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SIGNIFICATO DEL NOME Il termine shintoismo e’ di origine cinese cinese e significa via degli dei. Lo shintoismo shintoismo infatti e’ basato su esseri divini chiamati kami. La religione nazionale giapponese è di tipo politeistico: politeistico: il culto e’ rivolto a vere e proprie divinità, ad antenati, agli spiriti, comunque designati con un unico termine: kami. Il nome shinto shinto fu coniato dopo l’introduzione del buddismo per esprimere un identità shintoista.
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LA STORIA Le origini origini dello shintoismo non possono più essere rintracciate, esse si perdono nella notte dei tempi in epoche preistoriche. Esse affondano affondano perciò le loro radici nelle tradizioni delle religioni popolari giapponesi. Lo shintoismo non ha un fondatore fondatore ne una raccolta o un canone di testi sacri sacri ben definiti.
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SIMBOLO I TORII la via di entrata a un santuario shintoista e’ segnata da un torii: questo portale formato da due torii orizzontali, separa l’area sacra del santuario dal mondo esterno.
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LA DOTTRINA I kami kami indicano un oggetto che sta’ vicino o un essere soprannaturale. I kami sono veloci, buoni, vivi, ricchi, onnipotenti infiniti. I kami nello shinto somigliano alle divinità dell’olimpo. l’imperatore è stato a lungo considerato come Kami vivente.
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La realizzazione dell’uomo si ottiene attraverso la sua profonda partecipazione e fusione con il ciclo vitale della natura. Ogni luogo della natura è visto come luogo di culto. Ci sono anche dei kami non umani. Il kami è una categoria molto ampia che comprende divinità celesti, spiriti, animali, piante e altri esseri.
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LUOGHI SACRI Ogni luogo può essere tempio di una divinità: normalmente segnalato dal torii all’ingresso del villaggio o sul luogo particolarmente sacro.
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LUOGHI SACRI - Nel corso dell’anno i fedeli compiono vari pellegrinaggi in luoghi sacri: sia naturali che artificiali. La visita al tempio prevede tre componenti rituali: - la purificazione (harari) - l’offerta (shinsen) - recitazione di preghiere (morito) - danze rituali, ma solo in occasioni speciali (kagura), eseguite da bambine di 10-12 anni.
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TESTI SACRI Questa religione possiede un certo numero di libri sacri che risalgono a tempi antichi, il più importante di questi libri e’ il koyiki koyiki un libro che fa parte della storia di questa religione, questo libro e’ paragonabile alla bibbia
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IL CALENDARIO Data o periodo Nome Giapponese Traduzione 1-6 febbraio Shogatsu Anno Nuovo 3 febbraio Setsubun Passaggio delle stagioni 3 marzo Hina Matsuri Festa delle bambole 21 marzo Haru no Higan Equinozio invernale 8 aprile Hana Matsuri Festa dei fiori aprile-maggio Taue Matsuri Semina del riso 15 giugno Suijin Matsuri Kami dell’acqua 30 giugno Oharai Grande purificazione
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Offerte di riso, sakè, pesce, frutta e verdura caratterizzano le cerimonie più importanti, connesse con i cicli stagionali – a testimonianza del fatto che i riti traggono origine da una società agricola agricola - e con le tappe della vita del fedele
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Durante una festa annuale si usa portare in processione una sorta di tabernacolo, il mikoshi. Fra canti e invocazioni lo scintoismo sottolinea l’importanza della purezza rituale. Lo shintoismo non possiede una gerarchia clericale, le funzioni sacerdotali vengono tramandate per via genealogica.
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TEMPO SACRO IL CICLO ANNUALE A- Il periodo del Capodanno comporta attività che sono associate allo Shintò. Alla fine dell’anno le famiglie ripuliscono e lavano la casa, decorano gli ingressi con piante sempreverdi e con cuffi di bambù. Per circa tre giorni, la gente smette di lavorare per stare con la propria famiglia.
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B- La festa delle luci di mezza estate, ovvero la festa di Bon, vede le singole famiglie dare il benvenuto agli spiriti degli antenati che si recano a visitarle. S’indossano i chiari Kimoni e si festeggia con danze e fuochi artificiali. La festa si chiude con lo “spettacolo” dei fuochi. La maggior parte degli attuali abitanti delle città sono arrivati da aree rurali in cui si trovano ancora le “antiche fattorie”, e si conservano le tavolette degli antenati.
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Milioni di persone, pertanto, si mettono in viaggio verso le campagne per queste riunioni familiari e, pochi giorni dopo, ritornano alle città. Ufficialmente la festa di Bon non è un giorno festivo nazionale. Tuttavia oltre la metà delle industrie giapponesi concede ai lavoratori in questa occasione qualche giorno di vacanza.
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C- Anche gli equinozi di primavera e di autunno sono periodi in cui gli antenati vengono onorati. I parenti si riuniscono insieme e vanno a visitare le tombe di famiglia della zona. Le puliscono, portano fiori, incenso ed offrono preghiere silenziose. Se nessun parente è morto recentemente, o se il dolore per la scomparsa è superato, l’occasione può essere vissuta gioiosamente, con i bambini che giocano e con i parenti che fanno un pic-nic.
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D- le feste pubbliche connesse con i templi shintoisti tengono di solito una volta all’anno. La data varia da una comunità all’altra, ma le feste maggiori hanno per lo più lo stesso svolgimento: una cerimonia formale per la purificazione dei parrocchiani e per l’invocazione del Kami; la rimozione del simbolo del Kami dal santuario interno e la sua collocazione rituale in un tempietto portantile, (spesso pesante parecchie tonnellate);
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