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Analisi dei bacini idrografici del Piceno

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Presentazione sul tema: "Analisi dei bacini idrografici del Piceno"— Transcript della presentazione:

1 Analisi dei bacini idrografici del Piceno
Progetto Comenius Italian and Norwegian Waterways Analisi dei bacini idrografici del Piceno CLASSE 3°B

2 Il Bacino idrografico Il territorio compreso entro gli spartiacque di un fiume costituisce il suo bacino idrografico (con riferimento ai corsi d’acqua) o il suo bacino imbrifero (con riferimento alle precipitazioni).

3 deflussi = afflussi + variazioni delle riserve
Il Bilancio idrologico Dal punto di vista idrologico lo studio dei bacini idrografici è in prima istanza orientato a definire la quantità di acqua meteorica che si raccoglie nel bacino, la quantità di acqua che ne esce e i rapporti esistenti fra la prima e la seconda. deflussi = afflussi + variazioni  delle riserve

4 L’acqua dei fiumi Nell’acqua si trovano varie sostanze disciolte (Ca, Mg, K, CO3=, SO4= ,…) La qualità e la quantità di queste sostanze variano da zona a zona in relazione alla natura  e alla solubilità dei terreni che vengono drenati. In generale l’acqua di un fiume può contenere: sali disciolti in ioni, che sono stati asportati dalle rocce; composti organici dovuti all’attività degli organismi animali e vegetali che popolano le sue acque; gas disciolti  ossigeno, azoto e anidride carbonica; materiali in sospensione (granuli di diversa dimensione) che sono trasportati con meccanismo differente a seconda del diametro.

5 Ecosistemi d’acqua dolce
Per quanto riguarda le acque dolci fluenti, che scorrono cioè in un alveo, gli ambienti lotici sono due: i torrenti, nei quali la pendenza è elevata e conseguentemente il flusso dell’acqua è rapido, e possono essere soggetti a saltuari prosciugamenti; i fiumi, nei quali si ha una minore pendenza e il moto delle acque è più lento e, raramente, si prosciugano. Gli ecosistemi che si formano nei due tipi di corsi d’acqua sono ovviamente differenti e legati alle caratteristiche appena descritte.

6 I fiumi I fiumi presentano spesso una popolazione bentonica di invertebrati adattati a vivere in condizione di scarsa ossigenazione, come le larve di numerose specie di insetti in modo particolare degli ordini dei tricotteri, dei coleotteri, dei ditteri e degli efemerotteri. Efemerottero adulto Tricottero adulto Coleottero adulto

7 Inquinamento delle acque
Inquinamento da scarichi urbani I detersivi, presenti nelle acque di scolo, risultano dannosi per le acque  perché presentano sostanze, usate come additivi per migliorarne l’efficacia, che non sono biodegradabili. Gli additivi più diffusi sono i fosfati  che in ambiente acquatico provocano il fenomeno dell’eutrofizzazione Inquinamento da scarichi industriali Molte industrie scaricano i loro prodotti di rifiuto nelle fognature o nei corsi d’acqua. In questo modo le acque vengono ad essere inquinate dalla presenza di metalli pesanti, di solventi organici ecc. I metalli pesanti (piombo, mercurio,cadmio ecc) e molti loro composti sono tossici e alcuni possono essere mortali in concentrazioni elevate.

8 Inquinamento da sostanze usate in agricoltura
L’agricoltura moderna  impiega molte sostanze chimiche che producono, in seguito al dilavamento dei suoli ad opera delle piogge, scarichi con effetti tossici dovuti ai residui dei composti. Inquinamento termico L’acqua viene spesso utilizzata come liquido refrigerante per centrali e impianti termoelettrici. Dopo l’uso, essa ha una temperatura maggiore di quella iniziale: quest’acqua più calda viene immessa direttamente nelle fognature o nei fiumi facendone aumentare la temperatura. Questo può danneggiare la vita delle specie acquatiche.

