Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoManuela Esteves Azevedo Modificato 6 anni fa
1
COMMERCIO INTERNAZIONALE E TECNOLOGIA: IL MODELLO RICARDIANO
2 COMMERCIO INTERNAZIONALE E TECNOLOGIA: IL MODELLO RICARDIANO 1 Le cause del commercio internazionale 2 Il modello ricardiano 3 La determinazione del pattern di commercio internazionale 4 La determinazione dei prezzi internazionali 5 Conclusioni
2
Sommario Le cause del commercio internazionale Il modello ricardiano
La prossimità Le risorse Il vantaggio assoluto Il vantaggio comparato Il modello ricardiano Il Paese H Il Paese F Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
3
Sommario La determinazione del pattern di commercio internazionale
L’equilibrio del commercio internazionale La determinazione dei salari nei Paesi La determinazione dei prezzi internazionali La curva di offerta di esportazioni di H La curva di domanda di importazioni di F Conclusioni Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
4
Obiettivi didattici Comprendere le cause del commercio internazionale
Distinguere tra vantaggio assoluto e vantaggio comparato Comprendere il modello ricardiano Comprendere l’equilibrio di autarchia usando la PPF e le curve di indifferenza per ogni Paese Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
5
Obiettivi didattici Comprendere come si determina il pattern di commercio internazionale Comprendere come determinare i prezzi e i salari nei Paesi Comprendere come derivare la curva di offerta di esportazioni e la curva di domanda di importazioni Comprendere l’equilibrio del commercio internazionale Comprendere come determinare la ragione di scambio di un Paese e l’influenza che essa ha su quel Paese Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
6
Introduzione Perché gli Stati Uniti importano dei beni che potrebbero produrre internamente grazie alla loro notevole capacità manifatturiera? La prima parte di questo libro analizza le diverse cause del commercio internazionale: Le differenze nella tecnologia Le differenze nella quantità totale di risorse Le differenze nei costi di outsourcing La prossimità fra i Paesi Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
7
Introduzione Questo capitolo si concentra sul modo in cui le differenze tecnologiche tra Paesi influenzano il commercio. Questo modello prende il nome di modello ricardiano, perché fu proposto dall’economista del XIX secolo David Ricardo. Esso mostra come il livello di tecnologia di un Paese influenzi i salari pagati ai lavoratori: Paesi con tecnologie migliori hanno salari maggiori. Lo usiamo per spiegare il pattern di commercio di un Paese, cioè i prodotti che un Paese esporta ed importa. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
8
Le cause del commercio internazionale
La prossimità Più vicini sono i Paesi, minori sono i costi di trasporto. Per esempio, il principale partner commerciale della maggior parte dei Paesi europei è un altro Paese europeo. La prossimità induce spesso i Paesi ad associarsi in un’area di libero scambio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
9
Le cause del commercio internazionale
Le risorse Un Paese può essere dotato di risorse che gli conferiscono un vantaggio nella produzione di determinati beni. Un Paese con molta neve potrebbe essere avvantaggiato nella produzione di snowboard. La geografia comprende le risorse naturali (come la terra e i minerali), le risorse di lavoro e di capitale. Le risorse sono chiamate anche fattori di produzione, ad esempio la terra, il lavoro e il capitale impiegati per produrre beni e servizi. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
10
Le cause del commercio internazionale
Le risorse Alcuni Paesi producono beni semilavorati la cui produzione viene terminata in un altro Paese. Snowboard semilavorati prodotti in Messico Il commercio di beni semilavorati è un esempio di outsourcing, un fenomeno che si verifica quando la produzione è dislocata in diversi Paesi e tra essi si commerciano prodotti semilavorati. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
11
Le cause del commercio internazionale
Il vantaggio assoluto Quando un Paese possiede la migliore tecnologia per produrre un bene, ha un vantaggio assoluto nella produzione di quel bene. La Germania ha un vantaggio assoluto nella produzione di snowboard. Perché allora se ne importano così tanti dalla Cina? O perché gli Stati Uniti non producono semplicemente gli snowboard? Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
12
Le cause del commercio internazionale
Il vantaggio comparato Il vantaggio assoluto non è in effetti una buona spiegazione del pattern di commercio. Il vantaggio comparato è la spiegazione principale del commercio tra Paesi. Un Paese ha un vantaggio comparato nei beni che produce meglio rispetto ad altri beni. La Cina non ha un vantaggio assoluto rispetto agli Stati Uniti, ma è relativamente più efficiente nella produzione di snowboard rispetto alla produzione di altri beni. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
13
Il modello ricardiano Per sviluppare il modello ricardiano di commercio internazionale lavoreremo con un esempio con due beni: il grano e la stoffa. Il grano e altri cereali sono tra le principali esportazioni degli Stati Uniti e dell’Europa. In questi Paesi si importano svariati tipi di stoffa. Il Paese domestico H esporterà grano e importerà stoffa. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
