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Carla Bazzanella Dire, agire, interagire
Carla Bazzanella Dire, agire, interagire. Una prospettiva pragmatica sul parlato GSCP 2009 Napoli
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sintesi 1. Da Austin all’analisi della conversazione
2. La centralità del contesto 3. La complessità del parlato 4. Connessioni interdisciplinari
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1. Da Austin all’analisi della conversazione
1.1 Austin e gli atti linguistici 1.2 Sviluppi della teoria degli atti linguistici 1.3 Dialogo, interazione verbale e analisi della conversazione (ivi, 109).
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1. Da Austin all’analisi della conversazione 1
1. Da Austin all’analisi della conversazione 1.1 Austin e gli atti linguistici La nozione di perfomativo - dire è fare forza illocutoria (il modo cioè in cui deve essere inteso l’enunciato), l’atto linguistico globale: “l’atto linguistico totale nella situazione linguistica totale è il solo fenomeno reale che in ultima analisi siamo impegnati a spiegare” (ivi, 109).
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1.2 Sviluppi della teoria degli atti linguistici (TAL)
Grice Significato del parlante e significato dell’enunciato Il Principio di Cooperazione Searle Formalizzazione della TAL Gli atti linguistici indiretti Sperber e Wilson Teoria della pertinenza
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1.3 Dialogo, interazione verbale e analisi della conversazione
1.3.1 L’“ineluttabile dualismo” 1.3.2 situazione canonica faccia-a-faccia 1.3.3 approcci e nozioni 1.3.4 tratti prototipici del dialogo
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1. 3 Dialogo, interazione verbale e analisi della conversazione 1. 3
1.3 Dialogo, interazione verbale e analisi della conversazione L’“ineluttabile dualismo” “Tutto il parlare si basa sullo scambio dialogico (Humboldt 1989, 200) “Ogni atto linguistico individuale presuppone uno scambio” (Jakobson 1963/1966, 11) “La lingua, più che un mezzo di azione, è considerata un mezzo di interazione tra gli individui […]: parlare è scambiare, e cambiare scambiando.” (Kerbrat-Orecchioni 2001, 2)
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1.3.2 situazione canonica faccia-a-faccia
“Molti aspetti della struttura delle lingue si possono spiegare solo ammettendo che queste ultime si siano sviluppate in base all’interazione conversazionale, nella situazione canonica del parlato faccia-a-faccia, caratterizzata tra l’altro dall’organizzazione ed alternanza di turni.” (Bazzanella 20082, 190)
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1.3.3 approcci e nozioni Analisi del discorso
Analisi della conversazione Ricerca sul dialogo Linguistica interazionale sequenze conversazionali/mosse, turni, coppie complementari, preferenza, intersoggettività, intenzioni, multimodalità e multidimensionalità
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1.3.4 tratti prototipici del dialogo (Bazzanella 2002)
Interattività Faccia a faccia Codice verbale e canale orale Sincronia temporale e condivisione spaziale Contesto di enunciazione comune 2 persone Alternanza dei turni Negoziazione Intenzionalità Stati epistemici, attribuzioni di credenze Codice e scopi condivisi
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2. La centralità del contesto
Centralità del contesto sia in produzione che in ricezione Molteplicità di componenti Contesto globale - a priori Contesto locale - attivato Importanza delle note contestuali nelle trascrizioni del parlato
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3. La complessità del parlato 3.1 le ‘facce’ del parlare
Molte sono, come sappiamo, le ‘facce’ e le forme (più o meno prototipiche) del parlare. Di conseguenza, molti aspetti devono essere presi in considerazione nello studio del parlato: non solo gli aspetti linguistici in senso stretto, ma le componenti contestuali, culturali/sociali, interazionali, emozionali, cognitive
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3.2 Perché, ad es., una barzelletta scritta fa ridere di meno?
Per vari motivi: la mancanza della prosodia la mancanza degli aspetti mimici, gestuali la mancata compresenza degli interattanti e la conseguente mancanza di ‘collusione’, che, nel parlato, diventa riso comune (non a caso da soli si ride di meno…)
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3.3 co-costruzione del significato e negoziazione della relazione sociale
Non solo il significato si co-costruisce nell’interazione (cfr. fra gli altri Bruner, Duranti), ma nell’interazione stessa si intrecciano ruoli conversazionali e sociali e si negoziano le relazioni sociali (v. le tematiche del potere e dell’identità; cfr. la linguistica interazionale), sfruttando una molteplicità di risorse
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3.4 equilibrio di variazioni e costanti
Tantissime variabili entrano in gioco in uno sviluppo conversazionale specifico, modificandone lo sviluppo: dall’intreccio ‘attualizzato’ di tutti i tratti, dai vincoli sociali e fisici della situazione comunicativa, dalla configurazione complessiva si costruisce ogni interazione specifica, in un equilibrio di variazioni e di costanti che fanno di ogni scambio verbale un’occasione unica ma simile ad altre
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4. Connessioni interdisciplinari
Lo studio del parlato ‘ineluttabilmente’ si apre e richiede l’interdisciplinarità. La prospettiva pragmatica, con la sua focalizzazione sull’uso, sul contesto, sulle varie componenti interagenti (interazionali, emozionali, cognitive, culturali/sociali), sulla multidimensionalità e multimodalità, si intreccia necessariamente con altri apporti disciplinari; come, penso, apparirà chiaro dalle prossime ‘voci’
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grazie dell’attenzione
Carla Bazzanella
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