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Dott. Mauro Menarini Responsabile del Dipartimento di Medicina Riabilitativa Dott.ssa Daniela Rossetti Responsabile del Servizio di Psicologia.

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Presentazione sul tema: "Dott. Mauro Menarini Responsabile del Dipartimento di Medicina Riabilitativa Dott.ssa Daniela Rossetti Responsabile del Servizio di Psicologia."— Transcript della presentazione:

1 Dott. Mauro Menarini Responsabile del Dipartimento di Medicina Riabilitativa
Dott.ssa Daniela Rossetti Responsabile del Servizio di Psicologia

2 MEDICINA RIABILITATIVA
MONTECATONE R.I. Direzione Sanitaria DIPARTIMENTO di MEDICINA RIABILITATIVA DIPARTIMENTO per il REINSERIMENTO Ospedale specializzato nel trattamento di persone con esiti di mielolesione e di gravi cerebrolesioni acquisite

3 DIPARTIMENTO DI MEDICINA RIABILITATIVA
AREE Area Intensiva con Terapia Intensiva e Terapia Subintensiva  ricovero di pazienti mielolesi e cerebrolesi ancora in fase di instabiltà clinica e che iniziano subito il trattamento riabilitativo Area Acuti con Area per Acuti Mielolesi e Area per Gravi Cerebrolesioni. I pazienti provengono dall’Area Intensiva (o da reparti per acuti di altri ospedali) iniziano il trattamento di riabilitazione intensiva e la rieducazione delle funzioni autonome

4 DIPARTIMENTO DI MEDICINA RIABILITATIVA
Area Post-Acuti  pazienti mielolesi dall’Area Acuti (o pazienti non acuti provenienti dal domicilio/rientri per complicanze o completamento progetto riabilitativo). Attività di terapia occupazionale, idrochinesiterapia, riabilitazione sportiva, definizione di ausili, valutazione per la patente di guida. Day Hospital  per completare l’iter riabilitativo dei pazienti Servizi ambulatoriali e diagnostici (neurofisiologia clinica, urodinamica, andrologia e rieducazione delle funzioni autonome, servizio di radiologia, servizio di clinica dei disordini viscerali e funzioni autonome)

5 DIPARTIMENTO PER IL REINSERIMENTO
Promuove e coordina azioni necessarie affinché pazienti e familiari incontrino opportunità e strumenti che possano facilitare un nuovo progetto di vita ACCOGLIENZA (accoglienza,URP) RAPPORTI CON IL VOLONTARIATO (convenzioni, collaborazioni) ATTIVITÀ DI “SUPPORTO RIABILITATIVO” (biblioteca, sala informatica, atelier, uscite guidate) SERVIZI DI SUPPORTO AL REINSERIMENTO (assistente sociale, sportello informativo, scuola in ospedale, percorsi-protocolli con i territori)

6 Il percorso di cura Area Acuti Area Post-Acuti Area Intensiva
Dimissione Day Hospital

7 LA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI
COSA CHIEDE IL PAZIENTE: Ripresa della motricità Ripresa della funzionalità vescicale Ripresa della vita sessuale

8 LA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI
Il “tempo adatto” per fornire informazioni deve tenere conto, oltre che del grado di cultura e di intelligenza del Paziente, del contesto emotivo-situazionale: infatti c’è differenza nella capacità di aderire ad una diagnosi in una situazione di emergenza, di acuzie, di cronicità; lo stato psichico del paziente può alterare il giudizio di realtà.

9 LA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI
E’ esperienza consolidata che l’adesione del paziente al progetto diagnostico e/o terapeutico viene esercitata con consapevolezza dopo adeguata informazione sui diversi aspetti dell’intervento (diagnosi, prognosi, trattamento), ma è altrettanto noto che, rispetto alla malattia, la persona necessita di un periodo di “adattamento” per potervi far fronte con il massimo possibile di risorse

10 LA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI
DIAGNOSTICA conoscenza del Paziente chiarezza espressiva rispetto dei tempi individuali cautela sugli eufemismi e sulla ridondanza mantenere la speranza evitare le falsità rispettare la negazione rispettare il dissenso Forma Contenuto

11 ALLEANZA TERAPEUTICA relazione di fiducia che si stabilisce tra il paziente e i suoi familiari e l’equipe, come base per la possibilità di adesione al progetto terapeutico

12 L’alleanza terapeutica ha come obiettivo principale la trasformazione di una realtà percepita come intollerabile (le conseguenze della lesione midollare o cerebrale) in una realtà in cui il dolore può diventare tollerabile e la persona (unitamente alle persone affettivamente significative) può attivare le risorse necessarie per aderire al progetto riabilitativo. È un processo che si attua nel tempo, inizia con l’accoglienza, si mantiene e si consolida solo se l’ambiente si rivela adeguatamente affidabile, con continue “verifiche” (spesso inconsapevoli) nel percorso.

13 EQUIPE composta da tutte le professionalità: medico fisiatra, fisioterapista, infermiere professionale, operatore sociosanitario, logopedista, assistente sociale, psicologo, neuropsicologo; condivide l’assunzione di responsabilità nella “presa in carico”  il processo di individuazione, definizione e ridefinizione degli obiettivi e degli interventi più adeguati per rendere efficace il percorso di cura; favorisce l'alleanza terapeutica: l'equipe valuta tempi e modalità personalizzati.

14 EQUIPE MODALITA’ E TEMPI
Riunione di equipe tra gli operatori in Area Acuti: entro 7-10 giorni dall’ingresso prima del trasferimento in Area Post Acuti al bisogno ogni qualvolta sia opportuno revisionare il progetto Riunione di progetto con tutti gli operatori e il paziente e/o i familiari in Area Acuti: - entro giorni dall’ingresso - al bisogno ogni qualvolta sia opportuno revisionare il progetto Riunione di equipe tra gli operatori in Area Post Acuti: - entro 7-10 giorni dall’ingresso Riunione di progetto con tutti gli operatori e il paziente e/o i familiari in Area Post Acuti: Riunione di progetto pre-dimissione con tutti gli operatori e il paziente e/o i familiari ed invito agli operatori del territorio di appartenenza

15 SERVIZIO DI PSICOLOGIA
Colloquio clinico per cogliere elementi significativi sulla percezione della propria condizione e sulle modalità di coping per fornire in equipe elementi utili alla definizione del “tempo adatto” per la comunicazione della diagnosi Intervento di aiuto psicologico alla persona di tipo supportivo, finalizzato all’adesione al percorso riabilitativo e alla ri-strutturazione dell’immagine di Sé Intervento di sostegno psicologico rivolto ai famigliari per favorire l’accompagnamento nel percorso di cura


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