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L’importanza dell’italiano per l’insegnamento delle materie scientifiche Giovanni Antonini, Università Roma Tre Presidente CBUI.

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Presentazione sul tema: "L’importanza dell’italiano per l’insegnamento delle materie scientifiche Giovanni Antonini, Università Roma Tre Presidente CBUI."— Transcript della presentazione:

1 L’importanza dell’italiano per l’insegnamento delle materie scientifiche Giovanni Antonini, Università Roma Tre Presidente CBUI

2 Collegio dei Biologi delle Università Italiane Il Collegio dei Biologi delle Università italiane è l’organismo rappresentativo dei corsi di studio universitari di discipline biologiche delle Classi di Scienze Biologiche e Biologia. Il CBUI è formato dai Presidenti/Coordinatori dei Corsi di Laurea (L-13) in Scienze Biologiche e dei Corsi di Laurea Magistrale (LM-6) in Biologia ed opera in stretta collaborazione con l’Ordine Nazionale dei Biologi. Scopo del CBUI è quello di coordinare le iniziative in campo didattico. E’ divenuto particolarmente importante dopo i dm 509/99 e dm 270/04 per cercare di dare un indirizzo uniforme soprattutto ai CdL in Scienze Biologiche.

3 Fin dal 30.05.2007 il CBUI ha proposto una matrice di corrispondenza tra Descrittori di Dublino e Unità didattiche (TUNING Nazionale) che potesse aiutare la redazione degli Ordinamenti didattici dei CdL. In particolare al 4° Descrittore di Dublino «Abilità nella comunicazione», la 1° Competenza da sviluppare è «Comunicazione in lingua italiana e straniera (inglese) scritta e orale». Le Unità didattiche in cui tale competenza è sviluppata e verificata e fa parte dei risultati dell’apprendimento della unità didattica vengono contrassegnati con una «X». Nell’esempio riportato accanto, che si riferisce al CdL in Scienze Biologiche dell’Università Roma Tre, si può vedere come tale competenza sia sviluppata e verificata nella maggior parte degli insegnamenti.

4 Per quanto riguarda la lingua Italiana la mia ormai più che decennale esperienza come coordinatore di CdL, come membro del Direttivo CBUI e poi Presidente CBUI mi porta alle seguenti considerazioni: 1)Si assiste ad un generale scadimento della conoscenza e dell’uso della lingua italiana, più accentuato negli studenti provenienti da Istituti Tecnici o Professionali, meno negli studenti provenienti da Licei Scientifici e Classici. 2)Nella maggior parte degli studenti c’è una correlazione diretta fra padronanza della lingua e capacità di apprendimento (correlazione ben nota ai ricercatori in neurofisiologia). 3)Per stimolare gli studenti ad utilizzare in maniera corretta il linguaggio, il CBUI ha suggerito che tutti gli insegnamenti prevedessero una prova orale nell’esame finale. La prova scritta (ove presente, per esempio, con domande a scelta multipla) e la eventuale prova pratica sarebbero potute essere presenti come propedeutiche alla prova orale. 4)E’ anche importante che la prova finale dei CdL di I livello (triennali) comprenda la stesura di un elaborato scritto, in modo che lo studente impari ad esprimersi con proprietà di linguaggio anche nel testo scritto.

5 La internaZionaliZZaZione dei CdL Parolone molto amato da alcuni Soloni a proposito dei Corsi di laurea. I «poveri» Presidenti e Coordinatori di CdL hanno cercato di venire incontro alle richieste di maggiore «internazionalizzazione» dei CdL inserendo alcuni insegnamenti impartiti in lingua Inglese (in alcuni casi l’intero CdL). Tuttavia gli studenti, particolarmente quelli dei CdL di I livello (Laurea Triennale), generalmente non hanno le competenze linguistiche in Inglese sufficienti a seguire le lezioni in lingua Inglese  gli studenti non frequentano le lezioni in Inglese  l’apprendimento diviene ancora più difficile  i risultati agli esami sono ancora più scarsi. Almeno nei CdL di I livello (triennali), sarebbe meglio evitare Corsi in lingua Inglese e limitarsi all’Italiano !

