospettiva triennale alternando l’esperienza scolastica a quella pratica-lavorativa in modo da raccordare in modo organico le competenze specifiche disciplinari e trasversali con quelle richieste dal mondo del lavoro. Le linee guida da seguire devono essere redatte a livello Dipartimentale per essere poi declinate dai singoli Consigli di Classe in modo da poterle concordare con le esigenze dell’alunno e della famiglia. Anche per questo è importante che le attività programmate nel progetto di alternanza scuola lavoro siano esplicitate sia nel Piano dell’Offerta Formativa, ma soprattutto nel Patto educativo di corresponsabilità sottoscritto dallo studente e dalla famiglia all’atto dell’iscrizione. Massimo Giubilei
22
Fasi della progettazione La progettazione di un percorso di ASL prevede i seguenti step: 1.Individuazione e definizione dei fabbisogni formativi; 2.definire le competenze attese dall’esperienza di alternanza; 3.ricercare e selezionare le strutture ospitanti; 4.sensibilizzare e orientare gli studenti; 5.stipulare le convenzioni e co-progettare con la struttura ospitante il percorso da realizzare, coerente con le competenze, abilità e conoscenze da acquisire; 6.predisporre la documentazione necessaria; 7.preparare gli studenti ai periodi di apprendimento in ASL, e stimolare gli studenti all’osservazione e all’apprendimento; 8.condividere e rielaborare in aula quanto sperimentato fuori dall’aula; 9.documentare l’esperienza e creare una banca dati informatizzata; 10.valutare e certificare l’esperienza; 11.disseminare i risultati dell’esperienza. Massimo Giubilei
23
Tempi di svolgimento Il periodo per lo svolgimento dell’apprendimento mediante esperienze pratiche, può essere svolto, tutto o in parte, anche in momenti diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni, ossia nei periodi di sospensione delle attività didattiche, per esempio d’estate. Questa opportunità è molto importante nei casi in cui le strutture ospitanti sono caratterizzate da attività stagionali, esempio le attività turistiche, agricole ecc. L’importante è che le attività svolte siano finalizzate al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti nel progetto educativo personalizzato. È possibile, inoltre, svolgere parte del percorso di ASL all’estero (programma ERASMUS+). Ai fini della validità del percorso di alternanza è necessaria la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto. Massimo Giubilei
24
Requisiti delle strutture ospitanti I soggetti ospitanti devono essere in possesso di: capacità strutturali, ovvero spazi adeguati per consentire l’esercizio delle attività previste in alternanza scuola lavoro e, in caso di studenti con disabilità, il superamento o l’abbattimento delle eventuali barriere architettoniche; capacità tecnologiche, ossia la disponibilità di attrezzature idonee per l’esercizio delle attività previste nella convenzione, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, tali da garantire, per ogni studente, un’esperienza adeguata e diretta del processo di lavoro in condizioni di sicurezza; capacità organizzative, consistenti in adeguate competenze professionali per la realizzazione delle attività; a tal fine deve essere garantita la presenza di un tutor incaricato dalla struttura ospitante, anche esterno alla stessa, a supporto delle attività di alternanza scuola lavoro, dotato di competenze professionali e di affiancamento formativo, con oneri a carico del soggetto ospitante. Dette capacità strutturali, tecnologiche e organizzative sono specificamente indicate nel testo della convenzione, previo puntuale accertamento da parte delle istituzioni scolastiche interessate. Massimo Giubilei
25
I tutor Le figure dei tutor sia interno (docente della scuola), sia esterno (designato dalla struttura ospitante), hanno un ruolo fondamentale nella buona riuscita del percorso di Alternanza Scuola-lavoro. Il tutor scolastico, nei confronti dei colleghi docenti ha il compito di: collaborare alla redazione del progetto di alternanza; assicurare la circolazione delle informazioni; favorire le collaborazioni interdisciplinari; affrontare problemi di tipo gestionale e organizzativo; valutare l’efficacia dell’esperienza svolta. Il tutor scolastico, nei confronti degli allievi ha il compito di: rendere partecipe sia l’allievo sia la famiglia delle caratteristiche del percorso formativo, illustrando le conoscenze e le abilità da raggiungere; monitorare il percorso formativo in raccordo con il tutor aziendale; predisporre la documentazione amministrativa necessaria allo svolgimento del progetto (es. apertura posizione INAIL, stipula del contratto per l’assicurazione del tirocinante in conformità alla normativa vigente). Massimo Giubilei
26
I tutor Il tutor aziendale: condivide, per conto dell’impresa, gli obiettivi e i contenuti dell’intervento in alternanza; accompagna e facilita il processo di apprendimento dello studente, favorendo la sua partecipazione e la sua integrazione nell’ente/azienda; collabora con il tutor scolastico, con il quale verifica la progressione e l’efficacia dell’intervento; valuta i risultati raggiunti compilando un proprio report finale. Massimo Giubilei
