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IL RUOLO DEL TUTOR DI SCUOLA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI

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Presentazione sul tema: "IL RUOLO DEL TUTOR DI SCUOLA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI"— Transcript della presentazione:

1 IL RUOLO DEL TUTOR DI SCUOLA PER I DOCENTI NEO-ASSUNTI
LA RELAZIONE FINALE CORSO DI FORMAZIONE Modena 23 OTTOBRE 2007 Un'abile moderazione offre vantaggi pratici e immediati. Il ruolo del moderatore consiste nel definire il programma della riunione, guidare gli interventi e determinarne il ritmo. Utilizzare questi modelli della Dale Carnegie Training® per impostare riunioni di sicuro effetto. Si consiglia di preparare degli stampanti in modo da focalizzare gli argomenti della discussione e fornire ai partecipanti un mezzo per annotare le proprie idee. Se si stampano stampati con tre diapositive per pagina, verranno automaticamente aggiunte tre righe vuote per le annotazioni dei partecipanti. Rielaborazione a cura del Dirigente Scolastico Prof.ssa Mariangela Cedolin

2 da discutere con il Comitato
TUTOR DI SCUOLA Ruolo di accompagnamento nel percorso del N A accoglienza attivita’seminariali formazione e-learning attività d’Istituto Relazione finale da discutere con il Comitato di Valutazione Formulare una frase di apertura efficace, pertinente all'argomento e in grado di attirare l'attenzione del pubblico. Fare leva sugli interessi del pubblico. Il ritmo della riunione è determinato dall'atteggiamento del moderatore, che dovrà stimolare la partecipazione del pubblico. La moderazione è un processo che consente la comunicazione e la collaborazione tra più persone. Creare un ambiente aperto rivolto alla risoluzione dei problemi e al cambiamento.

3 Relazione tutor- neo assunto
E’ un modello relazionale interattivo Si basa su: Accoglienza del N A come risorsa per la scuola Gli insegnanti N A sono un capitale di intelligenza, di energie, stimolo per affrontare e (forse) ipotizzare soluzioni ai problemi. Stabilire un collegamento all'argomento principale. Esporre lo scopo e l'importanza della riunione. Assumere il ruolo di catalizzatore di idee. Porre domande. Guidare gli interventi dei partecipanti. Incoraggiare la partecipazione. Annotare i commenti. Ringraziare i partecipanti per i contributi individuali. Utilizzare gli Appunti presentazione per annotare i commenti dei partecipanti durante la riunione.

4 N A come risorsa per la scuola
Dal patrimonio esperenziale soggettivo a Valore culturale patrimonio professionale Scuola come laboratorio di formazione nella dimensione della Ricerca Azione N A + TUTORS = GRUPPO DI MIGLIORAMENTO Stabilire obiettivi chiari. Esporre in modo efficace il problema da risolvere. Chiedere l'approvazione del programma, il problema e il processo di risoluzione. Sollecitare e moderare l’intervento di tutti i partecipanti. Incoraggiare l'esposizione di esperienze personali. Chiedere dimostrazioni pratiche a supporto degli argomenti di discussione. Infondere in ogni partecipante fiducia sulla validità del proprio contributo.

5 Competenze del Tutor di Scuola
Docente esperto con Competenze disciplinari Competenze metodologiche didattiche pedagogiche organizzative relazionali comunicative

6 PROFILO MOTIVAZIONALE
Il TUTOR è dotato di: Consapevolezza e impegno convinto per tramettere senso di appartenenza, idea dell’organizzazione che apprende, clima sociale positivo Capacità di ascolto Apertura verso i problemi dell’altro Stile comunicativo efficace

7 COMPAGNO DI VIAGGIO- COUNSELOR
Informa e aiuta nella ricerca di materiali di studio e approfondimento Orienta nello svolgimento delle attività didattiche Accompagna nelle relazioni sociali in ambito professionale Svolge azione di guida nei rapporti con OOCC, gruppi di lavoro, commissioni.

8 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE N A
Cos’è DOSSIER RAGIONATO IN PROGRESS che verte sull’esperienza didattica dell’a.s. e sull’esperienza culturale acquisita attraverso il corso di formazione Cosa può essere DIARIO DI BORDO PORTFOLIO DELL’INSEGNANTE

9 SINTESI DELL’ESPERIENZA
DOSSIER RAGIONATO SINTESI DELL’ESPERIENZA Attività nella scuola Attività di formazione Resoconto di esperienze rilevanti che documentano il proprio percorso formativo

10 STRUTTURA DELLA RELAZIONE FINALE
Presentazione del campo di osservazione prescelto Descrizione del contesto Trattazione dell’esperienza didattica Analisi critica e meta-riflessione sul percorso. Documentazione dell’attività descritta

11 Presentazione del campo di osservazione prescelto
PREMESSE TEORICHE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA

12 B. Descrizione del contesto
Area dell’attività progettuale P.O.F. Gruppi di Studio/Commissioni Area della programmazione didattica Consigli di Classe Dipartimenti Disciplinari Area dell’organizzazione Organigramma Funzionale Collegialità effetiva Area della comunicazione Socializzazione delle informazioni e delle esperienze Area della relazione con le famiglie e con il territorio Dimensione istituzionale Dimensione socio-culturale Rapporti con il mondo del lavoro e della produzione

13 C. Trattazione dell’esperienza didattica
Metodologie adottate in rapporto agli obiettivi didattici disciplinari e formativi Strategie per il successo formativo Riferimenti alle principali teorie dell’apprendimento

14 D. Analisi critica e meta-riflessione sul percorso
Collegamenti con l’assetto epistemologico delle discipline Valutazione generale del proprio percorso in relazione al contesto operativo Apporto di convincimenti ed emozioni personali Problematizzazione di questioni Proposte di miglioramento

15 E. Documentazione dell’attività descritta
Documentazione grafica Illustrazioni Supporti digitali

16 QUANDO LA RELAZIONE DIVENTA DIARIO DI BORDO
Strumento che aiuta a non perdere di vista il lavoro svolto e a farne oggetto di riflessione critica e occasione di confronto Tutor Comunità professionale Letteratura specifica

17 STRUTTURA DEL DIARIO DI BORDO
Primo bilancio dell’esperienza professionale Autovalutazione e rilevazione del proprio bisogno formativo Partecipazione alla vita della scuola Studio di caso La migliore pratica Riflessioni conclusive sull’esperienza di formazione I miglioramenti

18 Primo bilancio dell’esperienza professionale
ad alcuni mesi dall’incarico punti di forza punti di debolezza B. Autovalutazione e rilevazione del proprio bisogno formativo su conoscenza dei processi di innovazione in atto competenze del docente nella scuola dell’autonomia C. Partecipazione alla vita della scuola OOCC altri incarichi funzionali clima relazionale nella scuola punti di forza punti di debolezza

19 F. Riflessioni conclusive sull’esperienza di formazione
D. Studio di caso descrizione della situazione presa in esame questioni aperte le domande la problematizzazione E. La migliore pratica descrizione della questione la soluzione proposta/realizzata la valutazione F. Riflessioni conclusive sull’esperienza di formazione i miglioramenti


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