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PubblicatoUmberto Agnolo Beretta Modificato 8 anni fa
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Politica Sociale e Legislazione dei Servizi Sociali SerSS corso di Laurea in Servizio sociale e Sociologia marco.burgalassi@uniroma3.it anno accademico 2016-2017
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Cosa sono le politiche sociali Le politiche sociali sono un insieme di risorse e opportunità con cui viene data risposta a problemi e vengono raggiunti obiettivi di natura “sociale” che hanno a che fare con il benessere dei cittadini. Le politiche sociali, in particolare, sono rivolte al soddisfacimento di bisogni e alla copertura di rischi che riguardano o possono riguardare le persone. Bisogno: carenza, mancanza, deficit che può essere di salute, di disponibilità di reddito, di una abitazione, della autosufficienza, di una rete familiare adeguata … Rischio: possibilità che si materializzino situazioni sfavorevoli (perdita di lavoro, malattia, invalidità, solitudine) Ferrera, pp.12-17 Saraceno, pp.13-19
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Le politiche sociali, quindi, mirano alla tutela e alla promozione del benessere dei cittadini e a garantire loro migliori condizioni di vita. Le politiche sociali realizzano la tutela e la promozione del benessere dei cittadini assicurando loro i DIRITTI SOCIALI. I diritti sociali sono quella particolare categoria dei diritti che riguardano non l’esercizio della libertà o delle prerogative dei singoli (diritti civili) e neppure la possibilità di partecipare alla vita politica e all’esercizio della democrazia (diritti politici) [STATO DI DIRITTO] ma attengono alla tutela del benessere delle persone e alla loro protezione dalle situazioni di rischio [STATO SOCIALE]. I diritti sociali si sostanziano nel principio di cittadinanza sociale.
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LE FORME DELLA CITTADINANZA CITTADINANZA CIVILE(a partire da fine Seicento) Affermazione dei diritti civili della persona: eguaglianza di fronte alla legge, diritto di circolazione, diritto alla vita, libertà di associazione, ecc. CITTADINANZA POLITICA (a partire da fine Settecento) Affermazione dei diritti politici individuali e collettivi: suffragio universale, diritto di eleggere e di essere eletto nei parlamenti, nei consigli comunali, ecc. CITTADINANZA SOCIALE (a partire da fine Ottocento) Affermazione dei diritti sociali legati ad un reddito, al lavoro, ai servizi sociali, alla salute, all’istruzione, ecc.
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Le politiche sociali sono un ambito delle politiche pubbliche. Che cosa significa “politiche pubbliche”. Può significare che sono poste in essere completamente da attori pubblici o istituzionali (lo stato o le sue articolazioni territoriali) ma anche che rispondono ad una esigenza generalizzata e diffusa di tutela e garanzia che interessa tutti i cittadini, di cui le istituzioni pubbliche devono farsi garanti. I soggetti istituzionali (lo Stato, le regioni, i comuni e le loro articolazioni funzionali) sono sempre – anche se in vario modo – degli attori essenziali delle politiche sociali, a cui se ne possono aggiungere altri.
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Le politiche sociali, in particolare, sono rivolte al soddisfacimento di bisogni e alla copertura di rischi che riguardano o possono riguardare le persone. Queste condizioni di bisogno o rischio possono trovare risposta: - all’interno della famiglia (cura dei familiari deboli, sostegno agli anziani, mantenimento economico delle giovani generazioni) - nel mercato (sia come luogo di acquisto di prodotti come polizze contro rischi o servizi di cura, sia come sistema – il mercato del lavoro – che assicura la protezione sociale dei lavoratori) - nell’ambito di azione delle “realtà intermedie” (terzo settore) … ma lo Stato è comunque il soggetto che in ultima istanza deve farsi carico dei problemi dei propri cittadini in ragione del principio della cittadinanza sociale.
