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ROMA L’ETA’ REPUBBLICANA.

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Presentazione sul tema: "ROMA L’ETA’ REPUBBLICANA."— Transcript della presentazione:

1 ROMA L’ETA’ REPUBBLICANA

2 ROMA REPUBBLICANA 510 a.C. - Cacciata dei re e inizio dell’età repubblicana.

3 ROMA REPUBBLICANA LA POPOLAZIONE DELL’URBE E’ SUDDIVISA IN:
PATRIZI, O NOBILES, che possono vanatre fra gli antenati un console. Il primo della famiglia a raggiungere la carica era chiamato “homo novus” PLEBEI, definiti PLEBS, in cui venivano associati contadini, artigiani e gli altri abitanti SCHIAVI; non avevano diritti ed erano considerati alla stregua degli animali

4 ROMA REPUBBLICANA LA MAGISTRATURE ROMANE ERANO:
I CONSOLI, eletti annualmente, con poteri ampi, dal comando delle’sercito alle decisioni politiche in tempo di pace IL DICTATOR, con poteri assoluti ma eletto solo in casi di estremo pericolo per la res publica e con carica semestrale non rinnovabile (almeno fino a Silla)

5 ROMA REPUBBLICANA LA MAGISTRATURE ROMANE ERANO:
I PRETORI, dal latino praetor, erano dotati di imperium e iurisdictio. Avevano compiti giuridici e potevano sostituire i consoli in loro assenza I QUESTORI, che possedevano giurisdizione sulla giustizia (quaestores parricidii) e con competenze amministrative nella gestione del tesoro e delle finanze.

6 ROMA REPUBBLICANA LA MAGISTRATURE ROMANE ERANO:
I CENSORI, magistratura istituita nel 443 a.C.si occupavano dei censimenti, fino ad allora di responsabilità dei consoli. I PROCONSOLI (dal latino proconsul, al posto di o in favore del console) a volte erano ex consoli ed erano incaricati di governare una provincia romana.

7 ROMA REPUBBLICANA LA MAGISTRATURE ROMANE ERANO:
GLI EDILI, i cui compiti comprendevano la cura urbis (gestione delle strade cittadine, dei bagni pubblici e degli edifici), la cura annonae (la gestione dei mercati) e la cura ludorum (la gestione dei giochi pubblici). I TRIBUNI DELLA PLEBE, eletti dalla plebe e fra la plebe, con poteri vasti e variabili nel tempo, protetti dalla sacrosanctitas e con lo ius intercessionis (il diritto di veto)

8 ROMA REPUBBLICANA LA MAGISTRATURE ROMANE ERANO:
I CENSORI, magistratura istituita nel 443 a.C.si occupavano dei censimenti, fino ad allora di responsabilità dei consoli. I PROCONSOLI (dal latino proconsul, al posto di o in favore del console) a volte erano ex consoli ed erano incaricati di governare una provincia romana.

9 ROMA REPUBBLICANA LA MAGISTRATURE ROMANE ERANO:
GLI EDILI, eletti annualmente, con poteri ampi, dal comando delle’sercito alle decisioni politiche in tempo di pace I TRIUMVIRI, con poteri assoluti ma eletto solo in casi di estremo pericolo per la res publica e con carica semestrale non rinnovabile (almeno fino a Silla)

10 ROMA REPUBBLICANA LE MAGISTRATURE ROMANE SI DISITINGUEVANO IN:
magistrati cum imperio, che potevano comandare gli eserciti magistrati sine imperio, che non potevano farlo.

11 ROMA REPUBBLICANA LE MAGISTRATURE ROMANE ERANO:
Elettive: tutti i magistrati erano eletti dai cittadini nei comizi. Collegiali: il magistrato in carica aveva come collega almeno un altro magistrato col medesimo titolo, lo stesso grado, gli stessi poteri. così da controllarsi a vicenda. Temporanee: i magistrati duravano in carica per un breve periodo, in genere un anno, dopo di che tornavano ad essere semplici cittadini. Onorifiche: le cariche non comportavano nessuna retribuzione, ma davano lustro e onore.

12 ROMA REPUBBLICANA 494 a.C. - Primi contrasti tra patrizi e plebei.
a.C. - Istituzione dei decemviri legibus scribundis e pubblicazione delle Leggi delle XII tavole.

13 ROMA REPUBBLICANA i patrizi furono costretti a riconoscere due magistrati (tribuni della plebe) come rappresentanti dei plebei che avevano potere di veto sulle leggi ritenute anti-plebee. Le Leggi delle XII tavole (incise nel 450 a.C. su tavole di bronzo) segnano il passaggio dal diritto orale a quello scritto: affermano il principio dell'uguaglianza davanti alla legge e la sovranità del popoloLeggi delle XII tavole.

14 ROMA REPUBBLICANA Solo dopo circa un secolo e mezzo (intorno al 300 a. C.) fu riconosciuto ai plebei il diritto di accedere a tutte le cariche pubbliche. La concessione dei diritti ai plebei portò le classi e i ceti più agiati a scatenare diverse guerre di conquista contro i popoli vicini, per “recuperare” i privilegi perduti.