14
Il modello ricardiano Il Paese H
Assumiamo che il lavoro sia l’unico fattore produttivo utilizzato per produrre entrambi i beni. Un lavoratore può produrre 4 bushel di grano o 2 iarde di stoffa. Il prodotto marginale del lavoro è la produzione aggiuntiva ottenuta usando un’unità addizionale di lavoro. MPLG = 4 e MPLS = 2. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
15
Il modello ricardiano La frontiera delle possibilità produttive di H
Possiamo usare i prodotti marginali del lavoro per costruire la PPF di H. Supponiamo che in H ci siano 25 lavoratori. Se tutti i lavoratori fossero impiegati nella produzione di grano, il Paese potrebbe produrre 100 bushel. Se fossero tutti impiegati nel settore della stoffa se ne potrebbero produrre 50 iarde. La PPF unisce questi due punti. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
16
Il modello ricardiano Facendo i calcoli possiamo vedere:
Lavoro = 25, MPLG = 4, MPLS = 2 QG = MPLG(L) = 4(25) = 100 QS = MPLS(L) = 2(25) = 50 Si deriva come PPF una linea retta. La rappresentazione della PPF come una retta è una caratteristica peculiare del modello ricardiano. Si assume che i prodotti marginali del lavoro siano costanti. Non ci sono rendimenti decrescenti perché il modello trascura l’impiego di altre risorse. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
17
Il modello ricardiano L’inclinazione della PPF è data dal rapporto tra i prodotti marginali dei due beni. L’inclinazione è anche pari al costo opportunità del grano, cioè la quantità di stoffa a cui si deve rinunciare per ottenere un’unità aggiuntiva di grano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
18
Il costo opportunità Rose Computer Stati Uniti 10 milioni 100 mila
Sud America 30 mila Milioni di Rose Centinaia di Computer Stati Uniti -10 +100 Sud America +10 -30 Totale +70
19
Il modello ricardiano Figura 2.1
Figura 2.1 La frontiera delle possibilità produttive di H. La PPF di H è una linea retta tra 50 iarde di tessuto e 100 bushel di grano. L’inclinazione della PPF è uguale all’opposto del costo opportunità del grano, che è definito come la quantità di stoffa a cui si deve rinunciare (iarde) per ottenere 1 bushel in più di grano. Analogamente, il valore dell’inclinazione può essere espresso come rapporto tra i prodotti marginali del lavoro per i due beni. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
20
Il modello ricardiano La curva di indifferenza di H
Data la PPF di H, che combinazione di grano e stoffa produrrà effettivamente H? La risposta dipende dalla domanda per i due beni. La domanda può essere rappresentata usando una curva di indifferenza. Una curva di indifferenza rappresenta le combinazioni di due beni che un Paese può consumare ricevendo il medesimo livello di soddisfazione. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
21
Il modello ricardiano Tutti i punti su una curva di indifferenza permettono lo stesso livello di utilità. I punti che giacciono su curve di indifferenza più elevate conferiscono un’utilità maggiore. Le curve di indifferenza sono comunemente impiegate per mostrare le preferenze di un individuo. Ma qui le utilizziamo per mostrare le preferenze di un intero Paese. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
22
Il modello ricardiano Figura 2.2 Il Paese è indifferente tra A e B
Il Paese sta meglio su U2, ma non può produrre così tanto. U0<U1<U2 Figura 2.2 Equilibrio di H senza commercio internazionale. I punti A e B giacciono sulla stessa curva di indifferenza e danno ai consumatori di H il livello di utilità U1. Il livello maggiore di utilità di H sulla PPF si ottiene nel punto A, che rappresenta l’equilibrio senza commercio internazionale. Anche il punto D si trova sulla PPF, ma darebbe un’utilità inferiore. Il punto C rappresenta un livello di utilità più elevato, ma è oltre la PPF e perciò non è raggiungibile in assenza di commercio internazionale. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
23
Il modello ricardiano L’equilibrio in H
Senza commercio, la PPF costituisce un vincolo di bilancio per il Paese. Con mercati perfettamente competitivi, il Paese produrrà nel punto di utilità massima dati i vincoli imposti dalla PPF. Nel grafico, il livello massimo di utilità che si può raggiungere rimanendo sulla PPF è U1 in corrispondenza del punto A. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
24
Il modello ricardiano L’equilibrio in H
Il punto A è l’equilibrio senza commercio. Il Paese può raggiungere il punto A attraverso la produzione interna. L’ipotesi di concorrenza perfetta ci assicura che il Paese termini in un equilibrio corrispondente alla più alta utilità possibile. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
25
Il modello ricardiano Figura 2.2
Il Paese potrebbe produrre nel punto D, ma riceve un livello di utilità maggiore nel punto A. Il punto A, su U1, è la migliore combinazione che il Paese può scegliere. Figura 2.2 Equilibrio di H senza commercio internazionale. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
26
Il modello ricardiano Costo opportunità e prezzi
L’inclinazione della PPF rappresenta il costo opportunità di un bushel aggiuntivo di grano. In concorrenza perfetta, il costo opportunità del grano è pari al prezzo del grano. Il prezzo riflette il costo opportunità di un bene. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
