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I FENICI
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RICERCA DI STORIA Scuola Pietro Giordani Classe 4C
Lavinia Malerba Zazzali Martina Scognamiglio Matilde Marchesi
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La civiltà fenicia si sviluppò nel territorio che oggi chiamiamo Libano (Nord Africa) circa nel 2000 a.C.. La Fenicia era una stretta striscia di terra tra il Mar Mediterraneo e le montagne. I pendii erano coperti da boschi di cedri, il cui legno si presta alla costruzione di navi, grazie alla presenza di una resina naturale inattaccabile dai tarli e molto resistente all’erosione dell’acqua
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Il territorio era diviso tra molte città, spesso in lotta tra loro
Il territorio era diviso tra molte città, spesso in lotta tra loro. Ogni città era un piccolo stato indipendente ed era governato da un re Le principali erano Tiro, Sidone e Biblo.
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I Fenici sono diventati ricchi grazie alla navigazione ed agli scambi commerciali. Le navi fenicie sono arrivate su tutte le coste del Mar Mediterraneo, navigando anche in mare aperto ed utilizzando itinerari nautici sconosciuti agli altri popoli e che li portarono a Creta, Cipro, Malta, Sicilia, Sardegna e Spagna.
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Viaggiavano di notte orientandosi sotto la guida dell’Orsa Minore (la Stella Polare), che significativamente i Greci chiamavano “stella fenicia”.. Altrimenti le navi costeggiavano l’Africa settentrionale e a distanze sempre regolari (corrispondente a circa una giornata di navigazione) lungo le coste del bacino del Mediterraneo
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Due erano i tipi più diffusi di imbarcazione :
il primo da guerra, con la poppa fortemente ricurva e lo sperone a filo d’acqua;
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il secondo tipo, da commercio, presentava entrambe le estremità rialzate e fianchi molto ampi capaci di accogliere carichi rilevanti di merci di ogni genere (cereali, legnami, stoffe, marmi, spezie).
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I mercanti fenici costruirono villaggi lungo le coste dell’Africa (Cartagine), della Spagna (Cadice), dell’Italia (Cagliari e Palermo), In seguito questi villaggi sono diventati grandi, fino a diventare delle vere e proprie città, chiamate colonie.
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La più importante colonia fu Cartagine, fondata nell’814 a. C
La più importante colonia fu Cartagine, fondata nell’814 a. C. da coloni provenienti dalla città di Tiro. Si trova sulla costa settentrionale dell’Africa, vicino a Tunisi. E’ costruita su una penisola che si protende nel golfo di Tunisi e aveva due ottimi porti collegati da un canale e dominati da un colle, sul quale si trovava una fortezza cinta da mura.
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Verso il VI secolo a.C. Cartagine controllava l’intera costa dell’Africa settentrionale, dall’Oceano Atlantico al confine occidentale dell’Egitto, oltre alla Sardegna, a Malta, alle isole Baleari e a parte della Sicilia..
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La potenza marittima dei Cartaginesi permise loro di formare un grande impero dedito ai commerci. I beni maggiormente commerciati erano 2 i METALLI MENO PREGIATI costituivano la materia prima per la produzione di fibbie, spille, coppe ed altri oggetti di uso quotidiano; 1 I METALLI (oro, argento e stagno) che si procuravano nelle colonie della penisola iberica, grazie ai quali poterono sviluppare una delle attività gioielliere più avanzate del Mediterraneo; 3 VETRO, CERAMICA ED AVORIO con la cui lavorazione ottenevano pissidi, amuleti o comunque intarsi di particolare rilievo artistico
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Di estrema importanza era l’industria ed il commercio della porpora, attività volta alla tintura indelebile, perciò pregiata e ricercata, di lino o lana. L’economia di Cartagine, però non si basava solo sul commercio marittimo, anche l’agricoltura e l’allevamento erano molto importanti. I Cartaginesi infatti seppero sfruttare molto bene le ristrette zone di terra coltivabile, ricavandone grano, viti, ulivi fichi e palme da datteri.
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Vivere come gli antichi Fenici
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Le città fenicie erano su promontori o piccole isole vicine alla terraferma. Le città erano circondate da mura. Dentro le mura c’erano il palazzo reale, le abitazioni, i magazzini, i templi e le botteghe degli artigiani. Molti fenici erano artigiani o marinai.
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Ogni città costiera aveva il suo porto
Ogni città costiera aveva il suo porto. I popoli della Mesopotamia avevano già inventato il vetro. I Fenici erano però molto più bravi a fare oggetti di vetro, perché sapevano decorare e lavoravano il vetro in modo speciale. Gli artigiani fenici soffiavano nelle gocce di vetro sciolto per farle gonfiare, un po’ come quando si fanno le bolle di sapone. In questo modo il vetro diventava più sottile e quindi più bello.
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I fenici hanno fatto conoscere il vetro a tutti i popoli del Mediterraneo. Gli artigiani fenici creavano gioielli fatti di vetro. I più famosi sono i ciondoli che avevano la forma di piccole teste; le persone appendevano questi ciondoli alle collane perché, secondo i Fenici, li proteggevano dagli spiriti maligni.