15 ROMA REPUBBLICANA Roma affermò il suo predominio su Etruschi, Volsci, Equi, Sanniti, dopodiché, memore della potenza dei Galli, riusciti ad occupare secoli prima Roma, si volse verso sud, impegnandosi nella guerra contro Taranto e le altre colonie greche. Tra il V e il III sec a.C. i Romani occuparono tutta la penisola.

16 ROMA REPUBBLICANA Fra il III e il II sec. a.C. i Romani, fino ad allora contadini e guerrieri, cominciarono ad interessarsi anche di commercio e di navigazione, perché, conquistando le città etrusche e greche, erano venuti a contatto con civiltà per molti aspetti superiori. L'interesse per gli scambi commerciali portò Roma al conflitto con Cartagine (città fondata dai Fenici), allora dominatrice del Mediterraneo. Le “guerre puniche” durarono un secolo e mezzo.

17 ROMA REPUBBLICANA La Prima guerra punica ( a.C.) scoppiò a seguito di un pretesto: i mercenari Mamertini avevano aggredito Siracusa, la quale aveva prima chiesto l’appoggio di Cartagine, poi preoccupata dal predominio della città fenicia sulla Sicilia, a Roma. La maggior parte della prima guerra romano-punica fu combattuta in mare, campo di battaglia ben conosciuto dai Cartaginesi ma a cui i Romani erano poco avvezzi.

18 ROMA REPUBBLICANA Roma mancava della tecnologia navale e quindi dovette costruire una flotta basandosi sulle navii cartaginesi catturate e sulle popolazioni della Magna Grecia. La prima guerra romano-punica fu decisa nella battaglia delle Isole Egadi (10 marzo 241 a.C.) vinta dalla flotta romana. Cartagine, incapace di varare un'altra flotta, dovette arrendersi.

19 ROMA REPUBBLICANA La seconda guerra punica (218 a.C a.C.) cominciò per iniziativa dei Cartaginesi. Lo storico greco (ma di parte romana) Polibio affermava che tre furono i motivi principali della seconda guerra tra Romani e Cartaginesi: il desiderio di rivalsa, l'aver dovuto sopportare, da parte dei Cartaginesi, la perdita del dominio sulla Sardegna e sulla Corsica con la frode, l'aver conseguito numerosi successi in Iberia.

20 ROMA REPUBBLICANA Nel maggio del 218 a.C., Annibale lasciò la penisola iberica, con fanti e cavalieri e 37 elefanti. Per evitare le forze romane e giungere velocemente in Italia, Annibale stabilì di attraversare le Alpi. Annibale sconfisse l'esercito romano, guidato da Publio Cornelio Scipione, sul Ticino e sul Trebbia nel 218, nel 217 sul Lago Trasimeno.

21 ROMA REPUBBLICANA Dopo i disastrosi scontri iniziali, Roma nominò un dittatore, Quinto Fabio Massimo, detto cunctator (temporeggiatore) per le sue tattiche da guerriglia che logoravano l’esercito cartaginese.  I Romani vennero duramente sconfitti a Canne nel 216 a. C.. La guerra continuò per dieci anni con una lunga guerra di logoramento.

22 ROMA REPUBBLICANA Nel 207, Roma sconfisse Asdrubale che morì nella battaglia del Metauro. Nel 206 scacciò Cartagine dalla Spagna, chiudendo il fronte occidentale. Nel 205, infine, sottoscrisse la pace di Fenice, chiudendo anche il fronte orientale. Sulla scia del successo in Spagna, Scipione venne eletto console e gli fu affidata la Sicilia.

23 ROMA REPUBBLICANA Il giovane console Publio Cornelio Scipione, detto da allora in poi “Africanus”, costrinse Annibale a lasciare l’Italia per correre in soccorso di Cartagine minacciata dai vicino dai Romani, giunti in Africa nel 204. Nella battaglia di Zama (202 a. C.), l’esercito cartaginese venne sconfitto e Roma rimase padrona del Mediterraneo.

24 ROMA REPUBBLICANA problemi connessi a questa così grande e repentina espansione furono enormi: le istituzioni romane erano fino ad allora concepite per amministrare un piccolo Stato; già avevano mostrato qualche scricchiolio in occasione delle guerre puniche, ma ora le provinciae (paragonabili alle colonie degli stati moderni) avevano un’estensione enorme e Roma si ritrovava a controllare un‘impero che si estendeva dall'Iberia, all'Africa, dalla Grecia, all'Asia Minore.

25 ROMA REPUBBLICANA Agli inizi del II sec. si aprì un dibattito sulla politica che Roma doveva tenere con la Grecia e l'Oriente. Scipione e suo fratello Lucio volevano condurre una politica di tipo egemonico (di controllo indiretto) a cui si opposero i difensori della tradizione romana guidati da Marco Porcio Catone.

26 ROMA REPUBBLICANA L'egemonia sul Mediterraneo concentrò nelle mani di poche classi agiate enormi ricchezze: i latifondisti acquistavano grandi proprietà che poi trasformavano in pascoli o che facevano lavorare gratuitamente dagli schiavi comperati a poco prezzo. I proprietari dei piccoli poderi non potevano sostenere sul mercato la concorrenza dei latifondisti. Di qui la necessità di vendere i poderi, lavorare come braccianti nei poderi altrui, d'indebitarsi, di emigrare. Fu così che nacquero nuove lotte sociali.

