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Scienza Politica a.a. 2018-19 Marco Di Giulio
I. Forme di governo II. Parlamenti
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Forme di governo Presidenzialismo (USA, Brasile…)
Parlamentarismo (UK, Spagna, Germania, Italia…) Semi-presidenzialismo (Francia, Argentina…) Casi ibridi
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Presidenzialismo Il capo dello stato (presidente) emerge solitamente da una elezione popolare. Il capo dello stato è anche capo del governo o comunque lo dirige e ne nomina e revoca i componenti. Durante il suo mandato, di durata prestabilita, non può essere estromesso da un voto parlamentare Allo stesso modo il mandato dell’assemblea legislativa ha una durata non modificabile e indipendente dalla durata dell’esecutivo L’esecutivo è monocratico, non collegiale
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Presidenzialismo
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Le caratteristiche centrali dei sistemi presidenziali sono la separazione dei poteri e la durata fissa dei mandati di esecutivo e legislativo, non l’elezione popolare del presidente (che comunque solitamente è eletto direttamente) Il governo diviso: situazione che si verifica quando la maggioranza in parlamento appartiene ad un partito diverso da quello del presidente il processo legislativo dipende dall’accordo fra le due istituzioni Importanza del timing delle elezioni ed elezioni di mid-term (USA) Negoziazione fra le due istituzioni Influenza sulle nomine nell’amministrazione, nelle agenzie e nelle altre cariche elettive (Corte Suprema) Possibili corto-circuiti e situazioni di stallo decisionale Quando ad esempio il Congresso Americano non approva il Bilancio come strumento di pressione sulla Presidenza Quando il Presidente vara riforme costituzionali lesive della democraticità del sistema (Ultimo caso: Venezuela) Fallimento del Presidenzialismo (Linz e Valenzuela) Sartori: «Gli Stati Uniti funzionano nonostante la loro forma di governo»
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Parlamentarismo Solo il parlamento è eletto direttamente dal popolo
Per restare in carica il governo deve godere della fiducia del parlamento La fiducia può essere implicita, ma il parlamento può sfiduciare il governo in qualsiasi momento Il parlamento viene sciolto (da un capo dello Stato o dal capo del Governo) se non è in grado di esprimere un governo Il capo dello Stato, eletto dal legislativo o per diritto ereditario (Re), svolge funzioni protocollari e di garanzia costituzionale
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Nomina Elegge Rapporto di fiducia
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Nei regimi parlamentari, esecutivo e (maggioranza del) legislativo sono “fusi”, il governo resta in carica finché esiste una maggioranza parlamentare che lo sostiene. È possibile (talvolta è frequente) che il primo ministro sia sostituito durante la legislatura Questo accade perché il parlamento è il vero king-maker, attraverso il meccanismo della fiducia/sfiducia Il rapporto fra parlamento ed esecutivo può variare molto da paese a paese funzione del sistema partitico Questo rapporto si riflette nella composizione dei governi e sulla forza del Primo Ministro Es. UK vs. Italia (Prima Repubblica), Belgio, Francia (IV Repubblica)
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Semi-presidenzialismo
Capo dello Stato e Primo ministro sono figure distinte (come Parlamentarismo) Il Capo dello stato viene eletto a suffragio universale (come Presidenzialismo) Il Primo ministro e il suo consiglio sono nominati dal Presidente ma… …devono godere della fiducia del parlamento Il Presidente partecipa alle riunioni del governo ed ha competenze riservate (politica estera, difesa) di grande rilevanza Il Presidente può sciogliere il parlamento
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Nomina Rapporto di fiducia Può sciogliere
