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L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia

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Presentazione sul tema: "L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia"— Transcript della presentazione:

1 L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
La scuola dell’infanzia ambiente di apprendimento, di relazione, di vita

2 LA SCELTA DEI CONTENUTI
Nella strutturazione di un percorso si deve tener conto, della motivazione e dell’interesse del bambino, sempre. Le esperienze che si proporranno, devono far incontrare i bambini con “le cose”(oggetti, esseri viventi, ambienti…) in modo significativo..

3 L’ambiente nel quale la scuola si trova ad agire, può fornire una miriade di opportunità da utilizzare

4 E’ importante inoltre, privilegiare l’organizzazione delle esperienze attraverso significativi percorsi cognitivo-affettivi.

5 FARE SCIENZE PERCHE’ ? PER PERMETTERE UN PASSAGGIO GRADUALE DAL PERCETTIVO AL CONCETTUALE PER CREARE UN PROCESSO ATTIVO DI COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA PER SVILUPPARE LE COMPETENZE E RACCORDARLE CON IL REALE

6 QUALI CRITERI PER FARE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
FAR INCONTRARE IL BAMBINO CON LE COSE Oggetti,esseri viventi,ambienti IN MODO SIGNIFICATIVO = concettualmente dominabile;

7 PARTIRE DA COSE VICINE, FAMILIARI, CONCRETE :
per rivalutare quanto viene dato per scontato e del quale si sottovalutano le potenzialità; Per facilitare l’apprendimento favorendo il trasferimento delle abilità conquistate all’interno di contesti conosciuti a cose più lontane dal vissuto del bambino.

8 LA METODOLOGIA FARE agire direttamente in un contesto esperienziale RAPPRESENTARE ripercorrere attraverso il ricordo l’esperienza diretta e ampliarla con la ricerca di particolari o elementi nuovi RIELABORARE formularizzare il ricordo attraverso i simboli La dimensione metodologica si fonda sulla valorizzazione del bambino che acquisisce competenze e le interiorizza. I passaggi metodologici essenziali, nell’organizzazione delle proposte sono:

9 FASI DEL PERCORSO I PERCORSI VENGONO SUDDIVISI IN FASI:
FASE ESPLORATIVA LIBERA Questo è il momento emotivamente più carico e questa fase è caratterizzata dalla scoperta spontanea e globale dell’ambiente. Le cose sono portatrici di una forte carica emotiva e affettiva e coinvolgono aspetti della personalità non riconducibili al solo ambito cognitivo Per permettere a ciascuno di relazionarsi alla “cosa “secondo modalità e tempi a lui più congeniali

10 Prima di un approccio razionale ci deve essere spazio per l’esperienza per conoscere in modo più completo possibile l’oggetto dell’osservazione. I bambini , sulla base di una libera organizzazione procedono alla scoperta dell’ambiente, dell’oggetto o dell’essere vivente singolarmente o per piccoli gruppi. E’ proprio in questi momenti che si instaura un rapporto positivo tra il bambino e le cose. Per far sì che l’entusiasmo e l’interesse fungano da stimolo e non da intralcio

11 FASE ESPLORATIVA GUIDATA
Il bagaglio conoscitivo, inconsapevolmente accumulato dal bambino nella fase di ricognizione informale, viene reso cosciente ed educativamente operante in questa seconda fase. Tale lavoro, è programmato dalle insegnanti e le attività che vengono proposte sono: Ricerca di tipo percettivo, Educazione all’osservazione, Scoperta del mondo animale o vegetale, Ricerca del minuscolo

12 ELABORAZIONE GRAFICA INDIVIDUALE,
attraverso elaborati strutturati, disegni,attività di costruzione. La verbalizzazione individuale segue sempre il lavoro di ogni bambino e viene trascritta sull’elaborato.

13 RIELABORAZIONE DEGLI ELABORATI INDIVIDUALI
attraverso conversazioni collettive per realizzare ELABORATI COLLETTIVI

14 DURANTE L’ATTIVITA’ VIENE CURATA:
l’osservazione : cogliere le informazioni ricavate dall’ambiente la descrizione linguistica individuale, la scoperta del lessico della realtà osservata, Capacità di mettere in relazione, di ordinare e fare

15 LE VERIFICHE DEI CONCETTI E DELLE COMPETENZE
Le modalità che permettono alle insegnanti di verificare l’acquisizione dei concetti sono molteplici, nella scuola dell’infanzia, la valutazione non può basarsi esclusivamente sulle produzioni orali dei bambini, nella fascia d’età compresa fra i tre ed i sei anni, infatti, il linguaggio si va ancora strutturando e molti bambini dimostrano difficoltà a formulare correttamente anche frasi minime, o nell’attribuire un significato condiviso a parole dai connotati fortemente individuali, per questo motivo, ogni percorso viene concluso non solo attraverso l’uso della verbalizzazione, ma anche con osservazioni sistematiche: delle modifiche comportamentali, di atteggiamento iniziali e finali e delle produzioni linguistiche in situazioni spontanee,non legate all’attività giochi di manipolazione attività grafico-pittoriche formulazione di domande

16 ORGANIZZAZIONE PER I PERCORSI DI EDUCAZIONE SCIENTIFICA
L’organizzazione della sezione: Gli spazi vanno pensati ed adattati al percorso, anche in maniera semplice. L’organizzazione dell’orario delle insegnanti: I percorsi vanno strutturati e programmati utilizzando le compresenze delle insegnanti, la flessibilità organizzativa oraria è lo strumento adatto per facilitarci in tale compito. Le proposte devono essere di tipo: individuali, piccolo gruppo, collettive. Ogni proposta, se attentamente studiata offre alle insegnanti tempi distesi per seguire ogni singolo bambino. L’attività scientifica, così programmata ed organizzata, consente, di osservare e conoscere ogni bambino nella sua vera personalità, individuarne le conoscenze, osservarne le difficoltà, saper riconoscere le sue sicurezze o le sue ansie, così da aiutare ognuno nel proprio percorso di crescita.


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