27
Sicurezza È importante tener presente la normativa specifica inerente la sicurezza sui luoghi di lavoro (D.lgs 81/2008) che vale anche per l’alternanza scuola-lavoro. Il D.lgs, infatti, all’art. 2 definisce come “lavoratore”, ai fini della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dalla normativa vigente, “ogni persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione …”, equiparando esplicitamente al lavoratore così definito “il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’art. 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196 e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro…”. Massimo Giubilei
28
Sicurezza Il tema della sicurezza viene richiamato anche i regolamenti per il riordino degli Istituti tecnici e professionali: “gli studenti – attraverso lo studio, le esperienze operative di laboratorio e in contesti reali, la disponibilità al confronto e al lavoro cooperativo, valorizzando la loro creatività ed autonomia – sono in grado di padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici, con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio”. Massimo Giubilei
29
Sicurezza È compito della scuola valutare i rischi connessi all’organizzazione degli stage o dell’alternanza scuola-lavoro, e assicurare le relative misure di prevenzione e di gestione, garantendo i presupposti perché gli studenti siano il più possibile tutelati, sul versante oggettivo attraverso la selezione di aziende “sicure” e sul versante “soggettivo” tramite l’informazione degli allievi. La scuola ha il compito di fornire la formazione generale (4 ore) e possibilmente organizzare percorsi formativi rivolto ai gruppi classe preliminarmente all’avvio delle uscite, che potranno rientrare nel modulo di formazione specifica (8 ore) a carico delle aziende. Tutti gli adempimenti inerenti la sicurezza sono individuati ed esplicitati nel Manuale ”Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola” edizione 2013, a cura dell’Inail e del Miur. Massimo Giubilei
30
Valutazione e certificazione La valutazione finale degli apprendimenti, a conclusione dell’anno scolastico, viene attuata dai docenti del Consiglio di classe, tenuto conto delle attività di valutazione in itinere svolte dal tutor esterno sulla base degli strumenti predisposti. La valutazione del percorso in alternanza è parte integrante della valutazione finale dello studente ed incide sul livello dei risultati di apprendimento conseguiti nell’arco del secondo biennio e dell’ultimo anno del corso di studi. In attesa di una compiuta disciplina della materia nell’ambito del sistema nazionale d’istruzione, gli strumenti già adottati per garantire la trasparenza dei percorsi formativi e il riconoscimento delle competenze sono: Il modello di certificazione dei saperi e delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione; il libretto formativo del cittadino, ove vengono registrate, oltre alle esperienze lavorative/professionali e formative, i titoli posseduti e le competenze acquisite nei percorsi di apprendimento. Massimo Giubilei
31
Requisiti delle strutture ospitanti In relazione alle funzioni e alle attività d’impresa, professionali o comunque istituzionali esercitate, i soggetti ospitanti devono essere in possesso di: capacità strutturali, ovvero spazi adeguati per consentire l’esercizio delle attività previste in alternanza scuola lavoro e, in caso di studenti con disabilità, il superamento o l’abbattimento delle eventuali barriere architettoniche; capacità tecnologiche, ossia la disponibilità di attrezzature idonee per l’esercizio delle attività previste nella convenzione, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, tali da garantire, per ogni studente, un’esperienza adeguata e diretta del pro- cesso di lavoro in condizioni di sicurezza; capacità organizzative, consistenti in adeguate competenze professionali per la realizzazione delle attività; a tal fine deve essere garantita la presenza di un tutor incaricato dalla struttura ospitante, anche esterno alla stessa, a supporto delle attività di alternanza scuola lavoro, dotato di competenze professionali e di affiancamento formativo, con oneri a carico del soggetto ospitante. Dette capacità strutturali, tecnologiche e organizzative sono specificamente indicate nel testo della convenzione di cui al paragrafo successivo, previo puntuale accertamento da parte delle istituzioni scolastiche interessate. Massimo Giubilei
32
IMPRESA FORMATIVA SIMULATA Massimo Giubilei
33
Impresa formativa simulata L’impresa formativa simulata è una delle modalità di realizzazione dell’alternanza scuola lavoro, è un progetto didattico e formativo che intende riprodurre all’interno della scuola in modo virtuale il concreto modo di operare di un’azienda negli aspetti che riguardano: l’organizzazione, l’ambiente, le relazioni gli strumenti di lavoro. In pratica gli studenti conducono un’impresa virtuale come fosse un’impresa vera, con il tutoraggio di un’azienda reale che ne è l’azienda madrina e che costituisce il modello di riferimento per ogni fase del ciclo di vita aziendale. Massimo Giubilei
34
