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PubblicatoModesto Bernardo Fortunato Modificato 5 anni fa
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Capitolo 2 Contabilità nazionale e bilancia dei pagamenti
Slide ampiamente rielaborate da Attilio Trezzini
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Introduzione La macroeconomia internazionale studia il problema dei rapporti di una economia con il resto del mondo in un dato istante di tempo dal punto di vista dell’intera collettività. Considera quattro aspetti della vita economica che, nella teoria pura del commercio internazionale sono lasciati in ombra: la disoccupazione; il risparmio/investimenti; gli squilibri della bilancia commerciale; la moneta e il livello dei prezzi. Il capitolo introduce alcune nozioni utili per l’analisi macroeconomica quali la contabilità nazionale e i conti della bilancia dei pagamenti.
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Il sistema di contabilità nazionale
Il Prodotto Nazionale Lordo (PNL) è il valore di tutti i beni e servizi finali prodotti dai fattori produttivi di un paese in un dato arco temporale. Quali sono i fattori di produzione? Lavoratori (lavoro), capitale fisico (come fabbriche e attrezzature), risorse naturali e altri input utilizzati per produrre beni e servizi. Il valore dei beni e servizi finali prodotti dai lavoratori, dal capitale e dalle risorse naturali cittadini di una paese è incluso nel computo del PNL del paese stesso. Il PNL è una misura del reddito nazionale.
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Figura 2.1 Il PNL degli Stati Uniti e dell’Italia nel 2013 e le loro componenti
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Il sistema di contabilità nazionale
Un’altra nozione rilevante è il Prodotto Interno Lordo (PIL). Il Prodotto Interno Lordo misura il valore finale di tutti i beni e servizi che vengono prodotti in un paese in un dato arco temporale. PIL = PNL – pagamenti ai fattori produttivi in altri paesi + pagamenti ai fattori produttivi da altri paesi. Il Pil prescinde dunque dalla nazionalità di chi produce e percepisce il reddito e si concentra sul fatto che l’attività produttiva avvenga sul territorio nazionale.
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Il sistema di contabilità nazionale
A prodotto Nazionale o Interno corrispondono analoghe nozioni di Reddito nazionale o interno lordo. Nella teoria è rilevante la corrispondenza tra prodotto e reddito. Per raggiungere tale identità tuttavia dobbiamo sottrarre al prodotto lordo gli ammortamenti dei beni capitali e fissi (impianti ed attrezzature produttive) e ottenere un Prodotto nazionale o interno Netto. A questo valore dobbiamo inoltre aggiungere i trasferimenti unilaterali netti: pensioni pagate a cittadini da altri paesi o riparazioni di guerra o aiuti umanitari provenienti da altri paesi. Queste somme positive o negative fanno parte del reddito ma non del prodotto.
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Queste differenze hanno una rilevanza contabile e rilevanza per alcuni studi specifici. Ma possono essere certamente trascurate nello studi della macroeconomia internazionale, almeno al nostro livello. Nel ragionamento teorico possiamo utilizzare una nozione di prodotto lordo, generalmente il Pil, e una nozione di Reddito Aggregato e concentrarci sul fatto che esse coincidono. Questi aggregati sono calcolati come la somma del valore della spesa nei beni e servizi finali prodotti. Consumo: spesa dei residenti domestici. Investimento: spesa delle imprese domestiche in attrezzature e macchinari. Spesa pubblica: spesa del governo in beni e servizi. Esportazioni. Saldo del conto corrente (esportazioni meno importazioni): spesa netta dei residenti esteri in beni e servizi domestici.
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Risparmio e conto corrente
Richiamiamo le relazioni della economia chiusa e senza intervento dello stato. Il prodotto nazionale, Y, lo possiamo considerare come somma di consumi e investimenti. Il reddito nazione che coincide con Y, prodotto nazionale, è considerabile come somma degli impieghi delle famiglie ovvero consumi e risparmi. Da queste relazioni possiamo ottenere C+S = Y = C + I Poiché i consumi delle famiglie sono lo stesso aggregato considerato come domanda e/o come impiego del reddito giungiamo alla relazione fondamentale della macroeconomia secondo cui
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In un’economia chiusa, e senza intervento dello stato, il risparmio è sempre uguale agli investimenti. S = I Le teorie economiche si distinguono in base alla diversa visione della direzione di causalità della relazione tra investimenti e risparmi. Le teorie economiche neo-classiche o marginaliste affermano la tendenza delle economie al pieno impiego e dei risparmi di pieno impiego a determinare il livello degli investimenti effettivi. Le teorie Keynesiane invece affermano che il livello degli investimenti determina, attraverso il processo moltiplicativo, il livello del reddito (non necessariamente di pieno impiego) e questo un livello di risparmi corrispondente al livello di investimenti.