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Nei sistemi semi-presidenziali il Presidente è dotato di notevoli poteri: a) forma il governo, b) ne presiede le riunioni, c) ha poteri in politica estera e di difesa, d) scioglie discrezionalmente il parlamento Il Primo ministro è un “fiduciario” del Presidente, ma solo a patto che la maggioranza parlamentare sia fedele al Presidente. In caso contrario si verifica la coabitazione: il presidente deve fronteggiare un parlamento in cui non controlla la maggioranza (Francia ; ; ) Con la coabitazione la leadership effettiva risiede nel parlamento e nel primo ministro, espressione della maggioranza parlamentare (diversamente dal governo diviso del caso presidenziale) Solitamente emerge la fazione del partito di maggioranza più vicina al Presidente per favorire la negoziazione. In Francia, la coabitazione è diventata altamente improbabile con la riforma del 2002 (elezioni parlamentari coincidono con elezioni presidenziali)
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Casi ibridi Svizzera (ma anche Bolivia e Sud Africa): Esecutivo eletto dal parlamento, ma non sfiduciabile In Svizzera si tratta di un governo collegiale eletto in blocco Rotazione della carica di Presidente. Israele ( ): Capo del governo eletto direttamente dai cittadini ma poi dipendente dalla fiducia del parlamento Due logiche in conflitto fra loro, che producono instabilità Sartori: “the most incredibly stupid system ever designed”
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Parlamenti In tutte le forme di governo il Parlamento è eletto direttamente dal corpo elettorale Nel Parlamentarismo il P. è la sola istituzione di governo eletta direttamente… Non tutti i Parlamentarismi, però, sono uguali in particolare rispetto al rapporto con gli esecutivi (cfr. Lijphart, dimensione esecutivo-partiti) Forza dei parlamenti dipende da Fattori istituzionali Fattori politici (argomento prossime lezioni)
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Parlamenti, ovvero il ruolo delle assemblee rappresentative
Parlamenti pre-moderni Rappresentavano ceti, corporazioni (cfr. Dispensa Poggi) Istituzioni deboli Parlamenti moderni (funzioni) Rappresentanza Controllo (sui governi) Legislativa Parlamenti ‘Arena’ Parlamenti di ‘Trasformazione’
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Il potere dei parlamenti
A prescindere dalla forma di governo i Parlamenti possono essere più o meno forti in virtù di fattori istituzionali: Ripartizione formale dei poteri fra Parlamento e Governo in Costituzione Poteri di agenda del Presidente del Parlamento & garanzie per i gruppi di minoranza Disciplina dei gruppi parlamentari (qual è il numero minimo di deputati per dar vita ad un gruppo autonomo?) Poteri delle Commissioni parlamentari Legislativa: Stesura dei testi ed emendamenti; Funzioni Ispettive e di Controllo verso governo e pubblica amministrazione Nelle prossime lezioni vedremo che ci sono importanti fattori ‘politici’ Frammentazione del sistema partitico
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La struttura dei parlamenti
La prima distinzione è fra parlamenti monocamerali e bi-camerali Circa 1/3 delle 36 democrazie analizzate da Lijphart sono monocamerali, le altre sono bicamerali I casi della Norvegia (fino al 2009) e dell’Islanda (fino al 1991): elezione congiunta e successivamente divisione dei membri in due camere separate.
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Varietà di bicameralismo
Alcuni caratteri sono comuni a tutti o molti bicameralismi. Le seconde camere sono quasi sempre: Più piccole (es. Italia; Germania) Hanno spesso mandati legislativi più lunghi (es. UK, Canada) Sono spesso elette per rotazione parziale (es. USA, Giappone)
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Parlamenti e federalismo
I parlamenti monocamerali sono tutti in stati unitari; i parlamenti bicamerali si trovano sia in stati unitari che federali Le origini delle camere alte: Rappresentanza dell’aristocrazia, nominata dal sovrano (in opposizione alla camera bassa, eletta dal popolo) Evoluzione della House of Lords (UK) Rappresentanza delle unità territoriali
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Classificazione dei Parlamenti (Lijphart)
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Bicameralismo forte e debole (I)
I poteri costituzionali formali: il Senato ha gli stessi poteri della Camera? NO Senati più deboli (non conferiscono la fiducia, legiferano solo in alcune materie, non hanno potere di veto) SI Senati forti (cioè poteri analoghi alla Camera) in Argentina, Italia, USA (qui addirittura il Senato ha poteri speciali), Svizzera, Uruguay
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Bicameralismo forte e debole (II)
