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Fabbisogno Energetico

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Presentazione sul tema: "Fabbisogno Energetico"— Transcript della presentazione:

1 Fabbisogno Energetico
Fonti di energia Glicidi e lipidi: il cervello utilizza preferibilmente il glucosio, i glob. Rossi e i leucociti esclusivamente il glucosio (metabolismo anaerobio). Le proteine vengono trasformate in zuccheri. Fabbisogno Energetico Il consumo energetico a riposo o metabolismo basale (BMR) è di circa 30 Kcal/Kg/die. Nel digiuno il BMR diminuisce per conservare la maggior parte di massa corporea. In condizioni di stress (int. Chirur., traumi ustioni, ecc.) può raddoppiare

2 Fabbisogno Proteico Nel digiuno Nelle Malattie gravi
è molto basso in quanto le molecole hanno compiti specifici che non sono quelli energetici. Normalmente gr/die ben al di sopra della dieta occidentale !! Nel digiuno Le proteine vengono trasformate in glucosio (per le cell. Cerebrali, i GR e i GB) attraverso la gluconeogenesi epatica. Nel digiuno si tenta di risparmiare proteine, utilizzando come fonte energetica i chetoni di provenienza lipidica. Nelle Malattie gravi non si riesce a bloccare il catabolismo proteico l’ambiente ormonale > il BMR < la capacità ad utilizzare i lipidi > la dipendenza dal glucosio come fonte energetica > la degradazione proteica

3 Fabbisogno proteico malattie gravi (segue)
con l’aggravarsi della malattia o del trauma aumenta il catabolismo, rapida deplezione riserve proteiche, disfunzione multiorgano. Nonostante l’infusione di glucosio e aminoacidi questa fase non può essere arrestata! Il malato migliora solo con l’eliminazione della causa della malattia: il bilancio dell’azoto è costantemente negativo Col miglioramento del paziente cambia lo stato ormonale, si riduce la ritenzione idrica e di sale, il bilancio dell’azoto diventa positivo (perde meno azoto di quello che viene somministrato)

4 Riserve nutrizionali Carboidrati Proteine
sono minime: depositi nei muscoli scheletrici e nel fegato; sufficienti per un giorno Proteine Pur essendo presenti in quantità non costituiscono una riserva energetica. La muscolatura scheletrica rappresenta la maggior fonte di riserva, e in un paziente malato la più importante. Le proteine più importanti (le ultime ad essere intaccate) sono quelle viscerali albumina e immunoglobuline e quelle contenute negli organi interni (cuore e fegato).

5 Riserve nutrizionali Proteine (segue) Lipidi
La riserva proteica può durare mesi per il meccanismo del risparmio energetico, ma in corso di trauma il consumo è molto più rapido Lipidi costituiscono la vera riserva nutrizionale grazie alla possibilità di adattarsi ad impiegare i lipidi come fonte energetica, nel digiuno queste riserve possono durare mesi

6 Valutazione dello stato nutrizionale
Stato nutrizionale scadente: paziente magro, guance incavate, senza grasso con scarsa muscolatura La perdita del 10 % del peso necessita di terapia nutrizionale Anche il paz. obeso o ben nutrito può aver bisogno di supp. Nutrizionale a seconda della malattia sottostante Buona nutrizione : si sopporta intervento maggiore e digiuno di 5-10 gg senza complicanze. Oltre Supp. Nutriz. Dopo un grave trauma o pancreatite acuta in atto meglio iniziare subito SN perché ci vogliono alcuni gg. prima che sia efficace. Non attendere un grave deficit

7 Terapia Obiettivi: energia Proteine
fornire adeguata energia e proteine rapporto ottimale 150 cal / gr di proteine. In paz. ospedalizzato circa 2000 cal e 60 gr di proteine. Energia: difficile determinare la quantità esatta di glucidi e lipidi. Dipende da età, corporatura, gravità della malattia e/o del trauma, dall’estensione delle ustioni ecc. Non è necessario fornire energia in eccesso: non viene utilizzata!!! Proteine fabbisogno giornaliero: 0,8 g/kg/die (56 g /70 Kg). Nelle malattie gravi > fino a 2g/Kg/die. Valutazione apporto proteico: rapporto azoto escreto / azoto introdotto. 1g di azoto = 6,25 g di proteine

8 Terapia Valutazione apporto proteico (segue)
dosaggio proteine viscerali (albumina, prealbumina, transferrina). Legate però all’idratazione, alla somministrazione e.v., alla loro emivita= parametro poco accurato Incremento ponderale : metodo meno attendibile per la ritenzione idrica in fase di stress. Utile solo quando inizia la fase anabolica Valutazione clinica generale è il metodo di valutazione migliore. Un eccesso di proteine si traduce in > escrezione di azoto. Se si supera le capacità renali= aumenta l’azotemia

9 Nutrizione parenterale totale
da usarsi in caso di prolungato digiuno Vie di somministrazione: catetere in grossa vena che peschi nella cava (sup. o inf,) per poter dare soluzioni concentrate senza danni venosi parietali composizione: glucidi al 50%, aminoacidi al 10%, ioni (Na K Ca) insulina, oligoelementi, lipidi. 2 possibili formulazioni: prev. Glucidica glucidica + lipidica. Questa formulazione ha il vantaggio di ridurre il volume infuso (più energetica), ma i lipidi possono bloccare il sistema reticolo-endoteliale: attenzione nei pazienti settici.

10 Nutrizione enterale L’importanza dell’intestino nei pazienti critici è diventata sempre più evidente; se non usato per 7-10 gg la mucosa va incontra ad atrofia e perde la funzione di barriera penetrano nel torrente circolatorio batteri e tossine (fenomeno di traslocazione) perde la capacità di digerire e assorbire il cibo proliferazione batterica, sepsi, colite pseudomembranosa ecc. Formulazione: stessi rapporti della NPT; glucidi, lipidi, proteine più o meno spezzettate per un migliore assorbimento. In alcuni casi fibre per ridurre le diarree e aiutare la mucosa del colon.

11 Somministrazione: via gastrica più facile meglio tollerata. Possibile reflusso con inalazione. Riduce però le ulcere da stress via digiunale non presenta reflussi, però è più difficilmente tollerata e la composizione dei fluidi più critica. Valore energetico: 1 cal/ml ; si inizia con 30 ml/ora Complicanze: tensione addominale, diarrea, crampi Vantaggi: La via enterale mantiene la funzione epatica attraverso il meccanismo della induzione enzimatica Conserva attive le funzioni delle cellule della mucosa intestinale


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