6 Differenza tra corsi «Statunitensi» e corsi «Italiani» Per venire incontro alla richiesta di maggiore internazionalizzazione, Biologia di Roma Tre sta portando avanti una nuova esperienza: In collaborazione con l’Istituto Lorenzo de’ Medici, offriamo alcuni insegnamenti in Inglese e strutturati secondo il modello «USA» nello stesso tempo a studenti provenienti dagli USA e ai nostri studenti. Abbiamo rilevato le seguenti maggiori differenze: 1)I Corsi «USA» prevedono una alta frequenza nei laboratori. 2)I Corsi «USA» prevedono che quasi ogni settimana gli studenti preparino a casa elaborati scritti che poi vengono corretti collegialmente in aula. 3)L’esame finale dei Corsi «USA» è con domande a risposta multipla. Le considerazioni che vengono da fare sono: 1)Anche se l’esame finale è con domande a risposta multipla, gli studenti dei Corsi «USA» imparano ad esprimersi correttamente anche attraverso gli elaborati scritti. 2)I Corsi «USA» prevedono la frequenza di un massimo di 15 studenti !!

7 La lingua Italiana nel laboratorio scientifico Gli studenti dei CdLM in Biologia, prima di laurearsi, devono frequentare per almeno un anno un laboratorio di ricerca. La lingua parlata nei laboratori scientifici in Italia è l’Italiano, come in Francia e Spagna. Negli altri Paesi Europei (compresa la Germania), spesso in laboratorio si parla la lingua Inglese, che è la lingua di riferimento nell’ambito scientifico. Nei nostri laboratori non si parla Inglese per orgoglio nazionale (come invece è in Francia ed in parte in Spagna) ma perché: 1)I nostri studenti sanno poco l’inglese 2)Non ci sono (o sono molto pochi) gli studenti ed i docenti stranieri.

8 Il «gergo» scientifico nei laboratori Italiani Anche se nei laboratori Italiani si parla Italiano, molte parole sono derivate (o storpiate) dall’inglese: DNA: la molecola in cui è contenuta l’informazione genetica, il cui nome italiano è Acido DeossiriboNucleico, ma la sigla è acronimo dell’inglese DeoxyriboNucleic Acid, tuttavia in Italia si pronuncia di-enne-a e non di-ene-ei PCR: acronimo di Polymerase Chain Reaction, anche in questo caso si pronuncia pi-ci-erre e non pi-si-ar. I libri di testo nella didattica delle Scienze all’Università I libri di testo scientifici sono spesso ad obsolescenza molto rapida (4-5 anni). I docenti italiani sono generalmente occupati da troppe incombenze burocratiche per aver tempo di scrivere libri aggiornati. Pertanto, molto spesso i libri di testo scientifici sono traduzioni da testi americani

9 Conclusioni 1)Bisogna intervenire sugli studenti dei Corsi di Laurea di I livello (triennali), la relativamente bassa percentuale di studenti che si iscrivono ai Corsi di Laurea Magistrale sono ormai competenti anche nell’uso della lingua Italiana. 2)Soprattutto nei Corsi di Laurea di I livello è importante che le lezioni siano tenute in lingua Italiana. E’ consigliabile tenere insegnamenti in lingua Inglese solo nei Corsi di Laurea Magistrale. 3)E’ altrettanto importante che gli esami di profitto comprendano una prova orale, in modo che gli studenti imparino ad esprimersi con proprietà di linguaggio (Italiano) 4)E’ anche utile che la prova finale comprenda l’elaborazione di una Tesi scritta (per insegnare agli studenti ad esprimersi con proprietà di linguaggio anche nel testo scritto) 5) Nei laboratori scientifici l’uso dei termini derivati dall’inglese è ormai una consuetudine consolidata e non modificabile ma di scarsa rilevanza ai fini dell’utilizzo corretto della lingua italiana da parte degli studenti.


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