P. Forster Presentazione del tema Ordine della lezione

Presentazione sul tema: "P. Forster Presentazione del tema Ordine della lezione"— Transcript della presentazione:

1 Seminario DOLORE per artigiani di medicina popolare 4) Un pò di sistematica
P. Forster Presentazione del tema Ordine della lezione Classificazione di dolori cronici Diagnostica e rimedi Terapie di dolori Conseguenze di dolori Riassunto Esercizio © P. Forster & B. Buser

2 Presentazione del tema
In questa lezione, tentiamo di fare un po di ordine in testa, adottando un po di sistematica. E' importante anche questo, per non girare come una trottola tra un'idea e l'altra e per poter fare "esperienza", che senza struttura mentale è solo "una raccolta di stupidaggini degli ultimi dieci anni" come disse mia nonna. Diagnostica e terapia sono strettamente connessi: Se non indovini bene la malattia, dai il medicamento giusto per la malattia sbagliata. Nelle ultime tre lezioni ci siamo avvicinati al tema, barcolando tra sintomo, la sua interpretazione e la ricerca di un rimedio adatto Le conseguenze biologiche, psichiche e sociali di dolori cronici sono di grande portata. In un famoso ospedale Italiano ci sono degli affissi: Il dolore è inutile Quali sono le vostre domande in merito? © P. Forster & B. Buser

3 Ordine della lezione Ripetizione e sistemazione dei seguenti temi:
Classificazione di dolori cronici Diagnostica e approcci terapeutici Terapie di dolori Conseguenze di dolori Sinottica Esercizio Ogni tema richiederà ca dieci minuti © P. Forster & B. Buser

4 Classificazione di dolori cronici
La classificazione di dolori nella medicina accademica è molto più scientifica e completa della nostra popolare. E' anche necessario, perché dispone di strumenti molto più sofisticati delle nostre povere mani, rimedi e parole, sia in diagnostica sia in terapia. Una cosa è da imparare però, la distinzione in "Dolori neuropatici" e "Dolori nocicettivi. Secondo la mia esperienza, i dolori nocicettivi hanno sempre una componente "infiammatoria" (immunitaria) anche se mancano certi elementi della definizione classica. Si nota per esperienza terapeutica, perché i nostri antiinfiammatori danno quasi sempre sollievo, anche se spesso non bastano. Ricerche recenti confermano anche, che dei nocicettori cronicamente stimolati emanano diversi "neuroormoni" che chiamano delle rezioni immunitarie che a loro volta provocano nuovi stimolo. E il circolo vizioso è chiuso. autoprotettivi © P. Forster & B. Buser

5 Diagnostica e rimedi per dolori
La vera e propria diagnostica del dolore nel senso accademico lasciamo ai dottori e specialisti. Parecchi sono formati a farlo bene e dispongono anche dei strumenti necessari. E' importante non solo per la scelta di una terapia adatta, ma ha anche delle implicazioni sociali e economiche molto rilevanti. Non partecipando alla sanitocrazia mi astengo quindi. Si pensa alle conseguenze verso le assicurazioni sociali, se un dolore è diagnosticato come "fibromialgico" o "colpo di frusta". Non sono pagato per portare la responsabilità di una simile diagnosi, solo per le mie capacità o meno di mitigare il dolore. Se sono incerto per la mia cura, almeno in "malattie del dolore" chiedo una diagnosi medica e i relativi referti e analisi di laboratorio. Se ci pensano, so almeno se gli indicatori infiammatori (sedimentazione e proteina B-reattiva) sono nella norma o meno, se c'è un fattore reumatico e un paio di altre cose per farmi un'immagine nitido. Del resto, le tappe e visite per arrivare a un mio parere non sono essenzialmente diversi di quelli del dottore: Anamnesi accurata generale e specifica del dolore Visita corporea generale e completa Test funzionali secondo il tipo del dolore e sospetti Eventualmente test specifici neurologici Normalmente riesco così a decifrare le caratteristiche del specifico dolore al punto di potermi fare una ragionevole e plausibile spiegazione del meccanismo. E questo mi basta per riuscire a riflettere sulle misure da intraprendere e un piano terapeutico. © P. Forster & B. Buser

