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LE RIFORME ISTITUZIONALI
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Il Governo, nell’aprile 2014, ha presentato un disegno di legge di riforma costituzionale, per modificare la seconda parte della Costituzione, relativa all’“Ordinamento della Repubblica”, ossia all'organizzazione dello Stato e l'assetto dei tre poteri fondamentali (legislativo, esecutivo e giudiziario). Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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Il disegno di legge, recante «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V parte II della Costituzione» è stato approvato e trasformato in legge costituzionale il 12/04/2016, in seconda votazione a maggioranza assoluta, e pubblicato sulla G.U., n. 88 del 15/04/2016. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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Il 4/12/2016 ha avuto luogo un referendum popolare, per confermare o no la legge costituzionale, poiché essa non era stata approvata con la maggioranza dei due terzi dei membri di ciascuna Camera, richiesti dalla Costituzione. In quella sede, la legge costituzionale non è stata confermata dai cittadini e, pertanto, è stata abrogata ed eliminata dall’ordinamento giuridico. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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Che cosa sarebbe cambiato con la riforma costituzionale, presentata dal Governo? In particolare: 1) l’assetto del Senato; 2) l'elezione del Presidente della Repubblica; 3) le regole per il quorum del referendum abrogativo e per la raccolta delle firme dei disegni di legge a iniziativa popolare; 4) il Titolo V della Costituzione. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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SENATO Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli
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I punti principali della riforma del Senato, riguardavano:
modalità di elezione, per cui i senatori sarebbero stati eletti dai Consigli regionali e non più direttamente dai cittadini; composizione numerica, che avrebbe visto il Senato composto da 100 senatori (non più 315), di cui 95 ripartiti tra le Regioni e 5 tra personalità illustri nominate dal Presidente della Repubblica (che andranno a sostituire i senatori a vita e saranno nominati per sette anni). Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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superamento del bicameralismo perfetto e introduzione di un bicameralismo differenziato, in cui il Parlamento sarebbe stato composto sempre dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica, ma i due organi avrebbero avuto una composizione diversa e funzioni in gran parte differenti; partecipazione al procedimento legislativo, che avrebbe visto il Senato esprimere proposte di modifica per tutte le leggi di competenza della sola Camera dei Deputati, mentre per le riforme costituzionali, le leggi costituzionali, le leggi elettorali degli enti locali e del Parlamento, le ratifiche dei trattati internazionali, le leggi sui referendum popolari, il Senato avrebbe conservato il potere di voto vero e proprio; Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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soppressione della relazione fiduciaria con il Governo, ossia il Senato non avrebbe più potuto votare la fiducia al Governo in carica, che sarebbe rimasta di competenza della Camera dei Deputati. La sua funzione principale sarebbe stata quella di “raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica” (es. Regioni e Comuni). Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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PRESiDENTE DELLA REPUBBLICA
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La riforma avrebbe cambiato le regole relative all'elezione del Capo dello Stato e, in particolare, avrebbe modificato: il numero dei membri del Parlamento in seduta comune (630 deputati senatori), eliminando i delegati regionali; il quorum, che avrebbe previsto la maggioranza dei 2/3 dei componenti dell’assemblea per i primi tre scrutini, la maggioranza dei tre quinti dei componenti dalla quarta votazione e la maggioranza dei 3/5 dei votanti, dal settimo scrutinio. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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Nei rapporti con il Parlamento, le funzioni del Presidente della Repubblica sarebbero cambiate in questo modo: non avrebbe potuto sciogliere il Senato (non eletto direttamente dai cittadini), ma solo la Camera dei Deputati; in caso d’impossibilità ad adempiere le proprie funzioni non sarebbe stato sostituito dal Presidente del Senato, ma da quello della Camera dei Deputati, che, pertanto, sarebbe diventato la seconda carica dello Stato. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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REFERENDUM ABROGATIVO E DISEGNI DI LEGGE A INIZIATIVA POPOLARE
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Per presentare in Parlamento un disegno di legge a iniziativa popolare sarebbero servite 150 mila firme, ossia il triplo rispetto alle 50 mila previste attualmente dalla Costituzione. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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la maggioranza degli aventi diritto;
Sarebbe stato introdotto un diverso quorum di validità del referendum abrogativo: la maggioranza degli aventi diritto; o la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni delle Camere, nel caso in cui la richiesta fosse stata avanzata da elettori. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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TITOLO V DELLA COSTITUZIONE
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Sarebbe stata soppressa la legislazione concorrente tra Stato e Regioni e sarebbero state attribuite nuove materie alla legislazione esclusiva dello Stato. Sarebbero stati eliminati tutti i riferimenti costituzionali alle Province, quali enti costitutivi della Repubblica. Copyright © 2017 Clitt-Zanichelli Questo file è una estensione online del corso Razzoli-Messori, DIRITTO ED ECONOMIA TRA MONDO REALE E DIGITALE 2.0
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