9 Salmonella al microscopio
Inquinamento batteriologico La grande maggioranza dei batteri è innocua per la salute umana. Diverso è il discorso da fare quando nelle acque vanno a finire batteri o altri microrganismi (ad esempio virus o parassiti) in grado di provocare infezioni e malattie. Le fonti principali di contaminazione sono costituite dalle deiezioni umane e animali che possono arrivare ai corpi idrici e contenere microrganismi patogeni di diversa specie fra le quali Salmonella, Shigella, Leptospira, Escherichia, Vibrio, ai quali si possono aggiungere virus, cisti del protozoo Entamoeba histolica e uova di vermi  elminti. Salmonella al microscopio

10 Indicatori dell’inquinamento
B.O.D.5 (Biological Oxygen Demand) è la quantità di ossigeno richiesta per i processi biologici; l’indice 5 indica  che la sottrazione di ossigeno disciolto ad opera degli agenti riducenti e col concorso dei microrganismi, deve essere valutata lungo l’arco di 5 giorni C.O.D. (chemical  ossigen demand) è un altro test del potere riducente degli inquinanti presenti nell’acqua. Esso rappresenta l’equivalente in ossigeno utilizzato per l’ossidazione per via chimica dei materiali inquinanti. AMMONIACA. La   ricerca  di ammoniaca (o sali di ammonio) nell’acqua è un saggio obbligatorio per stabilire la purezza  di un’acqua. La presenza, infatti, di NH3 o di NH4+ sta ad indicare  la sicura presenza di materia organica in decomposizione.

11 PH SAGGI BATTERIOLOGICI Gli indicatori di contaminazione fecale  dell’acqua sono i coliformi  fecali  e gli streptocchi fecali. I. B .E. (indice biotico esteso) Quando la qualità dell’acqua  peggiora, prima scompaiono gli organismi più sensibili e poi, progressivamente, gli altri, mentre riescono a sopravvivere gli organismi più resistenti. Seguendo questo principio si è messo a punto un indice che, sulla base della struttura delle comunità di macroinvertebrati bentonici che si rinvengono nei vari tratti del fiume, consente di diagnosticare il loro stato di qualità. L’I.B.E.  Classifica lo stato di qualità di un fiume su una scala che va da 12-13(qualità ottimale) a 1 (massimo degrado).

12 LEGISLAZIONE ITALIANA SULLE ACQUE
D.Lgs. 152/99 Il Decreto, recependo le direttive europee sull’inquinamento, diventa il testo unico in materia di acque. Vengono individuati e distinti i corpi idrici con specifica destinazione e per ognuno sono fissati i limiti in concentrazione di sostanze inquinanti. Viene definito lo stato  o qualità ambientale dei corpi idrici superficiali in 5 classi (da elevato a pessimo) Legge Merli 1976 Legge Galli 1994 Per salvaguardare le risorse idriche la gestione dell’intero ciclo dell’acqua, dalla captazione alla distribuzione e alla depurazione, è affidata ad un unico ente: l’ATO Legge Regionale

13 Il torrente Castellano
Caratteristiche idrologiche Corso idrico compreso sia nei Siti d’Importanza Comunitaria che nei Siti Protetti ai sensi della legge sulla tutela delle bellezze naturali origina da sorgenti multiple a circa m (Monti della Laga). Scorre sempre piuttosto incassato  su marne argillose in direzione SO_NE e  costituisce per un lungo tratto il confine tra le province di Teramo e Ascoli Piceno. Dopo un percorso di circa 36 Km confluisce nel fiume Tronto. Opere idrauliche in alveo Lungo il corso del torrente Castellano sono presenti due grandi invasi  formatisi a seguito di sbarramenti Enel per l’utilizzo dell’acqua a scopo idroelettrico: il lago di Talvacchia e il lago di Castel Trosino.

14 Mappaggio biologico e classe di qualità del torrente castellano
Indagine biologica effettuata dall’ARPAM di Ascoli Piceno nell’anno 2002 su sette stazioni: Stazione 7:l’IBE=2 a cui corrisponde una V classe di qualità- “ambiente fortemente inquinato o alterato”. Stazione 6:l’IBE scende 2 a cui corrisponde una V classe di qualità- “ambiente fortemente inquinato o alterato”. Stazione 5: Leggero miglioramento. Il valore IBE è 6 mentre la classe di qualità è III “ambiente molto inquinato”. Stazione 4: La qualità ecologica fluviale risulta compromessa dalla notevole variazione di portata l’IBE a 5 e la classe di qualità a IV Stazione 3: presenta un valore IBE=9 pari alla II classe di qualità “ambiente con moderati segni di inquinamento  o alterazione” Stazione 2: L’IBE scende a 5 e la classe di  qualità a IV con giudizio “ambiente molto inquinato o comunque molto alterato” Stazione 1: si riscontra un IBE=11 corrispondente a una I classe di qualità-giudizio ambiente non inquinato.