Simucenter Le attività dell’Impresa Formativa Simulata vengono svolte all’interno di un ambiente virtuale gestito dai simucenter regionali che hanno il compito di: Ricognizione, Orientamento e Acquisizione dei dati; Progettazione formativa e attivazione dell’impresa formativa simulata; Monitoraggio ed Attestazione del Percorso IFS. E svolgono le seguenti funzioni di: Banca (gestione del C/C e di tutte le altre operazioni) Stato (Uffici pubblici: Camere di comm.; INAIL; INPS ecc.) Agenzia delle entrate (Partita IVA e gestione della fiscalità) Mercato (gestisce e controlla i rapporti tra le IFS) Amministratore del sistema (supporto tecnico e controllo) Massimo Giubilei
35
Avviare un IFS Per avviare un’Impresa formativa simulata è necessario: registrare la scuola alla piattaforma; individuare i docenti referenti e indicare le classi e il numero di studenti che parteciperanno; programmare le attività didattiche connesse alla simulazione di impresa; configurare il simulatore; avviare e gestire le attività; monitorare le attività svolte; valutare i risultati. Massimo Giubilei
36
CONCLUSIONI Massimo Giubilei
37
Scuola Alla scuola è assegnata la responsabilità complessiva di un percorso di alternanza che si articola in termini di progettazione, attuazione, verifica e valutazione. Nella co-progettazione con l’impresa definisce il concorso dell’attività lavorativa sui processi di apprendimento in termini di conoscenze, abilità e competenze. Massimo Giubilei
38
Studente È il beneficiario dell’attività di alternanza. La condizione e premessa per un corretto avvio di un percorso in alternanza è costituito dalla condivisione da parte dello studente delle conoscenze, competenze ed abilità che potrà acquisire mediante l’esperienza di alternanza. Massimo Giubilei
39
Famiglia La famiglia dello studente è chiamata a condividere il progetto motivando e sostenendo lo studente nella rielaborazione dell’esperienza e facendone emergere la rilevanza orientativa. Massimo Giubilei
40
Impresa L’apporto richiesto all’impresa è costituito da un confronto sulla “cultura“ dell’alternanza, considerata come risorsa per il bene comune, come occasione e contesto per una crescita professionale e personale dello studente. Indipendentemente dalle ricadute occupazionali immediate, l’impresa che aderisce ad un sistema formativo in alternanza si confronta con la promozione della qualità del lavoro, della competitività complessiva e con l’assunzione di uno specifico ruolo formativo. Massimo Giubilei
41
ESEMPI PRATICI SULLA PROGETTAZIONE DI PERCORSI DI ALTERNANZA Il caso dell’articolazione di viticoltura ed enologia Massimo Giubilei
42
Fase preliminare 1.Individuazione e definizione dei fabbisogni formativi. Con riferimento alle linee guida relative al curriculo dell’articolazione «Viticultura ed enologia» si sono individuate le seguenti competenze che un diplomato deve possedere al termine del ciclo di studi: Organizzare operazioni colturali con macchine adeguate; Organizzare interventi adeguati per la gestione del suolo e del vigneto; Rilevare le fasi fenologiche che caratterizzano la biologia della vite; Organizzare il calendario degli interventi colturali e di quelli fitoiatrici; Definire i rapporti tra qualità e caratteristiche dei vitigni e tecnologie trasformative. Organizzare controlli relativi all’andamento delle fermentazioni. Organizzare processi di stabilizzazione e affinamento atti a conferire caratteri di qualità. Individuare le normative sulla sicurezza e la tutela ambientale. In funzione di questi obiettivi si concorderanno le attività che gli alunni dovranno svolgere nelle aziende e si progetteranno i momenti e la durata dei periodi di ASL nel triennio. Massimo Giubilei
43
Fase preliminare 2.Definire le competenze attese dall’esperienza di alternanza; Al termine del percorso lo studente deve essere in grado: di stabilire l’epoca e le modalità per eseguire gli interventi colturali (lavorazioni, concimazioni, trattamenti, potatura, vendemmia). Controllare e gestire le operazioni di vinificazione; Controllare e gestire le attività di stabilizzazione e confezionamento. Valutare e prevenire le situazioni di pericolo. Queste competenze saranno oggetto dei diversi momenti della valutazione. Massimo Giubilei
44
Esempio griglia attività Massimo Giubilei
45
Fasi successive Per le fasi successive si utilizzano i modelli e le griglie all’uopo predisposte. 4.sensibilizzare e orientare gli studenti; 5.stipulare le convenzioni e co-progettare con la struttura ospitante il percorso da realizzare, coerente con le competenze, abilità e conoscenze da acquisire; 6.predisporre la documentazione necessaria; 7.preparare gli studenti ai periodi di apprendimento in ASL, e stimolare gli studenti all’osservazione e all’apprendimento; 8.condividere e rielaborare in aula quanto sperimentato fuori dall’aula; 9.documentare l’esperienza e creare una banca dati informatizzata; 10.valutare e certificare l’esperienza; Massimo Giubilei
46
Bibliografia MIUR – Guida operativa per la scuola Legge 107/2015 ASL – manuale commentato Molinari Manuale di Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola – Inail -MIUR Massimo Giubilei
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.