27
Il modello ricardiano Salari Determinazione dei salari
Con mercati concorrenziali, le imprese assumono lavoratori fino al punto in cui il salario orario è pari al valore di un’ora addizionale di produzione. Il valore di un’ora aggiuntiva di lavoro è uguale alla quantità di beni prodotta in quell’ora (MPL) moltiplicata per il prezzo del bene. si assumono lavoratori fino al punto in cui il salario è pari a P*MPL in ogni settore. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
28
Il modello ricardiano Salari
In mercati concorrenziali, il lavoro può spostarsi liberamente tra settori. I lavoratori si sposteranno nel settore in cui i salari sono maggiori. Lo spostamento continuerà fino a quando i salari nei due settori sono tra loro uguali. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
29
Il modello ricardiano Data l’uguaglianza tra i salari otteniamo:
Il membro di destra è l’inclinazione della PPF e il costo opportunità di ottenere un bushel aggiuntivo di grano. Il membro di sinistra è il prezzo relativo del grano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
30
Il modello ricardiano Il rapporto tra i prezzi, PG/PS, denota sempre il prezzo relativo del bene al numeratore in termini di unità a cui si deve rinunciare del bene al denominatore. L’inclinazione della PPF è pari al prezzo relativo del grano, il bene riportato sull’asse orizzontale. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
31
Il modello ricardiano Il Paese F
Ipotizziamo che la tecnologia di F sia inferiore rispetto a quella di H. F ha uno svantaggio assoluto nella produzione sia di grano sia di stoffa rispetto ad H. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
32
Il modello ricardiano Il Paese F
La frontiera delle possibilità produttive di F Supponete che un lavoratore di F possa produrre un bushel di grano o una iarda di stoffa. MPL*G = 1, MPL*S = 1 Supponete che ci siano 100 lavoratori disponibili nel Paese F. Se tutti i lavoratori fossero impiegati nel grano, se ne potrebbero produrre 100 bushel. Se tutti fossero impiegati nel settore della stoffa, se ne potrebbero produrre 100 iarde. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
33
Il modello ricardiano Figura 2.3
Figura 2.3 La frontiera delle possibilità produttive di F. La PPF di F è una linea retta tra 100 iarde di stoffa e 100 bushel di grano. L’inclinazione della PPF è uguale all’opposto del costo opportunità del grano, definito come la quantità di stoffa a cui si deve rinunciare (1 iarda) per ottenere 1 bushel aggiuntivo di grano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
34
Il modello ricardiano Il vantaggio comparato
Partendo da questi dati, possiamo introdurre il concetto di costo opportunità della produzione di ciascun bene in ciascun Paese. Date le informazioni sul costo opportunità, possiamo determinare i vantaggi comparati in ciascun Paese per ciascun bene. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
35
Costo opportunità dei beni in H e in F
Il modello ricardiano Costo opportunità dei beni in H e in F Stoffa (1 iarda) Grano (1 bushel) H 2 bushel di grano ½ iarda di stoffa F 1 bushel di grano 1 iarda di stoffa Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
36
Il modello ricardiano Il vantaggio comparato
Un Paese ha un vantaggio comparato in un bene quando il costo opportunità di quel bene è inferiore al suo costo opportunità nell’altro Paese. Osservando la tabella possiamo vedere che F ha un vantaggio comparato nella produzione di stoffa. Il costo opportunità della stoffa in F è inferiore. H ha un vantaggio comparato nella produzione di grano. Il costo opportunità del grano in H è inferiore. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
37
Il modello ricardiano L’equilibrio in F
Anche le preferenze di F possono essere rappresentate da una curva di indifferenza. La sua economia produce nel punto di massima utilità per il Paese dato il vincolo della PPF. L’inclinazione della PPF è il costo opportunità del grano. Il prezzo relativo del grano in autarchia è P*G/P*S = 1. Il prezzo relativo di F è maggiore del prezzo relativo del grano in autarchia in H: PG/PS = ½ . La differenza tra i prezzi relativi riflette il vantaggio comparato di H nella produzione di grano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
38
Il modello ricardiano – Paese F
Figura 2.4 Figura 2.4 Equilibrio di F senza commercio internazionale. Il livello massimo di utilità di F sulla PPF è raggiunto nel punto A*, l’equilibrio di autarchia. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
39
Vantaggio comparato nell’abbigliamento, nel tessile e nel grano
I settori statunitensi del tessile e abbigliamento fronteggiano un’intensa concorrenza. Burlington Industries nel gennaio 1999 ha annunciato che avrebbe ridotto la sua capacità di produzione del 25% a causa delle importazioni dall’Asia. Dopo i licenziamenti, impiegava persone negli Stati Uniti e aveva ricavi pari a 1,6 miliardi di dollari nel 1999. Il fatturato per occupato era perciò dollari. Questo valore è pari alla media dei produttori statunitensi di abbigliamento. Il settore tessile è ancora più produttivo, con un fatturato annuale per occupato di dollari negli Stati Uniti. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
40
Vantaggio comparato nell’abbigliamento, nel tessile e nel grano
