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PubblicatoTonio Parente Modificato 11 anni fa
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L’OLIVO E L’OLIO Poesia Nelle scienze Nella vita quotidiana Citazione
Nella storia
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Dal capitolo 8 di Genesi Noè, poi, fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo… e la colomba tornò…ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo.
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Sono l’oliva Sono l’oliva e son tutta scura ma posso cacciare via la paura: Con il mio olio nell’antichità facevo scappare l’oscurità. Sono l’oliva, signore e signori, senza di me sono dolori: sgrasso, purifico, dono gioventù con me la vita dura di più. Sono, perciò, medicamentosa: contro i malanni son portentosa! Sono l’oliva e sono brillante produco il mio olio in ogni istante Stuzzico sempre l’appetito se il panino con me viene condito. Anche la frittura viene apprezzata di pesce, patate e verdura prelibata Quindi, signori, godete di me, il frutto più buono e più bello che c’è. Sono l’oliva, la vanitosa, in tutto il mondo sono famosa. Quel che si dice è la realtà: Leggete e scoprite le mie qualità! Sono l’oliva e sono un tesoro Preziosa di più dello splendido oro Con il mio olio dorato e lucente Io nutro il corpo e anche la mente Sono l’oliva, a volte grinzosa, ma per la bellezza sono preziosa: il mio olio, con altri ingredienti rende le pelli lisce e splendenti ed i capelli, anche i più nervosi, diventano lucidi e morbidosi.
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Storia Alcuni resti archeologici dimostrano che la coltivazione dell’olivo era conosciuta in Medio Oriente in tempi antichissimi. In Siria e in Palestina sono stati rinvenuti frantoi risalenti al 5000 a.C. Nello stesso periodo a sud di Bari sono stati ritrovati reperti che dimostrano come già allora le olive facevano parte dell’alimentazione. Sappiamo che in Palestina i Filistei schiacciavano le olive con mortai di pietra, poi, per estrarre l’olio, la pasta ottenuta veniva premuta da dischi fatti con rami di olivo intrecciati. Grazie al popolo fenicio l’olivo giunse in molti paesi che si affacciavano sul Mediterraneo. Durante l’impero romano, la coltivazione dell’olivo migliorò notevolmente e aumentò la produzione dell’olio. Questo veniva considerato un vero e proprio “oro verde”. Delle navi apposite erano adibite al trasporto dell’olio, contenuto in anfore ed otri di pelle. Le anfore, abbandonate dopo essere state usate, venivano ammucchiate formando dei monticelli come il Monte Testaccio, a Roma, formato da vasi, (vaso in latino si dice “testa”). La vendita dell’olio avveniva in un luogo chiamato “arca olearia”, una specie di borsa valori. Cade l’impero romano: l’agricoltura subisce gravi danni e al posto di oliveti si formano boschi incolti. L’olio d’oliva diventa prezioso e raro. Nei monasteri, però, si continuano a coltivare olivi e si diffondono nuovamente sul territorio. Si ampliarono strade per il trasporto dell’olio. Aumentarono fabbriche per la produzione del sapone con olio lampante (cioè olio di scarto). Oggi l’olivo è diffuso in tutti i paesi del Mediterraneo e in gran parte delle regioni italiane. L’olio d’oliva è diventato particolarmente apprezzato da quando si sono scoperti i vantaggi della cosidetta “dieta mediterranea”, di un’alimentazione, cioè, ricca dei cibi tipici dei paesi mediterranei.
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Nelle scienze Botanica Raccolta Lavorazione
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Contengo: vitamine A D E
Botanica 1 Acidi grassi essenziali Tocoferoli, bioregolatori FATICOSO ESSERE UN’OLIVA!!!! L’olivo (Olea Europaea ) è una pianta originaria del vicino oriente. E’ assai longeva e può facilmente raggiungere alcune centinaia di anni. L’olivo è, inoltre, una pianta sempreverde. I suoi frutti, le olive, sono impiegate per l’estrazione dell’olio e nell’alimentazione. L’olivo si propaga per semi e per parti di pianta. Ama i terreni posti in collina, non umidi. Le gemme possono essere a fiore, a legno e miste (producono fiori, foglie e rami). I fiori sono piccoli, bianchi e privi di profumo. Le foglie sono lanceolate e e coriacee: sono di color verde e lisce sulla pagina superiore, su quella inferiore sono coperte da peli che le danno il tipico color argenteo Il frutto è una drupa ovale. È l’unico frutto da cui si estrae un olio (gli altri oli si estraggono da semi).
