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Il diritto scolastico www.facebook.com/max.bruschi max.bruschi@istruzione.it Isp. Max Bruschi.

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1 Il diritto scolastico www.facebook.com/max.bruschi
Isp. Max Bruschi

2 Parte I Nozioni fondamentali di diritto
Isp. Max Bruschi

3 Da dove partiamo?

4 Da dove partiamo? «Le parole sono importanti»
(Nanni Moretti) «Ciò che è essenziale, è perfetto» (Leonardo da Vinci) «Never attribute to malice that which can be adequately explained by stupidity» (Robert J. Hanlon)

5 Da dove partiamo? Sembra inutile, ma… Uno spunto di riflessione…

6 Che cosa è il diritto? Diritto, dal latino medioevale directus. La radice «rec» è la stessa di rex (re), regere (governare), regula (regola). L’etimologia ci aiuta a comprendere il legame la l’idea di «diritto», la funzione di governare o indirizzare comportamenti umani, e le «regole» da cui il diritto è costituito. «Regula» era peraltro lo strumento usato dai muratori per verificare l’allineamento della costruzione. A sua volta, la parola «norma» ha la stessa radice di «normalità». Recht, droit, right… indicano anche la mano destra. Cioè la mano dominante. In latino, il termine per diritto era ius, la radice del verbo iurare, con cui si indicava un pronunciamento sacro, con cui si interpretava la volontà degli dei e dunque la giustizia. Per il diritto romano, i fini del diritto erano honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere. Il diritto è l’insieme delle regole di una comunità, finalizzate a favorire l’onestà dei comportamenti reciproci, senza danneggiare il prossimo, riconoscendo a ciascuno ciò che gli spetta. Per Ulpiano, Iustitia est constans et perpetua voluntas ius suum cuique tribuendi

7 Quando nasce il diritto?
Il diritto nasce dalla necessità di regolare i rapporti tra almeno due soggetti. Si instaurano rapporti di diritto anche solo tra due soggetti. Esempio tipico, dal mondo letterario, è rappresentato dall’incontro tra Robinson Crusoe e Venerdì, nel noto libro di Daniel Defoe. La comparsa di Venerdì pone a Robinson il problema della definizione di regole comuni. Per il nostro amico Ulpiano, Ubi homo, ibi societas. Ubi societas, ibi ius. Ergo ubi homo, ibi ius

8 Come nasce il diritto? La prima fonte del diritto è la consuetudine. L’insieme di regole che una società si dà, spontaneamente, e che sono consacrate dalla tradizione. La consuetudine è costituita da due elementi: L'elemento oggettivo altrimenti detto diuturnitas (o prassi): la ripetizione costante ed uniforme del comportamento nel tempo. L'elemento soggettivo o psicologico, detta opinio juris ac necessitatis: la convinzione che quel comportamento sia moralmente obbligatorio (opinio juris) o che sia necessario che lo diventi (ac necessitatis).

9 Due modelli di diritto Gli Stati moderni regolano i propri ordinamenti giuridici su due principali «fonti» Il diritto consuetudinario Il diritto scritto Il diritto consuetudinario mette al primo posto gli usi, le consuetudini. Di tale specie, era l’originario diritto romano, la cui radice era nel mos maiorum, il «costume degli antenati». Il diritto scritto mette al primo posto una «legge fondamentale» (es. le XII Tavole, corpo di leggi compilato nel 451 – 450 a.C. dai decemviri legibus scribundis). Nell’uno e nell’altro caso, la pietra angolare è costituita dalle «norme di produzione» o «fonti di produzione», le regole che disciplinano la produzione di altre regole, le quali altre regole NON possono contraddire, nello «spirito» e nella lettera, le norme fondamentali. L’insieme delle norme dà vita all’ordinamento giuridico.

10 Che cosa è una istituzione?
Istituzione : ordinamento sociale, religioso, morale, politico, fondato su una legge o accettato per tradizione. In senso più ampio, qualunque società o corpo sociale ordinato e organizzato giuridicamente. In sociologia, una forma di aggregazione sociale caratterizzata da modelli di comportamento che, grazie al processo di ripetizione, tipizzazione e oggettivazione, si sono cristallizzati in ruoli all’interno della società; in particolare è riferito a un modello di regolamentazione di comportamenti ritenuti di fondamentale importanza per l’organizzazione sociale. Le istituzioni contribuiscono alla loro stabilità proteggendo l’ordine sociale e assicurandone la continuità. Attraverso i valori, le norme e le sanzioni che le sostengono, operano una riduzione della variabilità dei comportamenti individuali, fonte primaria delle innovazioni. Da ciò consegue che tendono a cristallizzare l’ordine stabilito e a rimanere immutate anche quando le regole che le rappresentano non costituiscono più una guida adeguata per la condotta degli individui. 

