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John Dewey Teoria pedagogica

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Presentazione sul tema: "John Dewey Teoria pedagogica"— Transcript della presentazione:

1 John Dewey Teoria pedagogica

2 L’IMMATURITA’ È una potenzialità dello sviluppo che si esprime nel desiderio di affrontare il mondo Il passaggio che prevede corrisponde alla sua teoria della conoscenza. Ovvero Pensiero pratico riflessività Pensiero astratto

3 Riflettere Tendere verso il futuro dubbio
Staccarsi dall’immediato per vedere il problema nella massima oggettività possibile. dubbio Superando uno stato di

4 Condizione essenziale
Passione

5 Pensiero e motivazioni non possono essere elementi distinti E’ una spinta psicologica che dà unità all’ESPERIENZA ADATTAMENTO ALLE CONDIZIONI DELLA PROPRIA EPOCA MA IN UN CONTESTO CHE TENDE AL FUTURO

6 CONSEGUENTEMENTE Pagina 74
C’è una stupenda idea di attività educativa e di scuola! Si sottolinea la dimensione collettiva e critica.

7 Pensiero riflessivo, democrazia e educazione
È decisamente desiderabile, e in certe condizioni realizzabile, che tutti gli uomini diventino scientifici nei loro atteggiamenti: genuinamente intelligenti nei loro modi di pensare e di agire. Si tratta di un obiettivo realizzabile perché tutte le persone normali hanno quelle potenzialità che rendono questo risultato possibile. Ed è un obiettivo da auspicare, perché questo atteggiamento costituisce in sostanza, la sola e definitiva alternativa al pregiudizio, al dogma, all’autorità, all’uso coercitivo della forza in difesa di interessi particolari. John Deweye il pensiero riflessivo L’unità della scienza come problema sociale, 1938, p. 37

8 SECONDA CONSIDERAZIONE
PRIMA CONSIDERAZIONE LA DEMOCRAZIA SI NUTRE DI SCIENTIFICITA’ IN QUANTO IL PERSIERO SCIENTIFICO RIFIUTA IL PRINCIPIO DI AUTORITA’ PERCHE’ SI è ALLA RICERCA DI CONDIZIONI MIGLIORI DI ADATTAMENTO. SECONDA CONSIDERAZIONE LA DEMOCRAZIA ASSICURA IL PROGESSO perché PERMETTE IL CONTRIBUTO DI TUTTI, INFATTI VIENE RICHIESTA LA DIVERSIFICAZIONE PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI COMUNI = IL BENE COMUNE TERZA CONSIDERAZIONE IL BENE COMUNE è FRUTTO DI UNA SCELTA PENSANDO Al FUTURO scegliendo FRA ALTERNATIVE DIVERSE

9 Conseguenza Usare il linguaggio in modo autentico e intelligente
Coltivare il confronto Ridefinire gli scopi comuni Rafforzare i valori personali Definire i propri obiettivi Usare il linguaggio in modo autentico e intelligente Insegnanti inclusi!!!!!

10 ? Non a partire da un metodo e da un modello: “Quasi completamente affidati agli insegnanti della scuola; c’è stato uno sviluppo graduale dei principi e dei metodi educativi, non una dotazione precostituita di essi”.(Scuola e società, 117). “Gli insegnanti cominciarono con punti interrogativi piuttosto che con regole fisse”.

11 Come si fa RISOLVENDO PROBLEMI CFR P80

12 Il sapere non è fisso e definito
È un sistema elastico basato sull’esperienza L’esperienza è fluida

13 Poiché l’esperienza è fluida la didattica non può essere teorizzata
Insegnare è un’arte

14 Qualità dell’esperienza
Tutto dipende dalla qualità dell’esperienza. Criteri e principi: 1) CONTINUITA’: ogni esperienza riceve qualcosa da quelle che l’hanno preceduta e modifica in qualche modo la qualità di quelle che seguiranno. Crescere come svolgimento: il crescere in un modo promuove o ritarda la crescenza in generale?

15 Tocca all’educatore rendersi conto in quale direzione si muove un’esperienza.
Quali esperienze avviano ad un aumento di crescenza?

16 2) INTERAZIONE o collegamento: situazione e interazione non concepibili separatamente. Ogni esperienza autentica ha un aspetto ATTIVO che modifica in qualche modo le condizioni sotto cui si compie l’esperienza stessa. Facendo esperienze, passando da una situazione ad un’altra, l’ambiente di una persona si espande o si contrae.

17 A nessuna materia in sè si può attribuire valore educativo.
Bisogna adattare il materiale ai bisogni e alle attitudini. Non materie isolate scisse dall’esperienza. Scuola come preparazione alla vita? No, come vita.

18 Il controllo sociale Ogni ragazzo che gioca segue delle regole: la situazione controlla socialmente. Nelle scuole tradizionali: il controllo era dall’insegnante. Scuole nuove: dalla natura stessa del lavoro. Ci vuole un PIANO intelligente

19 La natura della libertà
Non vuol dire libertà di movimento o con un lato esterno o fisico dell’attività Il silenzio è una virtù? Nell’officina non c’è silenzio. La libertà non è un fine in sé: è potere di fare progetti, di giudicare Meta: potere di autocontrollo

20 Le quattro questioni da risolvere perché la scuola sia vita
1)Come fare per portare la scuola in un rapporto più stretto con la vita della casa e del vicinato? (unità dell’esperienza del ragazzo)

21 2)Cosa fare per introdurre nello studio della storia, della scienza e dell’arte degli argomenti realmente significativi nella vita del ragazzo?

22 3)Come procedere perché l’esperienza e l’attività costituiscano lo sfondo di questi insegnamenti? Cioè fare in modo che l’esperienza e le attività di ogni giorno costituiscano sempre lo sfondo delle abilità del leggere e dello scrivere e dell’adoperare in modo intelligente i numeri? Uso e applicabilità dei numero e del linguaggio.

23 4)Come rivolgere l’attenzione alle capacità e ai bisogni individuali dell’allievo? (piccoli gruppi).
“Il nostro problema sociale si è che il metodo, lo scopo, la comprensione esistano nella coscienza di chi opera, che la sua attività abbia significato per lui stesso”.

24 Mezzi Lavoro d’officina, falegnameria Tessile
Di cucina (“Dove si impara non solo a cuocere le uova, ma il principio incluso nella cottura delle uova”(p )) Conoscenza ambiente (geografia, storia, scienza)

25 L’esperimento di Chicago
FONDATA SUI LABORATORI a carattere ludico (7 anni) Anno ponte basato sull’avviamento al lavoro scolastico Menù

26 Ci vuole attività intelligente che è distinta dall’attività senza meta.
Metodo scientifico: modello ed ideale dell’intelligente esplorazione.

27 Il controllo sociale Ogni ragazzo che gioca segue delle regole: la situazione controlla socialmente. Nelle scuole tradizionali: il controllo era dall’insegnante. Scuole nuove: dalla natura stessa del lavoro. Ci vuole un PIANO intelligente

28 La natura della libertà
Non vuol dire libertà di movimento o con un lato esterno o fisico dell’attività Il silenzio è una virtù? Nell’officina non c’è silenzio. La libertà non è un fine in sé: è potere di fare progetti, di giudicare Meta: potere di autocontrollo

29 In pratica Occorre rafforzare l’individuo in una società fortemente mutevole. Ricorda……. Siamo in Usa quindi la patria del self made man, che fa crescere con le sue capacità la sua comunità, il suo stato. La patria degli uomini liberi e coraggiosi!


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