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LA DIFFERENZA DI GENERE NELLE POLITICHE E NELL’ANALISI SOCIALE

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Presentazione sul tema: "LA DIFFERENZA DI GENERE NELLE POLITICHE E NELL’ANALISI SOCIALE"— Transcript della presentazione:

1 LA DIFFERENZA DI GENERE NELLE POLITICHE E NELL’ANALISI SOCIALE
A.A I Bacheca docente: Materiale didattico a cura di Giovanna Vingelli

2 Testi di esame Graziella Priulla, «La libertà difficile delle donne. Ragionando di corpi e di poteri», Settenove, 2016 Materiali caricati sulla bacheca Dispense lezioni Non frequentanti (< 70%): contattare docente

3 Dicono di noi “L’uomo è per natura superiore, la donna inferiore, l’uno comanda, l’altra è comandata” Aristotele, 300a.C. “Bisogna dare alle donne un’educazione da donne, facendo attenzione che amino le preoccupazioni proprie del loro sesso, che siano modeste, che sappiano invecchiare e aver cura della casa” Rousseau, 1761 “L’uomo sembra essere l’unico capace di meditazioni serie e profonde, che richiedono grande intelligenza, disciplina e lunghi studi che per questo alle donne non è permesso intraprendere” Parlamento Francese 1793 “Le donne non sono fatte per attività che richiedono una facoltà universale di ragionamento così come la scienza, la filosofia e certe forme d’arte” Hegel 1807 “Per tutte le vere donne la scienza è contro la decenza” Nietzsche 1886 “Differenze innate tra uomini e donne potrebbero spiegare perché poche donne hanno successo nella scienza” Rettore di Harvard Lawrence 2005

4 Troviamo un’intrigante trattazione del concetto di genere nell’intuizione della scrittrice francese Simone de Beauvoir (1949): donne si diventa. Le radici sono nella lunga storia di riflessioni di donne che dal ’700, cioè dall’illuminismo in poi, hanno trovato difficile eticamente, politicamente, intellettualmente accettare che le differenze biologiche potessero essere intese come differenze in tutte le dimensioni dell’umanità, a loro volta tradotte in disuguaglianze sociali e politiche. Il secondo sesso 4 4

5 Un corso di genere? La nozione di genere - originariamente una classe grammaticale - cominciò ad essere utilizzata negli Stati Uniti negli anni '60, nel campo delle scienze sociali. Il saggio dell’antropologa Gayle Rubin del 1975, The Traffic in Women, è il testo che introduce il termine gender nell’espressione gender system (sistema di generi). La nozione denomina l’insieme di processi, comportamenti e rapporti con cui ogni società trasforma la sessualità biologica in un insieme di norme implicite ed esplicite che regolano i rapporti fra gli uomini e le donne e secondo le quali si attribuiscono agli uni e alle altre diversi compiti. Questa nozione arricchisce le scienze sociali, dal momento che permette di osservare che la realtà sociale è sessuata e che in essa sono sempre soggiacenti i concetti di maschile e di femminile.

6 Sesso e Genere Il termine SESSO indica il fenomeno biologico della differenza tra uomini e donne. Il termine GENERE indica la costruzione culturale che definisce l’uomo e la donna. L’identità di genere la percezione sessuata di se stessi/se, sentirsi femmina o maschio, parte da una base organica, ma si completa con elementi culturali. La parola GENERE deriva dal termine inglese gender: il concetto di genere si allontana dalla semplice differenziazione biologica donne e uomini per approdare ad una costruzione sociale della diversità sessuale(maschi e femmine) facendo riferimento ad un sistema di ruoli e di relazioni fra uomini e donne, storicamente determinati dal contesto sociale, culturale, politico, economico.

7 Il genere è il primo terreno su cui il potere si manifesta
Già la grande antropologa statunitense Margaret Mead, pur utilizzando ancora i termini ‘sesso’ e ‘ruoli sessuali’, aveva mostrato che in tutte le società l’attribuzione al gruppo degli uomini piuttosto che delle donne, la definizione di ciò che è maschile e di ciò che è femminile, è principio base dell’organizzazione sociale e della distribuzione di compiti e risorse. Non vi è cultura che non classifichi in base al sesso una frazione significativa dei propri membri. 7

8 Fu un libro del 1990 a segnare un punto di svolta del femminismo internazionale e a divenire un caposaldo del pensiero di genere. Judith Butler mette in discussione le dicotomie rigide, e argomenta perché il corpo sessuato non è un dato biologico ma una costruzione culturale.