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Gli artigiani fenici facevano dei tessuti che poi coloravano di rosso con la porpora. La porpora era un colorante ottenuto da alcuni molluschi marini (il murice).Gli abiti colorati con la porpora avevano un grande valore. I mercanti fenici guadagnavano molto con il commercio della porpora.
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I Fenici amavano i bagni termali, la pesca, la caccia, i banchetti e il vino, del quale erano veri appassionati. Ad essi inoltre piaceva molto la musica, ma questa era essenzialmente religiosa e perciò non ne esistevano generi profani (non religiosi) I fenici curavano moltissimo l’igiene personale: facevano i bagni termali nei loro stabilimenti perfettamente organizzati e consumavano grandi quantità di oli profumati, unguenti e pomate realizzate con erbe aromatiche.
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Le donne si acconciavano i capelli in maniera molto elaborata
Le donne si acconciavano i capelli in maniera molto elaborata. I loro capelli erano solitamente lunghi, arrotolati a spirale attorno a grandi anelli oppure raccolti in alto. Gli abiti della gente comune erano costituiti da un gonnellino corto arrotolato in vita o da una lunga tunica senza cintura e in testa ponevano sempre il lebbede, il tipico copricapo fenicio.
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I nobili invece portavano tuniche di lino bianco a pieghe ed ampi scialli o lunghi caffetani fermati in vita da un diadema. Le donne portavano lunghe tuniche lisce riccamente decorate e sul capo portavano coloratissimi scialli. Sia gli uomini che le donne indossavano gioielli come amuleti, anelli e orecchini d’oro, argento e bronzo. In particolare le donne delle colonie occidentali erano solite portare un anello al naso chiamato nazem.
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Le case fenicie avevano fondamenta e strutture portanti in pietra ma erano edificate con mattoni crudi fatti di fango e paglia seccati o con argilla cotta ; i tetti, piatti e cinti da balaustre, erano resi impermeabili all’acqua grazie alla pece.
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Le abitazioni della gente comune erano solitamente di piccole dimensioni costituite al massimo da due locali; le abitazioni dei ricchi, invece, erano di solito su due o più elevazioni ed avevano al centro un’ampia corte con un pozzo. All’interno i pavimenti delle stanze erano in cemento, ciottoli o marmo mentre le pareti avevano un rivestimento di stucco all’interno.
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I legumi (soprattutto ceci e lenticchie), le verdure, i cereali e l’olio d’oliva costituivano gli elementi fondamentali della loro dieta. Le proteine, invece, le recuperavano principalmente dal pesce; la carne, soprattutto ovina e bovina, veniva consumata soprattutto nelle feste. Così come la maggior parte dei popoli d’origine semitica, i Fenici generalmente non consumavano carne di maiale, mentre, secondo alcune testimonianze cartaginesi, si cibavano anche di carne di cane.
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LA NASCITA DELL’ALFABETO
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I tipi di scrittura più conosciuti nell’antichità erano quello cuneiforme, e quello geroglifico. Questi tipi di scrittura però erano molto complicati e avevano tantissimi segni. I mercanti fenici, invece, avevano bisogno di un metodo veloce per scrivere tutte le merci che caricavano e le merci che scaricavano dalle navi.
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Per questo motivo i Fenici hanno inventato l’alfabeto
Per questo motivo i Fenici hanno inventato l’alfabeto. L’alfabeto permette di scrivere in un modo molto semplice: infatti ogni segno dell’alfabeto corrisponde ad un suono. L’alfabeto fenicio, detto anche fonetico, aveva più di 20 segni, i Fenici scrivevano da destra a sinistra.
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I fenici hanno usato l’alfabeto dal 1.000 a.C..
Con l’uso dell’alfabeto, scrivere era diventato più facile. Perciò anche gli artigiani e i mercanti potevano scrivere e non avevano più bisogno degli scribi..
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L’alfabeto fenicio è diventato in poco tempo la scrittura più usata
L’alfabeto fenicio è diventato in poco tempo la scrittura più usata. Poi altri popoli hanno usato un alfabeto simile a quello fenicio. Anche l’alfabeto italiano ha origine dall’alfabeto fenicio
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L’OREFICERIA
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L’oreficeria e la produzione di gioielli è uno degli aspetti più caratteristici della produzione artigianale fenicia e punica. L’omogeneità di questa produzione non permette di distinguere i prodotti di origine orientale da quelli di origine occidentale o cartaginese. I materiali impiegati per la loro produzione erano l’oro, l’argento, il bronzo, ma sono presenti anche pietre dure pregiate e vetro.
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I temi affrontati nei motivi decorativi hanno significati religiosi e magici d’ispirazione egiziana, ma ci sono anche composizioni di origine diversa.
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I motivi vanno da quelli vegetali con fiori di loto e rosette, a motivi zoomorfi con scarabei, falchi, sfingi, leoni, a motivi geometrici. Le figure umane sono rare tranne quella femminile, simbolo di fertilità. Numerosi sono anche gli scarabei incastonati in intelaiature d’oro e d’argento usati come anelli o collane
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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