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Politica Economica Prof. Vittorio Pelligra (I modulo) Prof.ssa Stefania Marica (II modulo) A.A. 2017-2018 CdL in Amministrazione e Organizzazione Università.

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1 Politica Economica Prof. Vittorio Pelligra (I modulo) Prof.ssa Stefania Marica (II modulo) A.A CdL in Amministrazione e Organizzazione Università degli Studi di Cagliari

2 Indicazioni generali Secondo modulo del corso di Politica Economica: 36 ore (18 lezioni) Lezioni: dal lunedì al mercoledì dalle 16 alle 18 (più giovedì 10/5 + 17/5 e 31/5 in recupero del 3/5 e del 7/5) Durata: 2 maggio – 6 giugno Cellini, R. (2011) “Politica Economica. Introduzione ai modelli fondamentali”. McGraw-Hill (Parte 3 e 4) Mankiw, N. G. e Taylor, M. P. (2015) “Macroeconomia”. Zanichelli L’esame finale è scritto e comprende domande a risposta aperte. Si consiglia di sostenere l’esame subito dopo la fine del corso. Orario di ricevimento: mercoledì h studio 15

3 Il Programma Parte 3: Le Politiche redistributive
La redistribuzione del reddito e il benessere sociale Il welfare state Le politiche industriali Le politiche regionali Parte 4: Le Politiche macroeconomiche Ripasso: Introduzione alla macroeconomia La crescita economica: Il modello di Solow

4 Il Programma I regimi di disequilibrio macroeconomico
I modelli di base per l’analisi macroeconomica La politica fiscale La moneta e la politica monetaria L’inflazione e le politiche anti-inflazionistiche La curva di Phillips e le politiche del lavoro Le politiche macroeconomiche in presenza di interdipendenza strategica tra governo e privati La bilancia dei pagamenti e i tassi di cambio

5 UNIVERSITÀ DI CAGLIARI
La distribuzione del reddito e il benessere sociale UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

6 Introduzione Come il reddito si distribuisce all’interno di un sistema economico e il suo legame con il benessere di una comunità. Diverse prospettive di distribuzione del reddito: personale funzionale sociale geografica (o spaziale) settoriale

7 La distribuzione personale del reddito
Due aspetti da considerare: Quale variabile? (Reddito, Salario, Consumo, Ricchezza, etc.) Quale unità di analisi di riferimento? Individuo Famiglia  scale di equivalenza Misure statistiche della dispersione e della concentrazione

8 Misure statistiche della dispersione
Gli indicatori di dispersione, o variazione, esprimono quanto una distribuzione è dispersa intorno alla sua media. varianza scarto quadratico medio

9 Misure statistiche della dispersione
Data la serie {2,5,6,3,9} calcolare lo scarto quadratico medio e la varianza. Calcolo la media della serie assegnata: Scarto quadratico medio: Varianza:

10 Misure statistiche della dispersione
Scostamento assoluto dalla media rapporto percentilico (rapporto tra il reddito medio del decimo decile e quello del primo decile)

11 Misure statistiche della dispersione
Rapporto tra il livello inferiore del decimo decile e il livello massimo del primo decile, nella distribuzione dei salari e dei redditi in alcuni paesi OCSE (1990) Fonte: Piketty (2003, pagg. 8, 12)

12 Misure statistiche della concentrazione
Gli indicatori di concentrazione forniscono una misura di quanta parte di un carattere misurabile sia posseduto da una data frazione della popolazione Curva di Lorenz Indice di Gini

13 Misure statistiche della concentrazione
Curva di Lorenz % cumulata del reddito

14 Misure statistiche della concentrazione
Indice di Gini

15 Misure statistiche della concentrazione
Indice di Gini % cumulata del reddito Fonte: Eurostat

16 Concetti e indicatori di povertà
La povertà è la condizione di una fascia (più o meno ampia) della popolazione che vive in condizioni particolarmente disagiate. Povertà assoluta Povertà relativa Povertà percepita Povertà non solo economica ma anche educativa