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Botanica 2 Il tronco è contorto, la corteccia è grigia e liscia, ma tende a sgretolarsi per l’età. Il legno è profumato, duro e utilizzato per la fabbricazione di mobili pregiati. Le radici sono di tipo a fittone nei primi anni, poi si espandono nello strato superiore del terreno, dove, in terreni rocciosi, trovano le sostanze nutritive.
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Botanica 3 Da maggio alla prima metà di giugno, secondo la varietà e la regione, ha luogo la fioritura, piuttosto abbondante Successivamente avviene l’allegagione: la corolla appassisce e si ingrossa l’ovario. Si forma il frutto Da ottobre a dicembre ha luogo l’invaiatura, cioè il cambiamento di colore, che indica la completa maturazione. All’invaiatura l’oliva cessa di accumulare olio. A causa del sapore amaro, dovuto al contenuto in polifenoli, l’uso delle olive come frutti richiede trattamenti particolari.
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Raccolta Per le olive da olio la raccolta avviene a completa maturazione (in genere dalla metà di ottobre a tutto dicembre). Per le olive da tavola la raccolta si può attuare sia prima che dopo l’invaiatura. La raccolta delle olive si può effettuare sia manualmente che meccanicamente. Manualmente, avviene per brucatura (con le mani) e per pettinatura (si fanno passare per la chioma attrezzi simili a pettini). Meccanicamente, con pettini collegati a compressori e scuotitori.
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Lavorazione Dopo la raccolta, le olive vengono portate all’oleificio in contenitori che le proteggano da urti. Sono, poi, lavate e, se necessario, conservate a strati, evitando che si riscaldino: potrebbero rovinarsi e perdere le qualità nutritive. Avviene poi la molitura: le olive vengono frantumate in frantoi e si ottengono olio e una specie di pasta. Questa pasta viene in seguito pressata nei torchi e si ottiene altro olio. L’olio è ancora lavorato per eliminare acqua di vegetazione e detriti. I residui della lavorazione vengono usati per ricavare altro olio alimentare e per altri usi, come la saponificazione Gli oli per uso alimentare si differenziano per la quantità di acido oleico: nell’olio migliore (extravergine di oliva) non deve superare l’un per cento.
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Nella vita quotidiana Nelle tradizioni popolari
Nella medicina e nella cosmesi Nell’illuminazione Nelle tradizioni popolari Nell’alimentazione Nella religione
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L’olio nell’alimentazione
L’olio ha un posto importante nell’alimentazione. Apprezzato per le sue proprietà nutritive e conservanti, è largamente usato, crudo o cotto, nella preparazione dei cibi nei paesi del Mar Mediterraneo. In epoca romana, sappiamo da Apicio, uno scrittore che trascrisse numerose ricette, del suo abbondante utilizzo nelle mense imperiali. Nel Medioevo l’olio diventa un alimento costoso, per questo il suo uso diminuisce ed è limitato al periodo di Quaresima (quando non si consumavano prodotti animali) e ai “giorni di magro” (il venerdì). Si conosceva che era più digeribile del lardo e aveva un alto valore nutritivo, per questo era consigliato a bambini ed anziani. L’olio è diventato più apprezzato da quando sono stati scoperti i vantaggi della dieta mediterranea. Dopo la seconda guerra mondiale, un medico, che si trovava in Campania con l’esercito anglo-americano, notò che molti abitanti avevano una vita lunga e sana. Scoprì che questo era anche dovuto all’alimentazione ed, in particolare, all’uso dell’olio d’oliva al posto di grassi animali. La notizia si diffuse in tutto il mondo e da allora è aumentata la fama dell’olio. L’olio di oliva si consuma crudo e cotto: certamente, crudo mantiene intatte le sue qualità; rispetto ad altri oli, però, le sue caratteristiche sono meno rovinate dal calore e sono prodotte sostanze tossiche per l’organismo in quantità minore. L’olio d’oliva è ottimo con tutti i cibi. Il suo sapore, però, è sublime anche su un pezzo di pane, sulla mitica bruschetta!