9 Riassumendo… Costruzione sociale
Il significato sociale e le condizioni in cui si sperimenta l’essere uomo e l’essere donna, il maschile e il femminile, sono storicamente e socialmente situate, perciò variabili. Rapporti di potere tra uomini e donne Il genere è un elemento fondamentale di espressione di relazioni di POTERE. Ciò evidenzia una asimmetria di potere e dominio di un soggetto (gli uomini) su un altro (le donne).

10 SESSO/GENERE-NATURA/CULTURA
Il termine si riferisce alle differenze di natura biologica che esistono tra gli uomini e donne (es. solo le donne possono partorire, condizione biologicamente determinata) Genere “L’insieme dei processi di adattamento, modalità di comportamento e di rapporti, con i quali ogni società trasforma la differenza sessuale biologica in prodotti dell’attività umana” (G.Rubin, 1975) Ruoli di genere L’insieme di aspettative e ruoli su come gli uomini e le donne si debbano comportare. Le aspettative ed i ruoli di genere variano da una società e cultura all’altra e da un periodo storico all’altro (M. Mead, 1949)

11 Un equivoco Il genere è una categoria che vale per ambedue i sessi, ma spesso il termine si usa solo in riferimento alle donne. La forza dell’ordine patriarcale si misura anche dal fatto che il maschile non deve giustificarsi: la visione androcentrica si impone in quanto neutra e non ha bisogno di enunciarsi in discorsi miranti a legittimarla. Purtroppo ancora oggi , quando si toccano le differenze di genere, l’attenzione sembra “naturalmente” concentrarsi sulle differenze femminili e non sulle interdipendenze tra il maschile e il femminile così come sono socialmente costruiti.

12 Genere e sesso sono termini interrelati ma non sinonimi
Il genere è un processo che trasforma le differenze biologiche in differenze sociali e definisce donna e uomo. E’ una specie di “rivestimento sociale” della base sessuale. E’ un prodotto della cultura umana. E’ un concetto culturalmente specifico e dinamico: varia tra le culture così come cambiano le relazioni di genere E’ un concetto relazionale: non è sinonimo per donne ma si riferisce a donne e uomini e al loro modo di interagire Cela una gerarchia connessa alle relazioni di potere. Il processo di costruzione dell’identità di genere parte dal presupposto che donne e uomini siano gerarchicamente ordinati e perpetua l’esistenza di una asimmetria sociale.

13 Analisi di genere consiste in un esame sistematico dei ruoli, delle relazioni e dei processi, focalizzato sulle disuguaglianze fra donne e uomini nelle coppie, nel potere, nel reddito, nel lavoro, nella politica. L’analisi di genere è fondamentale per orientare azioni positive e interventi verso una prospettiva di genere.

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16 Bourdieu (Il Dominio maschile, 1999)
Bourdieu legge le regole sociali come succubi di un ordine simbolico sedimentato nell’inconscio collettivo e costitutivo delle differenze sessuali; tale ordine palesa la sua componente “androcentrica” a più livelli: il corpo, il linguaggio le strutture della società. Compito dello studioso – inserito pienamente esso stesso nell’orbita del “dominio maschile” – è quello di indagare le costanti nascoste nel nostro inconscio, che hanno condotto ad una visione di stampo prettamente maschile del mondo e dei rapporti. Tre traiettorie: Dominio sul corpo Divisione del lavoro sessuale Divisione pubblico/privato L’essere-femminile non è altro che un “essere-percepito”, laddove, invece, la mascolinità primeggia come onore e gloria del corpo. Questa “violenza simbolica” che colpisce le donne (e di cui esse sono inconsapevoli sostenitrici) è strutturata anche dal linguaggio che tutti generalmente utilizzano e in cui sono ravvisabili delle antinomie sessualmente costruite dal dominio