17 Alcuni indicatori Istat
10,6 12,1 30.000 0,3 50,5 Fonte: Istat – Rapporto Noi Italia, 2018

18 Alcuni indicatori Istat: definizioni
Incidenza della povertà relativa: rapporto tra il numero di famiglie con spesa media mensile pari o sotto la soglia di povertà relativa e il totale delle famiglie residenti. Individui in condizioni di grave deprivazione: percentuale di persone in famiglie che registrano almeno 4 segnali di deprivazione su una lista di nove (es. non riuscire a sostenere spese impreviste, avere arretrati nei pagamenti, non avere riscaldamento adeguato in casa, etc.). Reddito familiare medio: somma dei redditi da lavoro autonomo e dipendente, da capitale reale e finanziario, pensioni e altri trasferimenti pubblici al netto di imposte, tasse e altri tributi. Disuguaglianza dei redditi: misura il grado di disuguaglianza della distribuzione del reddito calcolato sui redditi equivalenti, cioè resi comparabili mediante una scala di equivalenza che tiene conto della composizione delle famiglie. Persone soddisfatte della propria condizione economica: percentuale di persone di 14 anni e oltre soddisfatte della propria condizione economica.

19 Legame teorico tra distribuzione del reddito e benessere sociale
A parità di reddito medio, come varia il benessere sociale al variare del modo in cui il reddito è distribuito tra i diversi individui? Teorema di Atkinson (1970) Se ogni individuo ha funzione di utilità crescente e concava nel livello del proprio reddito e se l'ammontare di reddito complessivamente disponibile in una comunità non dipende dal modo in cui è distribuito, allora una distribuzione più equa del reddito è associata ad un più elevato livello di benessere sociale.

20 Legame teorico tra distribuzione del reddito e benessere sociale
Perché è discutibile?  Conflitto tra gli studiosi circa la plausibilità delle ipotesi del teorema di Atkinson La redistribuzione è costosa Le politiche di redistribuzione colpiscono chi ha maggior reddito → disincentivo alla produzione

21 Quale relazione tra livello di reddito e la sua distribuzione?
Il legame tra distribuzione personale dei redditi e distribuzione funzionale del reddito Quale relazione tra livello di reddito e la sua distribuzione? Kuznets (1961): Paesi con reddito medio molto basso mostrano indici di diseguaglianza bassi ma sino ad un certo punto oltre il quale la relazione si inverte.

22 Il legame tra distribuzione personale dei redditi e distribuzione funzionale del reddito
La Curva di Kuznets

23 La Curva di Kuznets Il nesso inverso –l’effetto della diseguaglianza sulla performance di crescita– è stato indagato assai più di recente. A parità di altre variabili, si trova una correlazione negativa e significativa tra la diseguaglianza e la successiva performance di crescita. La disuguaglianza distributiva si traduce in instabilità sociale, dannosa per gli investimenti e quindi per la crescita. → disuguaglianza distributiva = MALE pubblico

24 Le politiche economiche di redistribuzione
Si tratta di politiche che hanno come obiettivo la redistribuzione personale del reddito (o dei consumi), fra i soggetti di una comunità. Due diversi modi: Diretto: trasferimenti di reddito tra individui diversi Indiretto: fornendo beni e servizi a individui diversi a prezzi diversi Principale strumento: imposizione fiscale progressiva

25 Disegno progressivo dell’imposizione fiscale
Come misurare il grado di progressività di un sistema fiscale? misure locali (quando si valuta la progressività in corrispondenza di uno specifico valore del reddito) Elasticità del prelievo fiscale rispetto al reddito misure globali (quando si valuta la progressività in riferimento all’intero disegno delle aliquote fiscali) Paragonare le distribuzioni del reddito lordo e di quello netto


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