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PubblicatoLia Cuomo Modificato 6 anni fa
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Le opportunità diagnostiche e terapeutiche nell’anziano con multi-patologie
in campo oculistico Dr. Andrea Pitino
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Indipendentemente dall'età, le patologie oculari si prestano a una gestione molto parziale ed incompleta da parte del medico curante, per: – la complessità dei sintomi – le difficoltà oggettive di ispezione in assenza di adeguata strumentazione – le implicazioni diagnostiche che spesso costringono anche noi specialisti a ricorrere alla consulenza di colleghi radiologi o neurologi o internisti.
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Per l'anziano, il discorso si complica ulteriormente 1) per la maggiore frequenza di patologie invalidanti per l'apparato visivo 2) per la concomitanza di fattori che potrebbero rendere le cure intempestive, quali: - compresenza di gravi patologie sistemiche di maggiore importanza, alle quali si dà priorità di trattamento; - difficoltà di accesso ai centri di cura per indisponibilità di accompagnatori o per problemi oggettivi legati alle condizioni del paziente (allettamento, incapacità di deambulazione, scarsa collaborazione per decadimento cognitivo o stati depressivi)
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In assenza di sintomi o segni, il medico curante dovrebbe suggerire una visita oculistica ogni 1-2 anni in pazienti di età superiore ai 65 anni. La ragione è che un'adeguata prevenzione, analogamente ad altri distretti corporei, può rivelarsi utile per evitare lesioni o danni permanenti alle strutture oculari.
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Le patologie oculari nell'anziano prescindono spesso dalle condizioni di salute generale e si possono schematicamente suddividere in 3 gruppi: A) oculopatie collegate direttamente a fattori anagrafici e al deterioramento cellulare o funzionale tipico dell'età B) oculopatie collegate a malattie sistemiche c) oculopatie di natura iatrogena
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Le patologie oculari più frequenti negli individui di età superiore ai 65 anni sono: 1) la cataratta 2) il glaucoma 3) la degenerazione maculare senile. A queste dovrebbe pensare il medico curante quando vengono riferiti sintomi quali un deterioramento non meglio specificato della funzione visiva.
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Di fronte a un paziente anziano con: - progressivo deterioramento dell'acutezza visiva, soprattutto per lontano - cattiva percezione delle immagini in alcune condizioni di luminosità ambientale - sensazione di percepire i colori più “spenti” il concreto sospetto è che si sia quasi sempre in presenza di una CATARATTA.
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CATARATTA Il medico curante consiglia la visita specialistica e l'oculista sceglie il tipo di trattamento, che può essere direttamente chirurgico (in caso di scarso visus e cristallino molto opacizzato) oppure più attendista, a volte modificando la correzione delle lenti e stabilendo controlli periodici.
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CATARATTA La chirurgia, come è noto, ha ormai assunto profili di sicurezza molto elevati e può essere sostenuta dalla maggior parte dei pazienti, anche con multipatologie, senza particolare impatto emotivo, non prevedendo narcosi o fastidiose anestesie locali e limitando a poche ore la permanenza complessiva in ospedale.
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La misurazione della pressione intraoculare, eseguita con semplicità nel corso di una visita specialistica di routine, può collegarsi al sospetto di GLAUCOMA se, oltre a valori tonometrici elevati, si associano altri fondamentali reperti diagnostico-strumentali (spessore corneale, alterazioni del campo visivo, anomalie morfologiche della papilla ottica).
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GLAUCOMA Il glaucoma è una tipica condizione cronica, la cui gestione passa comple-tamente all'oculista, che individua la strategia terapeutica e la frequenza dei controlli. Il medico curante viene comunque consultato poiché i principi attivi di alcuni colliri ipotonizzanti possono essere controindicati in alcuni pazienti.
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GLAUCOMA L'assoluta mancanza di sintomi, se non tardivamente, e l'irreversibilità del danno alle fibre nervose retiniche rappresentano due fondamentali argomenti a supporto della necessità, da parte del medico di base, di consigliare regolari controlli tonometrici.
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MACULOPATIA DEGENERATIVA
La MACULOPATIA DEGENERATIVA costituisce ad oggi il più temibile nemico della salute oculare nelle persone anziane. Caratterizzata dalla progressiva perdita (apoptosi) di fondamentali elementi cellulari retinici, incapaci di rigenerazione, porta a una grave compromissione della visione centrale, incompatibile con le normali attività quotidiane del paziente.
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MACULOPATIA DEGENERATIVA
Da diversi anni alcune forme degenerative sono trattabili con farmaci iniettabili direttamente nel bulbo oculare, anche in questo caso con minimo stress fisico ed emotivo per il paziente. La gestione è totalmente affidata al medico specialista, che consulterà il medico curante qualora sia necessaria la terapia intravitreale (alcuni principi attivi sono controindicati in caso di cardiopatie).
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CONCLUSIONI 1 Lo studio dell'apparato visivo e delle patologie che lo riguardano è sempre più affidato ai crescenti contributi della tecnologia che, rispetto a qualche decennio fa, ha reso più semplici e affidabili sia le diagnosi che le opportunità terapeutiche, farmacologiche, chirurgiche e parachirurgiche (laser).
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CONCLUSIONI 2 Il mantenimento o il recupero di una buona capacità visiva è fondamentale nell'equilibrio psichico del paziente anziano, che tende molto più facilmente a stati depressivi allorchè privato del suo organo sensoriale di maggiore collegamento con il mondo esterno, come ormai dimostrato da numerosi studi.
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CONCLUSIONI 3 E’ opportuno che il medico curante motivi il paziente anziano ad eseguire controlli regolari e non sottovaluti alcun sintomo o segno: particolarmente in questo campo è sempre preferibile una visita in più, piuttosto che una sottostima degli eventi.
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Grazie dell’attenzione
Dr. Andrea Pitino
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