6 Terapie di dolori Di fianco ho elencato delle terapie di dolore come lo propone "Domschke et al.: Handbuch der medizinischen Therapien". Si vede che le proposte vanno dal rimedio al tocco fino alla parola, dalla comomilla alle morfine, dalla chirurgia al bagno distensivo, da cambiamento di abitudini alla psicologia di profondità. Si capisce, che mitigare dolori acuti con rimedi è un arte sanitaria praticata con successo da millenni, mentre la cura della malattia del dolore si fa (anche da millenni) con tecniche manuali e balneari. Tutte due richiedono conoscenza ed esperienza ma non uno studio universitario © P. Forster & B. Buser

7 Conseguenze di dolori Il dolore ha una dimensione:
Neurologica in quanto si tratta di segnali nervosi vegetativi: segnale per cambiare qualcosa tu mette in moto tanti meccanismi autonomi di funzionamento biologico (immunitario, ormonale, motorio, sonno, …) ma anche Psichica in quanto è percepito (amplificato o ammortizzato) coscientemente, influenzando notevolmente le funzioni sia corticali (di controllo) sia limbiche (emotive). Queste alterazioni d'umore causano normalmente gravi conseguenze sociali. Sociale in quanto coinvolge assicurazioni sociali vita lavorativa vita familiare integrazione sociale in genere Che si ripercuote sulla salute psichica e poi biologica. Inoltre è di tener presente: Il dolore fa scattare tipici processi di stress con tutte le conseguenze di aumentato rischio per numerevoli malattie. Dolore persistente si "cronifica" tramite processi di apprendimento nervoso Dolori persistenti originalmente non infiammatori possono diventare infiammatorie tramite emissione di mediatori infiammatori da parte di neuroni nocicettori Le paranoie salutistiche contro analgesici non chiedono, se il "minor male" è il dolore oppure gli effetti collaterali del farmaco. © P. Forster & B. Buser

8 Riassunto Domande e suggerimenti?
Riassumendo si può vedere il dolore nei suoi aspetti Causali (infezione, malattia, agenti esterni, …) Effetti anatomici / fisiologici Effetti biologici sistemici Manifestazione patologica Interventi terapeutici Conseguenze biologiche, psichiche e sociali Il disegnino sotto tenta di illustrare quattro die sei aspetti Nel lavoro pratico come artigiano di medicina popolare sarà meglio di ricordarsi ogni tantodella complessità, primo di fissarsi su delle soluzioni terapeuticamente facili, plausibili e garantito errate. Domande e suggerimenti? © P. Forster & B. Buser

9 Esercizio Cosa propone? ……………………………………………………………
La signora E.Z. di 54 anni si presenta in studio. Racconta con voce pressochè da capire, che soffre di dolori alla bassa schiena, quasi da non muoversi la mattina. I referti medici e la visita propria rivelano una artrite lombale. La muscolatura lombale è molto tesa, l'altra muscolatura "floscia". Gli esami di laboratorio dimostrano una decente infiammazione in corso e un'acidità urinaria di ca. pH 5 la mattina e ca. pH 6.5 la sera. La Signora è alta 1.67 m e pesa 73 kg. Mangia "normalmente borghese". E' piùttosto stiticha e non dorme troppo bene via di frequenti dolori notturni. Prende ogni tanto un sonnifero (Benzoediazepina) e il VIOXX (simile Salicilato) contro i dolori. Ogni tanto fa fisioterapia (lo detesta perché fa male) e ogni tanto fa Stretching (consiglio del fisioterapista) ma fa anche male. Preferisce di lavorare nel suo orto. Valori ematici e urinari sono del resto a posto. Pressione 115 / 65 mmHg, polso 86 min-1. Respirazione veloce e "piatta". L'anamnesi un po più profonda dimostra, che soffre anche di disturbi menopausali (sbalzi d'umore, stanchezza cronica, …). Si sente abbastanza inutile dopo che i figli sono usciti di casa e ha un bravo marito con interessi suoi. Si preoccupa di sua mamma che sta malissimo di salute. La sua originale professione come laborantina non può e non vuole riprendere, perché troppo ha cambiato nei trent'anni che non esercita più. Cosa propone? …………………………………………………………… © P. Forster & B. Buser