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PubblicatoBruno Palmisano Modificato 8 anni fa
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Corso di Istituzioni di diritto pubblico 2014/15 docente: Raffaella Niro Un tentativo di presentazione
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Per anticipare le domande più frequenti…. 1) i testi: Un testo consigliato: BIN, PITRUZZELLA, Diritto pubblico, Torino, 2014 Tre programmi in relazione ai crediti: 8 crediti: tutto il testo con esclusione delle pagg. 456/484 6 crediti: tutto il testo con esclusione delle pagg. 456/484 e pagg. 255/272 e 399/417 10 crediti: tutto il testo Dai titoli dei capitoli e paragrafi ai “contenuti” (i “tagli” e l’occasione perduta di conoscere la completezza e la complessità del sistema : le “istituzioni” di diritto pubblico “dimezzate”)
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Qualche precisazione preliminare …. 1) il testo – base : la Costituzione repubblicana (la “pietra angolare” del diritto pubblico italiano) 2) la curiosità : una componente utile a capire davvero il sistema (come le regole del diritto pubblico possono incidere sul lavoro, sull’istruzione, sull’economia : sul collegamento fra fallimenti del mercato e “fallimenti del sistema politico” (Stiglitz) 3) il linguaggio “tecnico”: un passaggio inevitabile per “entrare” nel merito delle questioni (qualche esempio: sul dibattito sulla cd riforma della Costituzione… non solo una questione di “riduzione di costi”; in margine alla “eliminazione” delle Province; la riforma del lavoro: fra “totem” e “principi”).
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Qualche interrogativo preliminare….. Come si collega il diritto pubblico con le altre materie dei corsi di laurea? Un breve sondaggio : quali i corsi di laurea scelti? Qualche esempio: -Scienze politiche : le “scienze” inerenti alla “polis”
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La “polis”….La costruzione della “casa comune” la determinazione dei criteri per garantire lo sviluppo della comunità e la sua crescita futura: l’individuazione delle ragioni del vivere insieme
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Qualche esempio L’art. 2 e lo “sviluppo della persona” attraverso il riconoscimento e la tutela dei diritti; L’art. 3 e la “pari dignità” e l’eguale titolarità dei diritti Il caso della tutela dei diritti della donna : in margine ad una vecchia questione (adulterio: sent. n. 126 del 1968) La tutela dei lavoratori : sul diritto alle ferie (sent. n. 66 del 1963)
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Le relazioni internazionali Le “finestre” sul mondo della Costituzione italiana: i principi di “apertura” dello Stato italiano agli altri Stati (art. 10 ed 11 Costituzione) I fondamenti costituzionali della “casa comune europea” e del governo pacifico dei rapporti fra gli Stati
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Qualche esempio la “prevalenza” del diritto dell’Unione europea ed i suoi limiti La libertà di circolazione di persone, merci, servizi e capitali (il divieto di discriminazioni alla rovescia) L’ampliamento della tutela dei diritti ad opera delle carte internazionali (il caso del diritto ad un giudizio equo; il caso del figlio adottivo ed il suo diritto a conoscere l’identità genetica)
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che cos’è il diritto pubblico italiano? Un tentativo di definizione “provvisoria”: l’ insieme delle norme che si applicano nei confronti del gruppo sociale organizzato che si trova nel territorio italiano (i cittadini italiani, ma non solo) e che trova il suo fondamento nella Carta costituzionale del 1948, la quale definisce i tratti essenziali dell’ordinamento giuridico dello Stato italiano
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La Costituzione italiana : la base del diritto pubblico italiano La Costituzione italiana espressione del costituzionalismo moderno (idea-base:sottoporre il potere a regole) L’idea di Costituzione: “ogni società nella quale la garanzia dei diritti non è assicurata, nè la separazione dei poteri determinata, non ha Costituzione” (art. 16 Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino)
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Alle origini della Costituzione italiana Dallo Statuto Albertino del 1848 (la prima costituzione dello Stato italiano: una costituzione flessibile; concessa dal Re che partecipava di tutti i poteri ; i diritti riconosciuti non a tutti e non garantiti) alla Costituzione repubblicana
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Una parentesi : il ventennio fascista (1922-1943) i presupposti: -l’instabilità degli esecutivi - la cd marcia su Roma -La nomina di Mussolini Presidente del Consiglio dei ministri L’instaurazione dello Stato autoritario: -l’approvazione della legge elettorale Acerbo (i 2/3 dei seggi alla lista che ottenesse il maggior numero di voti, purché non inferiore al 25%) -Progressivo esautoramento del Parlamento e correlativa preminenza del Governo e della figura del Capo del Governo; -Abolizione del sistema parlamentare; -Graduale compressione delle libertà politiche; -Soppressione delle istituzioni elettive locali; -Soppressione dei partiti ed instaurazione del partito unico, istituzione statale -Discriminazioni della capacità giuridica per motivi razziali
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La nuova Costituzione repubblicana il crollo del regime fascista e la decisione di avviare un processo costituente Il 2 giugno 1946: l’elezione dell’Assemblea Costituente ed il referendum istituzionale La scelta della “Repubblica” -La forma di stato democratica (separazione dei poteri; garanzia dei diritti) -Il pluralismo sociale ed istituzionale
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La “nuova” Costituzione repubblicana Come tavola dei valori condivisi (eguaglianza, libertà) Come strumento di garanzia e di tutela dei diritti (statuto costituzionale dei diritti, garanzia nei confronti di tutti i poteri) Come strumento di limitazione dei poteri Come “legge fondamentale”
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