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CORSO DI FORMAZIONE ASL Napoli 1C

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Presentazione sul tema: "CORSO DI FORMAZIONE ASL Napoli 1C"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI FORMAZIONE ASL Napoli 1C
La Gestione del Rischio Clinico e la Cultura della Sicurezza RACCOMANDAZIONE MINISTERIALE N° La gestione delle emergenze – Triage Dott. Enrico G. Ruggiero Responsabile UOC Medicina di Urgenza / PS Ospedale San Paolo

2 GRAZIE ! Biagio Troianiello Letizia Marciano Salvatore Nazzaro
Giuseppe Carriero GRAZIE !

3 Ministero della Salute Raccomandazione n° 15 febbraio 2013
DEFINIZIONE DEFINIZIONE «Possibilità di morte o grave danno conseguente a non corretta attribuzione del codice triage… …da parte della Centrale Operativa o all’interno del Pronto Soccorso»

4 Ministero della Salute
Raccomandazione n° 15 febbraio 2013 OBIETTIVO della Raccomandazione ridurre i rischi di grave danno o morte legati ad una errata attribuzione di codice triage

5 Ministero della Salute
Raccomandazione n° 15 febbraio 2013 OBIETTIVO della Raccomandazione dunque… evitare che una errata attribuzione del codice triage possa determinare evento sentinella che richiederebbe la messa in atto di misure di prevenzione e protezione

6 Ministero della Salute
Raccomandazione n° 15 febbraio 2013 OBIETTIVO della Raccomandazione attraverso l’adozione di modelli organizzativi formativi assistenziali

7 Cos’è il Triage ? processo dinamico
volto a garantire che i pazienti ricevano la migliore qualità di cura nel più breve tempo possibile utilizzando al meglio le risorse disponibili

8 Triage dal verbo Trier - scegliere
Jean Dominique Larrey, capo chirurgo dell’armata francese, che organizzò i soccorsi ai soldati feriti ...”scelse di soccorrere prima quelli che avevano subito lesioni meno gravi ed erano quindi più rapidamente recuperabili per la battaglia.

9 oggi… il TRIAGE definisce la priorità di ingresso dei pazienti in base alla gravità clinica al rischio evolutivo alle risorse disponibili

10 nel Triage i tempi di presa in carico e l’ordine d’intervento saranno definiti attraverso una VALUTAZIONE CLINICA e RILIEVI OSSERVAZIONALI

11 IL TRIAGE RAPPRESENTA OGGI UNA NECESSITA’ OBBLIGATA PER CONSERVARE L’EFFICIENZA DEL SISTEMA (territorio / ospedale) di fronte ad una CRESCENTE RICHIESTA SUL TERRITORIO di fronte ad un CRESCENTE SOVRAFFOLLAMENTO NEI PRONTO SOCCORSO

12 il Triage si fa non per diminuire i tempi d’attesa ma per ridistribuirli in favore di chi è più grave

13 parliamo delle LEGGI …dal 1992 ad oggi

14 TRIAGE IN PRONTO SOCCORSO
Linee Guida per il sistema di emergenza urgenza in applicazione del dpr 27/3/92 TRIAGE TELEFONICO …presso le Centrali Operative 118 TRIAGE SUL POSTO …dall’equipe dei mezzi di soccorso TRIAGE IN PRONTO SOCCORSO …all’interno di una struttura sanitaria

15 Linee guida per il sistema di emergenza urgenza in applicazione del dpr 27/3/92
TRIAGE TELEFONICO …presso le Centrali Operative 118 da operatori responsabili (personale infermieristico) dedicati a ricevere le chiamate di soccorso, attraverso una intervista all’utente che chiede l’intervento (paziente, passante, astante, soccoritore). si valuta la richiesta di aiuto e si invia l’equipe e il mezzo di soccorso piu adeguati

16 Linee guida per il sistema di emergenza urgenza in applicazione del dpr 27/3/92
TRIAGE SUL POSTO …dall’equipe dei mezzi di soccorso finalizzato a effettuare sul posto l’esatta valutazione delle esigenze ottenendo o risoluzione immediata del problema o stabilizzazione del paziente e rapido trasporto presso la struttura sanitaria più adeguata si otterranno aumentate possibilità di sopravvivenza

