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Lezione 4
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Venezia e l’impero carolingio
774 Carlo Magno conquista Pavia e il regno longobardo di Desiderio e Adelchi Ambizioni di espansione a est Embargo contro la Venezia Maurizio Galbaio il Giovane sostituito da Obelerio e Beato filofranchi 800 renovatio imperii Papa Leone 3° incorona Carlo imperatore Sacro Romano Impero ( )
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809 Pipino attacca Malamocco
Impaludato nel canale Orfano e respinto I traditori Obelerio e Beato esuli presso Pipino, poi estradati a Bisanzio 810 capitale da Malamocco a Rialto Alla presenza di Arsafio legato bizantino Aggregato centrale e ben difendibile sia da terra che da mare Agnello Parteciaco eletto doge 812 Pace di Niceforo imperatore bizantino Carlo e i successori riconosciuti “colleghi” dall’imperatore d’Oriente 840 Pactum Lotharii Riconferma della terminatio Liutprandina e della largitio Astolfina Poi rinnovato da ogni imperatore eletto a richiesta del doge in carica
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Un’osservazione tra parentesi
Gli atti di ricognizione del pactum Lotharii si fanno quando cambia l’imperatore, non quando cambia il doge l’impero, per quanto sia l’istituzione secolare universale, è ancora identificato con il suo titolare invece il dogado, istituzionalmente di natura dubbia, è però già percepito come entità astratta e permanente
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La città a Rialto 827 Rustico di Torcello e Bon di Malamocco portano a Rialto le reliquie di san Marco Primo nucleo della basilica (no catacombe!) La piazza diventa sede delle conciones plenarie nelle occasioni solenni
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Riciclaggio edilizio Reimpiego di materiali antichi di provenienza lagunare e orientale
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Sviluppi istituzionali
Preminenza di Rialto sui centri periferici: Centralizzazione delle decisioni Scarsa partecipazione dai centri minori Egemonia dei maggiorenti realtini sulle famiglie tribunizie periferiche Gastaldi (termine longobardo!) inviati da Rialto per esazione fiscale e funzioni esecutive nei vici sostituiscono i tribuni
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I “giudici” 900 prima menzione degli iudices:
dogi deposti, uccisi, accecati… occorre affiancare ai dogi un corpo di controllori 900 prima menzione degli iudices: il doge Pietro Tribuno rinnova un privilegio al monastero di san Stefano di Altino: “Secundum concessionem et defensionem quam iam bene memoratus Ursus dux cum Iohanne filio suo, cum episcopis et judicibus et populo Venecie fecit” “Secondo la concessione e protezione che concesse il fu Orso Parteciaco di buona memoria con suo figlio Giovanni, coi vescovi e i giudici e il popolo della Venezia”
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E i giudici? Partecipano al placitum votando come tutti gli altri
Ursus = Orso Parteciaco assassinato nell’881 Iohanne = il figlio e coreggente Episcopis = i vescovi delle sedi lagunari (il clero fa ancora parte della concio) Populus Venecie = la concio riunita = placitum E i giudici? Partecipano al placitum votando come tutti gli altri In più hanno l’incarico di proporre le delibere con contenuto giurisdizionale Mentre il doge propone di norma le delibere normative e esecutive
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Chi partecipa al placito?
di diritto: tutti gli uomini dai 14 anni in su di fatto: VIII-IX secolo: partecipazione anche dai vici IX-X secolo: populus (da Rialto e dai vici) + iudices eletti solitamente tra i maiores di Rialto e i tribuni dei vici X secolo: cala la partecipazione dai vici; chi vuole prendere parte alla vita pubblica si trasferisce a Rialto
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Come funziona il placito?
è presieduto dal doge, eletto a suffragio universale dai partecipanti delibera per votazione pieni poteri e identica procedura per delibere di qualsiasi contenuto (normativo, esecutivo, giudiziario) dal X secolo le delibere giudiziarie vengono proposte dagli iudices le altre delibere continuano a essere proposte dal doge
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La sovranità popolare ***881 Orso Parteciaco assassinato
Il coreggente e successore Giovanni è senza eredi Il placito elegge a coreggente e successore Pietro Candiano ***887 Pietro Candiano muore in battaglia contro i pirati Narentani Il placito lascia la designazione a Giovanni Giovanni la rimette al placito Il placito elegge Pietro Tribuno (doge dall’889)
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Stasi costituzionale Espansione adriatica
Dux et populus (+ iudices) senza altri soggetti pubblici autori paritari degli atti di governo Lotte di fazioni, morti violente Pietro Candiano 4° Ripudia Giovanna veneta e sposa Waldrada di Toscana Ucciso in una rivolta Campagne contro i pirati dalmati Pietro Orseolo 2° Dux Venetorum et Dalmatinorum Festa della Sensa (Ascensione) per la vittoria del 998 Sposa una principessa bizantina che usa le forchette e importa i piccioni 1096 Vitale Michiel 1° Dux Dalmatiae et Croatiae
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Sviluppi sociali Rari i placiti nei vici
Rara la partecipazione al placito realtino dai centri periferici Stratificazione sociale: Maiores = famiglie possidenti e mercantili realtine e ex tribunizie da cui si traggono gli iudices Mediocres = artigiani Minores = piccoli produttori di beni e servizi (salinari, pescatori, traghettatori, orticoltori)
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Sviluppi urbani Organizzazione urbana in vicinie (IX-X sec.)
= assemblee dei capifamiglia residenti nelle diverse e separate aree urbanizzate Vigilanza notturna Prevenzione e interventi antincendio Costruzione e manutenzione di infrastrutture essenziali (ponti, pozzi, selciati, rive di approdo)
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1080: urbanizzazione ormai diffusa, tessuto urbano omogeneo riorganizzazione in confinia = parrocchie
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Venezia potenza mediterranea
Posizione intermedia tra le potenze: L’impero d’Occidente con cui stringe accordi in proprio (pacta Veneta) L’impero d’Oriente cui paga solo un tributo simbolico L’Islam con cui commercia Aggressivo sviluppo mercantile Accordi commerciali fondaci presso gli scali, con parziale extraterritorialità
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La cultura di governo Rifiuto del feudo, struttura dell’impero d’Occidente Fedeltà al concetto del potere di governo Magistratuale (elettivo, temporaneo, sindacato) Gratuito (rimborsi spese, ma non tramite imposizioni fiscali) Di servizio (e non di reddito o di prestigio) Rifiuto della burocrazia del dominato tardoantico Fedeltà al concetto partecipativo del potere di governo chi lo esercita ne è titolare diretto pro tempore per elezione E non funzionario delegato da un superiore Rifiuto della teocrazia islamica Ortodossia religiosa verso il vescovo di Roma Indipendenza dal potere secolare della Chiesa
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