In Cina, invece, il fatturato per occupato è solo di dollari nell’abbigliamento e di nel tessile. Gli Stati Uniti sono 7 volte più produttivi nell’abbigliamento e 16 volte più produttivi nel tessile. Quindi gli Stati Uniti hanno un vantaggio assoluto in questi beni. Gli Stati Uniti producono 27,5 bushel di grano per ora di lavoro. La Cina produce solo 0,1 bushel di grano per ora di lavoro. Gli Stati Uniti sono quindi 275 volte più produttivi nella produzione di grano. Di conseguenza hanno un vantaggio assoluto nel grano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
41
Vantaggio comparato nell’abbigliamento, nel tessile e nel grano
Poiché il vantaggio assoluto degli Stati Uniti nel settore del grano è superiore a quello di cui godono nel settore della stoffa, hanno un vantaggio comparato nella produzione di grano. La Cina ha il vantaggio comparato nell’abbigliamento e nel tessile perché il suo svantaggio produttivo rispetto agli Stati Uniti è inferiore che nel caso del grano. Questo spiega perché gli Stati Uniti importano abbigliamento e tessile dalla Cina nonostante l’elevata produttività domestica. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
42
Si può creare un vantaggio comparato? Il caso di “Icewine”
In generale, assumiamo che un Paese abbia un vantaggio comparato in un bene. Alcuni Paesi hanno un vantaggio comparato nella produzione di vino. Un Paese può creare un vantaggio comparato? Le regioni con temperature rigide non sono adatte ai produttori di vino perché le uve patiscono il freddo. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
43
Si può creare un vantaggio comparato? Il caso di “Icewine”
La regione canadese delle Cascate del Niagara ha iniziato a produrre un vino chiamato “Icewine” nel 1983; ora viene prodotto anche nella British Columbia. I grappoli vengono fatti gelare sulla vigna prima della vendemmia. Il sapore unico del vino ha creato una domanda relativamente elevata. Ciò ha generato un vantaggio comparato in un certo tipo di vino, anche se il Canada non gode di un tale vantaggio nella produzione di vino tradizionale. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
44
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Che cosa succede quando si commerciano i beni tra H e F? Vediamo che il prezzo relativo di autarchia del Paese determina quale prodotto sarà esportato e quale importato. Il prezzo relativo di autarchia di un bene è uguale al suo costo opportunità. Quindi, il pattern di esportazioni ed importazioni sarà determinato dai costi opportunità in ciascun Paese, ovvero dal loro vantaggio comparato. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
45
La determinazione del pattern di commercio internazionale
L’equilibrio del commercio internazionale Il prezzo relativo della stoffa in F è P*S/P*G = 1. Il prezzo relativo della stoffa in H è PS/PG = 2. Quindi F vorrà esportare la stoffa in H: la produce per 1 dollaro e la esporta per un prezzo maggiore di 1 dollaro. Per il grano vale il contrario. H esporterà grano e F esporterà stoffa. Entrambi i Paesi esportano il bene nel quale hanno un vantaggio comparato. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
46
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Come si realizza il commercio Quando H esporta il grano, la quantità di grano venduta in H si riduce. Il prezzo del grano in H è spinto al rialzo. Una quantità maggiore di grano entra nel mercato di F. Il prezzo del grano in F si riduce. Quando F esporta stoffa, la quantità venduta internamente si riduce e il prezzo della stoffa in F aumenta. Il prezzo della stoffa in H si riduce. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
47
La determinazione del pattern di commercio internazionale
L’equilibrio del commercio internazionale Due Paesi si trovano in un equilibrio di scambio quando: Il prezzo relativo di ogni bene è il medesimo in entrambi i Paesi. La quantità di ciascun bene che ciascun Paese desidera commerciare è la medesima. Per comprendere l’equilibrio del commercio internazionale dobbiamo fare due cose: Determinare il prezzo relativo del grano o della stoffa nell’equilibrio di commercio internazionale. Studiare come il passaggio da equilibrio di autarchia a equilibrio di commercio internazionale influenza la produzione ed il consumo sia in H sia in F. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
48
La determinazione del pattern di commercio internazionale
L’equilibrio di commercio internazionale Il prezzo relativo del grano nell’equilibrio di commercio internazionale sarà compreso tra i prezzi relativi di autarchia nei due Paesi. Per ora assumiamo che il prezzo di libero scambio PS/PG sia 2/3. Tale prezzo si trova tra i prezzi di autarchia pari a ½ in H e a 1 in F. Possiamo prendere ora questo prezzo e vedere come il commercio internazionale influenza la produzione e il consumo in ciascun Paese. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
49
La determinazione del pattern di commercio internazionale
La variazione della produzione e del consumo I produttori di grano di H guadagnano più del costo opportunità vendendolo a F. Perciò in H le risorse di lavoro si sposteranno verso la produzione di grano e aumenta la produzione. Si ricordi che i salari sono pari al prezzo del bene moltiplicato per il prodotto marginale del lavoro. Date le informazioni prima riportate, possiamo calcolare il rapporto tra i salari nei due settori. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
