La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A. 2017-2018
PSICOLOGIA DEI GRUPPI E COMUNICAZIONE (9 CFU, h.54) 14 marzo Marina Mura Ricevimento: mercoledì dalle ore alle presso lo studio (n.18, I piano Via Sant’Ignazio 78) o per appuntamento tel Skype: cagliari134

2 La cognizione di Sè La conoscenza di sé è più ricca e articolata di quella degli altri anche se segue processi simili: ci percepiamo più mutevoli e imprevedibili rispetto agli altri perché abbiamo più occasioni e più tempo per l’autopercezione e più informazioni disponibili facciamo attribuzioni situazionali su di noi e disposizionali sugli altri (Jones e Nisbett, 1972): ciò che cattura l’attenzione viene assunto come causale (Storm, 1973; Heider, 1958) possediamo diversi repertori (teorie o schemi) di fattori causali per noi e per gli altri (Kahneman e Miller, 1986; McGill, 1989) la conoscenza personale non è più corretta di quella degli altri: spesso facciamo riferimento a conoscenze generali (schemi causali e di attribuzione) per spiegare il nostro comportamento

3 La cognizione di Sè Il Sè e’ dinamico
si forma nell’interazione sociale si modifica in relazione al tentativo di mantenere una buona immagine di sé produce una “teoria di sé” i cui contenuti variano nelle diverse fasi del ciclo di vita, in relazione a: appartenenze sociali elementi salienti del contesto immediato sfera pubblica o privata riguardare il passato, il presente o futuro col tempo è più stabile e dirige pensieri, sentimenti, comportamenti

4 Il Sé è più o meno complesso (Linville, 1987)
La cognizione di Sè Il Sé è più o meno complesso (Linville, 1987) è legato ai ruoli, alle attività, alle relazioni, alle situazioni e agli interlocutori i diversi Sé vengono integrati in riferimento ai ruoli e ai contesti in un quadro che vuole essere coerente e stabile: seguendo schemi della cultura d’appartenenza (sé ideale) utilizzando la memoria selettiva: ricordando solo ciò che è coerente, rendendo accessibili solo alcuni tratti utilizzando euristiche: attribuzioni situazionali per i comportamenti incongruenti e selezionando tratti chiave (schemi di sé) Il benessere è legato alla molteplicità dei Sé suoi quali si può «giocare» la propria autostima: poche relazioni e pochi ruoli possono produrre, se persi, gravi depressioni

5 Le dimensioni del Sé (sintesi)
La cognizione di Sè Le dimensioni del Sé (sintesi) Cognitiva: ciò che sappiamo di noi Emotiva o autostima: ciò che proviamo nei confronti di noi stessi Poiché i Sé si modificano continuamente in relazione alle esperienze, alle situazioni, alle condizioni sociali: alcuni possono essere molto fragili l’autostima si costruisce mantenendo una buona immagine di sé: pensieri e sentimenti sono distorti: sopravvalutazione di qualità generiche e astratte e della capacità di controllo nel futuro (ottimismo irrealistico) scelta di contesti, svalutazione dell’oggetto e/o del soggetto frustrante, distorsioni sul contributo personale complessità del Sé: più è complesso più si inibiscono valutazioni negative

6 La prospettiva costruzionista
La cognizione di Sè La prospettiva costruzionista Il Sé è: una collocazione all’interno dell’ordine simbolico-linguistico sociale (Harrè, 1993, 1998) l’esito di una negoziazione continua dei significati (valori, credenze su chi si è, su ciò di cui si è capaci, ecc., dei comportamenti) che si realizza nelle interazioni sociali dove si realizza il confronto sociale e che sono alla base della modulazione dell’autostima (Gergen, )

7 Cognizione di Sé e gruppi
Qualsiasi sia la prospettiva è chiaro che il Self costruito ed ancorato ad un’autostima positiva è alla base dell’impegno, della progettazione a lungo termine di attività e delle maggiori possibilità di successo Il concetto di «successo» è una rappresentazione del soggetto costruita all’interno delle opzioni sociali disponibili nei gruppi di appartenenza e nella società

