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SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE Principi di Agronomia
VII – TECNICHE DI COLTIVAZIONE G) Lotta alle infestanti docente: Mauro Mori
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Diffusione delle infestanti
Definizione di infestante: Piante che con la loro presenza tra le colture diminuiscono il prodotto o il valore commerciale Si considerano infestanti solo le piante superiori, tutte autotrofe, con l’eccezione di piante “parassite” (cuscuta, orobanche). In genere hanno spiccata attitudine a: moltiplicarsi spontaneamente per seme, rizomi, ecc. adattarsi a svariate condizioni ambientali produrre quantità di semi elevatissime, con vitalità molto prolungata disseminare con grande facilità Diffusione delle infestanti naturale vento animali antropica commercio semi irrigazioni letame mietitrebbie
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Infestanti (2) Monocotiledoni (graminacee, a foglia stretta ed eretta) Dal punto di vista botanico le infestanti si dividono in: Dicotiledoni (a foglia larga e, in genere, orizzontale) In base alla durata del ciclo biologico si dividono in: Biennali (fioritura e disseminazione nel 2° anno) Daucus carota, Bromus arvensis, Myosotis arvensis Annuali (infestazioni da seme, la maggior parte) Poliennali Vere (rinnovo della parte aerea ogni anno sulo stesso apparato radicale) - Inf. arbustive, Dactylis glomerata, Rumex crispus Perennanti (propagazione e diffusione per organi sotterranei: bulbose, rizomatose, ecc.) – gramigna, cipero, sorghetta, ecc.
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Infestanti (3) Danni da infestanti Minori rese unitarie
Competizione per la luce Competizione con sottrazione di acqua e nutrienti Minori rese unitarie Soffocamento (rampicanti come convolvolo) Parassitismo Emissione tossine modificazioni microflora
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Infestanti (4) Danni da infestanti (continua)
Minore o nullo valore delle sementi Presenza materiale umido nel frumento, gusto cattivo delle farine Peggioramento qualità Degradazione dei pascoli con specie tossiche
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Infestanti (5) Danni da infestanti (continua)
Ostacolo alla meccanizzazione Minore efficienza tecniche colturali Efficienza concimi, acqua Necessità di più lavorazioni (danni al terreno) Avviene la moltiplicazione su specie affini a quelle coltivate Diffusioni di malattie e insetti
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Mezzi agronomici per il contenimento delle infestanti
Lotta indiretta Mezzi agronomici per il contenimento delle infestanti evitare introduzione infestanti con macchinari sporchi evitare la maturazione del seme delle malerbe (sfalci precoci) rotazioni “rinettanti” (erbai) correzione difetti del terreno (ristagno, pH) tecniche di lavorazione (lavorazione profonda) aumento della competitività delle colture elevate fittezze di semina epoca favorevole concimazione localizzata irrigazione a goccia in climi aridi pacciamatura
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Lotta diretta Con insetti (es. Cactoblastis cactorum in Australia contro Opuntia) Lotta biologica promettente ma pericolosa: (variazioni abitudini, introduzione materiale pericoloso) Con funghi (lotta al Cirsium arvense con Puccinia graveolens) Bruciatura delle stoppie: poco efficace Lotta con mezzi fisici Pirodiserbo Con lavori complementari Sarchiatura Lotta meccanica Scerbatura manuale (orticole) Sfalci ripetuti
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Lotta chimica Selettività: i diserbi possono essere
selettivi = tossici solo per alcune specie (es. avenicidi) non selettivi o totali = tossici per tutte le specie Per sod seeding (non residuali) Diserbo fossi, strade (residuali) Diserbi non selettivi Localizzati (interfila) Irrorando solo le infestanti (diserbo sottochioma delle arboree) La selettività è relativa, dipende da dosi, epoche d’impiego, condizioni ambientali, stadio di sviluppo della coltura e delle infestanti. Efficacia erbicida nei confronti delle infestanti Fitotossicità nei confronti della specie coltivata
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Meccanismi della selettività Morfologia e struttura
Protezione degli apici vegetativi poco protetti in dicotiledoni Gemme interrate in colture perenni Dormienza invernale Morfologia e struttura Apparati radicali fittonanti vs. superficiali Cere Tomentosità Assorbimento e traslocazione: dipende dalla natura dei solventi, dalla presenza di sostanze bagnanti, notevoli differenze tra specie nella traslocazione floematica e xilematica dei composti Fisiologia: capacità della pianta di attivare o inattivare certi diserbanti, trasformandoli (es atrazina in Mais)
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Altre caratteristiche degli erbicidi
Spettro d’azione: concettualmente è il contrario della selettività. Rappresenta l’insieme delle specie nei confronti delle quali il diserbante e fitotossico. Persistenza: il tempo in cui il diserbante resta attivo. Deve essere sufficiente per proteggere la coltura, ma non deve eccedere superando il momento della raccolta o, peggio, la semina della coltura in successione. Dal punto di vista ambientale, i diserbanti sono tanto meno dannosi, quanto meno sono persistenti.
