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PubblicatoAdelaide Crippa Modificato 5 anni fa
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La politica estera iraniana e l’impatto con la Primavera araba: opportunità e limiti
Dott. Alberto Gasparetto Dipartimento di Studi Politici Università di Torino
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Politica estera iraniana: caratteristiche
Rivoluzione 1979, “né Est, né Ovest, solo Islam” diverse anime (liberali, nazionalisti, marxisti) ma poi prevaleilclero. Libertà, Indipendenza, Islam
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Politica estera: costanti
Geopolitica, Solitudine strategica Timore costante per minacce esterne alla sovranità, all’integrità territoriale, all’identità Eccezionalismo Panislamismo (tentativo di superar le differenze che percorrono l’Islam in nome di una unità transnazionale sotto la bandiera della religione islamica) e fattore sciita
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Il sistema politico iraniano/1
Le istituzioni religiose: - Guida della Rivoluzione (dispone dei maggiori poteri) - Consiglio dei Guardiani (veto su attività legislativa del Parlamento e sui candidati alle elezioni) - Consiglio per il discernimento (risolve dispute fra Cons. dei Guardiani e Parlamento) - Assemblea degli Esperti (nomina la Guida)
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Il sistema politico iraniano/2
Le istituzioni politiche: - Presidente della Repubblica - Parlamento Fazionalismo: tradizionalisti conservatori, conservatori pragmatici, riformisti, radicali
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Politica estera iraniana: Anni 80
Fattore ideologico/ religioso Minacce esterne regionali, internazionali - guerra Iran-Iraq ( ) - contrapposizione con Stati Uniti e Israele (il grande e piccolo “Satana”) - contrapposizione con Arabia Saudita Ideologia: una mera facciata?
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Politica estera iraniana: Anni 90
Trasformazione del sistema internazionale ( ) Zelo rivoluzionario lascia il posto all’incedere di un cauto pragmatismo (Rafsanjani) Processo di de-ideologizzazione Necessità materiali legate alla ricostruzione (l’economia è a pezzi) Nuovo discorso politico Khatami (dal 1997): democrazia islamica e dialogo fra civiltà
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Politica estera iraniana: post 11/09/2001
Bush e l’”asse del male” Fallimento nel tentativo di raggiungere un’intesa Ascesa fronte neocons in Iran Nuove opportunità in Medio oriente: il fattore sciita (Iraq)
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Religione e politica estera/ 1
La religione può influenzare la politica estera in tre modi (Jonathan Fox 2001) - visioni e credenze proprie dei policymakers e dei loro elettorati - fonte di legittimità (sia per la guerra, sia per la pace es: Khomeini/Bin Laden vs Khatami) - questione che attraversa i confini: opportunità e limiti per l’Iran sciita
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Religione e politica estera/ 2
Religione influenza relazioni internazionali attraverso il soft power (Nye 1990, Haynes2007): influenzare comportamento altrui attraverso influenza o incoraggiamento diretto o indiretto di tipo ideologico, culturale persuasione, convincimento (Marx: “religione, oppio dei popoli”)
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Religione e politica estera/3
Valori, idee, cultura (religione) Religioneoffremotivodiemancipazionedaoppressione, fame, povertà, analfabetismo…: terreno fertile per chi sioppone in nomedellareligione ReligioneelementotrascuratodaWestfalia (1648) in poi Poi, revival religioso (es: mondoislamicoAnni 70 e 80, Rivoluzione Iran 1979, 11 settembre 2001)
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Rivolte arabe: opportunità vs limiti/ 1
Medio oriente: maggioranza araba/sunnita Paese popolazione sciiti sunniti élite BAHRAIN 1,2 milioni 60-70% 25% sunnita SIRIA 22 milioni 20% 70% Alawita (sciita) EGITTO 81 milioni TUNISIA 10 milioni LIBIA 6,5 milioni ARABIA SAUDITA 27 milioni 85% 15% IRAN 75 milioni 90% 5% sciita IRAQ 31 milioni 60-65% 35% sciita- curdo LIBANO 4 milioni (60% islam) 27% Coalizione interconfess.
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Opportunità vs limiti/2
Islam realtà non monolitica (es: sunniti e sciiti) Dibattito sullo scontro di civiltà (Huntington 1996) Modello delle civiltà, fondate sulla religione Futuro conflittuale Pregio del modello: recupera importanza religione nella politica internazionale Difetto: considera religioni immutabili e monolitiche religione vista come causa del conflitto
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Sunnismo vs sciismo Principale frattura interna al mondo islamico
Iran,contrapposizione con movimentisunnitie Arabia Saudita Sciismocaratterediminoranza, “religionedellaprotesta” (Dabashi 2011) Scontrosusimboli Islam eluoghisanti (hajj, cioèpellegrinaggio)
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Opportunità vs limiti/3
Islamismo vs secolarismo: rivolte arabe religiose o laiche? Quale esito? Iran le dipinge come “religiose”, sottolinea carattere islamico cerca rilegittimazione internazionale (es: Bahrain) In realtàdomandaprovenientedallasocietàèpolitica-economica Religionerestaelementoeforzadominantenellasocietà (es: Egitto)
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Considerazioni conclusive
Dibattito sull’esportazione della democrazia: quale modello per i Paesi a maggioranza islamica? Che vuol dire democrazia? Elettorale? Formale? Sostanziale? Quattro modelli: Iran, Fratelli musulmani, Arabia Saudita, Turchia Turchia miglior esempio di equilibrio fra religione e democrazia Limiti all’esportazione del modello da parte Stati Uniti: Turchia condivide caratteristiche uniche
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