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Se guardiamo agli ultimi 70 anni (la fase matura delle moderne politiche sociali) le azioni per la promozione del benessere sono state realizzate nell’ambito di due scenari: prima il welfare state, tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80, poi il welfare mix, dopo gli anni ‘80. welfare state: quando alle situazioni di bisogno e di rischio che le persone si trovano ad incontrare nel corso della vita rispondono unicamente lo Stato welfare mix: quando il soddisfacimento dei bisogni e la copertura dei rischi avviene nell’ambito di una co-azione tra diversi attori sociali
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il “diamante del welfare” Stato Famiglia Associazioni intermedie Mercato benessere diamante del welfare: rappresentazione grafica delle odierne politiche sociali (welfare mix) che sono il prodotto della azione combinata di diversi attori che complessivamente rispondono alle esigenze di benessere dei cittadini. I diversi equilibri che si possono avere nel diamante del welfare danno luogo ai differenti modelli di welfare mix, nei quali accanto allo Stato possono essere variamente attivi la famiglia, il mercato, le associazioni intermedie
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CHE COSA E’ UNA POLITICA SOCIALE complesso degli interventi (TRASFERIMENTI e SERVIZI) che permettono alle persone di avere assicurati il soddisfacimento dei bisogni e la copertura dai rischi BISOGNI E RISCHI salute (cura e prevenzione) SANITA’ assistenza e aiuto personale SERVIZI SOCIALI risorse economiche PREVIDENZA/PENSIONI lavoro POLITICHE DEL LAVORO
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servizi interventi destinati al benessere delle persone che hanno come valore proprio la relazione e la personalizzazione si qualificano per i connotati della socialità e della relazionalità, presuppongono il contatto personale e una forma di reciprocità tra chi realizza il servizio e chi lo riceve, si caratterizzano per una sostanziale coincidenza tra il servizio e il prodotto trasferimenti interventi standardizzati la cui definizione è scollegata dai bisogni specifici della persona prestazioni economiche la cui configurazione è differenziata in ragione del titolo per cui gli individui ne beneficiano (criteri oggettivi di accesso) ma indifferenziata in relazione alla soggettività del beneficiario REGOLATI, PRODOTTI E FINANZIATI DALLO STATO REGOLATI, PRODOTTI E FINANZIATI DAI TERRITORI pensioni e trattamenti assistenziali servizi sanitari e sociali
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il soddisfacimento dei bisogni e la copertura dei rischi che vengono realizzati con le politiche sociali servono ad assicurare un certo livello di benessere BENESSERE = welfare il concetto di benessere – come quello di salute, rispetto al quale si propone in modo speculare – è multidimensionale (segnato da contenuti soggettivi oltre che oggettivi) e dinamico (correlato a esigenze che si trasformano nel corso del tempo). Ferrera, pp.23-31
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i bisogni e i rischi cambiano nel corso del tempo … … perché si modifica il quadro di riferimento (demografico e sociale) ….. e perché mutano le aspettative delle persone mutamenti nella struttura della popolazione cambiamenti del sistema produttivo trasformazione del sistema familiare sopravvivenza bisogni materiali emergere dei bisogni postmaterialistici qualità della vita
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anche le modalità di risposta al cambiamento dei bisogni mutano ……. per molto tempo la soddisfazione dei bisogni e la copertura dei rischi trovavano risposta nell’ambito della famiglia o del gruppo successivamente, una parte dei bisogni e dei rischi trova risposta all’interno delle relazioni tra gruppi omogenei o nella carità verso la fine dell’Ottocento, quando il processo di industrializzazione e modernizzazione decolla in Europa, è lo Stato che comincia intervenire nella regolazione delle risposte ai bisogni e ai rischi NASCONO LE MODERNE POLITICHE SOCIALI (fine ‘800)
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LA FASE DI INSTAURAZIONE 1870-1920 input: industrializzazione, parlamentarismo, movimento operaio nascono i primi schemi di assicurazione sociale resa obbligatoria dallo Stato e realizzati con forme di accordo tra datori di lavoro e lavoratori campo in cui si collocano: assicurazione contro gli infortuni e la malattia Bismarck: 1883 malattie, 1884 infortuni, 1889 vecchiaia e invalidità LA FASE DI CONSOLIDAMENTO 1920-1940 lo stato interviene direttamente, regolando per legge il meccanismo della assicurazione obbligatoria allargamento della copertura dei rischi e della platea dei beneficiari: non più solo i lavoratori ma anche i familiari prende piede l’idea del diritto individuale alle prestazioni, che travalica l’assistenza ai soli lavoratori Ferrera, pp.23-31 Lo sviluppo delle moderne politiche sociali
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LA FASE DI ESPANSIONE E ISTITUZIONALIZZAZIONE 1950-1980 le prestazioni delle politiche sociali come diritti di cittadinanza si estende e si articola la copertura dei bisogni e dei rischi lo stato diviene il principale realizzatore delle politiche sociali (welfare state) si delineano due modelli: OCCUPAZIONALE e UNIVERSALISTICO 1944, Gran Bretagna: piano Beveridge Ferrera, pp.23-31 il Trentennio Glorioso è reso possibile da una congiuntura economica favorevole, da risorse pubbliche crescenti, da stati nazionali democratici in cui si sviluppa la competizione elettorale, dalla affermazione dei diritti sociali gettito fiscale crescente, possibilità di redistribuire le risorse disponibili
