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SI vs NO
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Cosa c’è in queste slides
Abbiamo provato ad affrontare in modo il più possibile neutro le ragioni del SI, così come scritte nel sito “bastaunsi.it” e che vengono riportate qui letterali e integrali. Per ogni punto abbiamo quindi cercato di approfondire se le affermazioni siano sensate o meno, se si possa essere d’accordo o meno con alcune o tutte le proposte di Riforma Costituzionale fatte dal Governo. Ci siamo avvalsi di documenti e informazioni comunemente reperibili in rete da chiunque e facilmente verificabili. I risultati sono stati molto interessanti… cominciamo!
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Per superare il bicameralismo paritario
Finalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di comuni e regioni.
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Per superare il bicameralismo paritario
Finalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di comuni e regioni.
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In Europa esistono le forme costituzionali più diverse
In Europa esistono le forme costituzionali più diverse. Dire che smetteremo di essere una di queste non ha alcun senso. Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna sono Monarchie Parlamentari. Francia e Portogallo sono Repubbliche Semipresidenziali. L’Austria è una Repubblica Semipresidenziale Federale La Svezia una Monarchia Costituzionale La Germania una Repubblica Parlamentare Federale Solo l’Irlanda è una Repubblica Parlamentare …Non ha semplicemente senso.
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Per superare il bicameralismo paritario
Finalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di comuni e regioni.
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I risparmi sono quantificabili in 57,7 milioni di Euro/anno
I risparmi sono quantificabili in 57,7 milioni di Euro/anno. 49 dal taglio del numero dei Senatori e delle relative indennità e altri 8,7 dalla chiusura del CNEL. Il gettito fiscale Italiano è di milioni. Si risparmia lo 0,0133%. All’Olimpico ci sono posti. E’ come dire che se tolgo 10 sedili poi si stà più larghi.
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Per superare il bicameralismo paritario
Finalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di comuni e regioni.
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E’ già così. Il senato è espressione del voto espresso su base regionale.
Il senato sarà chiamato a legiferare in materie costituzionali, europee e di amministrazione pubblica. Non di territori, ne specificità locali.
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Per avere leggi in tempi più rapidi
Troppo spesso i cittadini hanno atteso per anni riforme e risposte concrete, che sembravano non arrivare mai. Se vincerà il Sì, finalmente le proposte di legge non dovranno più pendolare tra Camera e Senato, nella speranza che prima o poi si arrivi ad un testo condiviso fino alle virgole. Tranne che per alcune limitate materie, di norma la Camera approverà le leggi e il Senato avrà al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche, su cui poi la Camera esprimerà la decisione finale. Più velocità non significa “più leggi”, ma risposte più tempestive da un Parlamento più credibile.
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Nella legislatura le leggi di iniziativa governativa hanno visto la luce in media in 116 giorni, le conversioni dei decreti in 38 e quelli collegati alla finanziaria 26 giorni. La Legge Fornero in 19, la Boccadutri e la Legge Alfano in 20. Si diversificano i procedimenti legislativi in relazione all’oggetto degli stessi, ne derivano conflitti tra le due Camere che possono arrivare fino alla Corte Costituzionale. Inoltre il Senato non eletto si esprime su materie delicate come le leggi e riforme Costituzionali senza averne la legittimazione data dal Voto del Popolo Italiano.
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Per ridurre i costi della politica
Verrà ridotto il numero dei parlamentari, perché i senatori elettivi passeranno da 315 a 95 (più 5 di nomina del Presidente della Repubblica) e non percepiranno indennità; il CNEL verrà abolito, e con esso i suoi 65 membri; i consiglieri regionali non potranno percepire un’indennità più alta di quella del sindaco del capoluogo di regione e i gruppi regionali non avranno più il finanziamento pubblico; le province saranno eliminate dalla Costituzione. La riduzione di costi e “poltrone” restituirà credibilità alle istituzioni. Sempre lo 0,0133%. Parliamo di questo. Un autobus snodato da 18mt verrebbe aumentato in lunghezza di 2,7mm
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Maggiore partecipazione dei cittadini
La democrazia non si riduce solo al momento del voto, ma è un insieme di strumenti nelle mani dei cittadini per esprimere idee, proposte e bisogni. Con la riforma, la democrazia italiana diverrà autenticamente partecipativa: il Parlamento avrà l’obbligo di discutere e deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150mila elettori; saranno introdotti i referendum propositivi e d’indirizzo; si abbassa il quorum per la validità dei referendum abrogativi (se richiesti da ottocentomila elettori, non sarà più necessario il voto del 50 per cento degli aventi diritto, ma sarà sufficiente la metà più uno dei votanti alle precedenti elezioni politiche).
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Le firme necessarie per presentare una Proposta di Legge di Iniziativa Popolare sono triplicate da 50 a 150 mila. Le garanzie sono rinviate al Regolamento e la Maggioranza rimane libera di rigettare o modificare la proposta. I Referendum Propositivi e d’Indirizzo vengono solo menzionati e li si rimanda ad una successiva Legge Costituzionale
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Per chiarire le competenze di Stato e Regioni
La riforma chiarirà e semplificherà il rapporto tra Stato e Regioni: con l’eliminazione delle cosiddette “competenze concorrenti”, ogni livello di governo avrà le proprie funzioni legislative. Si eviterà finalmente la confusione e la conflittualità tra Stato e Regioni che ha ingolfato negli scorsi 15 anni il lavoro della Corte Costituzionale. Materie come le grandi reti di trasporto e di navigazione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia o la formazione professionale saranno di esclusiva competenza dello Stato. Alle Regioni, oltre alle competenze proprie (come l’organizzazione sanitaria, il turismo o lo sviluppo economico locale), potranno essere delegate altre competenze legislative. Sarà un modo per promuovere le Regioni più virtuose.
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Con la “Clausola di Supremazia” introdotta ed esercitabile arbitrariamente e a piacere si azzerano i diritti che una Regione ha sul suo Territorio. Inceneritori, Ponte sullo Stretto, TAV, Variante di Valico. Vengono aumentate le competenze Statali su attività estrattive petrolifere e industriali.
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Per aumentare la rappresentanza degli Enti Locali in Parlamento e in Europa
Il Senato diverrà finalmente il luogo della rappresentanza delle regioni e dei comuni, che potranno così intervenire direttamente nel procedimento legislativo attraverso i sindaci e i consiglieri che ne faranno parte. Per troppi anni, la loro limitata capacità di partecipazione alla formazione delle leggi dello Stato ha causato ritardi, conflitti e contenziosi. In più, il nuovo Senato dei sindaci e dei consiglieri sarà investito di una funzione molto importante: parteciperà alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea e ne verificherà l’impatto sui territori. E’ un compito decisivo, che consentirà all’Italia di rispettare “i patti”, di non commettere infrazioni e di evitare multe salate.
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Quindi delle persone scelte dai Partiti in Senato decideranno su leggi decise a Bruxelles da Ministri scelti dai vari Governi Europei. Questo è l’allontanamento dei cittadini dalle scelte e dalle decisioni che li riguardano. Passerà tutto ancora di più sopra le nostre teste.
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