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L’ALIMENTAZIONE NELL’ANTICA ROMA
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PASTI CENA CIBO E VINO BANCHETTO: VITA E MORTE
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I romani dividevano la loro alimentazione in tre pasti quotidiani che erano chiamati: jenataculum, cena, vesperna. Quando quest’ultima sparì, fu sostituita dal prandium. Raramente i romani dedicavano molta attenzione ai primi due pasti che non erano mai molto nutrienti e il più delle volte abolivano uno dei primi due. HOME
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Per tutti il pasto principale era la cena
Per tutti il pasto principale era la cena. Molti immaginano, secondo una diffusa leggenda , uno sfarzoso banchetto, ma in realtà, salvo casi molto rari, si limitava ai primi due pasti. In sostanza, la stragrande maggioranza dei Romani mangiava normalmente seduta su panche (raramente su sedie) e attorno ad un tavolo, come noi. HOME
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Il banchetto prevedeva almeno sette portate
Il banchetto prevedeva almeno sette portate. Si cominciava con gli antipasti, poi tre primi piatti, due arrosti e il dolce. In questi grandi ricevimenti quello che importava non era soltanto l'abbondanza e la qualità dei cibi offerti ma anche la loro presentazione scenografica necessaria per stupire i commensali, tutto ciò comportava una mescolanza di cibi spesso incompatibili tra loro e dannosi per la salute. L'eccessiva elaborazione dei piatti portava conseguenze dannose per la salute dei più ricchi spesso malati di obesità, gotta e calcolosi. HOME
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La presenza di tanti cibi e del vino, che esaltavano i piaceri della vita, portava con sé anche una riflessione sulla fine della vita .La morte era un tema dominante, rappresentato nei mosaici, in cui i servitori venivano raffigurati forma di scheletri che portano anfore come quelle ritrovate nel vasellame d'argento a Boscoreale. HOME
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