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il modello occupazionale (bismarckiano) Si sviluppa nei paesi dell’Europa continentale, in cui il processo di estensione della copertura del welfare state è stato più tortuoso e parziale. Le prestazioni sono molto differenziate, agganciate ai ruoli professionali (il modello è infatti chiamato anche “corporativo”), prevalentemente finanziate tramite contributi sociali. il modello universalistico (beveridgiano) Si sviluppa nei paesi anglo-scandinavi, nei quali venne abolita la prova dei mezzi e la copertura del welfare state fu estesa a tutta la popolazione (non più solo ai bisognosi: pensioni solo per gli anziani poveri). Le prestazioni sono ampie, generose e imperniate su principi egualitari, e finanziate tramite il gettito fiscale. Saraceno, pp.27-40
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Nella fase di espansione prende corpo anche una dinamica di “scivolamento distributivo” : la crescita economica alimenta una consistente espansione della classe media in tutta l’Europa, modificando la struttura sociale dei paesi e determinando il passaggio dalla logica redistributiva (dai ricchi ai poveri) alla logica distributiva (trasferimenti incrociati da una categoria all’altra della classe media) Politiche redistributive: tolgono ad alcune categorie, danno ad altre categorie Politiche distributive: danno ad alcune categorie ma i costi sono diffusi (non è chiaro esattamente chi paghi)
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LA FASE DI CRISI ANNI 70-80 E ANNI 90 crisi dell’economia mondiale: crescita lenta, stagnazione, fine dell’idea della piena occupazione, gettito fiscale in declino cambiano la struttura demografica e quella familiare: nuovi bisogni emergono nuovi attori nello spazio delle politiche sociali (welfare mix) conti pubblici non sopportano più la crescita del welfare processo di contrazione delle politiche sociali LA FASE DI RICALIBRATURA 1990-2010 ricalibratura: tagli, ridimensionamento, riconfigurazione riforma delle politiche sociali ricalibratura sia funzionale che distributiva funzionale: si tende a soddisfare meno bisogni o a coprire meno rischi distributiva: si tende a riequilibrare le copertura tra gli aventi diritti e non Ferrera, pp.23-31
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1870-1970 periodo di sviluppo Progressiva estensione quantitativa e qualitativa delle prestazioni Allargamento dell’area delle politiche sociali: dalla previdenza, alla sanità, ai servizi sociali Prestazione di politica sociale più numerose, più ricche, su una platea sempre più ampia di beneficiari 1970-2010 periodo di ripiegamento Rallenta e poi si inverte l’andamento di sviluppo delle politiche sociali Mentre crescono rapidamente i bisogni e i rischi a cui le politiche sociali dovrebbero rispondere diventa sempre più difficile rispondervi adeguatamente Si introducono meccanismi di selezione e differenziazione nell’accesso alle politiche sociali Ferrera, pp.23-31
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Società industrialeSocietà post-industrialeSFIDE economia in rapida crescitasviluppo lento o nullocontenimento dei costi, necessità di flessibilità e ammortizzatori sociali stabilità familiare, divisione di genere del lavoro ridefinizione dei rapporti familiari e di genere conciliazione tra vita professionale e riproduzione sociale strutture demografiche in relativo equilibrio invecchiamento della popolazione, nuove migrazioni contenimento dei costi pensionistici e sanitari aspettative morigerate e stabiliaspettative crescenti e variegate ridefinire gli standard di prestazione solidità e centralità dello stato- nazione internazionalizzazione economica, globalizzazione, integrazione europea adattamento al nuovo contesto e alle nuove condizioni Cosa cambia nella fase della crisi e a cosa deve rispondere la stagione della ricalibratura Ferrera, p. 27 prima degli anni 70-80 dopo gli anni 70-80
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Possibili domande sugli argomenti trattati 1.Cosa sono le politiche sociali? 2.Quali sono gli obiettivi delle politiche sociali? 3.Come è fatto e che cosa rappresenta il diamante del welfare? 4.Quali sono gli attori presenti nel diamante del welfare? 5.Che cosa si intende per welfare mix? 6.Che differenza vi è tra welfare state e welfare mix? 7.Quali sono le fasi che contrassegnano lo sviluppo delle moderne politiche sociali? 8.In quale epoca si colloca e quali sono i tratti essenziali della fase della instaurazione? 9.Quando avviene la fase di espansione, quali sono i presupposti che la rendono possibile e quali caratteristiche presenta? 10.Cosa determina l’emergere delle fasi di crisi e ricalibratura? 11.Che differenza intercorre tra le politiche sociali di tipo occupazionale e quelle di tipo universalistico? Chi ne sono i precursori? 12.Che cosa si intende per scivolamento distributivo e quali condizioni lo rendono possibile?
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