50
La determinazione del pattern di commercio internazionale
I lavoratori di H vorranno lavorare nel grano e non si produrrà stoffa. Con commercio internazionale, H si specializzerà completamente nella produzione di grano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
51
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Il commercio internazionale H può esportare grano al prezzo relativo internazionale di 2/3. Per ogni bushel di grano che esporta, ottiene in cambio 2/3 di iarda di stoffa. Nella figura 2.5 riportiamo questa situazione per ottenere una nuova retta dei prezzi che mostra il prezzo relativo mondiale. La retta dei prezzi mondiali mostra l’insieme delle possibilità di consumo che un Paese può raggiungere specializzandosi in un solo bene e commerciando. Attenzione! Si tratta solo di possibilità di consumo, perché le possibilità di produzione sono sempre vincolate dalla PPF. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
52
La determinazione del pattern di commercio internazionale
La nuova retta dei prezzi mondiali, PG/PS = 2/3, ci mostra il nuovo insieme delle possibilità di consumo U1 A Grano, QG (bushel) Stoffa, QS (iarde) B Produzione di H 50 25 Il Paese può raggiungere un’utilità maggiore grazie alle nuove possibilità di consumo U2 Retta dei prezzi mondiali, Inclinazione = –2/3 Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
53
La determinazione del pattern di commercio internazionale
H produce 100 bushel di grano, ma ne consuma solo 40, perciò le esportazioni sono pari a 60. Retta dei prezzi mondiali, Inclinazione = –2/3 U2 U1 Grano, QG (bushel) Stoffa, QS (iarde) 50 100 H produce 0 iarde di stoffa ma ne consuma 40, perciò le importazioni sono pari a 40. Consumo di H 40 C H importa 40 iarde di stoffa 25 A Produzione di H B 40 50 H esporta 60 bushel di grano Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
54
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Retta dei prezzi mondiali, Inclinazione = –2/3 Figura 2.5 Figura 2.5 Equilibrio con commercio internazionale in H. Con un prezzo relativo mondiale del grano pari a 2/3, H produrrà nel punto B. Attraverso il commercio internazionale, H è in grado di esportare ogni bushel di grano che produce in cambio di 2/3 di iarda di stoffa. Poiché il grano è esportato, H si muove lungo la linea dei prezzi mondiali BC e consuma nel punto C, al punto di tangenza con la curva di indifferenza, perché questa è la curva di utilità più elevata che tocca la retta dei prezzi mondiali. Dati questi livelli di produzione e di consumo, possiamo vedere che le esportazioni totali sono pari a 60 bushel di grano in cambio dell’importazione di 40 iarde di stoffa e che inoltre H consuma 10 bushel in meno di grano e 15 iarde in più di stoffa rispetto al paniere consumato in autarchia. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
55
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Il commercio internazionale Il commercio internazionale crea per il Paese delle possibilità di consumo non disponibili in autarchia. H ora può spostarsi su una curva di indifferenza più alta rispetto a quella che raggiungerebbe senza commercio. Questa è la prima dimostrazione dei guadagni dallo scambio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
56
Il pattern di commercio internazionale e i guadagni dallo scambio
Il pattern di commercio e i guadagni dallo scambio Dalla figura 2.5, possiamo anche vedere che le esportazioni e le importazioni di H sono uguali se valutate nella stessa unità di misura. H esporta 60 bushel di grano. Moltiplicando questa quantità per il prezzo del grano in termini di stoffa, 2/3, il risultato è 40, ovvero pari alla quantità di stoffa importata. Ora si consideri F, le cui condizioni vengono rappresentate nella figura 2.6. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
57
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Figura 2.6 Figura 2.6 Equilibrio con commercio internazionale in F. Con un prezzo relativo mondiale del grano pari a 2/3, la produzione di F avviene nel punto B*. Attraverso il commercio internazionale, F è in grado di esportare 2/3 di iarda di stoffa in cambio di 1 bushel di grano, scendendo lungo la retta dei prezzi mondiali B*C*. Il consumo di F avviene nel punto C* e le esportazioni totali sono pari a 40 iarde di stoffa in cambio di 60 bushel di grano di importazioni. Rispetto al suo consumo di grano e stoffa in autarchia (punto A*), F consuma 10 bushel di grano in più e 10 iarde in più di stoffa. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
58
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Il pattern di commercio e i guadagni dallo scambio Ciascun Paese esporta il bene nel quale ha un vantaggio comparato. Ciò conferma che il pattern di commercio è determinato dal vantaggio comparato. È il primo insegnamento del modello ricardiano. Ci sono guadagni dallo scambio per entrambi i Paesi. È il secondo insegnamento del modello ricardiano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
59
La determinazione del pattern di commercio internazionale
Il pattern di commercio e i guadagni dallo scambio Non abbiamo però ancora determinato il livello dei salari nei due Paesi. I prezzi relativi convergono. Accade lo stesso ai salari? I salari aumentano in ciascun Paese, ma non convergono. Sono determinati dal vantaggio assoluto e non dal vantaggio comparato. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