17 TRIAGE IN PRONTO SOCCORSO
Linee guida per il sistema di emergenza urgenza in applicazione del dpr 27/3/92 TRIAGE IN PRONTO SOCCORSO …all’interno di una struttura sanitaria

18 Ministero della Sanita’ 17 maggio 1996 G.U.
ALL’INTERNO DEI DEA DEVE ESSERE PREVISTA LA FUNZIONE DI TRIAGE, COME PRIMO MOMENTO DI ACCOGLIENZA E COME VALUTAZIONE DEI PAZIENTI IN BASE A CRITERI DEFINITI CHE CONSENTANO DI STABILIRE LE PRIORITA’ DI INTERVENTO. TALE FUNZIONE È SVOLTA DA PERSONALE INFERMIERISTICO ADEGUATAMENTE FORMATO, CHE OPERA SECONDO PROTOCOLLI PRESTABILITI E CONDIVISI

19 Atto di intesa Stato Regioni G.U. 285 del 07/12/2001
TRIAGE in PS attiva nelle strutture con più di accessi/anno PERSONALE Il triage deve essere svolto da un infermiere esperto e specificatamente formato FORMAZIONE DEL PERSONALE INFERMIERISTICO seguire Metodi, conoscere la Clinica, sapersi relazionare, già esperienza di lavoro in PS ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Curare l’accoglienza, Assegnare con adeguatezza il codice gravità, Gestire al meglio l’ansia STRUTTURE locali adeguati INFORMAZIONE ALL’ UTENZA informazione adeguata

20 …nella vita reale il Triage non è previsto solo in Pronto Soccorso
ATTENZIONE ! …nella vita reale il Triage non è previsto solo in Pronto Soccorso

21 …nella vita reale centrale operativa…TRIAGE

22 …nella vita reale centrale operativa…TRIAGE
SOLO ORGANIZZANDO LE «RETI» SI POTRA’ DARE UN SENSO AL TRIAGE E NON INCORRERE NELL’ERRORE centrale operativa…TRIAGE

23 esempio…dolore toracico e SCA
tutte le CO addestrate a riconoscere una SCA attraverso un unico “DISPATCH” semplice e condiviso dolore toracico non traumatico età > 30 anni durata > 10 min anamnesi positiva per patologia vascolare fattori di rischio

24 ……capace di verificare la probabilità di SCA ASSIMILATA A CODICE ROSSO
…evidence ……capace di verificare la probabilità di SCA ASSIMILATA A CODICE ROSSO Guidelines 2000 for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care. Circulation 2000; 102 (suppl.1):

25 … ATTIVARE AMBULANZA TIPO A/A1
…come evitare l’ERRORE … ATTIVARE AMBULANZA TIPO A/A1 con personale medico e paramedico a bordo Guidelines 2000 for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care. Circulation 2000; 102 (suppl.1):

26 …come evitare l’ERRORE
trasportando il paziente presso l’ospedale più vicino …SOLO SE E’ L’OSPEDALE PIU’ ADEGUATO Guidelines 2000 for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care. Circulation 2000; 102 (suppl.1):

27 si eviterebbero errori si ridurrebbero i ritardi evitabili
Dolore toracico Emorragie Stroke Dispnea Sincope Arresto cardiaco

28 Cos’è il Triage in Pronto Soccorso?
il primo momento di accoglienza e valutazione di pazienti in PS attraverso criteri che consentono di stabilire la priorità di intervento

29 il Triage si fa non per diminuire i tempi d’attesa ma per ridistribuirli in favore di chi è più grave … perché fare triage ?

30 il Triage infermieristico in P.S. garantisce
accoglienza primo atto assegnazione dei codici di priorità secondo atto gestione dell’attesa terzo e quarto atto

31 ACCOGLIENZA …il primo atto

32 raccolta di dati anagrafici
ACCOGLIENZA vuol dire anche identificazione certa del paziente attraverso: raccolta di dati anagrafici anche attraverso la collaborazione degli accompagnatori specie se il paziente è minore o non orientato / incosciente

33 LA REGISTRAZIONE E’ UN OBBLIGO DI LEGGE
Art.2699 c.c è atto pubblico ! redatto da pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio ! nel luogo ove l’atto e’formato ! scheda di Triage = atto pubblico di fede privilegiata in essa la Legge prevede veridicità, chiarezza e completezza è opportuno conservare la scheda nella cartella per il periodo massimo previsto per una causa civile di risarcimento. Art. 479 c.p. falsità ideologica Art c.p. falsità materiale commessa da pubblico ufficiale