27 ROMA REPUBBLICANA Nel 133.a.C. un tribuno della plebe, Tiberio Sempronio Gracco, propose di applicare una vecchia legge che prevedeva che un proprietario non dovesse possedere più di 500 iugeri di agro pubblico, in tal modo le parti in eccesso sarebbe state distribuite ai contadini ponendo fine al problema. I comizi accolsero la proposta, ma nel 132 a.C., Tiberio ripresentò la propria candidatura come tribuno e nei tumulti che seguirono Tiberio fu ucciso.

28 ROMA REPUBBLICANA Dieci anni dopo, venne eletto tribuno suo fratello Caio Sempronio Gracco, che presentò un programma più esteso e cioè: Legge sui cavalieri (i cavalieri sostituiscono la nobilitas nel tribunale che puniva i casi di corruzione); Legge frumentaria (distribuzione di grano ai nullatenenti a prezzo ridotto); Legge sul servizio militare (esenzione dei poveri dall'acquisto dell'armamento); Legge sulle colonie (creazione di colonie in Africa e Italia e concessione ai nullatenenti di una parte dell'agro pubblico

29 ROMA REPUBBLICANA ripresentatosi alle elezioni come tribuno nel 122 a.C. senza essere rieletto, per non essere ucciso come il fratello, occupò in armi l'Aventino e, attaccato dalle truppe dei consoli, si fece togliere la vita da un servo.

30 ROMA REPUBBLICANA Il primo triumvirato, un patto siglato fra Cesare, Crasso e Pompeo, portò nel 59 a.C. all'elezione di Cesare come console. Il programma di riforma del triumvirato fu quindi attuato e Cesare nominato governatore dell'Illiria e della Gallia Narbonense. Finito il primo triumvirato, il senato sostenne Pompeo, che nel 52 a.C. divenne unico console. Nel frattempo, Cesare era diventato un eroe militare e godeva di un amplissimo sostegno sia presso l'esercito che presso il popolo.

31 ROMA REPUBBLICANA I poteri proconsolari accordati a Cesare sarebbero dovuti scadere il 31 dicembre 50 a.C., dopo la proroga di cinque anni concessagli al convegno di Lucca. Nel marzo del 51 a.C. Cesare con una lettera al Senato aveva richiesto un ulteriore prolungamento fino al 49 a.C., senza che vi fosse alcune interruzione tra la fine del proconsolato e l'inizio del suo secondo consolato (il 1º gennaio 48 a.C.). Nel 50 a.C. il Senato, appoggiandosi alla forza delle legioni di Pompeo, ordinò a Cesare di rientrare a Roma e congedare il proprio esercito perché il suo mandato come Proconsole era terminato, negandogli anche un secondo mandato come console in absentia (fuori da Roma).

32 ROMA REPUBBLICANA Il 10 gennaio del 49 a.C., Cesare attraversò il Rubicone, fiume che Silla aveva posto come confine sacro da non attraversare con le armi e si diresse rapidamente verso Roma Rientrato a Roma dopo la spedizione in Spagan e contro Marsiglia, Cesare resse la dittatura per 11 giorni ai primi di dicembre, abbastanza per farsi eleggere console e iniziare le riforme che aveva in programma, poi si scagliò contro i suoi nemici, ricompattatisi attorno a Pompeo.

33 ROMA REPUBBLICANA Il 10 luglio del 48 a.C. Cesare si scontrò con Pompeo a Dyrrhachium, ma perse veterani e fu costretto a retrocedere e iniziare una lunga ritirata verso sud, con Pompeo al suo inseguimento. Ne nacque una guerra di posizione con la costruzione di fortificazioni e trincee, durante la quale i due contendenti cercarono di circondarsi a vicenda.

34 ROMA REPUBBLICANA Il 9 agosto i due eserciti romani si scontrarono nella decisiva Farsalo: le forze pompeiane furono rovinosamente sconfitte. I prigionieri furono graziati dal vincitore. Molti pompeiani ripararono in Spagna e in Africa. Pompeo tentò di raggiungere la Provincia di Africa che il re Giuba aveva mantenuto a Pompeo e dove si erano rifugiati molti optimates fra cui Catone.

35 ROMA REPUBBLICANA Pompeo si rifugiò a Pelusio, in Egitto ma la sua sorte era segnata. Potino, il massimo consigliere del re Tolomeo lo fece uccidere da Achilla scortato, per non far destare dubbi, dal tribuno Lucio Settimio il 28 settembre. Cesare, ritornato a Roma, concesse l’amnistia ai suoi nemici e si fece nominare dittatore a vita, ma morì, ucciso da congiurati pompeiani, fra cui Bruto e Cassio, nel 43 a. C.. L’impresa di Cesare segnò il tramonto della potenza del senato e l'inizio del trapasso dalla repubblica all'impero (una monarchia militare assoluta e divina).


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