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PubblicatoArturo Bruni Modificato 5 anni fa
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Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2017/2018
Parte Quinta La Scuola del Posizionamento Competitivo
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SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
SI DISTINGUE TRA: SPAZIO COMPETITIVO VANTAGGIO COMPETITIVO COMPETENZA DISTINTIVA
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SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
SPAZIO COMPETITIVO RAPPRESENTA L’AREA ENTRO LA QUALE L’IMPRESA TENDE A COLLOCARSI PUNTANDO A PARAMETRI NON DI EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ IN SENSO ASSOLUTO, MA …….. RISPETTO A QUELLI DEI CONCORRENTI
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SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
VANTAGGIO COMPETITIVO POSSIBILITA’ / CAPACITA’ DI RAGGIUNGERE POSIZIONI PIU’ AVANZATE (DI VANTAGGIO), RISPETTO AI CONCORRENTI, CAPACI DI FACILITARE LA COMPETITIVITA’ DELL’IMPRESA IL RISULTATO DELLA STRATEGIA E’ RAPPRESENTATO DALL’ENTITA’ DEL VANTAGGIO COMPETITIVO. REDDITIVITA’ MAGGIORE A QUELLA MEDIA DEI CONCORRENTI
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SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
PER REDDITIVITA’ > MEDIA CONCORRENTI CI VUOLE UN PROGETTO (STRATEGIA) CAPACE DI AUMENTARE IL VALORE DELL’IMPRESA, ATTRAVERSO PROCESSI DI CREAZIONE / ACCUMULAZIONE DI KNOW-HOW I VANTAGGI (OTTENIBILI DAL PROGETTO) DEVONO ESSERE SOSTENIBILI PER PRODURRE E MANTENERE UN VANTAGGIO COMPETITIVO, LA SITUAZIONE COMPETITIVA DEV’ESSERE CARATTERIZZATA DA ASIMMETRIA INFORMATIVA
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LA CREAZIONE DI STRATEGIE IN GRADO DI PRODURRE VANTAGGI COMPETITIVI SOSTENIBILI E’ PRODUZIONE DI ASSIMETRIE INFORMATIVE A PROPRIO FAVORE ….CHE RENDONO DIFFICILE IL REPERIMENTO DELLE RISORSE CRITICHE PER IL SUCCESSO COMPETITIVO DELL’IMPRESA, CHE IN UN DATO SPAZIO DI MERCATO HA UN SUO PRECISO POSIZIONAMENTO
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“ Strategy formulation. Analytical Concepts” St. Paul WEST. 1987
VANTAGGIO COMPETITIVO RAPPRESENTA UNA POSIZIONE UNICA E DISTINTIVA, CHE UN’ORGANIZZAZIONE SVILUPPA NEI CONFRONTI DEI SUOI CONCORRENTI ATTRAVERSO I PROPRI MODELLI DI IMPIEGO DELLE RISORSE COMPETENZA DISTINTIVA RAPPRESENTA UN MODELLO DI IMPIEGO DELLE RISORSE CHE L’IMPRESA UTILIZZA PER CONSEGUIRE I SUOI OBTV HOFER / SCHENDEL “ Strategy formulation. Analytical Concepts” St. Paul WEST. 1987
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a. FOCALIZZAZIONE SU: SPAZIO COMPETITIVO
b. RUOLO CENTRALE: SUPERARE CONCORRENTI DEFINITIVO TRAMONTO DEL BISOGNO DI OSSERVARE LE DINAMICHE INTERNE E CON ESSE LA CONCEZIONE DI POLITICA CIO’ LASCIA SPAZIO A NUOVE NOZIONI (QUAL’E’ QUELLA DI A.S.A.) E NUOVI CONCETTI (AD ES. QUELLO DI SETTORE)
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L’OSSERVAZIONE SI SPOSTA VERSO GLI AMBIENTI IN CUI LE IMPRESE OPERANO, PER COMPRENDERE COME ESSE SI COMPORTANO IN RELAZIONE A: QUANTO PRODUCONO QUANTO VENDONO QUANTO COMPRANO 1. IN QUESTO NUOVO APPROCCIO BISOGNA METTERE A CONFRONTO FRA LORO I COSTI DI TRANSAZIONE E QUELLI RELATIVI ALLE OPERAZIONI INTERNE 2. NON CI SI PUO’ LIMITARE A CONSIDERARE LA DIMENSIONE OTTIMA, BISOGNA ESAMINARE ANCHE LA DISTRIBUZIONE OTTIMA DELLE ATTIVITA’ TRA LE IMPRESE