60
La determinazione dei salari nei due Paesi
Come si è detto prima, con mercati del lavoro concorrenziali, le imprese pagano ai lavoratori il valore del loro prodotto marginale. Dato che H produce e esporta grano, i lavoratori di H saranno pagati in termini di questo bene. Il salario reale è MPLG = 4 bushel di grano. I lavoratori venderanno il grano sul mercato mondiale al prezzo relativo PG/PS = 2/3. In questo modo possiamo calcolare il salario reale in termini di stoffa: (PG/PS)MPLG = (2/3)4 = 8/3 iarde. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
61
La determinazione dei salari nei due Paesi
Possiamo seguire lo stesso ragionamento per F. In sintesi: Il salario reale di H è 4 bushel di grano 8/3 iarde di stoffa Il salario reale di F è 3/2 bushel di grano 1 iarda di stoffa I lavoratori di F guadagnano meno dei lavoratori di H secondo quanto misurato dalla capacità di acquisto di entrambi i beni. Ciò riflette il vantaggio assoluto di H nella produzione di entrambi i beni. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
62
La determinazione dei salari nei due Paesi
I salari sono determinati dal vantaggio assoluto mentre il commercio è determinato dal vantaggio comparato. Questi due risultati vanno di pari passo. L’unico modo in cui un Paese con tecnologie arretrate può esportare a un prezzo che altri sono disposti a pagare è avere bassi salari. Quando un Paese sviluppa tecnologie migliori, i suoi salari aumentano. I lavoratori stanno meglio perché ricevono salari maggiori. Con l’apertura al commercio internazionale, il modello ricardiano prevede un aumento dei salari reali. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
63
La determinazione dei salari nei due Paesi
Lo possiamo vedere nel mondo reale Si stima che il reddito pro-capite in Cina nel 1978 fosse di 925 dollari. Nel 2000, il reddito pro-capite in Cina era aumentato a 3750 dollari. Il reddito pro-capite in India è più che raddoppiato da 1180$ nel 1978 a 2480$ nel 2000. Si ritiene che per questi Paesi l’opportunità di commerciale liberamente a livello internazionale sia stata cruciale per accrescere gli standard di vita. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
64
La produttività del lavoro e i salari
La produttività del lavoro può essere misurata come valore aggiunto per ora nella produzione. Il valore aggiunto è la differenza tra i ricavi delle vendite in un settore e i costi degli input intermedi. È uguale ai pagamenti al lavoro e al capitale in un settore. Il modello ricardiano ignora il capitale, perciò possiamo misurare la produttività del lavoro come valore aggiunto diviso per il numero di ore lavorate, o valore aggiunto per ora. La figura 2.7 mostra il valore aggiunto per ora nella produzione in alcuni Paesi. I Paesi con la produttività del lavoro maggiore pagano anche salari maggiori, proprio come previsto dal modello ricardiano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
65
La produttività del lavoro e i salari
Figura 2.7: Produttività del lavoro e salari nel 2001 Figura 2.7 Produttività del lavoro e salari nel La produttività del lavoro è misurata dal valore aggiunto per ora di lavoro e può essere confrontata con i salari pagati nella manifattura in diversi Paesi. La classifica generale in termini di produttività del lavoro – dal maggiore al minore – è la stessa che si ottiene in termini di salari: Paesi con una produttività del lavoro maggiore pagano salari maggiori, proprio come prevede il modello ricardiano. Fonte: Dipartimento del lavoro negli Stati Uniti, Bureau of Labor Statistics. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
66
La produttività del lavoro e i salari
Possiamo anche osservare la relazione tra produttività e salari nel tempo. La figura 2.8 mostra che l’andamento in generale crescente della produttività si associa ad una tendenza all’aumento dei salari. Anche questo è previsto dal modello ricardiano. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
67
La produttività del lavoro e i salari
Figura 2.8 Figura 2.8 Produttività del lavoro e salari nel tempo. Possiamo anche rappresentare nel tempo l’andamento della produttività del lavoro e dei salari. L’andamento in generale crescente della produttività del lavoro si associa all’aumento dei salari, come previsto dal modello ricardiano. Fonte: Dipartimento del Lavoro, Bureau of Labor Statistics. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
68
La determinazione dei prezzi internazionali
Nell’analisi precedente abbiamo ipotizzato che il prezzo mondiale del grano fosse 2/3. In realtà il prezzo mondiale è determinato dal mercato delle esportazioni e delle importazioni. Deriviamo una curva di offerta di esportazioni di H. Mostra la quantità che H desidera esportare per ogni valore assunto dal prezzo relativo. Analogamente deriviamo la curva di domanda di importazioni di F. Mostra la quantità di grano che F desidera importare per ogni valore assunto dal prezzo relativo. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
69
La determinazione dei prezzi internazionali
