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LA PERSONALIZZAZIONE DA DOVE PARTIAMO Il D. LGS 61/17

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Presentazione sul tema: "LA PERSONALIZZAZIONE DA DOVE PARTIAMO Il D. LGS 61/17"— Transcript della presentazione:

1 LA PERSONALIZZAZIONE DA DOVE PARTIAMO Il D. LGS 61/17 Art. 5 COMMA 1 lett. a) L'assetto didattico dell'istruzione professionale e‘ caratterizzato: dalla personalizzazione del percorso di apprendimento, che si avvale di una quota del monte ore non superiore a 264 nel Biennio; dal Progetto formativo individuale che viene redatto dal consiglio di classe entro il 31 gennaio del Primo anno di frequenza e aggiornato durante l'intero percorso scolastico. Il Progetto formativo individuale si basa su un bilancio Personale che evidenzia i saperi e le competenze acquisiti da ciascuna studentessa e da ciascuno studente, anche in modo non formale e informale ed e‘ idoneo a rilevare le potenzialità e le carenze riscontrate, al fine di motivare ed orientare nella progressiva costruzione del percorso formativo e lavorativo. Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

2 …… la personalizzazione è qualcosa che si costruisce lo studente all’interno di un disegno tracciato dagli insegnanti,non qualcosa costruito a priori dagli insegnanti. (A. Salatin) Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

3 PFI dovrebbe “documentare”, il percorso svolto dall’alunno all’interno del percorso standard previsto per quell’annualità. In quanto “percorso svolto dall’alunno”, con i suoi tempi, le sue modalità di apprendimento e risorse cognitive e motivazionali, diventa un percorso personalizzato perché ogni studente dovrà prendersi la responsabilità di svolgerlo, con l’aiuto del tutor e dell’insegnante-guida, scegliendo quello che può fare e in quanto tempo Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

4 UN POSSIBILE MODELLO DI PERSONALIZZAZIONE
La personalizzazione costituisce uno strumento dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche col quale il curricolo può essere articolato in percorsi differenziati fruibili da uno o più studenti. La personalizzazione presuppone tuttavia l’esistenza di un curricolo di istituto di riferimento (per il gruppo classe) e di un certo numero di varianti riferite ad obiettivi di apprendimento individualizzati. Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

5 PERSONALIZZAZIONE RUOLO DEL TUTOR
Le specifiche del curricolo personalizzato per ogni studente sono indicate nel PFI. Essa viene supportata dall’azione del tutor che: Accoglie e accompagna lo studente; Redige il bilancio iniziale, consultando anche la famiglia; Redige la bozza di PFI da sottoporre al consiglio di classe; Monitora, orienta e riorienta lo studente. Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

6 PROCEDURA BASE PER LA PERSONALIZZAZIONE
Accoglienza Orientamento/riorientamento Recupero e/o consolidamento delle competenze Acquisizione di crediti per eventuale qualifica IeFP Acquisizione di crediti in vista di ri-orientamento in uscita Recupero di debiti a seguito di ri-orientamento in ingresso Acquisizione di competenze di cittadinanza Contenimento degli alunni “difficili” Alfabetizzazione degli stranieri (ove necessario). (A. Salatin) Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

7 Rilevazione dei bisogni
Riorientamento MOTIVAZIONE Rilevazione dei bisogni Osservazione Tutorig Bilancio personale PFI Progetti per piccoli gruppi CARENZE Laboratori di livello Interclasse divisi per asse COSOLIDAMENTO POTENZIAMENTO Laboratori di approfondimento (anche in classi superiori) INTERESSI ATTITUDINI Attività esterne da svolgersi in piccoli gruppi Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

8 COME PERSONALIZZARE IN QUESTO MODELLO POSSIAMO CLASSI PARALLELE
Occorre agevolare la costruzione di un orario idoneo ad organizzare attività per classi parallele; I dipartimenti possono vagliare tale possibilità e fornire suggerimenti IN QUESTO MODELLO POSSIAMO Fare un cambio tra docenti tra le classi coinvolte; Costruire 2 gruppi di livello su due classi o 3 gruppi di livello su tre classi; Lavorare in modalità interclasse Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

9 COME PERSONALIZZARE PERSONALIZZAZIONE INDIVIDUALIZZATA Analisi delle competenze formali in esito del percorso per competenze (UDA), informali e non formali dichiarate; Osservazione degli stili di apprendimento; Bilancio personale In questo modello in funzione di quanto con il C.d.C. possiamo: Costruire attività individuali o a piccoli gruppi presso laboratori in base al recupero di competenze trasversali e/o tecnico professionali (suddivisione nelle ore di compresenza/codocenza); Costruire attività individuali o a piccoli gruppi in ambienti di apprendimento diversificati (biblioteche, laboratori linguistici, ecc.); Utilizzare l’orario curricolare per far svolgere attività di recupero (in seste ore) Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

10 COME PERSONALIZZARE MODELLO ATTIVITA’ IN QUESTO MODELLO POSSIAMO MISTE
Monte ore biennio unitario (264) suddiviso nei due anni da svolgersi in varie settimane in cui può anche non cambiare l’orario; Analisi dei bisogni IN QUESTO MODELLO POSSIAMO In classe 1^, durante le prime 2 settimane di scuola, costruire un orario ad hoc in cui le classi di I. P. lavorano in parte a classi chiuse (tutti fanno Metodo di studio e TIC) ed in parte per fasce di livell0 a classi aperte (ad es. competenze linguistiche o matematiche); Fine primo quadrimestre (1 o 2 settimane) in cui per fasce di livello e a classi aperte gli alunni svolgono attività di recupero o laboratori di approfondimento. Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

11 COME PERSONALIZZARE MODELLO LABORATORIO INERCLASSE Monte ore del biennio suddiviso in moduli; Analisi dei bisogni; Bilancio personale CRITICITA’ Richiede una variazione dell’orario settimanale IN QUESTO MODELLO POSSIAMO Costruire 4 laboratori aperti (interclasse) di recupero per asse con l’ausilio di tutor docentia disposizione; Utilizzare una didattica peer to peer. Prima dell’avvio di questi gruppi i Consigli di classe devono concordare modalità e attività sulla base delle informazioni dei singoli PFI degli studenti che formeranno il nuovo gruppo classe. Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco

12 POSSIBILI AZIONI SUL PIANO ORGANIZZATIVO
DUNQUE SINTETIZZANDO La suddivisione della classe nelle ore di compresenza La suddivisione della classe con l’utilizzo dell’organico di potenziamento La realizzazione di modelli orari con moduli inferiori ai 60’ e recupero per attività di accoglienza/orientamento La frequenza di attività didattiche in classi parallele La frequenza di attività didattiche in classi inferiori o superiori La frequenza di attività didattiche in altri percorsi. L’Alternanza scuola lavoro, in house(bottega scolastica, impresa formativa simulata), in azienda (e/o in apprendistato) Altre attività a carattere didattico/sociale come il service learning Andrea Bello - IIS BERTACCHI - Lecco


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