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Medicina e cosmesi Secondo un mito greco, Zeus chiese all’olivo di essere il re degli alberi, ma questo umilmente rifiutò, perché dichiarò che, dovendo proteggere la salute dell’uomo, non aveva tempo per essere re. Questo racconto ci dimostra che questa pianta aveva una enorme importanza non solo come alimento, per il suo uso nella medicina, nell’igiene, nei prodotti di bellezza… Gli antichi non sapevano quello che sappiamo oggi: l’olio di oliva ha una composizione simile al grasso della cute, contiene le vitamine A, E, i carotenoidi, nemici dei radicali liberi. Sapevano, però, che l’olio era un vero toccasana per tante situazioni. Fenici, Egizi e Greci lo adoperavano come medicamento per attenuare il dolore delle piaghe o per disinfettare. Sapevano che foglie , a corteccia e la resina dell’olivo contenevano sostanze emollienti e lassative; soprattutto l’olio, però , fu usato nella preparazione di medicamenti, Nel Vangelo, si racconta del buon Samaritano che cura le ferite del viandante con olio e vino: questo vuol dire che era una pratica di cura comune. L’olio era usato come un antibatterico per curare il dolore alla gola e alle vie respiratorie. Nel medioevo era famoso il “balsamo del Samaritano”, emulsione di olio, vino chiara d’uovo per curare scottature, ferite e piaghe. Il consumo di olio era consigliato a bambini, malati e anziani. Fin dai tempi più remoti le virtù dell’olio d’oliva vennero apprezzate nel campo della cosmetica: Fenici, Egizi, Greci lo usavano come ingrediente principale per creare profumi, creme, unguenti, balsami da utilizzare per ammorbidire la pelle, per massaggiare, rinfrescare e frizionare il corpo. L’olio era ingrediente fondamentale di aromi, unguenti, oli profumati. Gli unguenti e i profumi ottenuti erano contenuti in balsamari in vetro, unguentari in alabastro, argilla e terracotta. . Nel papiro egiziano di Ebers si trova una ricetta antirughe a base di olio d’oliva per la cura della pelle delle belle egiziane, nella quale venivano incorporati latte e, finemente tritati, grani d’incenso, cera e bacche di cipresso; una volta amalgamato il tutto, il trattamento di bellezza si prolungava per almeno sei giorni consecutivi.
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Medicina e cosmesi 2 Plinio il vecchio, uno scrittore romano, afferma che l’olio d’oliva, mescolato con altri ingredienti come il seme di apio, rendeva la chioma ondulata ed evitava la caduta dei capelli. Sempre ai tempi dei Romani, dalle olive fresche si ricavava uno dei profumi più famosi dell’antichità: l’Onfacium. Questo era usato anche per produrre unguenti. Attualmente, nella produzione dei cosmetici c’è un ritorno alla natura e l’olio d’oliva è un ingrediente importantissimo. Con semplici ricette casalinghe e poca spesa possiamo curare il nostro aspetto fisico. Eccone alcune: Per la pelle secca: mescolare un rosso d’uovo, due cucchiai di miele integrale e un cucchiaino di olio di oliva. Lasciare in posa per circa 20 minuti e sciacquare con acqua tiepida. Classica maschera casalinga da fare due-tre volte la settimana, per la pelle secca: frullare una carota ed aggiungere due cucchiai d’olio d’oliva. Spalmare il composto sul viso e tenere per 15 minuti. Quindi risciacquare con cura. Contro la cellulite: far macerare, per 48 ore, 5 foglie sminuzzate di edera in ¼ di litro di olio d’oliva, quindi filtrare e utilizzatr l’olio per massaggiare le zone colpite da cellulite e adipe. Per la chioma spenta e opaca:cinque cucchiai d’olio; unire il succo di un limone; massaggiare i capelli con questa emulsione e lasciare in posa per mezz’ora, poi lavare sempre utilizzando uno shampoo delicato. Il segreto del successo di Cesare? …pulizia con olio d’oliva Il segreto della bellezza di Cleopatra? …olio d’oliva, ragazzi!