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Quando generalizziamo l’analisi le relazioni si complicano.
Da un lato il prodotto Y, risulta essere la somma di consumi, investimenti, spesa pubblica e esportazioni alla quale somma dobbiamo però sottrarre le importazioni poiché parte degli investimenti dei consumi e dei consumi pubblici possono essere beni importati. Dall’altro lato il reddito delle famiglie deve essere impiegato per consumi, imposte e risparmi. La differenza tra esportazioni ed importazioni viene definita esportazioni nette o, come vedremo presto, saldo del conto corrente. Questa grandezza ha una importante implicazione.
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Immaginiamo che l’economia sia aperta e con intervento dello stato
Immaginiamo che l’economia sia aperta e con intervento dello stato. Nel libro si definisce il risparmio nazionale (SN) come la parte del reddito reddito nazionale (Y) che non viene spesa in consumo C privato o pubblico: SN = Y – C – G Ovviamente in questo risparmio ci sono anche le imposte e vedremo il significato di questo modo di procedere.
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C + I + G +(EX – IM) = Y = C + S + T {A}
L’uguaglianza Domanda = output = reddito = impieghi del reddito da a parte delle famigli diviene: C + I + G +(EX – IM) = Y = C + S + T {A} Quando EX<IM il paese ha un disavanzo di conto corrente (esportazioni nette negative) CA<0 quando EX> IM il paese ha un avanzo di conto corrente (esportazioni nette positive) CA>0 quando EX= IM pareggio di conto corrente CA =0 (esportazioni nette nulle). Da questa relazioni abbiamo due aspetti rilevanti del CA. In primo luogo abbiamo un effetto reale: CA il saldo del conto corrente rappresenta domanda netta per la nostra economia e dunque, se non siamo in pieno impiego, un saldo positivo indica che la domanda che si è rivolta alla nostra economia è stata più alta di quella che dalla nostra economia è andata verso altri sistemi economici. Il livello dell’attività produttiva è risultato più elevato di quanto sarebbe stato se non avessimo commerciato.
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Il saldo del conto corrente CA ha anche un effetto finanziario, che è il solo che preoccupa coloro che credono che l’economia sia in condizioni di pieno impiego. La implicazioni sulla posizione netta sull’estero. Riordinando però la relazione abbiamo anche Y- T – (C + I + G) = CA {A} Possiamo definire il reddito disponibile come Yd = Y-T e scrivere Yd – (C + I + G) = CA {A} il membro di sinistra è il risparmio nazionale SN o la differenza tra reddito e assorbimento interno ed è uguale al saldo del conto corrente. Se un paese importa più di quanto esporta, assorbe di più di quanto produce, può finanziare queste importazioni solo indebitandosi dunque se CA<0 si sta indebitando
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Se un paese esporta più di quanto importa, assorbe di meno di quanto produce e sta prestando risorse a stranieri. Evidentemente infatti gli stranieri non potendo pagare con esportazioni le loro importazioni si le hanno comprate indebitandosi con soggetti del paese in esame. Questi prestiti internazionali possono essere visti come scambio intertemporale. Un paese in disavanzo scambia consumo presente con consumo futuro. E’ più corretto dire che un disavanzo peggiora la posizione finanziaria netta sull’estero di un paese mentre un avanzo la migliora
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L’uguaglianza investimenti risparmi diviene in questa economia aperta e con intervento dello Stato:
S + T = I + G + CA Nel testo, per concentrarsi sulla relazione CA indebitamento, si assume T = G e dunque si scrive: che in economia chiusa S = I e in economia aperta S = I + CA Se le importazioni sono maggiori delle esportazioni il paese acquista da operatori stranieri più di quanto gli stranieri acquistino da operatori domestici. Questo disavanzo deve dunque essere finanziato con qualcosa di diverso dal denaro proveniente dalle esportazioni.