11 Che cosa è un ordinamento?
Abbiamo detto che «Ubi homo, ibi societas; ubi societas, ibi ius». Facciamo un passo ulteriore, seguendo l’insegnamento del grande giurista Santi Romano, per il quale «Ubi societas, ibi ius; ubi ius, ibi societas» L'ordinamento, in diritto, indica l'insieme delle norme giuridiche che regolano la vita di una comunità all'interno di un sistema giuridico. L’ordinamento è basato su una «gerarchia» di norme, il cui corretto assetto si basa sul principio di «non contraddizione» tra le norme stesse, ma le norme sono, altresì, il prodotto di un assetto sociale. L’ordinamento giuridico determina l’organizzazione di una istituzione. L’ordinamento didattico indica, pertanto, l’insieme delle norme che regolano l’attività di insegnamento e apprendimento

12 Le fonti del diritto Fonti del diritto
Sono gli atti e i fatti produttivi di norme giuridiche. Caratteristica fondamentale degli ordinamenti giuridici moderni è la pluralità delle fonti. Occorre individuare sia quali sono le fonti del diritto, sia i procedimenti attraverso i quali tali fonti devono essere prodotte; nel primo caso, si parla, più propriamente, di fonti di produzione; nel secondo, viene utilizzata l'espressione fonti sulla produzione. Tra queste ultime si annoverano le Disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile, con le quali si dettano disposizioni generali in materia di fonti, la Costituzione, che, oltre ad essere una fonte di produzione costituisce anche una fonte sulla produzione, dal momento che disciplina i processi di produzione delle fonti, come ad esempio le leggi ordinarie e quelle costituzionali, la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che disciplina tra l’altro l’attività normativa del Governo. Le fonti di cognizione, infine, costituiscono gli strumenti attraverso i quali è possibile venire a conoscenza delle fonti di produzione (es. Gazzetta Ufficiale).

13 Le norme fondamentali MA
Alla base delle istituzioni e degli ordinamenti sono poste norme fondamentali che fissano, in maniera rigida, i principi su cui si fonda l’ordinamento statale. In Italia, la norma fondamentale è la Costituzione della Repubblica. MA non è più la sola. L’Italia ha infatti liberamente aderito ad organismi internazionali e ha «recepito» nelle proprio ordinamento giuridico le modalità di questa adesione. I Trattati Europei, ad esempio sono, a tutti gli effetti, norme di rango costituzionale, in quanto vincolanti per ciascun Paese aderente all’Unione. Dall’adesione ai Trattati, deriva l’ingresso nell’ordinamento giuridico italiano di due fonti: I Regolamenti europei, vincolanti per tutti gli Stati membri e «autoapplicativi» Le Direttive, che devono essere recepite dagli Stati Membri, con adattamenti che però non ne alterino i principi

14 La tipologia delle fonti
Tipologie Fonti di produzione Atti e fatti idonei a produrre norme giuridiche, ossia ad innovare l’ordinamento giuridico. Fonti di cognizione Atti che non producono diritto ma si limitano ad agevolare la conoscenza di norme dell’ordinamento.

15 Il quadro delle fonti Fonti di rango costituzionale Quadro delle fonti
— principi supremi dell’ordinamento costituzionale, non modificabili da leggi di revisione costituzionale; — Costituzione e consuetudini costituzionali (comportamenti ripetuti nel tempo dagli organi costituzionali e dai soggetti politici in assenza di regole scritte); — Sentenze della Corte Costituzionale Fonti comunitarie — regolamenti comunitari, obbligatori in tutti i loro elementi e direttamente applicabili in ciascuno Stato membro; — direttive, che vincolano lo Stato membro cui sono rivolte per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salva la competenza del singolo Stato in merito alla forma e ai mezzi per raggiungere il fine. Non sono immediatamente vincolanti, ma devono essere recepite dallo Stato membro al quale sono rivolte; —  decisioni (atti obbligatori in tutti i loro elementi, si indirizzano a uno o più soggetti individuati); —  raccomandazioni e pareri ,; sono atti privi di efficacia vincolante; —  sentenze della Corte di Giustizia europea.

16 Il quadro delle fonti Fonti di rango primario e subprimario
—  leggi ordinarie dello Stato; —  decreti-legge; —  statuti delle regioni ordinarie: —  leggi regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano —  decreti legislativi. Fonti di rango secondario —  decreti del Presidente della Repubblica; —  regolamenti ministeriali —  statuti degli enti locali; —  regolamenti degli enti locali; —  ordinanze.

17 Criteri che regolano i rapporti tra le fonti di produzione
La gerarchia delle fonti Criteri che regolano i rapporti tra le fonti di produzione Criterio cronologico Quando due norme configgenti sono previste da fonti dello stesso tipo (es., leggi ordinarie), sulla norma precedente prevale quella successiva, secondo il principio lex posterior derogat legi priori. Criterio gerarchico Quando due norme configgenti provengono da fonti diverse, le norme successive poste da fonti di rango inferiore (es., regolamento) che contrastino con norme provenienti da fonti di rango superiore (es., legge ordinaria) sono invalide e soggette ad annullamento o a disapplicazione (ad es., il giudice ordinario deve disapplicare i regolamenti governativi contrastanti con la legge).


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