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Nella religione Nell’antichità erano venerati molti alberi. Il loro culto era collegato al mondo infero, per la presenza di radici che affondano nel sottosuolo. Un caso a parte è l’olivo, che viene considerato in modo completamente positivo per la sua importanza alimentare e perché la sua coltivazione nasce nel periodo storico in cui si forma la civiltà sedentaria e agricola. L’olio è presente nei riti di offerta e di purificazione, rappresenta in tutte le culture l’alleanza fra Dio e gli uomini. Nell’antica Grecia la dea Atena , che rappresenta, fra l’altro, l’intelligenza, è associata all’albero di olivo. Secondo il mito, la città di Atene preferisce, come divinità protettrice, la dea Atena , anziché Poseidone, dio del mare, perché da lei riceve in dono l’olivo; una corona di rami di olivo veniva data come premio ai giochi olimpici. I corpi degli atleti erano unti di olio anche per dare forza ai muscoli. Nella Bibbia l’olivo e l’olio sono frequentemente nominati. Dopo il diluvio Noè viene a sapere che le acque si sono ritirate grazie al ramoscello di olivo che gli reca una colomba. L’olio viene usato nella consacrazione dei re, il nome Messia vuol dire “Unto”, cioè scelto da Dio e consacrato con l’olio. Tuttora viene usato nella somministrazione dei sacramenti. i rami d’olivo sono tuttora usati in numerose cerimonie religiose : ad esempio nella domenica delle palme, quando i rami di olivo, in sostituzione delle palme sono benedetti. L’olio è anche impiegato per lampade poste in luoghi sacri.
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Nelle tradizioni popolari
Nelle tradizioni folcloristiche l’olio e l’olivo hanno un posto di notevole importanza. Ad esempio, in Abruzzo ,le foglie di olivo venivano usate dalle “magare”, specie di maghe, per comporre un sacchettino ,detto “breve”, per proteggere dalle disgrazie. Secondo alcune credenze le foglie d’olivo bruciate tengono lontano il malocchio Si credeva che portasse male far cadere l’olio Il 3 febbraio,festa di san Biagio,si usa ricevere un’unzione contro il mal di gola. Si usa l’olio di lampade votive per chiedere protezione contro la malattia. Un rametto di ulivo veniva scambiato tra gli sposi per rendere saldi i rapporti di amicizia Si dice che la croce di Gesù sia fatta di legno di ulivo,perciò era usanza mettere un rametto di ulivo benedetto a capo al letto per avere la buona notte. Esistono proverbi e detti riguardanti l’olivo e i suoi frutti: “l’olivo vuole sette esse: sale, sòla, suolo, sasso, scasso, scure, stabbio” ; “chi vuole ingannare il suo vicino mette l’olivo grosso e il fico piccolino”; si possono fare previsioni per il raccolto: “non mi chiamare oliva finché non m’hai raccolto” perché “dal fiore al coppo vi è un gran trotto” ossia molta distanza; per Santa Maria “l’olio è per la via”, per l’Assunta “l’oliva è unta” Infine ricordiamo “son la bella del palazzo, casco in terra e non m’ammazzo, faccio lume al gran Signore, son servita con amore”
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Nell’illuminazione Fin dall'antichità l'uomo ha inventato sistemi per procurarsi la luce. Già dal V millennio a.C. l’olio era usato per l’illuminazione sia per gli usi quotidiani che per quelli religiosi. I Greci e i Romani fecero ampio uso di lampade alimentate ad olio di oliva. Queste lampade erano in terracotta, bronzo, ottone: in un beccuccio laterale era inserito uno stoppino che, bruciando, diffondeva luminosità. Le lampade ad olio venivano usate anche a scopo religioso e venivano messe in luoghi sacri, stando attenti che non si spegnessero.
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