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LABORATORI PRIMARIA e SECONDARIA di PRIMO GRADO concetti chiave: -Italbase e Italstudio -teacher-talk -modelli operativi -tecniche.

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Presentazione sul tema: "LABORATORI PRIMARIA e SECONDARIA di PRIMO GRADO concetti chiave: -Italbase e Italstudio -teacher-talk -modelli operativi -tecniche."— Transcript della presentazione:

1 LABORATORI PRIMARIA e SECONDARIA di PRIMO GRADO concetti chiave: -Italbase e Italstudio -teacher-talk -modelli operativi -tecniche

2 Italbase e Italstudio  BICS (Basic Interpersonal Communication Skills) competenze linguistiche necessarie per affrontare la comunicazione interpersonale (italbase)  CALP (Cognitive Academic Language Proficiency) competenze linguistica necessaria per affrontare operazioni cognitivamente superiori (es: confrontare, instaurare relazioni logiche, fare sintesi, argomentare, esprimere relazioni causali e temporali …) (italstudio)  CLIL (Content and Language Integrated Learning) percorso educativo caratterizzato da scelte strategiche, strutturali- metodologiche, per l’apprendimento duale lingua e contenuto non-linguistico da parte di discenti che imparano attraverso una lingua non nativa

3 Quadro Comune Europeo di Riferimento  A1: il livello di contatto (Breakthrough)  A2: il livello di sopravvivenza (Waystage)  B1: il livello soglia (Threshold Level)  B2: il livello progresso (Vantage)  C1: il livello dell’efficacia (Effective Operational Proficiency)  C2: il livello di padronanza (Mastery)

4 possibili caratteristiche dei testi disciplinari scarsa accessibilità dovuta a lingua astratta decontestualizzazione densità di concetti in strutture complesse (es: struttura ipotattica, uso di frasi relative e forme passive, espansione del soggetto con uso di relative e aggettivazione, con conseguente distanza dal verbo, uso di negazioni complesse, nominalizzazione – nomi che concentrano il significato di intere frasi –) lessico astratto e specifico mancanza di ridondanza le difficoltà di lessico sono inferiori alle difficoltà provenienti dall’organizzazione sintattica

5 semplificazione testuale dal punto di vista grafico: servirsi di caratteri più grandi (stampato maiuscolo, almeno per i livelli A1 e A2) strutturare il testo in brevi paragrafi con sottotitoli evidenziare i termini specifici e le parole chiave (poche) utilizzando : -la grafica -i riquadri a volte, oltre alla spiegazione del termine chiave, è utile inserire anche un’immagine inserire immagini per facilitare la comprensione inserire frecce, colori, sottolineature…

6 percorsi e strategie per favorire la comprensione, è necessario prima di tutto valutare i testi di riferimento in base ad alcuni parametri:  leggibilità  caratteristiche linguistiche (lessico, morfosintassi, tipologia testuale)  contenuto (conoscenze enciclopediche necessarie, numero di informazioni e loro densità)

7 redazione testi ad elevata comprensibilità lessico -uso del Vdb -evitare forma figurate e idiomatiche -evitare le nominalizzazioni (“la conquista della Sicilia” diventa “Garibaldi ha conquistato la Sicilia”)

8 redazione testi ad elevata comprensibilità  sintassi -frasi brevi (20-25 parole max) -struttura SVO -modi finiti in forma attiva -esplicitazione di soggetti -coordinazione e non subordinazione

9 redazione testi ad elevata comprensibilità  coerenza/coesione -ridondanza (più nomi e meno pronomi, pochi sinonimi) -esplicitazione dei passaggi tra argomenti (es: andare a capo quando si cambia argomento) -organizzazione in modo da favorire l’elaborazione cognitiva

10 redazione testi ad elevata comprensibilità  la cosa più importante però rimane: -stimolare un approccio attivo ai contenuti -con attività motivazionali, di pre e di post lettura

11 CLIL il problema di chi insegna è sottoporre agli studenti testi adeguati alla loro comprensione linguistica; sono possibili due filoni di lavoro, spesso propedeutici e complementari: a)redazione di testi ad altra comprensibilità preferibile in una fase iniziale di inserimento e primo approccio alla materia in L2 b)elaborazione di attività esercitative per la comprensione (costruzione di percorsi che sviluppino abilità di lettura, parlato e abilità integrate, ponendo anche attenzione alla lingua); preferibile in quanto è necessario avvicinare gli alunni al testo autentico (il successo scolastico è determinato al successo nel portare l’apprendente ad un’autonomia di lettura anche la di fuori del percorso scolastico)

12 modelli operativi  unità didattica (UD): unità flessibile e dal percorso a spirale che si orienta sui contenuti e sulle funzioni  organizzata in 6/8 fasi: motivazione, globalità, analisi, sintesi, riflessione e controllo (che può portare all’UD successiva o al rinforzo su singoli punti/abilità, per i singoli o il recupero per il gruppo) e che va dalle 4/6 ore e dalle 6/8 ore

13 abilità e tecniche ascoltare: -fare ricorso durante le spiegazioni a parole ricorrenti e strutture linguistiche semplici -utilizzare immagini, schemi, tracce, scalette -esplicitare all’alunno le richieste che gli verranno formulate (ripetizione globale, analitica, memorizzazione di termini)

14 leggere: -i testi dovranno essere graduati per lunghezza complessiva, per lunghezza delle frasi, per la presenza di informazioni implicite -semplificare i testi da un punto di vista linguistico, non cognitivo -attivare un’enciclopedia personale -anticipare il contenuto attraverso i tratti paratestuali (titolo, immagini, didascalie)

15 scrivere: -considerare la difficoltà di imparare a scrivere in una lingua non nota e con suoni spesso differenti o inesistenti in italiano -fornire tracce, schemi, scalette, immagini per la produzione scritta -assegnare compiti espositivi molto circoscritti -valutare, durante l’esposizione, solo una prestazione: ortografia, sintassi, conoscenza del contenuto, organizzazione del contenuto

16 parlare: -rispettare la fase di silenzio -rispettare l’interlingua; gli errori sono indicatori di un processo di apprendimento in atto e non si deve incorrere nell’ipercorrezione -sostenere gli studenti nelle attività di manipolazione dei testi (schemi, scalette, testi sottolineati, parole-chiave) -fornire tracce, schemi, scalette, immagini per l’esposizione orale -assegnare compiti espositivi molto circoscritti -valutare, durante l’esposizione, solo una prestazione (conoscenza del contenuto, lingua, organizzazione del contenuto)

17 tecniche ludiche  giochi di movimento fare azioni mimare danzare eseguire/dare ordini  giochi di memoria indovinelli poesie, filastrocche canzoni memory  giochi di esercizio catene completamento di frasi testi dialoghi storie o descrizioni  giochi simbolici drammatizzazioni con burattini, maschere simulazioni completamento di fumetti


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