34 assegnazione di un numero progressivo nosografico
ACCOGLIENZA vuol dire anche identificazione certa del paziente attraverso: assegnazione di un numero progressivo nosografico solo dopo sarà consentito l’avvio del paziente al percorso diagnostico-terapeutico più adeguato

35 tecnologia sanitaria in alcune aziende «bracciale di riconoscimento»
ACCOGLIENZA vuol dire anche identificazione certa del paziente attraverso: tecnologia sanitaria in alcune aziende «bracciale di riconoscimento» applicato a tutti i pazienti nella fase di accoglienza al triage indossato per tutta la durata dell’osservazione fino al termine dell’accesso

36 ASSEGNAZIONE CODICE DI PRIORITA’
…il secondo atto

37 PAZIENTE CRITICO / INSTABILE …seguendo una scala di criticità
PAZIENTE NON CRITICO / STABILE …seguendo una scala di criticità

38 PAZIENTE CRITICO / INSTABILE
…è un individuo nel quale è assente almeno una delle tre funzioni vitali CIRCOLO RESPIRO COSCIENZA Al Triage Codice di Priorità Assoluta = CODICE ROSSO PAS <90 mmHg o >250 mmHg PAD >130 mmHg FC <40/min o >140/min e/o aritmia FR <5 atti/min o >36 atti/min TC >39°C da almeno tre giorni o <35°C HCT <35 mg/dl SaO2 <86% GCS <12 Scala V.A.S. >8 Convulsioni in atto / Alterazione stato di coscienza da overdose In caso di trauma RTS <11

39 PAZIENTE CRITICO CIRCOLO RESPIRO COSCIENZA
è un individuo nel quale sono presenti le tre funzioni vitali CIRCOLO RESPIRO COSCIENZA ma sono compromessi parametri vitali cardiocircolatori e/o respiratori e/o metabolici secondo precisi valori di… PAS >180 mmHg e < 250 mmHg PAD >115 mmHg e <130 mmHg FC >40/min e < 60/min >120/min e <160/min e/o aritmie FR >24 atti/min e <33 atti/min TC >38°C da almeno tre giorni o <35°C HCT >40 mg/dl e <60 mg/dl SaO2 >86% <91% GCS Scala V.A.S. >3 e <7

40 PAZIENTE CRITICO CIRCOLO RESPIRO COSCIENZA
è un individuo nel quale sono presenti le tre funzioni vitali CIRCOLO RESPIRO COSCIENZA ma sono compromessi parametri vitali cardiocircolatori e/o respiratori e/o metabolici PAS >180 mmHg e < 250 mmHg PAD >115 mmHg e <130 mmHg FC >40/min e < 60/min >120/min e <160/min e/o aritmie FR >24 atti/min e <33 atti/min TC >38°C da almeno tre giorni o <35°C HCT >40 mg/dl e <60 mg/dl SaO2 >86% <91% GCS Scala V.A.S. >3 e <7 AL Triage Codice di Priorità = CODICE GIALLO

41 PAZIENTE NON CRITICO / STABILE
è un individuo nel quale sono presenti le tre funzioni vitali CIRCOLO RESPIRO COSCIENZA ed i parametri vitali sono compresi nei valori di normalità al triage…CODICE VERDE - BIANCO

42 G.C.S. ADULTO APERATURA OCCHI SPONTANEA AGLI STIMOLI VERBALI
SOLO AL DOLORE ASSENTE 4 3 2 1 RISPOSTA VERBALE ORIENTATA CONFUSA INAPPROPRIATA INCOMPRENSIBILE 5 RISPOSTA MOTORIA AL COMANDO VERBALE LOCALIZZA IL DOLORE SI RETRAE AL DOLORE FLETTE AL DOLORE ESTENDE AL DOLORE 6