15 Il fiume Tronto Caratteristiche idrologiche e geomorfologiche
Il fiume Tronto  nasce dal monte Gorzano (Monti della Laga) nell’Appennino aquilano e dopo un percorso di 115 Km che interessa tre regioni (Lazio, Abruzzo e Marche) sfocia nel mare Adriatico  nei pressi di Martinsicuro. La natura geologica del bacino idrografico del fiume Tronto è prevalentemente impermeabile   e di natura argillosa Uso risorse idriche In totale vi sono 27 prelievi idrici:  il 70% destinati ad uso idroelettrico (per alimentare le centrali dello Scandarello, di Venamartello, di Capodiponte e di Porta Romana); il 28% destinati ad uso agricolo e zootecnico; l’1% ad uso agricolo.

16 Stato ecologico e qualità ambientale
Le variazioni della portata idrica del fiume dovuta alla captazione e reimmissione di acqua  da parte delle centrali idroelettriche, la natura degli affluenti, l’immissione in alveo di reflui non depurati e la elevata concentrazione antropica  sono alcune  delle cause che hanno determinato uno stato di degrado del fiume Tronto  soprattutto nel tratto della basse valle. Il fiume Tronto è continuamente monitorato dal personale ARPAM in diverse stazioni lungo l’asse fluviale; i dati che vengono riportati si riferiscono  a campioni prelevati in alcune  specifiche   stazioni che si trovano a monte e a valle del centro abitato. località Acquasanta (Centrale - valle abitato) località Ascoli Piceno (S.S. Salaria - bivio per Casamurana); località Maltignano (sotto ponte asse attrezzato); località Monsampolo (Stella- Ponte S.S. Bonifica); località S. Benedetto (zona foce, 100 a monte immissione mare).

17 San Benedetto Ascoli Piceno Acquasanta
Stazione 17: I valori della qualità biologica presentano alterazioni gravi; l’indice IBE è 3/2, il livello di qualità IBE V (valore che evidenzia un ambiente fortemente alterato) Stazione 13: I valori della qualità biologica presentano alterazioni gravi; l’indice IBE è 3/2, il livello di qualità IBE V (valore che evidenzia un ambiente fortemente alterato) Stazione 13: Lo stato ambientale scende alla classe 4. Si rilevano  alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di qualità biologica. L’indice  IBE è 4/5,  e stato ecologico  classe 4. Ascoli Piceno Acquasanta San Benedetto Stazione 9: lo stato  ecologico sale alla classe 2 così come lo stato ambientale. I valori degli elementi della qualità biologica mostrano  bassi livelli di alterazione;  l’indice IBE è di 8/9. Stazione 6: Lo stato ecologico risulta sufficiente (classe 3) in quanto i valori della qualità biologica si discostano moderatamente da quelli di norma

18 Qualità microbiologica
In una ricerca effettuata dall’ARPAM di AP nel 2000, il fiume è stato monitorato  in 21 stazioni fluviali strategicamente significative. Gli indicatori microbiologici selezionati per il monitoraggio sono stati: la CBT a 37°C (carica batterica totale): biomassa microbica vitale. I coliformi totali: batteri di origine sia ambientali che fecale. I coliformi fecali: batteri di provenienza fecale ma presenti anche in acque di scarico industriale. L’escherichia Coli: indicatore delle feci umane Gli streptococchi fecali: batteri più abbondanti nelle feci animali che in quelle umane. I batteriofagi: indicatori indiretti della contaminazione virale. I risultati analitici evidenziano un’elevata concentrazione di Escherichia Coli In particolare, in tutti i tratti del fiume  la fecalizzazione  di origine umana è prevalente su quella di origine animale  (coli fecali/ streptococchi fecali > 10); nel terzo tratto del fiume, inoltre, la carica batterica totale, indicativa dello stato d’inquinamento ambientale.


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