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STRUTTURA - CONDOTTA - PERFORMANCE
SPAZIO COMPETITIVO (LUOGO DI SCELTA DEL POSIZIONAMENTO MEDIANTE LA STRATEGIA) E’ TRADIZIONALMENTE IL SETTORE !! SETTORE: “INSIEME DI IMPRESE CHE PRODUCONO BENI OMOGENEI” (MASHALL) I CONSEGUENTI STUDI DI ECONOMIA INDUSTRIALE HANNO PORTATO AL PARADIGMA: STRUTTURA - CONDOTTA - PERFORMANCE
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1 STRUTTURA DEL SETTORE 2 CONDOTTA STRATEGICA DELL’IMPRESA 3 PERFORMANCE REALIZZATA SUL MERCATO E’ POSSIBILE RAVVISARE UNA RELAZIONE J.S. BAIN: LA RELAZIONE E’ MONO (USA) DIREZIONALE E RILEVA 1 E 2, CONDIZIONANTI 2
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PER BAIN I PRINCIPALI PARAMETRI STRUTTURALI DEI SETTORI E DEI MKT SONO:
a. ECONOMIE DI SCALA b. GRADO DI CONCENTRAZIONE c. GRADO DI DIFFERENZIAZIONE d. BARRIERE ALL’ENTRATA IN GENERE I PRINCIPALI ELEMENTI CHE COSTITUISCONO LA PERFORMANCE SONO: 1. REDDITIVITA’ 2. PUBBLICITA’ 3. PROGRESSO TECNOLOGICO 4. SISTEMA GENERALE DI FORMAZIONE DI PREZZO E SUE VARIAZIONI
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DIVERSA LA POSIZIONE DEGLI ECONOMISTI EUROPEI, SECONDO I QUALI:
a. LA RELAZIONE TRA LE 3 VARIABILI NON E’ PIU’ MONODIREZIONALE b. E’ BIDIREZIONALE, RELATIVAMENTE AL RAPPORTO 1-2 c. L’ORDINE DEL LEGAME TRA LE 3 VARIABILI PUO’ ESSERE ADDIRITTURA RIBALTATO: DA A
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COMPLESSITA’ INFORMATIVA
LAWRENCE - DEYER STRUTTURA SETTORIALE / COMPORTAMENTO STRATEGICO SI POSSONO IDENTIFICARE DIVERSE AREE FORMATE DALL’INCONTGRO DI 2 VARIABILI: COMPLESSITA’ INFORMATIVA E LIVELLO DI RISORSE DALLE COMBINAZIONI DELLE 2 VARIABILI NE DERIVANO 4 DIFFERENTI COMPORTAMENTI STRATEGICI
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2. ( Ci-a ; Ra ) PROSPETTICO
LAWRENCE - DEYER 1. ( Ci-b ; ұ R ) REATTIVO POCO INCLINE AI CAMBIAMENTI ED AGLI ORIENTAMENTI ESTERNI 2. ( Ci-a ; Ra ) PROSPETTICO FOCALIZZAZIONE SULL’INNOVAZIONE E SULLO SFRUTTAMENTO DELLE OPPORTUNITA’ DI MKT 3. ( Ci-a ; Rm ) ANALIZZATORE ADATTAMENTO CONTINUO ALLE VARIABILI AMBIENTALI 4. ( Ci-a ; Rb ) DIFENSIVO CONCENTRARSI SULL’ATTIVITA’ IN NICCHIE DI MERCATO
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MODELLO DI HANNAN E FREEMAN ECOLOGIA DELLE POPOLAZIONI ORGANIZZATIVE
ELEMENTO A TIPOLOGIA D’IMPRESA IMPRESA SPECIALISTICA (MAX LIVELLI EFFICIENZA/EFFICACIA, IN UNA SOLA STRUTTURA DI SETTORE) IMPRESA GENERALISTA (RINUNCIA AI MAX LIVELLI EF.ZA/EF.A, PER ADATTARSI A PIU’ STRUTTURE DI SETTORE) ELEMENTO B N° IMPRESE OCCUPANTI UN SETTORE (DENSITA’) STRATEGIA “ R ” (ANTICIPAZIONE) STRATEGIA “ K ” (OBTV DI EFFICIENZA TRAMITE INVESTIMENTI DI LUNGO PERIODO)
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MODELLO DI HANNAN E FREEMAN COMPORTAMENTI STRATEGICI
1. SPECIALISTA “ R ”: ELEVATA SPECIALIZZAZIONE DI MKT, CON ATTACCO ANTICIPATO 2. SPECIALISTICA “ K ”: SPECIALIZZAZIONE PER ΔMAX EFFICIENZA (RICERCA DI ALTI STANDARD DI EFFICIENZA) 3. GEMERALISTA “ R ”: FLESSIBILITA’ SU PIU’ STRUTTURE (LA VARIABLITA’ NON CONSENTE SPECIALIZZAZIONE) 4. GENERALISTA “ K ”: FLESSIBILITA’ ED ANCHE EFFICIENZA (TRAMITE INVESTIMENTI DI LUNGO TERMINE)
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