17 Cortigiano: gentiluomo di corte - Cortigiana: prostituta Il cubista: artista seguace del cubismo - La cubista: prostituta Uomo disponibile: tipo gentile e premuroso - Donna disponibile: prostituta Segretario particolare: portaborse - Segretaria particolare: prostituta Uomo di strada: uomo duro - Donna di strada: prostituta Passeggiatore: chi passeggia, chi ama camminare - Passeggiatrice: prostituta Uomo facile: con cui è facile vivere - Donna facile: prostituta Zoccolo: calzatura in cui la suola è costituita da un unico pezzo di legno - Zoccola: prostituta Peripatetico: seguace delle dottrine di Aristotele - Peripatetica: prostituta Omaccio: uomo dal fisico robusto e dall'aspetto minaccioso - Donnaccia: prostituta Un professionista: uno che conosce bene il suo lavoro - Una professionista: prostituta Uomo pubblico: personaggio famoso, in vista - Donna pubblica: prostituta Intrattenitore: uomo socievole, che tiene la scena, affabulatore - Intrattenitrice: prostituta Adescatore: uno che coglie al volo persone e situazioni - Adescatrice: prostituta Uomo senza morale: tipo dissoluto, asociale, spregiudicato – Donna senza morale:prostituta Uomo molto sportivo: che pratica numerosi sport - Donna molto sportiva: prostituta Uomo con un passato: chi ha avuto una vita, sconsiderata, ma degna di essere raccontata. –Donna con un passato: prostituta Maiale: animale da fattoria - Maiala: prostituta Uomo da poco: miserabile, da compatire - Donna da poco: prostituta Un torello: un uomo molto forte - Una vacca: una prostituta Accompagnatore: pianista che suona la base musicale - Accompagnatrice: prostituta Uomo di malaffare: birbante, disonesto - Donna di malaffare: prostituta Prezzolato: sicario - Prezzolata: prostituta Buon uomo: probo, onesto - Buona donna: prostituta Uomo allegro: un buontempone - Donna allegra: prostituta Ometto: piccoletto, sgorbio inoffensivo - Donnina: prostituta

18 NATURA ISTINTO PRIVATO RIPRODUZIONE CULTURA RAGIONE PUBBLICO
La femminilità è stata considerata come l’ “Altro” per eccellenza: La Natura vs. l’uomo sapiens, Il Corpo vs. l’intelletto, Il Sentimento vs. la ragione.

19 SESSO GENERE DONNE UOMINI  naturale  universale  biologico
 costante  immutabile  culturale  relazionale  sociale  flessibile  mutabile gli organi genitali primari e secondari, l’insieme di caratteri che in individui della stessa specie contraddistinguono soggetti diversamente predisposti alla funzione riproduttiva caratteristiche personali e comportamenti costruite socialmente e culturalmente associati ai maschi e alle femmine DONNE deboli, emotive, dipendenti … UOMINI forti, razionali, indipendenti ... CARATTERISTICHE SEX-TYPED caratteristiche tipizzate circa la natura “femminile” e “maschile” 19

20 SESSO GENERE INTERDIPENDENZA
Pensare la DIFFERENZA è un’operazione culturale che rimette in discussione il significato di unicità e alterità SESSO INTERDIPENDENZA biologia e ambiente sociale interagiscono in modo complesso GENERE Femminilità e mascolinità non si configurano come caratteristiche intrinseche delle persone, ma come un insieme di significati e attese intersoggettive all’interno dei quali gli individui si situano e si comportano 20

21 Uomini e donne sono differenti
Morfologicamente: il corpo dell’uomo ha dimensioni maggiori di quello della donna A livello ormonale: la concentrazione degli ormoni è diversa nei due sessi e questo comporta diverse tipologie di sviluppo A livello cerebrale: le connessioni tra gli emisferi sono maggiori per le donne, il cervello femminile è più plasmabile. Gli uomini tendono ad utilizzare in modo separato gli emisferi, sono più bravi nel ragionamento logico e spaziale-visivo, le donne in quello intuitivo. Le differenza va riconosciuta e valorizzata. Il nostro obiettivo è distinguere tra differenze di genere e stereotipi, ampliando le possibilità a disposizione di ciascun sesso, rispettosi delle reciproche differenze.

22 Ma è proprio vero che il cervello non ha sesso?
La risposta scientifica è sì e no. Sì, il cervello è diverso nell’uomo e nella donna in quanto controlla le funzioni riproduttive. No, perché è la sede del pensiero, e per questo motivo ha bisogno, nel suo sviluppo, di essere stimolato dall’ambiente, dalla famiglia, dalla società, dalla cultura. A differenza degli animali, il cucciolo d’uomo nasce con un cervello in gran parte incompleto: ha 100 miliardi di neuroni, ma pochissime vie nervose che li colleghino fra loro. Solo una su dieci di queste connessioni, le sinapsi, è presente alla nascita. Le altre si sviluppano progressivamente grazie agli stimoli esterni. La genetica e gli ormoni sessuali giocano un ruolo trascurabile in questa costruzione della mappa del pensiero.


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