43 G.C.S. PEDIATRICO SPONTANEA A RUMORE A RICHIESTA NESSUNA 4 3 2 1
MIGLIORE APERTURA OCCHI SPONTANEA A RUMORE A RICHIESTA NESSUNA 4 3 2 1 MIGLIORE RISPOSTA VERBALE COMPORTAMENTO SOCIALE PIANTO INCONSOLABILE CRISI FREQUENTI AGITAZIONE, GEMITI 5 MIGLIORE RISPOSTA MOTORIA OBBEDISCE AI COMANDI LOCALIZZA IL DOLORE INADATTA FLESIONE AL DOLORE ESTENSIONE AL DOLORE 6 43

44 REVISED TRAUMA SCORE GCS 13-15 9-12 6-8 4-5 3 4 2 1
FREQUENZA RESPIRATORIA >29 10-29 6-9 1-5 APNEA PRESSIONE SISTOLICA >90 75-90 50-75 <50 ASSENTE 44

45 ASSEGNAZIONE CODICE DI PRIORITA’ …non è un caso !

46 ASSEGNAZIONE CODICE DI PRIORITA’ …è evento complesso

47 Modelli di riferimento
Esperienza Professionale Preparazione di base Linee Guida Protocolli Procedure Training specifico sul Triage

48 SUCCESSIVA RACCOLTA DATI
ASSEGNAZIONE CODICE DI PRIORITA’ …è evento complesso CHE PASSA ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE “SULLA PORTA” SUCCESSIVA RACCOLTA DATI

49 VALUTAZIONE SULLA PORTA che significa…
rapida valutazione ASPETTO GENERALE A: airway PERVIETA’ DELLE VIE AEREE B: breathing RESPIRO C: circulation CIRCOLO D: disability STATO NEUROLOGICO

50 RACCOLTA DATI che significa…
VALUTAZIONE COMPLETA di DATI SOGGETTIVI di DATI OGGETTIVI

51 RACCOLTA DATI che significa…
VALUTAZIONE COMPLETA DATI SOGGETTIVI evento anamnesi sintomo principale sintomi associati

52 RACCOLTA DATI che significa…
VALUTAZIONE COMPLETA DATI OGGETTIVI PAS PAD F.C. aritmie F.R. TC° HCT SaO2 GCS Scala V.A.S.

53 RACCOLTA DATI che significa…
PROFESSIONALMENTE SVOLTA CON UNA METODOLOGIA DEFINITA E CONDIVISA

54 RIDURRE LO STATO DI ANSIA DI COLORO CHE SI RIVOLGONO ALLA STRUTTURA
…il terzo atto (gestione attesa)

55 COSTANTE SORVEGLIANZA DELLE CONDIZIONI CLINICHE DEI PAZIENTI IN ATTESA
…il quarto atto (gestione attesa)

56 Rivalutazione del paziente in attesa
permette di evidenziare elementi di aggravamento del quadro clinico che potrebbero portare ad una modifica del codice di priorità assegnato consente nel contempo di rassicurare paziente e familiari in modo che la percezione dell’utente sia di una presa in carico continuativa

57 sempre documentata sulla scheda di triage
RIVALUTAZIONE QUANDO: se tempi lunghi per tipo codice di priorità assegnato se richiesta dall’operatore se richiesta dall’ utente …a cambio turno COME: rivalutazione visiva ripetizione della valutazione soggettiva ripetizione della rilevazione di parametri vitali ripetizione esami strumentali sempre documentata sulla scheda di triage

58 sempre documentata sulla scheda di triage
RIVALUTAZIONE …particolare attenzione va garantita ai soggetti in condizioni di fragilità o disabilità sempre documentata sulla scheda di triage

59 sempre documentata sulla scheda di triage
RIVALUTAZIONE …sempre inserendo figure di mediatori culturali …o utilizzando supporti tecnologici di traduzione a distanza sempre documentata sulla scheda di triage

60 ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia
GESTIONE dell’ATTESA ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia ACCOGLIENZA rivalutazione TRIAGE

61 TRIAGE organizzazione logistica aree di CRITICITA’
GESTIONE dell’ATTESA ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia ACCOGLIENZA rivalutazione TRIAGE organizzazione logistica aree di CRITICITA’ protocolli procedure ambiti di applicazione formazione e addestramento rotazione operatori

62 TRIAGE organizzazione logistica GESTIONE dell’ATTESA
ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia ACCOGLIENZA rivalutazione TRIAGE organizzazione logistica