8 Teoria dell’Identità sociale
(Tajfel, Turner, 1986) IDENTITÀ O SÈ AUTOSTIMA Confronto sociale I. Individuale (relazioni interpersonali) I. Sociale (relazioni sociali) Aspetti cognitivi (categorizzazione) e motivazionali (autostima) Gruppi ai quali si appartiene (genere, etnia, ceto sociale, lavoro, religione…)

9 L’IDENTITÀ SOCIALE (Tajfel, 1981)
“L’identità sociale è quella parte dell’immagine di sé che deriva dalla consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale, unita al valore e al relativo significato emotivo che si attribuisce a tale appartenenza ” In certi momenti l’immagine che abbiamo di noi stessi si basa quasi esclusivamente sull’appartenenza ad un gruppo attiva in quel momento e situazione (soggetto adulto) 9

10 Cognizione di Sé e identità sociale
Paradigma del gruppo minimo e bias ingroup/outgroup, effetti della categorizzazione (Tajfel, 1981): Eterogeneità ingroup/omogeneità outgroup Favoritismo ingroup/ discriminazione outgroup Divisione noi-loro = etnocentrismo Mobilità sociale vs cambiamento sociale Intergroup bias o tendenza sovrastimare le caratteristiche del proprio gruppo rispetto a quelle degli outgroup (Hewstone, Ruybin, Wlls, 2002) Social Categorization Theory (Turner, 1982): Il Sé è una struttura cognitiva (l’insieme gerarchizzato delle autorappresentazioni), esito di auto-categorizzazioni (confronto per meta-contrasto di ingroup ed outgroup) che media e regola le relazioni con il mondo esterno (controlla e costruisce gli stimoli sociali, regola il comportamento interpersonale e sociale): ci si può auto-categorizzare come essere umano, per l’identità sociale, per identità personale

11 Cognizione di Sé, identità sociale e sindromi culturali
Culture e personalità sono collegate (Triandis, 1995): Sindrome collettivistica – personalità interdipendente Sindrome individualistica – personalità indipendente La dinamica del favoritismo ingropup / discriminazione outgroup è accentuata in soggetti con cultura collettivistica e in gruppi con orientamento relazione (Hinkle, Brown, 1990), ma è presente anche in soggetti con cultura individualistica e soggetti con orientamento autonomo Il livello della «cultura» è diversamente attivo nei gruppi in relazione alla loro strutturazione (relazioni e ragion d’essere) e ai relativi livelli d’identificazione

12 La Teoria del processo d’identità (Breakwell, 1986)
L’IDENTITÀ La Teoria del processo d’identità (Breakwell, 1986) l’identità è una dimensione unitaria che si produce in un processo dinamico attivato dalle capacità dell’organismo biologico (di memoria, coscienza e organizzazione) e dalle strutture sociali (i processi di influenza sociale) il processo che produce l’identità è guidato dall’individuo che tende a stati desiderabili (benessere), culturalmente definiti

13 La Teoria del processo d’identità
L’IDENTITÀ La Teoria del processo d’identità nelle società occidentali odierne, i principi che guidano il soggetto a comportamenti atti a raggiungere stati desiderabili sono relativi a 4 bisogni: 1) continuità: percepirsi uguali a se stessi nel cambiamento 2) autoefficacia: percepirsi capaci di affrontare la realtà per perseguire i propri scopi 3) distintività: essere percepiti come unici 4) autostima: percepirsi di valore

14 Cognizione di Sé e identità sociale
La cognizione il di Sé è una, una sintesi tra bisogno di differenziarsi (distintività e unicità) e bisogno di inclusione (appartenenza ad un gruppo) (Brewer, 1991) La cognizione di Sé è tanto più legata ai gruppi di appartenenza quanto più questi ultimi e i ruoli in essi giocati sono significativi per l’individuo: c’è reciprocità della significatività individuo-gruppo per la quale l’individuo si identifica e si impegna, influenzando la vita e l’evoluzione del gruppo e quest’ultimo contribuisce alla definizione dell’identità dell’individuo (Postmes, Haslam, 2005)


Scaricare ppt "CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A"

Presentazioni simili


Annunci Google