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Meccanismi di azione degli erbicidi
Per contatto: uccidono solo i tessuti con cui vengono a contatto effetto acuto, necessaria molta acqua (>600 l/ha) e bagnanti Per traslocazione (= sistemici): assorbiti dalle foglie o dalle radici traslocano nel sito di azione creando turbe metaboliche. Idonei anche per infestanti perenni, irrorazioni a basso volume Residuali (= antigerminello): si applicano al terreno e agiscono sui semi in germinazione. Problemi di persistenza, breve o lunga A seconda del meccanismo d’azione vengono distribuiti: Al terreno (geosterilizzanti, ad assorbimento radicale, antigerminello) Alla vegetazione (per contatto, sistemici ad assorbimento fogliare)
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Temperatura; (intervallo ottimale di applicazione)
Condizioni d’impiego > penetrazione erbicidi fogliari per maggior apertura stomi Luce fotodegradazione Alte T> attività vegetativa > effetto Temperatura; (intervallo ottimale di applicazione) Perdite gassose per volatilizzazione (pericolo colture vicine) Modesta: miglior bagnatura, trasporto dell’erbicida appena sotto la superficie Pioggia Elevata: lavatura e lisciviazione dell’erbicida Aumenta la vaporizzazione e il trasporto del prodotto. Non si tratta in presenza di vento Vento
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Modalità di trattamento (1)
Distruzione vegetazione preesistente Trattamenti in pre-semina Erbicidi che richiedono interramento Fatti nel periodo tra la semina e l’emergenza della coltura. I più diffusi. Fatti con prodotti antigerminello. Persistenza alcune settimane Trattamenti in pre-emergenza Coltura in atto. Si ha la conoscenza delle infestanti, quindi molto mirati. Mezzo curativo e non preventivo. Aumenta la loro diffusione a scapito di quelli in pre-emergenza Soglia di intervento: n° di piante di una certa infestante oltre il quale si impone il diserbo. Trattamenti in post-emergenza
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Modalità di trattamento (2)
Per decidere il momento del trattamento, è importante conoscere la biologia delle specie infestanti, in particolare l’epoca di germinazione preferenziale:
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Modalità di trattamento (3)
Trattamenti localizzati o a strisce: il diserbante viene distribuito solo sulla fila, mentre l’interfila viene sarchiata. Permettono un notevole risparmio. Trattamenti sottochioma: per le colture arboree. Non occorre che l’erbicida sia selettivo. Trattamenti con barre a trasudazione (barre umettanti): uso di un diserbante totale umettando solo le infestanti, che in genere sono più alte della coltura
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Modalità di trattamento (1 bis)
Diserbo totale per sod-seeding Diserbo in pre-semina Diserbo in post-emergenza
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Selettività Confronto tra parcelle di frumento trattate e non trattate con avenicida
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