63 ORGANIZZAZIONE LOGISTICA
Area di Triage attigua all’ingresso del P.S. e centrale rispetto alle Sale di Visita Sala d’Attesa ben visibile al personale di triage (per continua sorveglianza dei pazienti) Spazi adeguati e riservati all’intervista alla valutazione all’assistenza

64 TRIAGE protocolli procedure formazione e addestramento
GESTIONE dell’ATTESA ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia ACCOGLIENZA rivalutazione TRIAGE organizzazione logistica protocolli procedure formazione e addestramento

65 PROTOCOLLI e PROCEDURE
cliniche e organizzative aziendali basati su EBM e EBN e seguendo Linee guida l’ adozione di questi strumenti consente di assicurare al triage un elevato livello di appropriatezza contribuire a ridurre la componente di variabilità nelle decisioni, legata alla soggettività interpretativa sullo stato del paziente

66 FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO
se adeguati e continui… riducono il rischio di errata attribuzione aumentano i livelli di appropriatezza dell’intervento aumentano la qualità e la sicurezza della prestazione erogata

67 opportuno… ELABORARE PROTOCOLLI OPERATIVI CONDIVISI
…tra le varie figure ospedaliere e del territorio centrale operativa paziente autoambulanza medico di urgenza infermiere

68 opportuno… ELABORARE PROTOCOLLI OPERATIVI CONDIVISI
… che siano semplici e chiari

69 opportuno… SVILUPPARE PERCORSI DI FORMAZIONE CONDIVISI

70 opportuno… SVILUPPARE PERCORSI DI FORMAZIONE CONDIVISI
… finalizzati ad un linguaggio comune ACC – AHA – ESC – SIMEU – SIGI - GISE FIC – SIS 118

71 opportuno… SVILUPPARE PERCORSI DI FORMAZIONE CONDIVISI
… finalizzati al saper interagire

72 opportuno… SVILUPPARE PERCORSI DI FORMAZIONE CONDIVISI
…percorsi permanenti …estesi a tutti gli operatori del sistema …organizzati dalle ASL

73 opportuno… SVILUPPARE PERCORSI DI FORMAZIONE CONDIVISI
…secondo modelli di riferimento …seguendo Training specifico sul Triage periodo di affiancamento di almeno sei mesi con verifiche periodiche

74 TRIAGE rotazione operatori organizzazione logistica
GESTIONE dell’ATTESA ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia ACCOGLIENZA rivalutazione TRIAGE organizzazione logistica protocolli procedure formazione e addestramento rotazione operatori

75 ROTAZIONE degli OPERATORI per ridurre lo stress lavorativo
utile la rotazione degli infermieri durante il turno lavorativo utile la possibilità di effettuare pause

76 TRIAGE ambiti di applicazione organizzazione logistica
GESTIONE dell’ATTESA ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia ACCOGLIENZA rivalutazione TRIAGE organizzazione logistica protocolli procedure ambiti di applicazione formazione e addestramento rotazione operatori

77 AMBITI DI APPLICAZIONE
A chi la Raccomandazione è rivolta al personale sanitario delle Centrali Operative 118 dei Pronto Soccorso Dove la Raccomandazione si applica a tutte le strutture sanitarie di emergenza extra e intraospedaliere in cui è presente la funzione di Triage Per chi la Raccomandazione riguarda tutti i cittadini che effettuano una chiamata alla C.O. 118 che vengono soccorsi sul territorio che accedono in Pronto Soccorso

78 TRIAGE aree di CRITICITA’ organizzazione logistica
GESTIONE dell’ATTESA ASSEGNAZIONE CODICE PRIORITA’ riduzione dello stato di ansia ACCOGLIENZA rivalutazione TRIAGE organizzazione logistica aree di CRITICITA’ protocolli procedure ambiti di applicazione formazione e addestramento rotazione operatori

79 ORGANIZZATIVO STRUTTURALE
Aree di criticità ORGANIZZATIVO STRUTTURALE ASSISTENZIALE RELAZIONALE

80 ORGANIZZATIVO STRUTTURALE
Area di criticità ORGANIZZATIVO STRUTTURALE quanti ospedali sono integrati in un SISTEMA che coinvolge anche il territorio? Medici di medicina generale Centrale Operativa Sistema di Soccorso 118 Punti di primo intervento

81 ORGANIZZATIVO STRUTTURALE
Area di criticità ORGANIZZATIVO STRUTTURALE quante Centrali Operative sono adeguatamente addestrate?

