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L’ALLENAMENTO PER MANTENERE LA FLESSIBILITA’ E L’EQUILIBRIO

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Presentazione sul tema: "L’ALLENAMENTO PER MANTENERE LA FLESSIBILITA’ E L’EQUILIBRIO"— Transcript della presentazione:

1 L’ALLENAMENTO PER MANTENERE LA FLESSIBILITA’ E L’EQUILIBRIO
Prof. Massimiliano Barduco

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3 METODCHE DI STRETCHING
ANDERSON 30”stretch PNF Contraz. Iso+rec+stretch CRAC Contr. Antag.+rec+ stretch RPG DINAMICO BALISTICO

4 LIMITI DELLO STRETCHING nella prestazione sportiva
Stretching e prestazioni Velocità:Wiemann e Klee (2000) sostengono che lo stiramento passivo riduce il livello della prestazione di forza rapida. Degli atleti facenti parte di una sperimentazione riportarono un aumento del tempo di percorrenza (+0,14 sec) di uno sprint di 40 metri Forza:Nelson (2001) ha confermato questa diminuzione di forza effettuando degli stiramenti di tipo balistico, rilevando una perdita di forza del 7/8% sia agli estensori che ai flessori. Forza esplosiva:Henning e Podzielny (1994) avevano già dimostrato una perdita di forza esplosiva nel salto pari al 4% dopo un riscaldamento che comprendeva esercizi di stretching.

5 Quando farlo…… ALLENARE LA MOBILITÀ ATTRAVERSO LE ABILITÀ MOTORIE DI BASE Si deve mantenere la mobilità articolare come prerogativa alla longevità sportiva e quotidiana

6 C’E’ FLESSIBILITA’ E….. FLESSIBILITA’
favorisce i cambiamenti veloci di compito, il trovare soluzioni diverse da quelle routinarie quando non più adatte, lo staccarsi per tempo da una abitudine nociva o ormai inutile, il ricupero veloce da una “finta” come avviene nelle competizioni sportive. Quando si arriva ai primi gradi di sviluppo della flessibilità si sono formate le basi per l’evoluzione della capacità di rielaborare il materiale in memoria di lavoro (Miyake et al., 2000), che a sua volta retroagisce per favorire un’ulteriore evoluzione della stessa flessibilità.

7 CAPACITÀ DI EQUILIBRIO
Può essere definita come capacità di mantenere il corpo in equilibrio; oppure di conservare o ripristinare questa condizione durante e dopo spostamenti ampi e rapidi .

8 Equilibrio statico e dinamico
L'EQUILIBRIO STATICO si basa sull'elaborazione dei segnali degli analizzatori: vestibolare, cinestesico, tattile ed ottico (quelli vestibolari comunque hanno minore rilevanza rispetto alle azioni dinamiche). L’EQUILIBRIO DINAMICO Per gli spostamenti ampi e rapidi specie nei giri del corpo, sono invece le informazioni vestibolari a prendere il sopravvento. Esse partono dall'apparato otolitico (canali semicircolari) che registra le accelerazioni lineari e angolari.

9 COME ALLENARSI Si può allenare l’equilibrio attraverso le abilità motorie di base e il lavoro funzionale

10 Allenando l’equilibrio , alleniamo l’autoregolazione
L’apprendimento motorio è un problem solving continuo e, se eseguito per gradi e con sistematicità, arriva a retroagire sui processi che mette in gioco e, pertanto, a potenziare la memoria di lavoro, l’attenzione e i sistemi sottostanti. Nel contempo, durante le fasi di sviluppo, attraverso la stimolazione che tradizionalmente i diversi ambienti forniscono si arriva a quella che viene definita “autoregolazione” ossia l’equilibrio implicito tra il sistema emotivo motivazionale e quello di controllo, in funzione dell’adattamento sociale e dello scopo del momento

11 Grazie per l’attenzione
“….sii acqua amico mio.” Grazie per l’attenzione


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