Il metodo di elezione: il Senato è eletto direttamente dal popolo o indirettamente da qualche organo intermedio? nel secondo caso la sua legittimazione è indebolita Tipicamente, senatori eletti da assemblee regionali e/o autonomie locali (es. Francia e, parzialmente, Spagna) o governi regionali (es. Germania) In alcuni casi, nomina da parte del governo (UK, Canada)
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Bicameralismo forte e debole (III)
Il Senato sovra-rappresenta le unità territoriali più piccole? SI Senati più forti Due estremi: perfetta uguaglianza di rappresentanti per tutte le regioni/stati (es. USA, Svizzera) o perfetta proporzionalità (es. Austria, Belgio) in caso di sovra-rappresentazione viene rafforzata la sua funzione di camera federale
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Classificazione dei Parlamenti (Lijphart)
Due criteri: In base alle prime due caratteristiche (poteri e modalità di elezione): Parlamenti simmetrici /asimmetrici In base alla terza caratteristica (sovra-rappresentazione): Parlamenti omogenei/disomogenei
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La durata in carica dei governi
A parità di forma di governo (Parlamentarismo) alcuni paesi hanno governi molto stabili, altri no. Cosa indica la durata in carica dei governi? (Lijphart) Indica la capacità dell’esecutivo di controllare la propria maggioranza parlamentare, non necessariamente di prendere decisioni Forte relazione con il formato del sistema partitico Esecutivi monopartitici il primo ministro acquista potere rispetto al suo partito in parlamento i ministri riflettono la sua ‘corrente’ Non esclude che il partito di maggioranza possa cambiare idea… Es. Thatcher in UK. Multipartitismo la composizione dei governi riflette i pesi dei partiti della coalizione e a volte delle correnti interne ai partiti maggiori
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Meccanismi di ‘razionalizzazione’ del parlamentarismo: il caso italiano.
Assicurare durata e funzionalità dei governi: Le principali strategie sono state: Riforme che incidono sul sistema partitico La legislazione elettorale Rafforzamento dei poteri dell’esecutivo (es. L. 400/1988) Cambio della forma di governo (Riforma Cost. 2005, bocciata dal Referendum) Poco si è fatto in termini di funzionamento delle istituzioni parlamentari Sfiducia costruttiva (il Parlamento può sfiduciare il governo solo se propone una maggioranza alternativa a sostegno di un altro governo) (Germania) Fiducia implicita (Spagna) Simul stabunt, simul cadent (Consigli comunali in Italia) Norme di funzionamento del parlamento (costituzione dei gruppi parlamentari e loro potere sull’agenda)
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La riforma costituzionale in Italia (2016)
Riforma costituzionale (Approvata dalle Camere, bocciata dal Referendum 4 dicembre 2016) Oltre alla riforma del Senato include anche altro: abolizione delle province, revisione del Titolo V, referendum e leggi di iniziativa popolare In cosa consiste la riforma del Senato?
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Punti salienti: Numero ed elezione
Ridotto il numero dei senatori: 100 (da 318) Cambia la modalità di elezione: 5 di nomina presidenziale (in carica per 7 anni), 21 sindaci 74 consiglieri regionali Prima versione: eletti dai Consigli regionali con metodo proporzionale Ultima versione approvata dal Senato (ott 2015) elezione nell’ambito delle elezioni regionali (possibile l’individuazione liste di candidati per il Senato) e conferma da parte dei Consigli Regionali N. di senatori proporzionale alla popolazione delle regioni
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Punti salienti: funzioni
Fiducia al governo votata solo dalla Camera Poteri paritari solo su alcune leggi: Revisione costituzionale, trattati europei, enti locali, elezione del Presidente della Repubblica Tutte le altre leggi sono approvate solo dalla Camera dei deputati Il Senato può chiedere di discutere qualunque legge approvata dalla Camera e, nel caso in cui richieda modifiche, la Camera deve pronunciarsi in via definitiva. Su alcune materie era previsto che la Camera si pronunci a maggioranza assoluta per ignorare le richieste di modifiche da parte del Senato
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Riassumendo: Poteri formali limitati Elezione indiretta
Rappresentanza territoriale sostanzialmente omogenea Verso un Parlamento asimmetrico e omogeneo, ovvero un bicameralismo debole Referendum 4 dicembre 2016 blocca la riforma.
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