82 ORGANIZZATIVO STRUTTURALE
Area di criticità ORGANIZZATIVO STRUTTURALE quante Centrali Operative sono affidate a personale medico ed infermieristico proveniente da formazione in medicina d’emergenza ?

83 ORGANIZZATIVO STRUTTURALE
Area di criticità ORGANIZZATIVO STRUTTURALE quanti ospedali dispongono della giusta ORGANIZZAZIONE LOGISTICA ? AREA di TRIAGE SALA di ATTESA SPAZI per intervista, valutazione, assistenza

84 ORGANIZZATIVO STRUTTURALE
Area di criticità ORGANIZZATIVO STRUTTURALE quanti ospedali hanno a disposizione la giusta DOTAZIONE di PERSONALE ?

85 quanti ospedali dispongono di adeguate
Area di criticità ASSISTENZIALE quanti ospedali dispongono di adeguate RISORSE TECNOLOGICHE ?

86 quanti operatori eseguono una
Area di criticità ASSISTENZIALE quanti operatori eseguono una COMPLETA VALUTAZIONE comprendente la raccolta di dati oggettivi e soggettivi ?

87 Area di criticità quanti operatori eseguono una
ASSISTENZIALE quanti operatori eseguono una adeguata RIVALUTAZIONE durante i tempi di attesa?

88 Area di criticità quanti operatori hanno seguito
ASSISTENZIALE quanti operatori hanno seguito CORSI di ADDESTRAMENTO e rispettano PROTOCOLLI e PROCEDURE condivise?

89 Area di criticità RELAZIONALE (tra gli operatori del 118 e del triage)
quanti operatori relazionano tra loro in modo adeguato nella consegna del paziente soccorso ?

90 Area di criticità RELAZIONALE (tra gli operatori del triage)
quanti operatori relazionano tra loro in modo adeguato nel passaggio delle inforazioni al cambio turno?

91 Area di criticità RELAZIONALE (tra gli operatori del triage e paziente/famiglia) quanti operatori del triage sanno adeguatamente ASCOLTARE ? COMUNICARE ? INFORMARE ?

92 mai dimenticando che sarebbe opportuno… IDENTIFICARE E ATTUARE SISTEMI DI VERIFICA

93 attraverso… controlli periodici degli STANDARDS DI QUALITA’
mai dimenticando che sarebbe opportuno… IDENTIFICARE E ATTUARE SISTEMI DI VERIFICA attraverso… controlli periodici degli STANDARDS DI QUALITA’ Centrale Operativa Sistema 118 Punti di primo intervento Pronto Soccorso

94 attraverso…controlli periodici INTERNI E AUDIT
mai dimenticando che sarebbe opportuno… IDENTIFICARE E ATTUARE SISTEMI DI VERIFICA attraverso…controlli periodici INTERNI E AUDIT un sistema che non riesce a garantire qualità e sicurezza ANDREBBE RADICALMENTE RIORGANIZZATO

95 il Triage è svolto da personale infermieristico addestrato
SEMPRE RICORDARE CHE… il Triage è svolto da personale infermieristico addestrato

96 …che l’infermiere è AUTONOMO RESPONSABILE

97 …che l’infermiere è AUTONOMO
RESPONSABILE e, come qualsiasi professionista, risponde in sede: Penale Civile Disciplinare/Ordinistica

98 Panorama legislativo nazionale
Leggi che regolano l’esercizio professionale Linee Guida Nazionali Leggi regionali Protocolli/Linee Guida Evidenze scientifiche sull’ argomento

99 in conclusione… cosa è necessario fare ?

100 le Direzioni Sanitarie le Direzioni Mediche del Presidio
necessario Implementare la Raccomandazione a livello aziendale coinvolgendo… le Direzioni Generali le Direzioni Sanitarie le Direzioni Mediche del Presidio le Direzioni Infermieristiche il Direttore Dipartimento Emergenza il Sistema 118

101 monitorare l’Implementazione attivare il Protocollo di Monitoraggio
necessario anche impegnarsi a… monitorare l’Implementazione attivare il Protocollo di Monitoraggio aggiornare la Raccomandazione raccogliere suggerimenti per il miglioramento della Raccomandazione

102 Grazie per l’attenzione


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