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Il paese si può finanziare solo prendendo a prestito da residenti stranieri. Un paese con un disavanzo deve necessariamente aumentare i propri debiti netti verso l’estero. Naturalmente il paese in disavanzo può non indebitarsi ma liquidare parte della propria ricchezza detenuta all’estero (qualora la possedesse) I + CA = S Analogamente se le esportazioni sono maggiori delle importazioni il paese vende a operatori stranieri più di quanto gli stranieri vendano a operatori domestici. Questo avanzo implica che gli stranieri debbano finanziare il loro disavanzo con qualcosa di diverso dal denaro che proveniente dalle loro esportazioni/nostre importazioni. Il paese in avanzo sta finanziando il disavanzo di altri paesi dando a prestito fondi a residenti stranieri. Un paese con un avanzo vede certamente aumentare i propri crediti netti verso l’estero.
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La ricchezza estera di un paese in avanzo aumenta quella di un paese in disavanzo diminuisce.
Il saldo del conto corrente di un paese è pari alla variazione della sua ricchezza estera netta Il saldo del CA costituisce prestito internazionale che consente uno scambio intertemporale tra paesi. Un paese in disavanzo scambia consumi e/o investimenti di oggi con reddito che pagherà domani. Importa consumi e/o investimenti oggi e esporta consumi e/o investimenti domani. Un paese in avanzo esporta consumi e/o investimenti di oggi e importa consumi e/o investimenti domani.
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C+T+Sp=Y =C+ I + EX – IM + G
Estendiamo ora in modo più corretto, senza cioè assunti su G=T, le relazioni al caso con intervento dello stato: C+T+Sp=Y =C+ I + EX – IM + G Riordiniamo e definiamo (T-G) = SG come risparmio pubblico o saldo del bilancio dello stato che può essere in avanzo o disavanzo. C + (T-G) + Sp =Y =C+ I + CA Possiamo riscrivere come: C+ SG + Sp = C+ I + CA otteniamo quindi la relazione uguaglianza risparmi investimenti in termini generali SG + Sp = I + CA Se i risparmi pubblici sono positivi si sommano ai privati per finanziare I e CA. Se sono negativi costituiscono una riduzione dei risparmi che possono finanziare gli investimenti e il saldo del conto corrente.
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Scritta come la trovate nel testo
Sp = I + CA – SG Se consideriamo che SG = T- G allora - SG può essere scritto come G- T ovvero Disavanzo o deficit pubblico. Sp = I + CA + (G-T) Il risparmio privato può assumere una delle tre seguenti forme: Investimenti, acquisto di titoli di debito emessi da operatori esteri (per finanziare i disavanzi dell’estero) o acquisti di titoli emessi dal governo per finanziare il deficit pubblico. Naturalmente sia CA che SG possono essere sia positivi che negativi compaiono però con segni diversi, infatti se CA è avanzo rappresenta un impiego dei risparmi come un - SG = disavanzo costituisce un impiego dei risparmi privati.
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Se invece CA è un avanzo compare col segno, meno o col segno più a sinistra dell’= e si somma ai risparmi privati nel finanziare I. Anche SG può essere positivo e sommarsi ai risparmi privati nel finanziare I e/o un CA negativo
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Sp = I + CA – SG Il senso di questa relazione è meramente contabile. Tuttavia se si ha in mente una teoria si trovano in essa diversi nessi causali: In particolare è frequente trovare implicito l’assunto che il reddito, nel lungo periodo è di pieno impiego, in tal caso i risparmi privati sono dati e la presenza di disavanzo del conto corrente o disavanzo dei conti dello stato implicano spreco di risparmi che vengono sottratti al finanziamento degli investimenti e dell’accumulazione. Senza questa ipotesi si devono invece considerare i possibili effetti positivi vantaggi dei disavanzi pubblici (innescare i processi moltiplicativi) e gli svantaggi oneri futuri per il pagamento del servizio del debito.
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Talvolta si trovano affermazioni stravaganti (deficit gemelli) secondo cui:
Un elevato disavanzo pubblico genera un saldo negativo del conto corrente, a parità di altre condizioni.
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