La curva di offerta di esportazioni di H Possiamo usare i dati presentati in precedenza per derivare una curva di offerta di esportazioni. Il grafico della curva di offerta di esportazioni presenta sull’asse verticale il prezzo relativo del grano e sull’asse orizzontale la quantità di grano. Abbiamo visto precedentemente che a un prezzo relativo pari a 2/3 corrispondono esportazioni pari a 60 bushel. Primo punto della curva di offerta di esportazioni: distanza orizzontale tra i punti B e C nella figura 2.9(a) e il punto C’ nella figura 2.9(b). Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
70
La determinazione dei prezzi internazionali
Per ottenere altri punti della curva di offerta di esportazioni consideriamo l’equilibrio di autarchia. Quando il prezzo relativo del grano è ½, le esportazioni di grano di H sono pari a zero (equilibrio di autarchia). Punti A e A’ nella figura 2.9 Per il terzo punto, consideriamo un prezzo relativo del grano pari a ½. In corrispondenza di questo prezzo, H potrebbe esportare grano in cambio di stoffa. La produzione potrebbe spostarsi dal punto A in qualsiasi altro punto della PPF. I lavoratori desidereranno spostarsi da un settore all’altro fino a quando i salari si uguagliano tra settori. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
71
La determinazione dei prezzi internazionali
Supponiamo che tutti i lavoratori si siano spostati nel settore della produzione di grano. Con un prezzo relativo pari a ½, il consumo è ancora nel punto A e la differenza tra A e B è la quantità di grano che H sta esportando. Il prezzo relativo di ½ e le esportazioni corrispondenti di grano pari a 50 rappresentano un altro punto della curva di offerta di esportazioni di H: B’ Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
72
La determinazione dei prezzi internazionali
Figura 2.9 L’offerta di esportazioni di H. Il riquadro (a) ripete la figura 2.5, che mostra l’equilibrio di scambio di H, con un punto di produzione B e un punto di consumo pari a C. Il riquadro (b) mostra la curva di esportazioni di grano di H. Quando il prezzo relativo del grano è pari a 1/2, H esporta un qualsiasi quantitativo di grano tra 0 e 50 bushel lungo il segmento A'B' della curva di offerta di esportazioni di H. Per prezzi relativi superiori a 1/2, H esporta più di 50 bushel lungo il segmento B 'C '. Per esempio, al prezzo relativo di 2/3, H esporta 60 bushel di grano. Figura 2.9 Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
73
La determinazione dei prezzi internazionali
La porzione piatta della curva di offerta di esportazioni è una caratteristica peculiare del modello ricardiano. La PPF è una retta. La produzione può avvenire in qualsiasi punto lungo la PPF perché i lavoratori si spostano tra settori. Ciò consente tutti i livelli di esportazione tra A’ e B’. Per prezzi superiori a ½, la produzione rimane la medesima, mentre il consumo varia, aumentando rispetto al punto A. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
74
La determinazione dei prezzi internazionali
La curva di domanda di importazioni di F Possiamo usare un procedimento simile per costruire la domanda di importazioni di grano nella figura 2.10. Se il prezzo relativo mondiale è pari a 2/3, F importa 60 bushel di grano: punti C* e C*’. Equilibrio di autarchia di F, con un prezzo relativo pari a 1 e importazioni pari a zero: punti A* e A*’. La produzione può spostarsi dal punto A quando il prezzo è pari a 1 perché i lavoratori si spostano tra settori: Supponiamo che tutti i lavoratori si spostino nel settore della stoffa. F importa 50 bushel di grano: punti B* e B*’. Otteniamo così la curva di domanda di importazioni. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
75
La determinazione dei prezzi internazionali
Figura 2.10 La domanda di importazioni F. Il riquadro (a) ripropone la figura 2.6, che mostra l’equilibrio di scambio di F caratterizzato da un punto di produzione pari a B* e un punto di consumo pari a C*. Il riquadro (b) mostra la domanda di importazioni di grano di F. Quando il prezzo relativo del grano è 1, F importa un quantitativo di grano tra 0 e 50 bushel lungo il segmento A*'B*' della curva di domanda di importazioni di F. Per prezzi relativi inferiori a 1, F importa più di 50 bushel lungo il segmento B*'C*'. Per esempio, al prezzo relativo di 2/3, F importa 60 bushel di grano. Figura 2.10 Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
76
La determinazione dei prezzi internazionali
L’equilibrio del commercio internazionale Dobbiamo unire la curva di offerta di esportazioni di H e la curva di domanda di importazioni di F. Le esportazioni di H sono l’eccesso di offerta interna. Le importazioni di F sono l’eccesso di domanda interna. Questo è il mercato mondiale del grano (figura 2.11): Prezzo di equilibrio pari a 2/3 e scambio di 60 bushel di grano. Questa è la quantità che corrisponde all’equilibrio tra domanda e offerta. Le vendite desiderate da H sono pari agli acquisti che F desidera effettuare. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
77
La determinazione dei prezzi internazionali
Figura 2.11 Figura 2.11 Il mercato mondiale del grano. Mettendo nello stesso grafico la curva di offerta di esportazioni di H e la curva di domanda di importazioni di grano di F, l’equilibrio mondiale è nel punto C ', dove il prezzo relativo del grano è 2/3. A questo prezzo, le esportazioni di H, pari a 60 bushel, sono esattamente uguali alle importazioni di grano di F. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
78
La determinazione dei prezzi internazionali
