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L’inglese ci ha colonizzati?
C2 ARGOMENTARE Materiali di esercitazione per l’analisi dei testi, in vista dell’esame finale
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CONOSCI QUESTO SLOGAN?
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COSA POTREBBE RAPPRESENTARE, SECONDO TE?
E QUESTO LOGO? COSA POTREBBE RAPPRESENTARE, SECONDO TE?
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PERCHE’ GLI ITALIANI SONO ESTEROFILI?
E’ COSI’ NECESSARIO PARLARE INGLESE?
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L’ITALIA E LE LINGUE Un po’ di storia
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AI TEMPI DEL FASCISMO LE PAROLE NON ITALIANE, INGLESI O DI ALTRE LINGUE, ERANO CENSURATE
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QUALCHE ESEMPIO: FOOTBALL = CALCIO SANDWICH = TRAMEZZINO MICKEY MOUSE > TOPOLINO > TUFFOLINO BASKET = PALLACANESTRO
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CON LA LIBERAZIONE DEGLI ALLEATI, CHE MISE FINE ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE, IN ITALIA DIVENTA DI MODA TUTTO CIO’ CHE E’ AMERICANO
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DOPO LA GUERRA, TUTTO CAMBIA: FOOTBALL = CALCIO SANDWICH = TRAMEZZINO MICKEY MOUSE > TOPOLINO > TUFFOLINO BASKET = PALLACANESTRO
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300 PAROLE DA DIRE IN ITALIANO
Ieri UN AMERICANO A ROMA Oggi 300 PAROLE DA DIRE IN ITALIANO
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Sarà così grave la situazione?
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Rispetto all’Europa, se la prospettiva verso cui vogliamo andare è quella di una federazione di Stati, bisogna che ci sia, come già Aristotele insegnava, un terreno linguistico comune. Non è possibile che uno svedese e un napoletano discutano di politiche finanziarie in lingue diverse. E non è possibile delegare la discussione a un’élite ristretta. A chi ritiene che il multilinguismo sia un tratto distintivo europeo che verrebbe danneggiato dalla lingua unica, rispondo che si può benissimo conciliare con l’aspirazione a una lingua unitaria. Le due cose, infatti, non si escludono. Dopo tutto, anche l’aspirazione all’unità nazionale intorno alla lingua è stata un filo conduttore della storia d’Italia.
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Matteo Zola, blogger La diffusione dell’anglo-americano corrisponde con la standardizzazione della nostra vita quotidiana, alla digitalizzazione del sentimento e alla rimozione della memoria. L’Europa è invece, piaccia o no, un grande luogo della memoria. Attenzione, la questione non è quella di avere una lingua di comunicazione ausiliaria, necessaria agli scambi e alla comunicazione in un mondo sempre più integrato, ma che tale lingua si ponga come forza omologante. A ogni lingua corrisponde una tipologia di forma mentis, un modo peculiare di vedere il mondo. La primazia dell’inglese sta diventando la primazia della mentalità anglo-americana. E lo si vede bene nella politica, nel linguaggio che riduce il lavoro a una prestazione salariata, sempre più marketing e meno pensiero.
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Luca Serianni, Linguista
Non sarebbe pensabile che un ente, a partire dalla Crusca, dicesse ‘non dovete usare tale parola’. Quello che secondo me si potrebbe fare è intervenire attraverso un’opera di persuasione nei confronti di quelle istituzioni che per la ricaduta delle loro scelte nella società hanno particolare responsabilità. In particolare tutte le istituzioni politiche. Non si può impedire a Matteo Renzi di parlare di ‘Jobs act’, tuttavia gli si può far capire che trattandosi di un progetto del governo italiano l’utilizzo dell’inglese - scelta che probabilmente non è neanche pubblicitariamente vincente - non è la cosa migliore. Il burocratese ormai da un po’ di tempo non è più il linguaggio della politica, quando i politici si rivolgono ai cittadini. Il politico usa un linguaggio che potremmo definire aziendalistico.
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Leggi i tre testi e analizzali
QUALI SONO LE POSIZIONI DEGLI AUTORI? IN COSA SI DIFFERENZIANO? IN COSA SI ASSOMIGLIANO?
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Trova per ogni testo: Tema Stile argomentativo
Posizione dell’autore (opinione) Contrapposizione Argomenti (1, 2, 3, …) e relativa tesi Concessioni Contestazioni La tua sintesi a riguardo
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Senti anche tu l’esterofilia degli italiani?
Inglese: sì o no? Sei d’accordo o no che bisogna difendere la propria lingua madre?
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