La ragione di scambio Prezzo delle esportazioni di un Paese diviso per il prezzo delle sue importazioni. Per H la ragione di scambio è PG/PS. Un aumento di PG o una riduzione di PS fa aumentare la ragione di scambio di H. Un aumento della ragione di scambio è un bene per un Paese: si trova in una situazione migliore. Il Paese guadagna di più dalle sue esportazioni. Il Paese paga di meno per le sue importazioni. Per F la ragione di scambio è PS/PG e il Paese sta meglio se il prezzo relativo della stoffa aumenta. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
79
La ragione di scambio dei beni primari
L’economista latinoamericano Raúl Prebisch e l’economista britannico Hans Singer hanno avanzato l’ipotesi secondo la quale il prezzo dei beni primari si sarebbe ridotto nel tempo rispetto al prezzo dei beni manufatti. I beni primari sono spesso esportati da Paesi in via di sviluppo e questa previsione implica un declino nel tempo della loro ragione di scambio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
80
La ragione di scambio dei beni primari
Questa teoria potrebbe essere vera per due ragioni: Primo, Quando i Paesi diventano più ricchi spendono una quota inferiore del proprio reddito in cibo. Quando il reddito mondiale aumenta, la domanda di cibo in rapporto alla domanda di beni manufatti si riduce. Quindi, ci si potrebbe aspettare una riduzione del prezzo dei prodotti agricoli rispetto al prezzo dei beni manufatti. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
81
La ragione di scambio dei beni primari
Secondo, Per i prodotti minerari, potrebbe accadere che i Paesi industrializzati trovino continuamente nuovi sostituti per l’uso di minerali nella produzione manifatturiera. La sostituzione dei prodotti minerari è una forma di progresso tecnologico e man mano che esso progredisce può portare ad una riduzione del prezzo delle materie prime. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
82
La ragione di scambio dei beni primari
Ci sono anche delle ragioni per cui la teoria potrebbe non essere vera: Primo, Il progresso tecnologico nei beni manufatti potrebbe portare a una riduzione del loro prezzo dato che diventano più facili da produrre. Ciò genera una riduzione della ragione di scambio nei Paesi industrializzati anziché in quelli in via di sviluppo. Secondo, Almeno per il petrolio, il cartello che limita l’offerta ha causato un aumento della ragione di scambio dei Paesi esportatori di petrolio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
83
La ragione di scambio dei beni primari
La figura 2.12 mostra 24 beni primari dal 1900 al 1998 e il loro prezzo mondiale relativo rispetto al prezzo dei beni manufatti. Da questi risultati per diversi beni primari, possiamo concludere che alcuni seguono le previsioni della teoria di Prebisch e Singer mostrando prezzi relativi in diminuzione. Tuttavia, questa non è la regola generale. Altri beni primari hanno assistito ad un aumento o a una variazione non coerente nel tempo. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
84
Conclusioni Il modello ricardiano è stato sviluppato per rispondere all’idea mercantilistica secondo la quale le esportazioni sono un’attività positiva, mentre le importazioni sono negative. David Ricardo scoprì che non è vero e considerò un esempio in cui il commercio tra due Paesi era in pareggio. Il pattern di commercio è determinato dal vantaggio comparato ed entrambi i Paesi guadagnano dallo scambio. Il modello ricardiano è presentato con un solo fattore di produzione, il lavoro. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
85
Conclusioni Poiché i salari dipendono dai prodotti marginali del lavoro in ciascun Paese, concludiamo che i salari sono determinati dal vantaggio assoluto. I Paesi con una tecnologia migliore sono in grado di pagare salari più elevati. Inoltre, i salari dipendono dai prezzi prevalenti sui mercati mondiali per i beni esportati da ciascun Paese. La ragione di scambio è il prezzo delle esportazioni di un Paese diviso per il prezzo delle sue importazioni. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
86
Conclusioni Poiché supponiamo che il lavoro sia l’unico fattore produttivo, la PPF nel modello ricardiano è una retta. Ciò ci porta a curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni con una porzione piatta. I guadagni dallo scambio diventano molto più complicati quando introduciamo ipotesi più realistiche considerando diversi fattori di produzione. Ne discuteremo nei capitoli successivi. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
87
Concetti chiave Un Paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene quando il costo opportunità della produzione di quel bene è minore del costo opportunità per quel bene in un altro Paese. Il pattern di commercio tra Paesi è determinato dal vantaggio comparato. Tutti i Paesi ottengono guadagni dallo scambio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
88
Concetti chiave Il livello dei salari in ogni Paese è determinato dal vantaggio assoluto, ovvero dalle quantità che il Paese può produrre con la propria forza lavoro. Il prezzo di equilibrio di un bene sul mercato mondiale è determinato dal punto in cui l’offerta di esportazioni di un Paese è pari alla domanda di importazioni dell’altro Paese. La ragione di scambio di un Paese, il prezzo del bene esportato diviso per il prezzo del bene importato, influenza i guadagni che un Paese ottiene dallo scambio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.